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INTERVENTI PUBBLICI E OPINIONI POLITICHE

CASE STUDY – VLADIMIR SOROKIN

3.9 INTERVENTI PUBBLICI E OPINIONI POLITICHE

La multiforme e multimediale presenza di Sorokin si concretizza inoltre in un sito web personale dall’originale dicitura www.srkn.ru, che raccoglie una serie di interessanti notizie e articoli riguardanti l’autore. Tra gli altri, di particolare interesse per il lettore italiano risulta un’intervista al Corriere della Sera intitolata “Russia, lo zombie dell’Urss”96, in cui lo scrittore compara l’Occidente alla Russia moderna e conclude che l’Occidente è ontologicamente preferibile poiché la struttura statale è, a suo avviso, orizzontale. Una struttura che si smarca dalla verticalità della nazione russa e, di conseguenza, dalla spietatezza dei vertici.

Ciò che potrebbe stupire un ingenuo lettore europeo è il sottostante sentimento di ammirazione verso l’Ovest del mondo e le sue istituzioni, troppo spesso bistrattate dai suoi stessi abitanti. Tuttavia, e Sorokin qui è molto eloquente, egli vuole precisare che il problema maggiore della Russia contemporanea è l’incapacità di seppellire il cadavere sovietico e il bisogno di instaurare nuovi idoli, nuove certezze. Sebbene nei suoi libri il funambolismo linguistico ed espressivo la facciano da padrone, Sorokin, come dice lo scrittore Ingo Schultze, è colui che “Since the 1980s […] has written essential novels and exact parables for each new phase in Russian history”.97

O scrivi, o hai paura. Così ama ripetere Vladimir Georgievič.

95 È sufficiente consultare un qualsiasi motore di ricerca, digitando “Vladimir Sorokin dissident” e analizzare i risultati.

96 “Corriere della Sera”, Russia: lo zombie dell’URSS, <http://lettura.corriere.it/russia-lo-zombie-dellurss/>.

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Nel 2010, in un’intervista per “Aif”, lo scrittore ha dichiarato che la “coscienza feudale” in Russia non è scomparsa e il potere ha ancora una struttura verticale perché il presidente si sente un sovrano, il governatore un vassallo, il silovik un opričnik e il cittadino un servo.98 Intervistato nel 2012 da “The Post-Soviet Post” riguardo l’immagine che l’Occidente ha della Russia, Sorokin ha detto che essa è frutto di Putin e la sua squadra, perché “Ora Putin ha riportato l’ideologia ufficiale in Russia. I vecchi spauracchi sovietici come: l’Occidente è un nemico esterno, che vuole soltanto le nostre risorse; l’intelligencija è la quinta colonna ecc.”.99

In un’altra intervista del 2010, questa volta per “Newtimes”, ha affermato che la vita in Russia è condizionata dalla sua geografia sconfinata, e questo problema è amplificato dallo stato “Il nostro stato è un’eterna tempesta di neve, con la quale il popolo deve lottare”.100

Lo scrittore ha avuto l’opportunità di esprimersi anche sulla delicata questione dell’Ucraina. In una intervista al festival di Todi del 2014101 ha commentato la situazione dicendo che il conflitto in atto è dannoso per entrambe le parti e sintetizza la crisi del potere russo, che cerca fuori da sé la radice dei propri mali. In sostanza, secondo Sorokin la schermaglia in Ucraina è un conflitto “postmoderno” o, meglio, difficile da spiegare con la logica. Una chiave di lettura potrebbe essere il desiderio di punire l’Ucraina per essersi avvicinata all’Europa.

L’ultimo intervento preso in considerazione in questa sede è un’intervista piuttosto recente (2017) per “Dožd’”, in cui Sorokin ha paragonato il suo paese ad un Titanic arrugginito, commentando che “Moltissimo è stato già corroso dalla ruggine, in pratica, ci sono molte falle nella nave. Ciò che accadrà – non lo sa nessuno. Ma se si parla

98, Владимир Сорокин: «Феодальное сознание в России не изжито, власть нынешняя этим активно пользуется», Aif.ru 11/08/2010, <https://aif.ru/culture/person/19836>. 99 «Сейчас Путин вернул официальную идеологию в Россию. Такие махровые советские жупелы: Запад — это внешний враг, который хочет только наших ресурсов; интеллигенция — это пятая колонна и т. д.» Cfr. <https://srkn.ru/interview/tot-kto-vyzyvaet-bespokoistvo.html>. 100«Государство наше — это вечная снежная буря, с которой населению приходится бороться», The New Times, Государство наше — это вечная снежная буря, с которой населению приходится бороться, 08/04/2010, <https://newtimes.ru/articles/detail/18777/>.

101 Intervista a Vladimir Georgievič Sorokin a cura di Paola Marinozzi, Todi Festival, 26/08/2014, <https://www.youtube.com/watch?v=SxRj9ku1ef4>.

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di epoche, allora per la Russia contemporanea, il suo passato è diventato il suo presente, e il suo presente è il suo futuro.”102

102 «Очень многое уже проржавело, собственно, очень много дырок в корабле. Что будет — никто не знает. Но если говорить о времени, то Россия сейчас, ее прошлое стало ее настоящим, а ее настоящее — это ее будущее.» <https://srkn.ru/interview/vladimir-sorokin-rossiya-eto-rzhavyy-titanik>

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CONCLUSIONE

La tesi di laurea qui proposta ha tentato la disamina di un argomento di portata estremamente vasta. Con il desiderio primario di informare sia il lettore inesperto, sia quello più navigato, ho indagato il “mondo Russia” e più in particolare, quella piccola parte della società russa che si oppone a un’autorità ormai più che ventennale.

Per mezzo dello studio di tre filoni principali della vita civile di una nazione, ossia politica, giornalismo e letteratura, la trattazione si è snodata attraverso la

presentazione di una moltitudine di volti più o meno noti del dissenso. Rilevante è stato analizzarne cause e conseguenze, per trarre conclusioni che possano tracciare un quadro il più possibile completo.

Tuttavia, durante il lavoro di ricerca e stesura sono sorte alcune questioni che necessitano di essere affrontate. In primo luogo, a causa della sconfinatezza del tema scelto, si è dovuto optare per un restringimento del campo d’azione. In altre parole, per tutti e tre i filoni di studio ho scelto solo alcuni esempi (i più significativi a mio avviso) e tralasciato altri. In secondo luogo, è risultato difficoltoso, nel primo capitolo, “puntare il dito” verso questo o quell’altro potenziale colpevole per mancanza effettiva di prove o per insabbiamenti e indagini superficiali. In terzo e ultimo luogo, il mio preconcetto di “dissenso letterario” si è gradualmente sgretolato aprendo lo scrigno della letteratura russa moderna. Se da un lato l’aspettativa di letterato russo engagé è stata parzialmente soddisfatta osservando l’attivismo politico e sociale di scrittori come Akunin, Ulickaja, Šiškin, Limonov, dall’altro lato non si è potuto apprezzare del dissenso vero e proprio nelle opere di tali autori. E nemmeno personaggi atipici come Pelevin e, in misura maggiore, Sorokin, possono dirsi intellettuali dissidenti per il contenuto dei loro libri. È emerso dunque che Vladimir Sorokin, spesso additato lo scrittore dissidente numero uno, non lo è affatto né, sembra, voglia mostrarsi come tale.

I risultati delle mie ricerche si possono sintetizzare affermando che il generale clima interno nella Russia di Putin è quello di un paese non democratico, privo di una reale libertà di espressione e di manifestazione, in cui i mezzi di comunicazione di massa sono controllati dal potere o da aziende statali, in cui i partiti politici

d’opposizione sono pochi e posseggono un peso politico e sociale risibile, in cui gli oppositori vengono sistematicamente schiacciati con metodi rodati, ereditati dalla

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tradizione sovietica. La cultura, dal canto suo, potrebbe tuttavia rivelarsi un catalizzatore importante del dissenso.

In sostanza, concludo sostenendo che la Russia sia diventata una dittatura light, ove l’opposizione esiste per dare solo la parvenza di democrazia. Alla luce della sequela di leggi repressive promulgate dal potere e degli ultimi sviluppi in fatto di politica interna (emendamenti costituzionali che assicurino un dopo-Putin senza conflitti), la situazione nel corso degli anni risulta ulteriormente peggiorata.

Sarebbe complesso tentare di fare previsioni sul futuro dell’opposizione in Russia. Molto dipenderà dalla classe media, e dall’abilità di attivisti come Naval’nyj o

dissidenti come Chodorkovskij di personificare il crescente discontento della

popolazione. Una sfida epocale – quella di traghettare la Russia verso una democrazia che mai sperimentata. Un’utopia, forse.

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BIBLIOGRAFIA