Capitolo 3. Il quadro normativo sull’age-management
1. Invecchiamento della forza lavoro: policy frame-work dell’Unione Europea
1.1. L’invecchiamento attivo
A livello di Unione Europea, con politiche di active ageing (8) si intendono quelle azioni e quei programmi volti a mantenere la persona responsabile e attiva, nell’economia e nella società, lungo il corso dell’età e, in particolare, durante l’invecchiamento (9). Spo-stando l’attenzione dalla persona al lavoratore, tra gli obiettivi dell’active ageing vi è
(6) Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni, Un’Europa sociale forte per transizioni giuste, 14/01/2020,
https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:e8c76c67-37a0-11ea-ba6e-01aa75ed71a1.0012.02/DOC_1&format=PDF.
(7) Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni Bruxelles, Sostegno all’occupazione giovanile: un ponte verso il
lavoro per la prossima generazione, 1/7/2020, https://eur-lex.europa.eu/legal-con-tent/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52020DC0276&from=IT.
(8) Una definizione dettagliata di active ageing è quella rintracciabile, già nel 2002, nell’Active ageing: a
policy framework elaborato dalla World Health Organization, cit. p. 12 «Active ageing is defined as “the
process of optimizing opportunities for health, participation and security in order to enhance quality of life as people age” […] Active ageing applies to both individuals and population groups. It allows people to realize their potential for physical, social, and mental well being throughout the life course and to participate in society according to their needs, desires and capacities, while providing them with adequate protection, security and care when they require assistance» http://www.who.int/age-ing/publications/active_ageing/en/; La stessa organizzazione nel 2016 lancia la Campagna globale per contrastare il fenomeno dell’ageismo https://epale.ec.europa.eu/it/content/campagna-globale-contrastare-il-fenomeno-dellageismo.
(9) European Commission: «Active ageing means helping people stay in charge of their own lives for as long as possible as they age and, where possible, to contribute to the economy and society» e
quello di ottimizzare le opportunità, per i lavoratori di tutte le fasce d’età, di poter godere di un lavoro di qualità fino all’età pensionabile (10). Tuttavia, come detto il concetto di active ageing ha un’accezione più ampia (11) trovando spazio in diverse ini-ziative promosse dagli organismi dell’Unione Europea che non riguardano esclusiva-mente il mondo del lavoro (12).
Tappa fondamentale per il tema, è stata la proclamazione nel 2012 dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni. Durante tutta l’annualità l’Unione Europea si è impegnata a sostenere l’organizzazione di attività di sensibiliz-zazione, informazione e cooperazione per la promozione dell’invecchiamento attivo ( 13).
Contestualmente, nel dicembre 2012, il Consiglio dell’Unione Europea ha definito i Guiding Principles for Active Ageing and Solidarity between Generations (14) ribadendo l’im-portanza di realizzare iniziative che consentano alle donne e agli uomini di rimanere attivi nel lavoro, nei consumi, nell’assistenza, nel volontariato e in quanto cittadini, nonché di salvaguardare la solidarietà tra le generazioni (si veda Tab. 8).
(10) È questa la definizione fornita dall’European social partners’ autonomous framework agreement on active
ageing and an inter-generational approach, 2017: «Active ageing is about optimising opportunities for
work-ers of all ages to work in good quality, productive and healthy conditions until legal retirement age, based on mutual commitment and motivation of employers and workers». https://www.businesseu-
rope.eu/sites/buseur/files/media/reports_and_studies/with_signatures_framework_agree-ment_on_active_ageing_0.pdf.
(11) Sul punto si veda anche l’iniziativa European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing, lan-ciata nel 2011 dalla Commissione Europea, https://ec.europa.eu/eip/ageing/home_en.
(12) Tra queste si segnala l’European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing lanciata nel 2011 dalla Commissione Europea per la cooperazione tra stakeholders a diversi livelli per sostenere l’inno-vazione e la trasformazione digitale per un invecchiamento attivo e in salute. European innovation partnership on Active and Healthy Ageing, https://ec.europa.eu/eip/ageing/home_en
(13) Nello specifico si trattava di azioni che avessero tra i loro obiettivi quelli di «sensibilizzare l’opinione
pubblica sull’importanza della partecipazione degli anziani alla società e all’economia, attraverso la promozione dell’in-vecchiamento attivo; promuovere il dibattito, gli scambi di informazione e potenziare l’apprendimento reciproco tra i paesi dell’UE, al fine di promuovere buone pratiche e sostenere la cooperazione; fornire un quadro favorevole all’impegno e all’azione, al fine di sviluppare attività e soluzioni innovative, ma anche di fissare obiettivi politici a lungo termine; lottare contro le discriminazioni basate sull’età, in particolare nell’ambito dell’occupazione» cit. Decisione n.
940/2011/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 settembre 2011, https://eur-lex.eu-ropa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=LEGISSUM:em0038&from=IT
(14) Consiglio dell’Unione Europea, Dichiarazione n. 17468/12, https://data.consilium.eu-ropa.eu/doc/document/ST-17468-2012-INIT/it/pdf
Tabella 8 – I principi guida per l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni – Consiglio dell’Unione Europea (2012)
I principi guida per l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni – Consiglio dell’Unione Europea (2012)
1) Occupazione Istruzione e formazione professionale continue; Condizioni di lavoro sane; Strategie di gestione dell’età; Servizi occupazionali per i lavoratori anziani; Prevenire la discriminazione fondata sull’età; Sistemi fiscali e previdenziali favorevoli all’occupazione; Trasferimento di esperienza; Conciliazione di lavoro e assistenza
2) Partecipazione
alla società Sicurezza del reddito; Inclusione sociale; Volontariato nella terza età; Apprendimento permanente; Partecipazione alle decisioni; Sostegno ai care-giver
3) Vita indipendente Promozione della salute e prevenzione delle malattie; Alloggi e servizi
adeguati; Trasporti accessibili ed a prezzi abbordabili; Ambienti, beni e servizi commisurati alle esigenze degli anziani; Massimizzare l’autono-mia nell’assistenza sanitaria a lungo termine
Fonte: Nostra Elaborazione su Dichiarazione n. 17468/12 del Consiglio dell’Unione Europea
Infine, tra gli output dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo si è arrivati alla definizione di un Active Ageing Index (AAI), indice sintetico che permette di valutare la partecipazione attiva degli over 55 alla società (15). L’indice prende in considerazione quattro dimensioni, ciascuna misurata con specifici indicatori, quali: 1. Occupazione; 2. Partecipazione alla società; 3. Vita indipendente, sana e sicura; 4. Capacità e am-biente favorevole all’invecchiamento attivo (16).
Facendo un breve inciso sul contesto d’interesse per questa ricerca, si segnala come nel 2018 l’Italia abbia fatto registrate un AAI di 33,6% con una crescita dal 2007 (28,1%) di 5,5 punti percentuali. Rispetto a questo dato, la Lombardia si colloca al di sopra, registrando nello stesso anno un indice complessivo di 35,1% (ottavo posto tra
(15) L’Active Ageing Index (AAI) «mostra fino a che punto le persone anziane di 55 anni e più, che vivono nelle diverse regioni in cui è diviso il Paese, sono incoraggiate e messe in condizione di parte-cipare alla crescita dell’economia e della società con un impegno proporzionale alle proprie compe-tenze, conoscenze ed esperienze maturate nel corso della vita, oppure non sono adottate misure volte a favorire il loro attivo contributo», ISTAT, Invecchiamento attivo e condizioni di vita degli anziani in Italia, 2020, cit. p. 48.
(16)L’Active Ageing Index ha punteggi che vanno da 0 a 100, con una cifra più alta che punta a un maggiore contributo alla società da parte delle persone anziane e migliori condizioni favorevoli. Tut-tavia, è importante tenere presente che il valore massimo di 100 rappresenta piuttosto una possibilità teorica di un obiettivo raggiungibile. Inoltre, i punteggi più elevati nell’indice di invecchiamento attivo non implicano necessariamente un grado elevato di benessere nella popolazione anziana. Non sempre livelli più elevati di alcuni indicatori indicano un maggior benessere (es. alti livelli di assistenza forniti dai membri della famiglia sono caratteristici delle società in cui mancano i servizi di assistenza pub-blica e non dovrebbero essere considerati positivi per l’anziano che si trova a prestarli). Cfr. The Active
le regioni italiane) con un trend di crescita dal 2007 (29,2%) di 5,9 punti percentuali. Sempre in Lombardia permane un differenziale netto tra generi (gap 4,7%) - con un indice di 37,5% per i maschi e di 32,8% per le femmine, dato comunque più contenuto di quello registrato a livello nazionale (gap 5,3%). Se andiamo però ad analizzare le diverse dimensioni che compongono l’indice si può notare che per la Lombardia l’in-dicatore più critico rispetto agli altri è quello relativo all’occupazione (17) per il quale si colloca in undicesima posizione rispetto alle altre regioni. Segnale che quindi che il tema della partecipazione dei lavoratori più anziani al mercato del lavoro è tutt’altro che da sottovalutare anche in questa regione.
Tornando infine alle iniziative promosse dall’Unione Europea, occorre ricordare che i programmi come l’EaSI (18) e l’FSE (19) hanno finanziato progetti per sviluppare e applicare strategie globali di invecchiamento attivo (20).