• Non ci sono risultati.

7. CONCLUSIONI

7.2. SVILUPPI FUTURI

7.2.1 INTEGRAZIONE IN AZIENDA

La creazione di un WebGIS dimostrativo in architettura FOSS, soluzione attualmente non implementata nell’infrastruttura informatica di Eni S.p.A. in quanto azienda utilizzatrice di strumenti GIS commerciali, può favorire un valido confronto tra le due architetture per evidenziare pregi e difetti di ciascuna soluzione.

Se da un punto di vista informatico in azienda oggi è difficile prevedere una sovrapposizione di queste due diverse architetture, soprattutto nella gestione, salvataggio e trattamento dei dati di proprietà aziendale, per informazioni non sensibili, quindi non sottoposte a particolari restrizioni di accesso e di riservatezza, è invece ragionevole prevedere un’integrazione di un WebGIS costruito in architettura FOSS.

Questo sarebbe possibile ad esempio creando una specifica sezione all’interno del sito internet istituzionale di Eni S.p.A. o, più facilmente, all’interno dei siti internet delle affiliate estere e dai distretti in cui Eni S.p.A. opera.

L’utilizzo delle pagine istituzionali nelle affiliate locali, potrebbe permettere la creazione di sistemi WebGIS diversificati e personalizzati per la visualizzazione e la raccolta dei soli dati d’interesse per la specifica realtà.

Per quanto riguarda una possibile integrazione di ABC WebGIS, in una versione non dimostrativa ma definitiva, potrebbe essere usato uno dei due siti internet aziendali di riferimento di Eni S.p.A. per la Val D’Agri, ovvero quello specifico utilizzato per illustrare l’attività in Basilicata47, e quello di FEEM48 (Fondazione Eni Enrico Mattei), che possiede una sede distaccata nel Comune di Viggiano.

Un’altra delle maggiori potenzialità di sviluppo per un sistema di raccolta, pubblicazione e visualizzazione dati in ambiente free and open source, è quella di potersi slegare dal vincolo di dover possedere un numero elevato di licenze per l’utilizzo di prodotti commerciali forniti da pacchetti software tradizionali e proprietari, licenze solitamente vincolate a una scadenza periodica, con costi di rinnovo notevolmente superiori e vincolanti per una diffusione e coinvolgimento di grandi gruppi di utenti.

Potendo estendere la raccolta di dati a un numero nettamente maggiore di persone, si potrebbero inoltre ottenere maggiori informazioni in tempi più rapidi e, in riferimento a raccolte dati puntuali territoriali e ambientali, in porzioni di territorio più estese.

Utilizzando per specifiche tematiche ambientali reti e gruppi di volontari, si potrebbe inoltre garantire una raccolta puntuale e periodica, permettendo così un incremento dei dati contenuti nei database dedicati e soprattutto il loro costante aggiornamento, con un costo irrisorio rispetto ai processi tradizionali che generalmente sono supportati da un numero esiguo di risorse dedicate.

Tali risorse, generalmente operatori specializzati interni all’azienda o personale di settore a supporto, potrebbero così avere più tempo da dedicare all’analisi, studio e valutazione finale dei dati raccolti, focalizzandosi sul controllo qualitativo dei dati ricevuti dai gruppi esterni di volontari, in modo da avere la garanzia di una corretta raccolta e pubblicazione degli stessi.

Inoltre queste risorse specializzate potrebbero mantenere il controllo e la gestione dei processi formativi e di creazione dei gruppi di raccolta, proponendo la propria esperienza e professionalità sia durante il processo formativo dei volontari, sia con

47

Eni S.p.A. portale per la Basilicata: http://www.eni.com/eni-basilicata/home.page (ultimo accesso 20/6/2015)

48

la guida periodica in concordate uscite sul campo e, più in generale, con il supporto e il mantenimento delle relazioni con il network di Citizen scientists.

Coinvolgendo gruppi di studenti, si favorirebbe anche una funzione educativa e formativa degli stessi, potendo illustrare loro specifiche tematiche ambientali e alcuni dei processi a esse correlate, quali il mantenimento e la gestione delle aree di ripristino e il monitoraggio dei parametri ambientali di riferimento.

Più in generale una raccolta di geodati sul campo potrebbe essere facilmente estesa alle popolazioni locali di qualsiasi Paese in cui Eni S.p.A. opera, ricavando così elementi di background e di contesto ambientale e paesaggistico, utili ad esempio nella fase di prefattibilità e di progettazione prima della realizzazione di nuovi impianti e infrastrutture.

La popolazione, residente e nativa del luogo oggetto della trasformazione territoriale, potrebbe così segnalare dei punti di particolare pregio ambientale o di valenza per la comunità, i quali sono più difficilmente individuabili dai tecnici esterni incaricati della preparazione del progetto perché’ privi di conoscenze specifiche del luogo; questo trasferimento e condivisione di conoscenza potrebbero fornire informazioni utili per predisporre una collocazione ottimale delle opere.

Durante la scelta per il posizionamento di una lunga condotta per il trasporto del gas, queste indicazioni potrebbero ad esempio far modificare e ottimizzare la linea del percorso.

La condivisione d’informazioni può facilitare il trasferimento di conoscenze e una comunicazione proattiva da e verso gli stakeholders i quali, diventando voce attiva nei processi, sarebbero più coinvolti, informati e consapevoli delle decisioni finali assunte al termine dello studio di fattibilità.

In un’ottica di reciproco supporto e trasferimento di conoscenze con la popolazione e l’amministrazione di una comunità, uno strumento di raccolta dati puntuali potrebbe inoltre favorire la segnalazione di alcune situazioni critiche, quali la presenza di frane, dissesti o ostacoli stradali, favorendo così un rapido intervento di ripristino e indirizzando meglio eventuali mezzi di soccorso.

Una delle maggiori criticità per l’utilizzo di reti di volontari per la raccolta dati sul campo, è il controllo delle informazioni raccolte prima della loro pubblicazione.

Questa difficoltà può essere superata in diversi modi.

Innanzitutto si può utilizzare un classico sistema di riconoscimento tramite user e password individuali. I Citizen scientists possono così essere registrati e identificabili in un elenco contemplante tutte le persone volontarie partecipanti al progetto.

Un’altra strada possibile è la creazione di diversi moduli di raccolta a seconda della tipologia di dato da raccogliere e dell’esperienza dell’utente raccoglitore; in questo modo i dati più semplici possono essere raccolti da tutti i Citizen scientists, mentre dati ambientali più specialistici solamente da personale esperto o appartenente all’azienda.

Infine un gruppo ristretto di figure professionali e competenti di settore, formato da risorse aziendali o da un sottogruppo di volontari esperti, può svolgere una funzione di supervisione e controllo dei dati trasferiti e salvati su web server prima della loro pubblicazione.

Un altro possibile sviluppo futuro riguardante ABC WebGIS, potrebbe essere la creazione di un’interfaccia interattiva aggiuntiva per la visualizzazione dei layer, contenenti i dati puntuali raccolti sul campo, in un intervallo temporale selezionabile.

Ovvero, utilizzando una barra di selezione associata a una scala temporale, è possibile far visualizzare solamente i dati raccolti in un determinato intervallo di tempo, ad esempio a cadenza annuale, permettendo così un‘analisi del trend evolutivo di uno specifico punto d’interesse, quale il miglioramento della copertura vegetale di un’area in seguito all’adozione di opere di mitigazione e di ripristino. Per le segnalazioni di problematiche stradali o di manutenzione delle recinzioni, utilizzando una scala temporale inferiore, è possibile aprire le schede associate al punto d’interesse; quella iniziale compilata durante la fase di segnalazione e quella raccolta al termine del ripristino e della manutenzione effettuata.

Documenti correlati