II. Elementi di riflessione sugli esiti inattesi dell'aiuto professionale 1 L' integrazione socio-sanitaria: i principi e la definizione normativa.
4. Ipotesi e obiettivi della ricerca: domande conoscitive.
L'ipotesi è che uno scarso livello di integrazione dei servizi e uno scarso management dei casi possa comportare il rischio di interventi sconcertanti. Specialmente in presenza di bisogni complessi84 occorre verificare come avviene la presa in carico integrata e come essa possa svilupparsi, anche valutando se le risposte delle Istituzioni siano quelle attese dalle persone o meno e quanto siano concertate e condivise con le stesse: la settorializzazione degli interventi crea infatti sovrapposizione degli stessi ma anche sovrapposizione di carenze.
Occorre sviluppare quella che Neve85 definisce mentalità integrativa, una dimensione del pensiero che presuppone un’apertura mentale che consente di non farsi sfuggire la complessità dei problemi sociali e la parzialità-limitatezza strutturale di ogni professione. Si considera prioritariamente l’unitarietà e l’integrità della persona (a fronte di situazioni di disgregazione personale e relazionale.) e la necessaria apertura di ogni professionista a saperi e strumenti diversi, di altri ambiti disciplinari e professionali da cui possono scaturite punti di vista nuovi […].
L’ipotesi da verificare è se i possibili esiti inattesi degli interventi, evidentemente non ricercati intenzionalmente, possano essere collegati a quella che Donati86 chiama mancanza di riflessività, che riconduce quindi alla necessità che l'intervento debba essere configurato in modo che gli aiuti erogati favoriscano l'attivazione di
84 << Bisogni complessi in quanto la risposta richiede un concorso di più fattori, come nel caso dei bisogni superiori o “metabisogni” di Maslow.>> Villa F., voce Bisogno, in Dal Pra Ponticelli M. (diretto da), op. citata, 2005
85 Neve E., in Diomede Canevini M., Vecchiato T. (a cura di), L'integrazione delle professionalità nei servizi alle persone, Centro Studi Fondazione Zancan, Padova, 2002 (pag. 81-82).
86 Donati P., La qualità sociale del welfare, pag. 311-336, in Lavoro Sociale, vol. 6, n.3/2000, Erickson, Trento, 2006
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relazioni familiari che generano solidarietà, scambi proficui e iniziative del gruppo familiare nel suo insieme, anziché produrre isolamento, conflitto e frammentazioni. Ritengo infatti che le tre dimensioni di pensiero e azione: riflessività, mentalità integrativa e concertazione, siano atteggiamenti che incidono notevolmente sull' integrazione, al fine di processi di aiuto di qualità rispetto agli obiettivi individuati.
In altri contesti da anni si sperimenta quello che si dimostra essere un atteggiamento funzionale al far emergere pareri, interessi e ragioni di tutti, ovvero una mobilitazione di risorse efficace volta alla soluzione del problema: la Clinica della Concertazione, che sebbene non sia rintracciabile nella cultura del servizio sociale, può essere un utile spunto di riflessione. La Clinica della Concertazione opera infatti anche sul piano dell'integrazione dei servizi e serve da rivelatore di un dispositivo terapeutico che si rivolge al collettivo e che favorisce le relazioni umane (familiari, professionali e pubbliche) maggiormente degne di fiducia; genera confidenzialità legittimata e ricostruisce le identità87.
L' obiettivo centrale della ricerca è capire quando anche un’allenata capacità di entrare dentro i casi supportata dalle tre dimensioni, in maniera integrata e nel rispetto del valore della persona possa in qualche modo non tramutarsi in una lettura scientifica del bisogno e presentarsi invece come una strategia dannosa. Occorre dunque individuare quali siano gli elementi che concretizzano un intervento sconcertante ed osservare come si evolve una situazione di questo tipo, con l'intento di individuare modalità grazie alle quali queste situazioni possono essere prevenute o in qualche modo “arginate”: situazioni che hanno modo di offrire uno stimolo a riflettere sui ruoli assunti e sviluppare un processo conoscitivo sostenuto da una pratica riflessiva per non rischiare di
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riprodurre modelli di intervento che non si adeguano al contesto sociale né alla specificità dei bisogni delle persone.
Un primo obiettivodella ricerca è l’analisi di elementi caratterizzanti il processo d'aiuto, in senso paradossale o contraddittorio degli interventi, ed i piani di intervento a favore delle persone, con riferimento all'integrazione tra servizi e al verificarsi di interventi sconcertanti.
La presa in carico integrata del cittadino, al fine di garantirne il soddisfacimento dei bisogni socio-sanitari, e l'integrazione della rete dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali a livello territoriale sono di fatto dei processi fondamentali per individuare la migliore soluzione possibile che raccolga il consenso della persona “unica” e che ne rispetti la libertà di scelta.
Davanti ad una destabilizzazione della persona-utente, cioè davanti ad una situazione inedita e di sconcerto, i vari supporti professionali differenziati e integrati potrebbero aver necessità di rivedere il lavoro già svolto per rifunzionalizzare il lavoro integrato e ridefinirlo, creare cioè un cambiamento nella forma di intervento.
Il lavoro integrato inteso in tal modo crea l'idea di un Servizio Sociale forte. Un'integrazione socio-sanitaria negli interventi che non costituisce solo gestione delle passività ma che cerca risorse, seppur residuali, nei legami tra le persone e tra servizi ed elabora risposte creando possibilità future nel rispetto dell'unicità e dell'integrità88 della persona. Si tratta di un Servizio Sociale professionale che
88 <<La presenza e la consistenza della sostanza costitutiva nella sua totalità e interezza (sia quantitativamente che qualitativamente)>>Devoto G., Oli G.C.,Dizionario della lingua italiana, Le Monnier, Firenze, 1979. <<Per quanto siano analiticamente distinguibili varie “parti” di cui è costituito l'essere umano, la sua essenza rimane un'unità pur complessa e articolata, quindi in sé completa (che non significa in senso assoluto autosufficiente) degli elementi relativi alla propria interezza e funzionalità. Ma il concetto di integrità è anche più esteso: essere “integro” assume anche il significato di puro, incontaminato, non toccato. La sua derivazione latina da in (con valore negativo, non) e tangere
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formula interventi adeguati al bisogno dell'utente e alle risorse che ci sono in gioco: risorse relazionali, materiali e soggettive.
Occorre inoltre considerare che l'integrazione, come modalità operativa dell'operatore sociale, è anche entrata a far parte del testo di legge che ha sancito una tanto attesa riforma dell'assistenza costituendone un punto essenziale: la legge 328/0089.
La finalità della legge è quella di rendere esigibili i diritti proclamati dalla Costituzione attraverso la creazione di servizi e interventi tra loro integrati su base locale. Ma anche incoraggiare la responsabilizzazione per la promozione del benessere collettivo, grazie alla creazione di sistemi integrati di servizi che sostengono la << condivisione di responsabilità tra chi aiuta e chi è aiutato90>>.
Domande conoscitive.
1) Quali dimensioni del problema presentato dall'utente non sono oggetto di analisi e valutazione da parte dei professionisti e quindi non trovano risposta all'interno dei piani di intervento?
(toccare) induce a pensare a un'unità “delicata” che, se “toccata”, facilmente si rompe.>> Neve E., op. cit., pag. 182.
89 Legge quadro per la realizzazione del Sistema Integrato di Interventi e servizi sociali. Affronta il tema dell’integrazione socio-sanitaria con riferimento ai principi generali della programmazione (art. 3), alle funzioni dei comuni (art. 6), alle funzioni delle regioni (art. 8), alle figure professionali (art. 12), alla metodologia di intervento finalizzata all'elaborazione di progetti personalizzati (art. 14), ai livelli di programmazione (art. 18), ai piani di zona (art. 19), alla definizione del sistema integrato di interventi e servizi sociali (art. 22).
90 Vecchiato. T., Dall'assistenza ai servizi alle persone, in Studi Zancan, 2000, pag.11, riportato in Neve E., op. citata, 2008
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2) Quando i bisogni sono di natura complessa, cosa ostacola il Servizio Sociale Professionale ad attivare percorsi di presa in carico integrata per definire progetti di aiuto rivolti alla globalità della persona e della sua situazione?
3) E' possibile che il verificarsi di interventi sconcertanti sia ricollegabile a caratteristiche specifiche dell'assetto organizzativo del sistema dei servizi e di modalità operative messe in campo dai professionisti?
4) Un assetto integrato di servizi sociali e socio-sanitari a livello locale ha un potenziale di prevenzione sullo sconcerto e in quali casi e circostanze questo può verificarsi?
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Unicità della persona, integrazione dei servizi, interventi sconcertanti: un’analisi empirica sugli esiti inattesi dell’aiuto professionale dell’assistente sociale Tesi di Dottorato in Fondamenti e Metodi delle Scienze Sociali e del Servizio Sociale
Università degli Studi di Sassari V. La ricerca empirica: lo studio dei casi.
1. Il disegno della ricerca: servizi coinvolti, metodologia e