4.3. Punti di forza
4.3.3. Inventory Posting e costo del venduto
In Navision le transazioni di magazzino (inventory posting) si concretizzano in 2 tipi di registrazioni: quantità (quantity posting) e valore (value posting). Il Quantity Posting descrive la variazione di quantità nel magazzino e il programma salva questa informazione nella tabella delle Item Ledger Entries. Il Value Posting invece indica la variazione di valore nel magazzino e tale informazione viene immagazzinata nella tabella delle Value Entries.
Come si può vedere dalla figura, le Item Ledger entries sono “applicate” l’una in corrispondenza dell’altra, cioè un incremento di magazzino è collegato ad un decremento, in modo da poter dire esattamente quale incremento è stato usato per quale decremento e viceversa. Ciò è possibile perché il programma salva queste informazioni nella tabella delle Item Application Entries. Inoltre alla fine del periodo contabile, l’utente può “riconciliare” queste transazioni di magazzino dirette, che non necessitano rettifiche di costo, con la contabilità generale facendo girare la procedura batch Post Inventory Cost to G/L. Tale procedura aggiorna le voci delle Value Entries e crea delle righe nella tabella G/L Entries relative ai movimenti contabili.
Pertanto per ogni riga generata da una variazione di quantità nel magazzino, Navision crea una Item Ledger Entry e una o più Value Entry e successivamente, al termine del periodo contabile, riconcilia i valori di magazzino con i valori contabili nel registro generale, come si evince dalla seguente figura.
Dunque il costo viene linkato dinamicamente al prodotto e associabile/modificabile finquando la riga relativa al movimento d’acquisto nella tabella Item Ledger Entry risulta aperta; un apposito flag infatti ci indica lo status di quel movimento e quindi anche di tutte le righe di altre tabelle associate ad esso. Facciamo un esempio. Al 1 Marzo acquisto 10 unità di un articolo, pertanto avrò una riga nella Item Ledger Entry per la registrazione della quantità acquistata, e una riga nella Value Entry per registrare il costo diretto. Dopo 30 giorni, e cioè ad Aprile, ricevo una fattura dal fornitore relativa all’addebito delle spese di spedizione per la merce acquistata. In tal caso Navision registrerà un’ulteriore riga nelle Value Entry relativa ai costi di trasporto, correlata però a quella determinata registrazione nell’Item Ledger Entry. Dopo altri 15 giorni ricevo una fattura relativi a costi aggiuntivi dovuti allo sdoganamento della merce, e anche in questo caso Navision aggiungerà una riga nelle Value Entry relativa sempre a quella riga della Item Ledger Entry. Alla fine per quell’ordine di acquisto avrò una riga nella Item Ledger Entry e 3 righe nella Value Entry. L’aggregazione di tali informazioni che di fatto sono spalmate su diverse tabelle ma in effetti sono relative ad una singola transazione d’acquisto avviene tramite la tecnologia SIFT (Sum Index Flow Technology), che consente di effettuare calcoli attraverso tabelle e datasources differenti senza particolari perdite in termini di prestazioni, efficienza ed affidabilità.
Esaminiamo ora come variano i costi durante il ciclo di vita degli articoli di magazzino, in particolare vediamo come Navision calcola il costo del venduto; facciamo un esempio pratico usando direttamente il programma.
Partiamo con la creazione di un nuovo articolo che ci servirà per provare il warehouse cost flow: lo chiamiamo ITEM e gli impostiamo il metodo del calcolo del costo a Medio, che corrisponde al Costo Medio Continuo, da non confondere con quello Medio Statico, che non tiene conto delle reali uscite di magazzino, bensì solo delle entrate.
Figura 20 ‐ Creazione dell'articolo di prova ITEM
Effettuiamo dunque un ordine di acquisto di 10 pezzi di tale articolo al prezzo di 10 euro al pezzo e carichiamo su tale ordine le spese relative al trasporto di tale merce.
Figura 21 ‐ Primo ordine di acquisto per l'articolo ITEM
Dopo il ricevimento della merce e la registrazione della relativa fattura Navision evidenzierà nel dettaglio dell’articolo la variazione di costo, come si può vedere dalla figura.
Figura 22 ‐ Costo medio dell'articolo ITEM dopo il primo acquisto
In tale schermata si può notare che l’ultimo costo diretto unitario attribuito all’articolo è ovviamente 10 Euro, mentre il costo medio è di 10,20 Euro perché vengono considerati anche i costi di trasporto. Facendo drill‐down sul costo medio per esaminare gli elementi che hanno generato quel costo otteniamo la seguente schermata.
Figura 23 ‐ Drill‐down sul Costo Medio dopo il primo acquisto
Qui si possono meglio vedere i costi parziali che hanno determinato il costo medio unitario totale e i movimenti a cui essi sono collegati.
Ora effettuiamo un altro acquisto dello stesso articolo, ma lo facciamo ad un prezzo differente: acquistiamo 10 pezzi a 12 Euro l’uno, con le solite spese di trasporto di 2 Euro. In seguito a questo acquisto il Costo Medio è mutato salendo ovviamente a 11,20 Euro.
Figura 24 ‐ Costo Medio dopo il secondo acquisto
Dopo aver acquistato, vendiamo 18 pezzi dell’articolo ITEM al prezzo di 15 Euro cad. Ecco l’ordine di vendita:
Figura 25 ‐ Ordine di vendita per l'articolo ITEM
Le due seguenti schermate mostrano rispettivamente la valutazione del costo medio di quell’articolo e la situazione di magazzino, sempre relativa all’articolo ITEM. Qui si può notare che per la logica FIFO, i 2 elementi rimanenti nel magazzino sono quelli relativi al secondo acquisto e il flag relativo a tale ordine di acquisto risulta dunque ancora aperto.
Figura 26 ‐ Costo Medio prima dell'Adjust Cost Item Entry
Dopo tale vendita è possibile notare, nel dettaglio dell’articolo, che è variato il Costo Medio. Ora in magazzino ci sono solo 2 pezzi di quell’articolo e il costo medio è salito a 22,00 Euro.
Perché? Navision ragiona in modo differente rispetto alla maggior parte delle aziende: quel costo così elevato infatti è dovuto al fatto che il movimento di vendita non è ancora stato collegato all’acquisto della relativa merce. Abbiamo visto in precedenza che in Navision un decremento di magazzino viene associato ad un incremento di quella merce di magazzino, in modo da mappare il movimento con la relativa merce. Ma quando viene effettuata questa importantissima associazione?
C’è una procedura, attivabile manualmente dall’operatore, che si chiama Adjust Cost Item Entry che ha proprio la funzione di effettuare tale associazione e di conseguenza aggiornare i costi, provvedendo a ricalcolare il costo del venduto ed eventualmente attribuire costi o crediti a livello contabile per la determinazione di tale costo.
Tornando al nostro esempio, se esaminiamo il dettaglio del costo medio dopo la vendita, possiamo notare la seguente situazione:
Figura 28 ‐ Drill‐down sul Costo Medio prima dell'Adjust Cost Item Entry
Nella fig precedente si nota che il costo del venduto è valutato a 10 Euro/pz che è il costo del primo acquisto. Per fare in modo che il costo del venduto, e di conseguenze il costo medio continuo dell’articolo, sia corretto in funzione della situazione reale contabile di magazzino è obbligatorio eseguire la Adjust Cost Item Entry per arrivare alla situazione seguente:
Figura 29 ‐ Drill‐down sul Costo Medio prima dell'Adjust Cost Item Entry
Qui si nota che al costo del venduto (che è negativo come convenzione perché decrementa il magazzino) viene incrementato di 21,60 in modo tale da aggiungere quella porzione di costi
diretti derivanti dalla quella quantità venduta ma prelevata a magazzino dal secondo quantitativo acquistato.