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L’innovazione: la nullità di protezione

Merita di essere preso in esame una recente corrente giurisprudenziale che attraverso un ragionamento logico- sistematico, ha ricondotto un aspetto fondamentale della disciplina consumeristica all’interno del rapporto di intermediazione finanziaria. Il rapporto di consumo (consumatore - professionista), infatti, presenta un'evidente analogia rispetto al rapporto di intermediazione finanziaria (cliente - intermediario): in entrambi i casi entrano in rapporto una parte fisiologicamente debole ed una parte fisiologicamente forte dove la debolezza e la forza sono il risultato delle conoscenze e degli strumenti economici a disposizione di una delle due parti contrattuali109. Nel codice del consumo, il legislatore, su ispirazione europea, ha previsto la nullità delle clausole vessatorie, ossia delle clausole che determinano un significativo squilibrio, contrario a buona fede, dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto di consumo. Su ispirazione di tale nuova nullità, alcuni tribunali di merito sono giunti al rimedio della nullità di protezione. La mera violazione di regole di comportamento di per sé non determina l'invalidità di un atto,

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poiché non è idonea ad incidere sul medesimo; tuttavia, in alcuni casi, la violazione di regole di condotta non esaurisce il suo effetto nel pregiudizio di interessi altrui, bensì incide sul regolamento contrattuale, alterando il procedimento di formazione dell'accordo110. Giova precisare, come non hanno mancato di fare i tribunali di merito, che, ai sensi dell'art. 21, comma 1, lett. a) TUF, gli intermediari finanziari sono tenuti a comportarsi secondo diligenza, trasparenza e correttezza nell'interesse dei clienti, ma anche per l'integrità dei mercati: in altre parole, nella materia dell'intermediazione finanziaria, sussistono interessi di carattere generale che rendono inderogabili ed imperative le regole di comportamento imposte agli intermediari. Tali regole sono poste a tutela dell'ordine pubblico economico e, pertanto, sono idonee a giustificare il rimedio della nullità, che tradizionalmente è posto a tutela di interessi non di parte (come l'annullabilità), bensì generali111. In questo modo si configurerebbe una nuova tipologia di nullità, nullità per contrarietà all’ordine pubblico, nullità di protezione e come tale proponibile solo da parte del cliente. Una nullità così configurata non deve, tuttavia, condurre alla conseguenza paradossale della creazione di un sistema iperprotettivo nei confronti del cliente. Un utilizzo inopportuno dello strumento della nullità potrebbe, infatti, legittimare la realizzazione di condotte abusive, da parte dello stesso risparmiatore. Questa soluzione rimane, però, una soluzione isolata rispetto alla maggioranza delle pronunce giurisprudenziali che rimangono ancora salde ai principi espressi dalle sentenze

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confine tra invalidità e responsabilità, in Diritto.it 2015

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gemelle del 2007, in quanto tale soluzione si fonda su di un assunto non dimostrato, del quale non si rinviene alcuna traccia nel diritto positivo; inoltre, si tratta di un concetto elaborato guardando al sistema proprio del codice civile, assolutamente distante dal contesto dei rapporti finanziari attuali. Da questa nuova tendenza giurisprudenziale risulta, però, inevitabile l’assoluta necessità di rivedere i tradizionali rimedi contrattuali per renderli più idonei a tutelare l’investitore nell'ottica della società attuale, caratterizzata dalla diseguaglianza contrattuale fisiologica delle parti e dalla presenza di numerosi scambi economici privi di un accordo realmente ed effettivamente negoziato tra i soggetti coinvolti.

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CONCLUSIONI

A conclusione di tale lavoro è importante sottolineare come nel nostro ordinamento la disciplina sul conflitto di interessi viene regolata in modi assai diversi e in particolar modo, assai diversi, sono i rimedi che si prospettano a conflitto avvenuto. Proprio sul tema dei rimedi è necessario soffermarsi in quanto rappresentano il nodo centrale della questione e soprattutto, ad oggi, non è ancora prevista una disciplina sicura e certa che faccia luce sulla questione. A mio avviso la soluzione più praticabile, in attesa di un intervento legislativo ad hoc, è quella di ricercare, di volta in volta, la misura più adeguata ed efficace rispetto alla tutela dell’interesse giuridicamente rilevante in gioco. Dobbiamo, quindi, porre attenzione sugli interessi in gioco di entrambe le parti per trovare una soluzione giusta ed equa per risolvere il conflitto di interessi avvenuto. Quindi, l’individuazione del rimedio più adeguato all’interesse per il quale si invoca tutela non può che essere rimessa alla collaborazione, in contraddittorio, tra il giudice e le parti. E ciò in quanto risulta inutile la formulazione di soluzioni a carattere generale ed assoluto: il rimedio deve necessariamente modularsi in funzione degli interessi rilevanti nella fattispecie concreta. Ciò non toglie che persista l’esigenza di revisionare i tradizionali rimedi contrattuale per renderli più idonei alla società attuale e in particolar modo occorre che il legislatore definisca una linea guida che orienti la giurisprudenza nel trovare il rimedio più adeguato da applicare di fronte ai singoli casi concreti che di volta in volta si trova ad affrontare. In particolar modo, di fronte all’incertezza della giurisprudenza, appare più evidente determinare delle sanzioni chiare e precise volte a tutelare la parte debole del contratto, l’investitore. Infatti solo con la determinazione di sanzioni chiare e precise si potrebbe ottenere un rispetto maggiore dei vari obblighi imposti in capo all’intermediario, poiché solo di fronte ad

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un sistema sanzionatorio forte i vincoli imposti dal legislatore troverebbero un loro motivo di esistenza. Inoltre la decisione di tutelare la parte più debole del contratto sembra essere, ad oggi, la scelta più adeguate per preservare il corretto funzionamento del mercato troppo spesso ''tradito'' dalle condotte inadempienti ed in violazione degli obblighi di legge da parte degli operatori professionali.

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RINGRAZIAMENTI

A conclusione di questo mio lavoro, desidero ricordare tutti coloro che mi hanno aiutato nella stesura della tesi con suggerimenti, critiche ed osservazioni: a loro va la mia gratitudine, anche se a me spetta la responsabilità per ogni errore contenuto in questa tesi. Ringrazio anzitutto la professoressa Kutufà, la quale con il suo supporto e la sua sapiente giuda mi ha indirizzato nella stesura di questa tesi e senza il cui sostegno tale lavoro non esisterebbe. Proseguo a ringraziare il personale delle biblioteche da me consultate che con tanta pazienza hanno saputo ascoltare e intrepretare le mie richieste facilitandomi il lavoro di ricerca delle fonti. Un ringraziamento particolare va alle mie colleghe che mi hanno consigliato e aiutato a portare a termine questo lavoro. In particolare vorrei ringraziare Giulia, che ha saputo sempre rispondermi in modo celere e efficiente ad ogni mia domanda e Benedetta, la mia compagna di avventura, con la quale ho condiviso ogni perplessità, ogni gioia e tutti i momenti di smarrimento. Nella condivisione di questo lungo e tortuoso percorso le faccio lo stesso augurio che spero per me stessa, di trovare la propria strada, una strada che la renda felice ogni giorno senza farle sentire il peso del sacrificio di ciò che sta compiendo. Vorrei, inoltre, ringraziare le persone che mi hanno reso possibile arrivare a questo giorno: i miei genitori che nonostante tutto hanno sempre pensato al mio bene, impegnandosi a non farmi mancare niente e sostenendomi in tutte le scelte che ho compiuto. È grazie a loro e ai loro insegnamenti che oggi sono diventata questa persona. Un grazie lo devo anche a mia nonna che mi sopporta ogni giorno e mi aiuta con la sua saggezza e dolcezza. Non posso non ricordare in questo lungo elenco la persona che molto spesso mi ha dato la forza di proseguire questo

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percorso, il mio fidanzato, che mi incoraggia a non arrendermi mai e che mi supporta in ogni scelta io decida di compiere. Infine vorrei ringraziare tutte le persone a me più care: tutta la mia famiglia, mio cugino Gianmarco, i genitori del mio fidanzato e la mia cara amica Rebecca. Un ultimo grazie vorrei dedicarlo a me stessa, che nonostante tutte le avversità che ho dovuto superare in questi anni, oggi sono arrivata a raggiungere questo enorme traguardo che corona tutti i sacrifici che sono stati compiuti per ottenere quella qualifica che molte volte ho sognato e desiderato.

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