I PROSUMERS TROVANO SPAZIO IN SALA: ITALY IN A DAY
5.4 Italy in a Day: caratteristiche innovative
Il progetto Italy in a Day racchiude in sé molte caratteristiche innovative che testimoniano il cambiamento dell'industria dei media, di cui si è parlato nei capitoli precedenti.
19 GALLIO NICOLÒ, MARTINA MARTA, Il crowdsourcing tra classicità e innovazioni in ZECCA FEDERICO (a cura di), Il cinema della convergenza, industria, racconto, pubblico, Milano, Mimesis edizioni, 2012, cit., p. 239.
20 Dato preso dalla pagina Wikipedia di Life in a Day.
http://en.wikipedia.org/wiki/Life_in_a_Day_(2011_film ) (ultimo accesso gennaio 2015) 21 Numero di visualizzazioni su YouTube a gennaio 2015. https://www.youtube.com/watch?
v=JaFVr_cJJIY
22 Il film è disponibile a questo indirizzo sulla piattaforma di film on demand della Rai. http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-98413c86-0545-45da-ab22- aa14381a0b0b.html (ultimo accesso gennaio 2015)
La trasformazione culturale e tecnologica, analizzata nella ricerca percorsa finora, ritrova nel film di Salvatores una sintesi di tutti quei tratti caratteristici della “nuova cultura web”.
L'innovazione di questi progetti crowdsourced è evidente; un film creato dal pubblico è una “novità”. Eppure è bene non considerare questa caratteristica in modo superficiale, ma approfondirla per comprendere come questi tratti innovativi non siano solamente espressione disordinata di esperimenti sporadici, ma voce di un cambiamento socio-culturale che non si limita al singolo progetto.
La prima caratteristica innovativa di Italy in a Day è il suo essere social.
Life in a Day e Italy in a Day sono stati spesso comunemente definiti Socialmovie. L'aspetto social di questi film è costituito dalla partecipazione dei singoli in prima persona a formarne la trama; il pubblico partecipa attivamente e condivide la propria sfera privata in un contesto collettivo.
Se i social network sono piattaforme volte alla partecipazione e alle relazioni sociali, i socialmovie sono film in cui il pubblico è la trama; una condivisione del privato sul grande schermo.
L'insieme di video inviati dal pubblico per Italy in a Day dimostra come l'esigenza di essere social e di partecipare attivamente con le proprie emozioni, esperienze e idee alla vita pubblica, non sia confinata nelle piattaforme web come Facebook o Twitter, ma si estenda a qualsiasi aspetto della vita. La condivisione è un bisogno che nell'era del web assume dimensioni gigantesche, sfondando i confini delle cerchie sociali ristrette del mondo fisico.
L'adesione al progetto di Italy in a Day rappresenta il forte desiderio di mettersi in mostra e di raccontare “qualcosa” in prima persona.
Il sogno di poter stare davanti ad una telecamera è diffuso tra molti per rinfrancare il proprio narcisismo, ma la stessa cosa si può dire per il forte desiderio di stare dietro la cinepresa, di raccontare ad una platea i propri pensieri senza metterci la faccia, ma solamente la firma.
Nel film diretto da Salvatores è stata data la possibilità di mostrarsi, di salire sul palcoscenico e di interpretare sé stessi.
cinematografica, ma l'aspetto essenziale della condivisione e del bisogno di presentarsi al mondo investe l'intero mondo cinematografico, dove i film tradizionali sono impiegati dagli utenti dei social network come accessori per completare ed arricchire la descrizione della propria personalità e dei propri gusti.
Facebook, Twitter e gli altri sono palcoscenici digitali in cui rappresentare sé stessi con i propri gusti23, allo stesso modo Italy in a Day rappresenta un'ascensore
cinematografico che permette a chiunque di portare il sé sul grande schermo.
Il bisogno di socializzare intorno alle proprie preferenze e alle proprie passioni emerge sulle piattaforme partecipative nell'utilizzo del film dopo la visione, dove il prodotto rivive una seconda vita grazie alle condivisioni e all'impiego che ne fanno gli utenti.
Per questa ragione l'aspetto social, centrale in Italy in a Day, deve comunque considerarsi rilevante per qualsiasi film tradizionale.
Nuovamente dunque emerge la tendenza dello spettatore a riappropriarsi in Rete del film, a piegarlo a vincoli e risorse della propria quotidianità – da stimolo per parlare di sé, per esprimere personali opinioni a oggetto di accese discussioni. Questo processo di riappropriazione da parte del pubblico si è sempre attivato anche off line, ma in Rete appare più esplicito dal momento che rimangono tracce tangibili, ripercorribili e archiviabili, delle modalità attraverso cui il testo filmico diviene risorsa simbolica e relazionale. La Rete non è per questo da considerarsi come uno spazio altro, estraneo ai processi di discorsivizzazione e fruizione più tradizionali, ma piuttosto come area di catalizzazione, estensione e prolungamento di dinamiche tipicamente iscritte nell'esperienza filmica. 24
La seconda caratteristica di Italy in a Day è l'impiego del crowdsourcing nel processo cinematografico.
Il processo di affidamento all'esterno di parti fondamentali per la riuscita dell'opera è una novità assoluta nel cinema, inaugurata dal film di MacDonald.
23 Cfr.MENDUNI E., NENCIONI G., PANNOZZO M., Social Network, pp. 34-35.
24 LOCATELLI ELISABETTA, SAMPIETRO SARA, Dalla sala cinematografica ai networked publics in ZECCA FEDERICO (a cura di), Il cinema della convergenza, industria, racconto, pubblico, cit., p. 230.
Lasciare carta bianca a chi fruirà l'opera è un metodo impiegato anche in passato in modelli di marketing partecipativi utilizzati per coinvolgere l'utente e sfruttare il meccanismo di “libertà concessa” per aumentare la diffondibilità del contenuto.
«Spesso i momenti di collaborazione e partecipazione preludono a movimenti di ritorno a logiche produttive più o meno classiche.»25
Il processo di crowdsourcing prevede un'allentamento di controllo da parte del promotore del progetto a beneficio di una maggiore partecipazione e interesse da parte del pubblico. Per questa ragione se da un lato questo modello di business verte sulla produzione dell'opera lasciando il contenuto nelle mani dei consumatori, dall'altro lato verte sul valore commerciale dell'opera, che grazie ad un'elevata partecipazione di pubblico ne rafforza il brand.
Modelli di business di questo genere o simili, sono chiare misure di marketing volte ad aumentare la clientela e la diffusione dei propri contenuti.
Un esempio di questi modelli è fornito in Spreadable media in cui si illustrano due casi di pubblicità fondate su contenuti incompiuti (Burger King e Tipp-Ex), che richiedono il contributo dell'utente per arrivare al compimento finale.
Un franchise mediale di successo è non solo un attrattore culturale, che spinge persone che la pensano allo stesso modo a formare una audience, ma anche un attivatore culturale, che dà a quella comunità qualcosa da fare. Contenuti non compiuti […] mettono in moto l'intelligenza individuale e collettiva delle loro audience. […] I brand [rinunciano così] a un controllo completo sulla creazione del contenuto. […] L'ambiguità e la natura incompiuta di queste campagne facevano leva sull'intelligenza collettiva della cultura partecipativa, incoraggiando la diffusione di contenuti ponendo una sfida che si poteva risolvere lavorando insieme. Le comunità hanno diffuso il testo, cercando di ingrossare le fila dei potenziali risolutori di rompicapo.26
Gabriele Salvatores ha adottato questo modello di crowdsourcing anche per il suo 25 GALLIO N., MARTINA M., Il crowdsourcing tra classicità e innovazioni in ZECCA F. (a cura di), Il
cinema della convergenza, industria, racconto, pubblico, , cit., p. 234.
26 JENKINS H., FORD S., GREEN J., Spreadable media, i media tra condivisione, circolazione, partecipazione, cit., pp. 226-228.
nuovo film Il Ragazzo Invisibile (G. Salvatores, 2014). Il concorso Una canzone per il ragazzo invisibile ha permesso a centinaia di musicisti non professionisti di contribuire alla realizzazione della colonna sonora del film, attraverso l'invio di proprie tracce al regista e ai suoi collaboratori. La giuria ha poi selezionato tre brani, che sono stati inseriti nel film, consentendo ai musicisti vincitori la possibilità di essere pubblicati e distribuiti all'interno della colonna sonora ufficiale de Il Ragazzo Invisibile.
Pubblicità come queste sono molto diverse dal sistema di crowdsourcing utilizzato per Italy in a Day, ma il principio di libertà rivolta agli utenti può essere interpretato in entrambi i casi come un sistema di marketing per attrarre un'ampia audience e aumentare il coinvolgimento e la soddisfazione del proprio pubblico, rafforzando il brand.27
Un altro aspetto peculiare di Italy in a Day è che può essere visto come una forma di co-creazione collaborativa che ricorda la peer-production di Wikipedia.
Il film è un progetto di collaborazione orizzontale per quanto riguarda il contenuto, dove i collaboratori sono a tutti gli effetti dei prosumers.
I prosumers sono i protagonisti del film: ne costituiscono la trama, e allo stesso tempo ne costituiscono il pubblico.
Lo user-generated content entra a far parte del cinema grazie a questi due progetti guidati dai fratelli Scott. Il cinema sembrerebbe aver aperto gli occhi di fronte una realtà ormai evidente: il potere del video amatoriale.
L'abbassamento dei costi di produzione e l'apertura di piattaforme come YouTube, che permettono a chiunque di pubblicare le proprie creazioni di fronte ad una platea, hanno dato vita a nuovi orizzonti mediali, che stanno in parte rubando la scena agli spettacoli tradizionali.
La platea odierna vuole essere attiva, vuole avere la possibilità di consumare il prodotto che preferisce e trasformarlo in una nuova creazione, o addirittura creare direttamente ciò che vorrebbe fruire.
Questo esperimento testimonia la presa in considerazione da parte dell'industria 27 Cfr. GALLIO N., MARTINA M., Il crowdsourcing tra classicità e innovazioni in ZECCA F. (a cura
di), Il cinema della convergenza, industria, racconto, pubblico , pp. 240-241. “Brand, ovvero mezzi per dare valore e identità a materie prime di intrattenimento.”
cinematografica della rilevanza del pubblico come entità con cui dialogare e non solamente come entità a cui servire prodotti confezionati.
Questo progetto è nato come un omaggio al tempio dei prosumers, in occasione del quinto compleanno di YouTube, e l'obiettivo che spinse MacDonald a partecipare fu il desiderio di permettere ai tanti filmati che abitavano il sito di video-hosting di arrivare ad elevarsi ad arte.
Mr. Macdonald says he was drawn to the project because he wanted to take the humble YouTube video, long considered the dregs of cinema, and elevate it into art. […] There’s two sides to YouTube: the side that’s old TV shows and stuff. You look for some bit of a show or song you were interested in researching. The other side to it that we’ve tapped into what I discovered making the film, which is this extraordinary creative community of people who are spending a lot of time making films.28
L'allargamento partecipativo dei due progetti prodotti dalla Scott Free Production riflette l'importanza assunta dai nuovi prodotti mediali creati dagli utenti e come queste nuove pratiche possano considerarsi favorevoli ad un successivo ampliamento delle persone che verranno a conoscenza del prodotto.
Italy in a Day racchiude in una sintesi le peculiarità della nuova cultura RW: la peer- production, l'importanza della partecipazione, il ruolo sempre più dominante dei prosumers e la centralità assunta dai social media nella quotidianità.
Le nuove forme di produzione cinematografica sono diventate partecipative e la distribuzione si spalma su più media differenti per rendersi più fit nei confronti dello spettatore.
28 MACDONALD K.intervistato da DODES RACHEL, ‘Life in a Day’ Director Aims to Elevate YouTube Videos Into Art, “The Wall Street Journal”. http://blogs.wsj.com/speakeasy/2011/07/22/life- in-a-day-director-kevin-macdonald-aims-to-elevate-youtube-videos-into-art/?mod=google_news_blog (ultimo accesso gennaio 2015)