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1.4 Metodologia di analisi

2.1.1 Inquadramento agricolo del Distretto

La superficie del Distretto, così come individuata per l’analisi, (4.535.353 ettari) è rappresentata per il 55% da superficie agricola totale (SAT); mentre la SAU distrettuale, con circa 1.640.573 ettari, rappresenta

circa il 13% della SAU nazionale (dati ISTAT 2010).

Tabella 2.1 Distribuzione della superficie agricola

Regione SAT (ha) SAU (ha) SAU / SAU

Distretto (%) irrigata Sup. (ha) Sup. irrigata/sup. irrigata Distretto (%) Sup. irrigata/ SAU (%) Toscana 1.295.120 754.345 46,0 32.522 24,2 4,3 Emilia-Romagna 557.358 414.830 25,3 69.009 51,4 16,6 Marche 302.574 232.459 14,2 5.462 4,1 2,3 Lazio 242.347 195.155 11,9 22.017 16,4 11,3 Liguria 98.048 43.784 2,7 5.184 3,9 11,8 Totale Distretto 2.495.447 1.640.573 100,0 134.194 100,0 8,2

Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT,2010

La regione Toscana rappresenta quasi la metà della superficie agricola utilizzata dell’area di studio; la restante parte si ripartisce tra Emilia Romagna, Marche, la provincia di Viterbo e, per ultima, la regione Liguria (circa il 3%) (tab. 2.1).

Le Marche e l’Emilia-Romagna sono le regioni a più spiccata vocazione agricola, con circa il 50% della superficie amministrativa rappresentata da SAU, così come la provincia di Viterbo; il territorio meno agricolo è quello ligure, montuoso per il 65% e con una prevalenza di superfici boscate nelle aree vallive delle province di Genova e Savona (8% della superficie amministrativa coperta da SAU).

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Nelle province considerate dell’Emilia-Romagna (Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) è compresa oltre la metà della superficie irrigata distrettuale (tab. 2.1): è qui presente un’agricoltura ricca ed intensiva, con grandi opere di bonifica e irrigazione realizzate nel corso dei secoli, sin dall’epoca romana, che hanno consentito una specializzazione verso colture e produzioni ad alto reddito, in gran parte irrigue.

Le aziende agricole dell’area di studio sono 167.135 (tab. 2.2) di cui solo il 20% circa presenta superficie irrigata (31.653 unità); una percentuale piuttosto ridotta che denota una bassa diffusione della pratica irrigua a livello aziendale. Queste aziende, inoltre, presentano una dimensione media intorno ai 10 ettari con differente dislocazione territoriale: da un lato ci sono le aziende liguri che presentano una dimensione media di poco superiore ai 2 ettari, legata alla ridotta disponibilità nel territorio regionale di superficie agricola utilizzata; dall’altro quelle emiliane, che presentano dimensioni medie più elevate (circa 12 ettari) e molto specializzate e orientate alle produzioni tipiche e di qualità, con elevato grado di meccanizzazione e sbocchi di mercato adeguati alle produzioni di massa. Il territorio viterbese rappresenta un’area ad elevata ruralità con una forte valenza della filiera agroalimentare nell’economia dell’area di studio e, pertanto, qui si rileva un’importante estensione della superficie agricola utilizzata(195.155 ettari) ed un buon numero di aziende (20.705) pari a quello delle aziende presenti nelle province marchigiane e liguri comprese nell’area di studio, e con dimensioni medie prossime alla media dell’area.

L’importanza economica delle aziende agricole dell’area è rilevante: circa il 50% di quelle presenti sono caratterizzate da una classe di fatturato piuttosto ridotta, compresa entro gli 8.000 euro, in quanto relativa ad attività agricole concentrate su porzioni di SAU più piccole e meno redditizie. In questa classe di

fatturato le aziende meno presenti sono quelle delle province emiliane, caratterizzate da produzioni più redditizie.

Tabella 2.2 Distribuzione della SAU e della superficie irrigata

Regione Superficie agricola utilizzata (SAU) Superficie irrigata Numero di

aziende Superficie (ha) Dimensione media aziendale (ha)

Numero di

aziende Superficie (ha) media aziendale Dimensione (ha) Toscana 72.480 754.345 10,4 7.557 32522,0 4,3 Emilia-Romagna 33.778 414.830 12,3 10.267 69.009 6,7 Marche 20.023 232.459 11,6 1.441 5.462 3,8 Lazio 20.705 195.155 9,4 3.890 22.017 5,7 Liguria 20.149 43.784 2,2 8.498 5.184 0,6 Totale Distretto 167.135 1.640.573 9,8 31.653 134.194 4,2

Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT, 2010

Nell’area di studio sono presenti principalmente tre gruppi di colture: seminativi, prati pascoli e coltivazioni legnose agrarie (fig. 2.3). La loro distribuzione geografica varia in base alla morfologia del territorio e alla presenza di aree irrigate; nelle zone prevalentemente pianeggianti sono diffusi i seminativi, nelle montane-collinari prevalgono i prati-pascoli seguiti dalle colture legnose. Il gruppo di colture più rappresentativo all’interno del Distretto è rappresentato dai seminativi, che ricoprono circa il 68% della SAU

distrettuale seguito, nell’ordine, dalle coltivazioni legnose agrarie (20%) e dai prati permanenti e pascoli con il 12%. Le foraggere avvicendate rientrano nei seminativi e rappresentano il 22% della SAU distrettuale.

48 Tabella 2.3 Utilizzazione dei terreni

Regione SAU Seminativi Coltivazioni legnose

agrarie Prati permanenti e pascoli avvicendate* Foraggere (ha) (ha) % (ha) % (ha) % (ha) %

su SAU su SAU su SAU su SAU

Toscana 754.345 479.888 63,6 177.069 23,5 94.899 12,6 151.794 20,1 Emilia-Romagna 414.830 299.842 72,3 79.560 19,2 34.522 8,3 92.492 22,3 Marche 232.459 199.895 86,0 13.932 6,0 17.792 7,7 50.122 21,6 Lazio 195.155 133.645 68,5 38.931 19,9 22.101 11,3 68.143 34,9 Liguria 43.784 6.796 15,5 14.345 32,8 21.879 50,0 1.147 2,6 Totale Distretto 1.640.573 1.120.066 68,3 323.837 19,7 191.192 11,7 363.699 22,2

*Le foraggere avvicendate rientrano all’interno dei seminativi. Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT, 2010

Tra i seminativi le colture più diffuse sono i cereali per la produzione di granella (in particolare frumento tenero e duro, orzo e mais), maggiormente presenti nelle province di Bologna, Ravenna, Siena, Grosseto, Viterbo e nelle province marchigiane. Seguono, le foraggere avvicendate (in particolare erba medica), presenti nelle province di Viterbo, Pesaro e Urbino, Grosseto, Siena e Bologna, i fiori e piante ornamentali in Liguria e le ortive in piena aria in Toscana, nella provincia di Viterbo e in quelle emiliane.

Tra le colture legnose, di forte rilevanza su scala distrettuale, le maggiori concentrazioni si riscontrano in Toscana (olivicoltura e viticoltura), Viterbo (olivicoltura e frutticoltura) e nelle province emiliane (viticoltura e frutticoltura).

Figura 2.2 Colture prevalenti

Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT

Anche le principali colture irrigue sono rappresentate in massima parte da seminativi, coltivazioni legnose agrarie e prati e pascoli.

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Tra i seminativi si annoverano le stesse classi colturali precedentemente richiamate; si rileva, infatti, una netta prevalenza di mais nelle province di Bologna, Ravenna e Arezzo. Gli altri cereali per la produzione di granella (esclusi mais e riso) sono presenti per lo più nelle province di Bologna e Viterbo. I prati e pascoli permanenti, risultano maggiormente diffusi in Toscana e nella Provincia di Viterbo. Come altre colture irrigate si riscontrano le foraggere avvicendate e le ortive in piena aria che caratterizzano, principalmente, le province di Livorno, Grosseto, Viterbo e le province emiliane dell’area di studio. Inoltre, nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Viterbo sono presenti i fruttiferi irrigui per oltre il 90% della superficie distrettuale irrigata.

Per l’inquadramento del settore zootecnico all’interno del Distretto, si è fatto riferimento ai dati ISTAT

relativi agli allevamenti, considerando anche le aziende specializzate in produzioni miste (animali e vegetali): a tale proposito, nell’area di studio si rileva un totale di 853.398 UBA (unità di bestiame adulto) che

rappresentano circa il 9% delle UBA censite a livello nazionale (10 milioni). Di queste il 54% del totale

distrettuale si concentra nelle province emiliane e il 21% in Toscana, mentre la provincia di Viterbo è caratterizzata dall’11% delle UBA del Distretto (tab 2.4).

Tabella 2.4 Unità di bestiame adulto suddivise per classi

Regione UBA Tot. Bovini/Bufalini Suini Avicoli Equini Ovini/Caprini consistenza % consistenza % consistenza % consistenza % consistenza % consistenza %

Toscana 182.077 21,3 61.742 36,7 33.125 21,6 27.210 6,5 11.695 45,4 48.306 54,1 Liguria 16.250 1,9 10.156 6,0 276 0,2 1.141 0,3 2.930 11,4 1.748 2,0 Marche 94.947 11,1 17.236 10,3 33.969 22,1 35.780 8,6 2.214 8,6 5.748 6,4 Lazio 93.353 10,9 27.737 16,5 7.556 4,9 25.683 6,2 3.068 11,9 29.309 32,8 Emilia- Romagna 466.771 54,7 51.171 30,5 78.667 51,2 326.875 78,4 5.833 22,7 4.225 4,7 Totale Distretto 853.398 100,0 168.042 100,0 153.593 100,0 416.689 100,0 25.740 100,0 89.336 100,0 Totale Italia 9.957.399 8,6 4.378.730 3,8 2.455.101 6,3 2.136.022 19,5 175.327 14,7 764.412 11,7

Fonte: elaborazioni INEA su dati ISTAT

La bovinicoltura, la suinicoltura e l’avicoltura rappresentano le tipologie di allevamento prevalenti: le prime due si concentrano tra le province di Forlì-Cesena, Bologna Grosseto, Pesaro e Viterbo (bovini e bufalini), Arezzo e Ravenna (suini). La rilevante concentrazione di UBA in queste aree è imputabile

all’elevata specializzazione della zootecnia, soprattutto legata alla produzione di latte (bovini) e di carne/trasformazione (bovini e suini). Per quanto riguarda gli avicoli, nella sola provincia di Ravenna, Forlì- Cesena, Bologna, Ancona e Viterbo sono presenti circa il 90% delle UBA dell’intera area di studio. Molto

importante è il contributo dato al contesto economico-produttivo dalle produzioni biologiche e dai marchi a qualità regolamentata (DOC, DOP,IGP).