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3.4 Il Bilancio Sociale del Calcio Padova

3.4.2 Il rapporto con gli stakeholder

3.4.2.2 Le iniziative sociali del Calcio Padova

Il Calcio Padova ha un format abbastanza preciso per quanto riguarda le iniziative sociali da sostenere, comune con molti altri club di serie B. Ad inizio stagione il Consiglio di Amministrazione decide quali enti benefici seguire e le scelte generalmente ricadono su enti territoriali-locali di Padova, legati all’ambito sportivo o con caratteristiche consone alle tipicità della società. Il grande pubblico è sempre più sensibile nei confronti di queste iniziative, aspettandosi e pretendendo sempre di più dalle aziende, le quali non sono più viste solo come organi economici ma anche sociali. Se queste associazioni si rivolgono ai privati, per un sostegno e un aiuto finanziario, perché non dovrebbero rivolgersi anche alle aziende che con la loro maggiore influenza, dovrebbero sentirsi in obbligo di contribuire. Questo fenomeno può essere descritto con il termine “cause related marketing”, con il quale si indicano le iniziative pubblicitarie con uno specifico fine sociale. A differenza di una semplice campagna di raccolta fondi, si cerca di coinvolgere il pubblico e creare così un legame tra l’associazione benefica e l’ente promotore.

Un ente con cui la società Padova Calcio collabora da diversi anni è la Fondazione Città della Speranza che sostiene il reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale di Padova e non solo. Per la società sportiva, portare giovani atleti a contatto con bambini malati, che vogliono diventare giovani sani è un incontro che crea un contrasto positivo e un grande sostegno motivazionale per entrambe le parti.

Un’altra organizzazione benefica sostenuta dal club sportivo è il Villaggio Sant’Antonio, centro di accoglienza per minori, disabili e le loro famiglie. Il centro è composto da due grandi aree, quella adibita alla

disabilità, che comprende un centro occupazionale diurno e di accoglienza serale, e l’area minori, che prevede un centro di educazione e di accoglienza. L’associazione svolge inoltre una funzione di dialogo tra le famiglie disponibili all’accoglienza di questi bambini e i ragazzi con problematiche.

Fino all’anno scorso la società ha collaborato con l’ASLA, associazione che si occupa della S.L.A, malattia muscolare degenerativa, con dei legami seppure non confermati, con l’ambito sportivo professionistico e il mondo del doping. Anche in questo caso,

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l’incontro tra un atleta e un ex atleta malato e la sua famiglia, o con le famiglie di altri soggetti affetti da questa patologia, crea qualcosa di positivo.

Il Padova Calcio si trova ogni anno a dover decidere chi sostenere, tra le decine di richieste di sostegno e di aiuto, tutte meritevoli. Le risorse a disposizione della società sono però limitate, sia in termini economici che di tempo, le scelte quindi ricadono su un numero limitato di associazioni. La società, infatti, preferisce seguire bene e in modo approfondito, attraverso l’organizzazione di incontri e la trasferta della squadra, due o tre enti all’anno, piuttosto che dieci ma in modo superficiale.

La società Padova Calcio così come tutte le altre società di serie B sono inoltre inserite da due anni in un programma che si chiama “B solidale”, tale progetto è portato avanti dalla lega di serie B e prevede il sostegno di un ente benefico nazionale, diverso ad ogni partita giocata e sostenuto da tutte le squadre. È stato predisposto un calendario nel quale è possibile individuare in quale giornata saranno sostenuti i vari enti, per incrementerne il sostegno e la visibilità a livello nazionale. Questo progetto va ad affiancare le altre iniziative appoggiate direttamente dal Padova, delineando un quadro di una decina di associazioni sociali all’anno. È bene sottolineare che, mentre per le attività scelte dal Padova vi è un contatto diretto e una raccolta fondi, per gli altri progetti nazionali vi è più che altro una cessione di visibilità, per rendere noto al grande pubblico il problema e l’ente benefico che cerca di risolverlo, quindi, con un minore se non nullo coinvolgimento personale dei giocatori.

Non passa, infine, inosservato l’impegno della società di calcio al rispetto dell’ambiente e del green, iniziativa che coinvolge tutta la comunità, non solo gli stakeholder. L’impegno a sostegno dell’ambiente come la riduzione del fabbisogno energetico del lavoro, la valorizzazione delle aree verdi e la riduzione dei consumi e degli sprechi, sono attività che accomunano ogni essere umano, inteso sia come membro di una società che come singolo individuo. Vi è un forte legame tra salute, sport e ambiente, che è sottolineato dagli atleti impegnati in qualsiasi attività sportiva e reso possibile da politiche gestionali che prevedono un giusto equilibrio di questi elementi.

Il Padova Calcio ha a disposizione e gestisce campi da gioco e spazi verdi per un totale di circa 47.800 metri quadrati. La cura e la manutenzione giornaliera richiesta da questi enormi spazi verdi non è effettuata dalla società per un interesse solo personale, poiché alla fine della concessione questi spazi torneranno patrimonio del comune, ecco quindi,

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che l’enorme investimento è stato effettuato dalla società nell’interesse di tutta la comunità, per garantire la continuità di un bene così prezioso come lo sono gli spazi verdi. Un accorgimento consiste nel prelevare gran parte dell’acqua da destinare all’irrigazione dei campi da gioco da un pozzo e nell’utilizzo di impianti automatici in grado di distribuire uniformemente l’acqua sulla base delle giuste necessità del manto erboso. Il mantenimento in buona qualità di questi spazi provoca degli effetti indiretti sulla lotta all’inquinamento, è stato, infatti, studiato come la superficie di spazi verdi gestita dal Padova assorba un quantitativo di anidride carbonica pari a quella prodotta da un’auto che percorre 30.000 km. Oltre ad assorbire inquinamento l’area verde produce ossigeno grazie al noto meccanismo della fotosintesi clorofilliana, per un quantitativo pari al mantenimento in vita di 200 persone.

3.5 Benefici, problematiche e sviluppi futuri del Bilancio Sociale