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MARIA E IL PROCESSO EDUCATIVO COME QUESTIONE TEOLOGICA

4. Ipotesi teologicamente percorribili

Per una lettura teologica della presenza di Maria nel processo educati-vo possiamo ora indicare due vie. Esse sono diverse, anche se non inpendenti; per ora basta identificarle in relazione a due compiti: dire la mensione mariana nell’educazione di Cristo e del cristiano e dire la di-mensione educativa nella presentazione di Maria.

4.1. La dimensione mariana nell’educazione di Cristo e del cristiano

Vale ricordare le parole di Paolo VI: «Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, dobbiamo cioè riconoscere il rapporto essenzia-le, vitaessenzia-le, provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la via che a lui conduce».24

Se il dato mariano esprime una presenza fondamentale nella vita di Gesù e una condizione dell’essere cristiano, in relazione alla figura di Maria sorgono nell’ambito educativo alcune domande, che possono esse-re formulate in vari modi: Che significato ha per l’educazione la madesse-re di Gesù? Quando si può parlare di una pedagogia mariana? Dove la sta la

«marianità» nell’educazione di Cristo e del cristiano? La ricerca prende di

24PAOLO VI, Omelia al Santuario della Madonna di Bonaria - Cagliari (24 aprile 1970), in Insegnamenti di Paolo VI, VIII, Città del Vaticano, Tipografia Poliglotta Vaticana 1970, 361.

mira, da una parte, la qualità dell’intervento mariano, così come esso è stato vissuto e interpretato, e dall’altra parte la proposta ecclesiale di que-sto genere d’intervento.

In senso negativo è possibile escludere alcune ipotesi. La natura degli interventi mariani non mostreranno forme diverse da quelle incentrate nella salvezza in Cristo, proprio perché Maria non inaugura un’economia parallela della salvezza, e la sua presenza accanto a Cristo non è disso-nante né fa eccezione rispetto al compimento della redenzione. Se in lei si verifica in modo eminente il vangelo di salvezza, l’azione che a lei si rifà non si discosta dalla prassi tipicamente cristiana.

La presenza educativa mariana non si espleta poi attraverso la sempli-ce menzione di lei. Infatti una determinata azione educativa dove i titoli e i motivi mariani siano ricorrenti potrebbe essere poco mariana nel senso autentico (ad es. per lo scollamento dall’annuncio di Cristo, per l’assenza di relazionalità trinitaria, per la disumanizzazione operata, per il congedo dalla storia), e una linea educativa dove i riferimenti mariani diretti siano poco frequenti potrebbe invece aver colto bene le sollecitazioni e gli sti-moli che provengono dalla madre di Gesù.

Con valore adesso provvisorio diciamo che la dimensione mariana in-clude la densità umana. La madre di Gesù è la realtà concreta che si co-stituisce come presenza umana a pieno titolo nella pienezza dei tempi (cf Gal 4,4). Il dato mariano parla della consistenza del soggetto umano quando si trova ad essere salvato: non soltanto non perde l’identità, ma la mostra nel contributo migliore che avrebbe immaginato di dare.

La dimensione mariana nell’educazione esprime poi il senso di Dio.

La madre di Gesù è la realtà umana concreta rapportata a Dio, in modo ta-le che l’intelligibilità della sua esistenza deve partire necessariamente da Dio. La sua personale presentazione (cf Lc 1,38), la presentazione che al-tri fanno di lei (cf Lc 1,42-45) e la presentazione che viene da Dio stesso (cf Lc 1,28.30), pongono Dio al centro della sua esistenza.

La dimensione mariana consiste ancora nell’essere radicati nella sto-ria. La madre di Gesù è la realtà concreta di una esistenza umana, libertà creata, che parte dalla storia e procede verso l’apertura escatologica, che è inserita nella storia della salvezza ma non è tolta dalla storia, anzi offre se stessa perché la storia trovi il suo senso. In Maria si mostra l’articolarsi di impegno storico e compimento finale, di libertà e di dono.

La dimensione mariana indica, infine, la comunicabilità esistenziale.

La madre di Gesù è la realtà concreta di una vicenda di salvezza comuni-cabile. La vicinanza unica di Dio non soltanto non la isola dal contesto

umano che la circonda, ma al contrario apre la sua storia ad una espressi-vità che ha il suo fondamento nella benevolenza di Dio e nella condivi-sione della condizione umana.

4.2. La dimensione educativa nella presentazione di Maria

La presentazione di Maria è soggetta ad una revisione, in vista di un discorso nell’oggi della Chiesa. Dall’impegno educativo la domanda ri-guardante la madre di Gesù può anche assumere diverse forme: In che modo si deve rendere oggi l’esperienza vissuta da Maria? Quali sono i termini più efficaci per attualizzare i valori in lei identificati? Come esprimere la stima della realtà mariana? La domanda interpella il discorso mariano esplicito, che afferma il valore umano in sé di Maria e la variabi-lità delle sue formulazioni. Il riferimento mariano è ora esplicito, ma non dovrà essere mai staccato dall’insieme escatologico, né reso autonomo.

L’articolazione della presentazione della madre del Signore con i grandi temi del messaggio cristiano e con il presente dell’uomo è condizione del-la sua validità.

Un’interpretazione significativa della madre di Gesù per la crescita del soggetto umano deve procedere su giusti parametri antropologici, per considerare il soggetto umano nella sua integralità, in rapporto con gli al-tri e con le strutture che proteggono la sua libertà, identificato come indi-viduo attivo e solidale nel suo tempo, in permanente tensione verso l’orizzonte ultimo.

In conclusione, la prospettiva di un lavoro interpretativo di carattere teologico, compiuto a partire dall’esperienza di fede, in relazione al ruolo educativo di Maria acquista un notevole rilievo per il rilancio della mario-logia, in quanto spinge all’approfondimento della presenza della madre del Signore nell’opera della salvezza. L’argomento esige tale interazione tra i diversi legittimi approcci delle scienze coinvolte, che il loro recipro-co parlarsi lascia sperare recipro-cospicui sviluppi sia nella recipro-comprensione della madre di Dio, sia nella prassi educativa.

MARIA EDUCATRICE DI CRISTO E DEL CRISTIANO