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6 – POLITICHE LINGUISTICHE E SOCIOLINGUISTICA IN AZERBAIGIAN E CALMUCCHIA

6.3 Politiche Linguistiche e Situazione Sociolinguistica in Azerbaigian 1 Denominazione della Lingua

6.3.3 Interventi sulla Lingua

Nel corso dell’ultimo secolo di storia, sono stati attuati diversi interventi di modifica sul vocabolario della lingua azerbaigiana. A partire dagli anni ’30 e per tutta l’epoca sovietica, le politiche di internazionalizzazione avevano comportato una russificazione del lessico. Dopo l’indipendenza della repubblica d’Azerbaigian, il nuovo governo indipendente cambia decisamente direzione, tentando una vera e propria de-russificazione del vocabolario azerbaigiano. Queste scelte linguistiche sono lo specchio della volontà del Paese di liberarsi dal peso del proprio passato sovietico.

La prima concreta azione di pianificazione linguistica fu la sostituzione di alcuni russismi con degli equivalenti di origine diversa. Questo processo era già iniziato in qualche misura ai tempi di Gorbačëv, ma si rafforzò decisamente dopo l’indipendenza. Inizialmente, i nuovi termini scelti per rimpiazzare i russismi erano di origine turcica, araba o persiana. Sembra che non ci fosse una chiara

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linea guida ideologica su quale fonte dovesse essere utilizzata per rimpiazzare i russismi (Fierman e Garibova 2010:445-446). Non di rado si ricorreva a quegli stessi elementi lessicali che erano stati eliminati dal lessico azerbaigiano standard negli anni ’30. In altri casi si sceglievano invece delle copie globali dal turco di Turchia, la cui influenza sull’azerbaigiano si era rafforzata, ora che non c’era più il governo centrale sovietico a porvi un freno. Alcuni esempi di russismi sostituiti da copie dal turco sono aeroport, familiya e genosid, sostituiti rispettivamente da hava limanı, soyad e

soyqırım.

Negli anni 1992-1993, durante il breve governo del Fronte Popolare Azerbaigiano, di inclinazioni filo-turche, vennero sostituite con delle radici turche addirittura alcune parole di origine arabo- persiana. Fierman e Garibova (2010:446) forniscono gli esempi delle parole hörmət ‘rispetto’,

tədqiqat ‘ricerca’ e məşhur ‘famoso’, sostituite rispettivamente da sayqı, araşdırma ed ünlü. Nel

dizionario monolingue di Tağıyev et al. (2006(a)) è sopravvissuta solo una di queste tre parole,

araşdırma e, a quanto mi risulta, è comunque meno utilizzata del sinonimo tədqiqat.

Spesso, la sostituzione di un russismo con un termine “più azerbaigiano” consisteva in una sostituzione di ruoli: i due elementi lessicali coesistevano già in epoca sovietica, ma appartenevano a registri lessicali diversi. In genere, la variante russa era quella accettata nel linguaggio standard ed in letteratura, mentre il corrispettivo azerbaigiano era limitato ad un registro più basso, colloquiale o dialettale. Dopo l’intervento sul vocabolario, il termine azerbaigiano passava al registro della lingua scritta ed il russismo continuava ad essere utilizzato solo dagli strati più russificati della popolazione. In Fierman e Garibova (2010:445) viene fornito l’esempio di tre russismi con significato politico:

avtoritet, konservativ e radikal. Questi sono stati sostituiti rispettivamente da nüfuz (di origine araba), mühafizəkar (la prima parte araba, la seconda persiana) e köklü (di origine turcica).

Questo processo di sostituzione ha avuto un successo solo parziale. Come già indicato nell’introduzione a questo capitolo, le politiche linguistiche ed i tentativi di pianificazione della lingua si scontrano spesso con la reale situazione sociolinguistica del Paese. Nel caso dell’Azerbaigian, alcuni dei russismi che si cercava di sostituire erano ormai ben radicati nel lessico, anche in quello dei parlanti monolingui. Non potendo essere del tutto eliminate dall’uso dei parlanti, queste sono state sostituite soltanto nella lingua scritta, mentre continuano ad essere usate a livello orale. Ad esempio i russismi aeroport, samalyot, sumka, ruçka e molti altri vengono usati comunemente nel linguaggio orale, ma non si trovano mai in forma scritta, dove gli autori delle politiche linguistiche azerbaigiane hanno deciso di sostituirli rispettivamente con hava limanı, təyyarə, çanta, qələm. In altri casi un russismo ed il corrispettivo azerbaigiano che l’ha sostituito nella lingua scritta sono usati come

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sinonimi nella lingua parlata. Alcuni esempi sono le coppie şot (< ru.счëт) ed həsab, oppure peç e

soba, sup e şorba.

È evidente che la lingua parlata nella città di Baku contenga molti più russismi di quanti non ne siano accettati dall’attuale lingua standard. Una classe particolarmente ricca è quella degli avverbi, il cui uso mette in mostra la particolare dicotomia fra la lingua orale, dove si usano solo le varianti russe e quella scritta, dominio assoluto degli avverbi di origine turcica. Posso dire per esperienza che, durante i miei lunghi mesi di permanenza a Baku, non ho mai sentito nessuno usare la parola artıq ‘già’, così come non ho mai visto nella lingua scritta il corrispondente russo uje. Altri avverbi ed interiezioni di origine russa molto comuni nella parlata di Baku sono vapşe (< ru.вообще), abıçna (< ru.обычно),

ladna (< ru.ладно), fsyo (< ru.всё), karoçe (< ru.короче), etc.

Negli ultimi anni la repubblica d’Azerbaigian e i suoi cittadini hanno abbracciato il processo di internazionalizzazione e globalizzazione del Paese voluti dal governo Əliyev. Come già era successo in molte altre parti del mondo, questo fenomeno ha aperto la strada ad un flusso non trascurabile di copie globali dall’inglese. I campi semantici più toccati da questo fenomeno sono quelli relativi ad informatica, economia e business. Difficilmente però questi termini vanno a sostituire dei russismi, essendo spesso relativi a concetti tecnologici del tutto nuovi, che anche in russo sono espressi da degli anglicismi recenti, posteriori alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.

Oggigiorno l’inglese ha probabilmente sorpassato il russo come lingua straniera più popolare fra gli studenti azerbaigiani. Ciononostante, il russo continua ad essere la lingua di prestigio del Paese, quella meglio conosciuta dagli intellettuali, i politici, i magnati del petrolio. È la lingua dell’alta società di Baku.

6.4 - Politiche Linguistiche e Situazione Sociolinguistica in Calmucchia 6.4.1 Introduzione

Come abbiamo visto, le politiche linguistiche e la situazione sociolinguistica in Azerbaigian sono state ampiamente documentate e sono disponibili diverse fonti scientifiche a riguardo. Devo dire che questo non è il caso della Calmucchia, sulla quale è stato scritto poco e non è facile trovare le fonti per un approfondimento.

Per la stesura di questa sezione ho attinto principalmente ai capitoli di Neroznak e di Pjurbeev in

Государственные и Титульные Языки России (2002) ed all’articolo di Alpatov (2003) sulle lingue

mongoliche nella Russia moderna. Ai dati di queste fonti scritte ho aggiunto alcune osservazioni dirette e le opinioni di alcuni personaggi locali, raccolte durante i due miei brevi viaggi ad Elista.

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Forse questa carenza di materiale è dovuta anche al fatto che nella moderna Calmucchia post- sovietica gli sforzi per pianificare e supportare lo sviluppo della lingua nazionale sono stati piuttosto deboli, probabilmente perché preceduti da altri e più grandi problemi nella scala delle priorità dei legislatori locali. La Calmucchia è infatti una delle regioni amministrative più povere della Russia62 e non ha risorse da investire nella pianificazione e tutela della lingua titolare. Anche visivamente, Elista offre al visitatore straniero uno spettacolo molto diverso da quello di Baku. La capitale calmucca è una tipica città russa di provincia, con molti problemi legati ai trasporti, alla qualità delle abitazioni, alla scarsità di risorse idriche. Al contrario Baku, pur essendo una città piena di contraddizioni, si sta avviando speditamente verso la modernità. Le ingenti risorse naturali del Paese, primi fra tutti gli idrocarburi, permettono al governo di investire continuamene denaro in opere urbanistiche, nell’organizzazione di eventi sportivi di livello internazionale e, fra le tante cose, nella pianificazione linguistica. È evidente come le lingue azerbaigiana e calmucca, pur condividendo le caratteristiche ed i processi linguistici tipici delle lingue altaiche, si trovino oggigiorno in situazioni sociolinguistiche molto differenti. Di conseguenza anche la composizione del loro lessico si evolve in direzioni differenti.