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Le interferenze della lingua seconda

CAPITOLO 3: Cause degli errori degli studenti italiani nell’apprendimento della costruzione

2. Cause degli errori degli apprendenti italiani nell’utilizzo della costruzione

2.2 Le interferenze della lingua seconda

L’interferenza intralinguistica si verifica quando strutture della lingua target già acquisite vanno a interferire sui nuovi contenuti che l’apprendente sta studiando. Spesso può anche accadere che queste forme linguistiche già interiorizzate predominino su quelle nuove (Liu 2002: 24). Soprattutto per strutture piuttosto complesse, che vengono insegnate in un secondo momento, lo studente potrebbe incontrare difficoltà e confondersi con le regole apprese in precedenza.

Gli studenti italiani che si approcciano al costrutto con 把 bǎ notano subito come l’ordine dei costituenti all’interno della frase sia diverso rispetto al canonico ordine soggetto-verbo-oggetto (SVO): nelle frasi con 把 bǎ, infatti, l’oggetto è dislocato alla sinistra del verbo. Questa costruzione, si diceva, presenta precise caratteristiche semantiche e pragmatiche: enfatizza come l’agente agisca sul paziente e come l’esito dell’azione abbia reali ripercussioni su di esso. L’oggetto, quindi, deve

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necessariamente essere definito e noto nel contesto del discorso e il verbo deve, per forza di cose, essere seguito da qualche elemento che denoti l’azione come realizzata. Queste proprietà semantiche non possono essere espresse attraverso nessun’altra costruzione. Gli studenti, però, spesso non si avvedono di queste fondamentali caratteristiche del costrutto.

Dall’analisi dei dati, si può ipotizzare che gli studenti abbiano problemi ad acquisire la struttura in ragione della sua complessità. Successivamente, una volta assimilata a pieno, gli studenti continuano ad avere difficoltà nel capire i casi e i contesti in cui la costruzione deve o può essere utilizzata.

La somiglianza o, l’apparente somiglianza, tra due strutture nella lingua di arrivo sembra essere un altro fattore di interferenza intralinguistica che spesso porta lo studente a confondere il loro utilizzo. Nella traduzione delle frasi del secondo esercizio, gli allievi, se non hanno utilizzato la costruzione con 把 bǎ, si sono serviti principalmente della sequenza soggetto – verbo – oggetto. Ci sono stati studenti, però, che hanno tradotto alcune frasi utilizzando la costruzione passiva con 被

bèi.

(1) 下午正在睡觉,突然,lo squillo del telefono (电话铃声) mi ha svegliato. Traduzione passiva con 被 bèi:

我被电话铃声吵醒了。

wǒ bèi diànhuà língshēng chǎo-xǐng-le

io BEI telefono squillo fare rumore-svegliare-PFV ‘Sono stato svegliato dallo squillo del telefono’

Traduzione con 把 bǎ: 电话铃声把我吵醒了。

diànhuà língshēng chǎo-xǐng-le

telefono squillo BA io fare rumore-svegliare-PFV ‘Lo squillo del telefono mi ha svegliato’

(2) 爸爸:“小王,你为什么这么生气?”。小王:“Mio fratello ha rotto la mia nuova macchina fotografica”.

Traduzione passiva con 被 bèi: 我的新照相机被弟弟弄坏了。

wǒ de xīn zhàoxiàngjī bèi dìdi

io DET nuovo macchina fotografica BEI fratello minore

nòng-huài-le

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‘La mia nuova macchina fotografica è stata rotta da mio fratello’ Traduzione con 把 bǎ:

弟弟把我的新照相机给弄坏了。

dìdi de xīn

fratello minore BA io DET nuovo

zhàoxiàngjī gěi nòng-huài-le

macchina fotografica AUX far diventare-rovinato-PFV ‘Mio fratello ha rotto la mia nuova macchina fotografica’

Alcuni studenti non sapendo, probabilmente, come meglio rendere in cinese le frasi (1) e (2), hanno preso come punto di riferimento il valore negativo espresso dalle stesse, utilizzando così la costruzione passiva con 被 bèi per tradurle. Sebbene le frasi tradotte siano grammaticalmente corrette, a livello semantico vi sono delle sfumature differenti. La costruzione passiva con 被 bèi normalmente è usata per evidenziare come il paziente subisca gli effetti, negativi per la maggior parte delle volte, dell’azione cui è sottoposto (Abbiati 1998: 160). Gli studenti, utilizzando questo costrutto, hanno finito con l’attribuire alle frasi un senso passivo che non gli è proprio, essendo espresse originariamente in forma attiva.

Le corrispondenti frasi passive in italiano sarebbero: (1) Sono stato svegliato dallo squillo del telefono.

(2) La mia nuova macchina fotografica è stata rotta da mio fratello.

Tali frasi, con valore passivo, evidenziano come il paziente subisca gli effetti negativi dell’azione cui è sottoposto; come di fatto anche in cinese accade attraverso la costruzione con 被

bèi. L’obiettivo comunicativo delle corrispettive frasi del questionario è, però, quello di segnalare

come l’agente agisca sul paziente e come l’azione compiuta abbia su di esso reali ripercussioni, positive o negative che siano. Per tale motivo, è necessario usare la costruzione con 把 bǎ.

L’uso interscambiabile che gli studenti hanno fatto di queste due costruzioni, quella con 把 bǎ e quella con 被 bèi, può essere dovuto anche al fatto che presentano simili caratteristiche a livello strutturale; ciò che cambia è la posizione dell’agente e del paziente:

Costruzione con 把 bǎ: agente + 把 bǎ + paziente + verbo + altri elementi Costruzione con 被 bèi: paziente + 被 bèi + agente + verbo + altri elementi

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Infine, il motivo per cui gli studenti confondono il loro utilizzo può anche essere dovuto a questioni legate alla didattica: spesso queste due strutture sono spiegate insieme e definite come ‘costruzioni particolari’, mentre andrebbero mantenute distinte.

Dunque, si è visto come le interferenze della lingua italiana e della stessa lingua cinese influiscano sul processo di apprendimento dello studente portandolo, talvolta, a cadere in errore. Sebbene molti errori siano inconsci e siano legati a un naturale e fisiologico sviluppo dell’interlingua, gli studenti spesso ricorrono a delle strategie comunicative, semplificando o parafrasando il messaggio, per non cadere in errore e per non rinunciare alla comunicazione. Il ruolo dell’insegnante sta proprio nell’aiutare lo studente a fare sempre meno uso delle strategie comunicative, come semplificazione, riformulazione e parafrasi. Inoltre, l’insegnante deve puntare allo sviluppo di una competenza linguistica tale che permetta allo studente di elaborare in modo quanto più preciso e accurato il contenuto del messaggio che egli vuole esprimere (Coonan 2012: 200).