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L’approccio che si è voluto seguire in questo elaborato, dunque, cerca di distinguersi dagli iter tradizionali che hanno caratterizzato i processi di riqualificazione urbana nel territorio di Venezia fino ad oggi. La visione è quella di un processo aperto, che si evolve e cresce accompagnando la ricerca di nuove attività, di nuove funzioni e di nuovi concept.

Per semplificazione si è ritenuto indispensabile scomporre il percorso in fasi d’azione. Le ragioni di questo approccio sono molteplici, ma le due più rilevanti sono le seguenti:

• cercare di creare una connessione con gli altri poli culturali della terraferma veneziana, primo fra tutti il nascente museo del Novecento M9 (grazie anche al progetto di riqualificazione del Canal Salso che vedrà il riutilizzo del canale grazie alla riattivazione del traghetto diretto a Venezia Centro Storico), le nuovissime sedi del Polo Universitario di Via Torino e, naturalmente, il Campus Universitario con i limitrofi impianti sportivi;

• indagare in che modo questo spazio può essere attivatore di nuove dinamiche socio-economiche-culturali, nei limiti del suo stato strutturale, del suo carattere storico-artistico

e della posizione che occupa all’interno del tessuto storico veneziano.

Il progetto, attraverso interventi di potenziamento del sistema della mobilità sostenibile, mira ad attivare connessioni e sinergie con il “sistema del fare e del sapere”, dare piena realizzazione al progetto di una green belt urbana, intervenendo anche sulle vie d’acqua interne al Forte, così come sulle vie d’acqua dell’area urbana di Mestre, con un’opera di riqualificazione di queste ultime e di rivivificazione delle prime.

Tale approccio al territorio si caratterizza funzionalmente a una dimensione metropolitana, sia per l’ottimizzazione delle caratteristiche strutturali, sia per il dimensionamento delle attività a carattere specifico e a investimento elevato. Si propone di attrarre un flusso turistico qualificato, ampliando l’offerta culturale con la creazione di nuovi poli di interesse ad elevata funzione catalizzante, capace di accogliere nuovi flussi di visitatori specializzati, attraverso la realizzazione di un parco attivo, in modo che non sia solamente un luogo di fruizione, ma anche di elaborazione e produzione artistica e culturale.

Questo progetto consentirebbe la possibilità di ospitare poli di attività ideati con l’intento di abbracciare l’intero ciclo della produzione culturale e artistica, dall’ideazione alla realizzazione, dall’osservazione alla condivisione e alla didattica, dallo studio alla ricerca, dalla produzione alla

vendita, accordando inoltre la possibilità di accogliere funzioni tese a soddisfare le esigenze di diversi livelli di fruizione, differenziati secondo le età – bambini, adolescenti, adulti, anziani – e secondo le esigenze di approccio – elementare, amatoriale, professionale.

In questo senso l’offerta culturale e ricreativa, tendenzialmente attiva h24, introdurrebbe un secondo concetto d’uso del parco, quale spazio fruibile dai visitatori e allo stesso tempo allineato alle esigenze delle specifiche attività artistiche, di svago, espositive, ricettive, in esso collocate.

Gli interventi predisposti nel Piano prevedono la rigenerazione funzionale di aree in cui sono insediate attività di interscambio di merci verso le isole veneziane, e l’insediamento di attività orientate a realizzare un polo di promozione e produzione culturale, inserito all’interno di un ampio e significativo Parco Urbano, ricco di servizi alla cittadinanza e che garantisca un’accessibilità cittadina e metropolitana sostenibili, incentivando e potenziando tutti i collegamenti con il sistema del trasporto pubblico, e garantisca i collegamenti alla linea del tram di Viale San Marco direzione Venezia, alle reti degli autobus urbani, e alla stazione ferroviaria Venezia Mestre.

È previsto anche il potenziamento della navigazione dei canali, prima di tutto per le imbarcazioni a remi, e la creazione di una nuova rete di piste ciclabili e ciclopedonali.

Il goal di questo studio è principalmente rafforzare l’offerta culturale di eccellenza in atto per Mestre, coinvolgendo il nascente Museo del Novecento M9, le Università Ca’ Foscari e IUAV site in via Torino e, infine, il grande Parco di San Giuliano.

Sono immaginati, per favorire la sostenibilità economica e finanziaria del progetto di trasformazione del Forte Marghera in un Parco Urbano Contemporaneo14 ricco di servizi,

l’inserimento di funzioni compatibili con il grado di trasformabilità degli edifici, valutando l’eventuale utilizzo di aree limitrofe per le funzioni meno conciliabili con una inclusione all’interno del Forte.

A questo scopo e a titolo dell’attività fin qui svolta, si vuole avanzare identificando tre fasi, due delle quali si dimostreranno essere una sorta di analisi prolungata nel tempo, che si sviluppa come vero snodo focale del progetto, rompendo la linearità dei metodi tradizionali e proponendo un continuo dialogo tra temporaneità e permanenza.

La direzione di un tale bene culturale credo richieda necessariamente un approccio integrato, non una visione unica. La suddivisione in tre stralci di intervento detta anche i ritmi e i ruoli degli attori che, di volta in volta, entrano a far parte del processo di rigenerazione del vuoto urbano oggetto d’esame.

14 La concezione di PUC affonda le sue radici in una lettura

approfondita e critica della pianta, esaminandone la relazione tra edifici e le aree periferiche, quali i margini delle strade, le aree incolte e i non luoghi.

Stralcio 1 mobilità sostenibile

– potenziamento dei collegamenti

Durata programma: fino a 6/7 anni nel caso della

riqualificazione del centro sportivo di Atletica e delle 5 passerelle ciclopedonali di attraversamento delle vie d’acqua adiacenti al Forte

Attivazione asta del canal Salso, fruibilità dei circa 1.700 m di intervento

Finanziamenti Ministero del Beni culturali MiBACT

Proprietà Comune di

Venezia

Intermediario

Fondazione Forte Marghera

Stralcio 2 Interventi per il

restauro, la manutenzione e il riuso di Forte Marghera

Durata programma: fino a 10 anni nel caso di opere di sistemazione esterna

(percorsi, parcheggi verdi e attrezzature), rivivificazione dei canali ed opere a verde e restauro di alcuni edifici

Attivazione intera area di Forte Marghera

Finanziamenti provenienti dal Patto per lo sviluppo della città di Venezia del

26.11.2016 dalla Presidenza de Consiglio dei Ministri

Stralcio 3 Progetti di

miglioramento del decoro urbano

Spazio pubblico elaborazione di un progetto permanente

Tessuto urbano intervento di ricucitura tramite l’intervento di riqualificazione del Canal Salso e la creazione di un percorso dedicato alla mobilità dolce, oltre al possibile

sviluppo di una linea del vaporetto da Piazza Barche a Venezia. Proprietà Comune di Venezia Intermediario Fondazione Forte Marghera

In un passato molto recente15 il Comune di Venezia ha

deciso di acquisire il Forte Marghera dal Ministero della Difesa, a condizione che venissero presentate alcune proposte progettuali di senso compiuto, per il suo utilizzo.

Il miglioramento della qualità della vita e la promozione sociale e culturale della collettività veneziana figurano a pieno titolo tra gli obiettivi primari della missione della Fondazione Forte Marghera, le cui visioni per il futuro sono il progetto sostenuto e sviluppato in queste pagine.

Nell’ambito di tale missione, il progetto Forte Marghera rappresenta uno dei maggiori impegni assunti negli ultimi due anni dalla sua creazione, testimoniandone l’impegno operativo, in una fase storica ancora difficile e piuttosto travagliata. Quella del Forte Marghera è un’ambiziosa, coraggiosa e impegnativa operazione di rigenerazione urbana, imperniata sulla realizzazione di un polo culturale capace di divenire un punto di riferimento per la città e l’area metropolitana al centro della quale insiste, in termini fisicamente inoppugnabili. Un centro nel centro, in cui qualità architettonica, servizi innovativi e nuovi spazi collettivi coroneranno un’istituzione culturale di nuova concezione, capace di offrire un palinsesto culturale ricco, vario e attento alle istanze di pubblici differenti. Un luogo capace di

15Forte Marghera fu acquistato dal Comune di Venezia nel 2003.

L’acquisto al prezzo di 9.554.452 € fu poi rogitato nel febbraio 2009, con impegno a mantenere per trent’anni la destinazione pubblica, come da disposizione di legge.

coniugare passato e futuro, tradizione e innovazione, storia e visione, nel segno della cura per la qualità del segno architettonico, per la restituzione alla fruizione di spazi chiusi da molto tempo, per il ridisegno di attraversamenti e percorsi pedonali che armonizzino e ricompattino un tessuto urbano che sta ritrovando un suo equilibrio, una sua grazia, una sua identità.

Di qui l’idea di uno sviluppo progettuale basato su un’intervista a Diego Semenzato, Consigliere della Fondazione Forte Marghera16, l’ente, ricordiamolo ancora una

volta, creato appositamente nel 2015 per la gestione del Forte, e che proprio su questa base è chiamato a svolgere il ruolo di attivatore, attraverso le linee dettate dal regolamento dei beni comuni. Inoltre, si intende suggerire alcuni spunti di riflessione, assumendo il ruolo di semplice proposta.

Come è possibile osservare dallo schema, nel primo stralcio la figura dell’intermediario e gestore temporaneo viene assunta dalla Fondazione Forte Marghera, dedicata interamente alla valorizzazione e alla gestione dell’importante complesso del Forte Marghera. In futuro è previsto che si interfacci, di volta in volta, con soggetti nel campo inerente alla tematica dell’evento che vi sarà organizzato all’interno (come ad esempio associazioni, fondazioni, start-up culturali,

16Sito internet di riferimento: www.fondazionefortemarghera.it

Nella sezione Organi è possibile verificare la composizione del Consiglio di Amministrazione, costituito da un presidente, Cesare Castelli, due consiglieri, Diego Semenzato e Stefania Borga, e un

organizzatori di eventi legati al mondo dell’arte e dello spettacolo).

L’apertura permanente dell’intero complesso rigenerato, ha a che vedere con la riqualificazione, già attivata ma certamente da potenziare, prevista nel medio-lungo periodo (ma comunque entro e non oltre una decade), nella quale il ruolo dell’intermediario passa interamente nelle mani della

Fondazione Forte Marghera, attraverso una serie di progetti permanenti pensati ad hoc per permettere la generazione di innovazione e sostenibilità da parte di imprese culturali e creative.

Due dei finanziamenti più consistenti proverranno principalmente dal Ministero dei Beni Culturali e del

Turismo MiBACT e dal Patto di Sviluppo per la Città di Venezia, approvato dalla Presidenza del Consiglio dei

Ministri il 26 novembre 2016.

È certamente un fatto noto che il Forte Marghera abbia lavorato molto negli ultimi anni, potenziando la propria capacità attrattiva, valorizzando il proprio patrimonio culturale e artistico, fruttando le opportunità legate a un grande evento come la Biennale di Venezia17, riqualificando due edifici storici al suo interno, per la precisione i fabbricati numero 30 e 39, e inaugurando i due nuovi padiglioni in occasione della Biennale di Architettura dell’anno 2016.

Figura 3. Inaugurazione padiglione speciale Biennale Architettura 2016 a Forte Marghera. Fonte: Comune di Venezia

Figura 4. Ubicazione dei fabbricati n. 30 e 39. Fonte: www.labiennale.org

Rassegne culturali di tale portata sono perfettamente consone al presunto vuoto urbano oggetto d’esame, in quanto, come accennato in precedenza, Forte Marghera si connota per le seguenti potenzialità:

• Un elevato valore storico-testimoniale, monumentale e ambientale, stratificatosi col passare dei decenni,

durante la genesi delle varie aree che lo compongono, in stretto rapporto con la sua particolare ubicazione fra terra e laguna.

• Presenta una fitta area di canali che irrora tutto il suo perimetro, penetrando al suo interno e arricchendolo di connotazioni ambientali e paesaggistiche.

Questo consente possibilità organizzative delle attività e collegamenti navigabili con Venezia Centro Storico. • Presenta ampie dimensioni e, oltre i 43 ettari

dell’impianto storico, ha la possibilità di estendere funzioni di contorno e supporto a quelle ascrivibili al Forte stesso, su aree attualmente libere e non utilizzate all’interno del comparto urbano di Via Torino (circa 2,6 ettari di terreno).