II. Elementi di riflessione sugli esiti inattesi dell'aiuto professionale 1 L' integrazione socio-sanitaria: i principi e la definizione normativa.
6. La valutazione nel lavoro sociale.
La valutazione è un processo che taglia trasversalmente tutto il lavoro sociale professionale svolto dagli assistenti sociali e nel processo d'aiuto è di fondamentale importanza tanto nella fase iniziale quanto in quella di monitoraggio, così come nella fase conclusiva.
Sostenuta dai valori propri della professione58, la valutazione del lavoro sociale nel dibattito attuale appare essere più valida e adeguata laddove prevede il coinvolgimento congiunto di utenti e professionisti al fine di elaborare obiettivi
57 Dewey J., Rifare la filosofia, Donzelli Editore, Roma, 1998.
58 << Tutta l'operatività degli assistenti sociali è connessa con la declinazione operativa dei valori fondanti la professsione. I valori, dunque, sono sempre stati la pietra di paragone utilizzata dagli assistenti sociali per valutare la bontà del proprio operato e la valutazione che meglio si colloca all'interno delle prassi del social work pare essere quella di natura formativo-partecipateva>> Chicco S., Stili di lavoro degli assistenti sociali e processi valutativi nelle organizzazioni, in Gui L. (a cura di), Organizzazione e servizio sociale, Carocci Faber, Roma, 2009 ,pag. 175
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condivisi e co-costruire gli strumenti valutativi, non solo per finalità di accountability59 ma proprio anche per valorizzare la dimensione partecipativa.
Accanto a riflessioni più critiche sulla fattibilità reale di una valutazione partecipata come quelle di Vecchiato60, ci sono posizioni più favorevoli in merito come quella di Giorio61 che sostiene l'importanza di una impostazione e gestione dei servizi sociali realmente partecipati sia nella risposta concreta a bisogni effettivamente presenti e rilevabili prioritariamente in ambiti circoscritti, sia come sostegno a iniziative specifiche tese a favorire processi di sviluppo condivisi. La necessità di coinvolgere tutti gli operatori e di lavorare con spirito collaborativo al fine di elaborare uno strumento valutativo valido, rappresenta un tassello importante al fine di offrire un supporto alla valutazione nel lavoro quotidiano. Ma l'ammissibilità di una valutazione relativa anche alla soddisfazione della persona-utente rispetto ad un intervento in suo favore, va confrontata anche con le abilità comunicative della stessa e con la personale coscienza del proprio stato di benessere.
Nonostante la valutazione sia una attività collocata più facilmente nella fase conclusiva, rappresentando un momento ricapitolativo di tutto l'intervento, anche la verifica in itinere che tenga presente dei tempi e delle modalità di realizzazione delle diverse fasi, dei compiti dei soggetti coinvolti, della rispondenza con gli obiettivi intermedi prefisssati e con gli obiettivi finali, rappresenta un importante momento riflessivo in cui è possibile introdurre eventuali modifiche negli interventi o continuare nel percorso intrapreso,
59 Gui L. (a cura di), op. citata, 2009, Pag. 188 << per accountability si intende il dover rendere conto di un determinato intervento a soggetti terzi, né attuatori, né decisori. Idestinatari privilegiati devono essere gli utenti e più largamente I cittadini che hanno finanziato l'intervento, il programma, etc. Questa attenzione ai destinatari non può che suonare familiare a dei professionisti che agiscono in una dinamica relazionale della quale sono attori coprotagonisti assieme alla cittadinanza stessa [...]>>.
60 Vecchiato T., La valutazione dei servizi sociali e sanitari. Fondazione Zancan, Padova, 1995 61 Giorio G., Strutture e sistemi sociali nell'attuale dinamica valoriale, Cedam, Padova, 2000, pag. 310
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valutare la fattibiltà di altre soluzioni o procedere verso gli obbiettivi già definiti e la conclusione dell'intervento.
La fase valutativa, sia che si riferisca all'utenza e dunque che sia tesa a verificare i risultati in base al progetto personale definito (e alla eventuale conclusione del processo d'aiuto), sia che si riferisca all'organizzazione dei servizi e dunque contempli la verifica del funzionamento dei servizi e la capacità di raggiungere i risultati e gli obiettivi, comporta sempre il riordino logico delle informazioni e dei dati raccolti durante tutto il procedimento.
L'attività processuale di attenta verifica di tutti gli aspetti riferiti al vissuto dell'utente, alle strategie personali per affrontare il disagio, alle risorse di cui ha disposto, alle aspettative maturate, agli elementi ambientali che possono influire sulla riuscita del caso e tutti gli altri fattori che possono influenzare la situazione, porta alla formulazione di una sintesi veritiera e completa che rappresenta il risultato di un processo di valutazione nel quale il problema è stato analizzato con abilità e interpretato62.
In essa sono presenti elementi riferibili a caratteri qualitativi e quantitativi, nonché ad aspetti di efficacia ed efficienza.
L'attività di verifica sulla validità e rispondenza di quanto si è realizzato e la l'elaborazione di un giudizio circa l'efficacia dell'intervento, risultano più semplificati laddove vi sia stata una chiarezza nella definizione degli obiettivi del processo d'aiuto, una esplicitazione dei risultati attesi e una elaborazione puntuale del percorso degli interventi di aiuto da attuare.
Sulla base di quanto esposto, è possibile riflettere sul reale rischio di non considerare come fulcro del lavoro sociale la fase valutativa, cosicché la
62 Dal Pra Ponticelli M. (a cura di), Metodologia del servizio sociale. Il processo di aiuto, alla persona. Franco Angeli, Milano, 1985, pag. 155
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valutazione professionale dei bisogno rappresenta un'occasione, troppo spesso mancata, per coordinare e concertare gli interventi.