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IV La percentuale di investimento sostenibile ottimale per l’investitore 1 Portafogli azionar

1.1 Introduzione metodologica

Il primo obiettivo è stato l’individuazione della percentuale ottimale di investimento responsabile, per un portafoglio di un investitore privato molto facoltoso oppure per un piccolo investitore istituzionale3, come una Fondazione, ossia la percentuale che permettesse all’investitore di raggiungere performance finanziarie almeno in linea con l’andamento del mercato europeo, considerando altresì la sostenibilità delle scelte di investimento. Per fare ciò è stato considerato l’investimento in un portafoglio azionario, composto solamente da società responsabili, confrontandolo con l’investimento in un portafoglio convenzionale, rappresentato da due ETF replicanti l’indice europeo Stoxx 600 Europe. Sono stati creati diciotto portafogli, con percentuali di investimento sostenibile e convenzionale inversamente correlate, all’aumentare dell’investimento SRI l’investimento convenzionale decresceva. I primi portafogli che l’investitore avrebbe acquistato sarebbero stati creati il 1° gennaio 2016, per la costruzione di questi portafogli sono stati considerati i rendimenti logaritmici settimanali degli anni 2013, 2014 e 2015, sia dei titoli azionari, sia degli ETF. Per la scelta dei titoli da inserire nel portafoglio responsabile sono stati considerati due criteri: la presenza nell’indice SRI NYSE Euronext Vigeo Eurozone 120 e la presenza nell’indice Stoxx 600 Europe4. Come proxy dell’investimento convenzionale sono stati considerati due ETF con capitalizzazione dei dividendi: Invesco Stoxx Europe 600 e Xtrackers Stoxx Europe 600. La strategia utilizzata, per la selezione dei titoli e della percentuale di investimento in ciascuno di essi, è stata la minimizzazione dell’Expected

3 Si ritiene che un investitore istituzionale di piccole dimensioni, seppur con un capitale gestito necessariamente superiore (visti i maggiori costi fissi che dovrebbe supportare rispetto ad una gestione patrimoniale per un investitore privato), applicherebbe una politica di investimento molto simile, eventualmente con modifiche marginali.

4 È stato scelto l’indice Stoxx Europe 600 in quanto è un indice molto ampio, rappresentativo di gran parte della capitalizzazione di mercato europea.

<<The STOXX Europe 600 Index is derived from the STOXX Europe Total Market Index (TMI) and is a subset of the STOXX Global 1800 Index. With a fixed number of 600 components, the STOXX Europe 600 Index represents large, mid and small capitalization companies across 17 countries of the European region: Austria, Belgium, Denmark, Finland, France, Germany, Ireland, Italy, Luxembourg, the Netherlands, Norway, Poland, Portugal, Spain, Sweden, Switzerland and the United Kingdom.>> Fonte: Stoxx, disponibile a https://www.stoxx.com/index-details?symbol=SXXP.

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Shortfall al 90%. Nei prossimi paragrafi verranno fornite maggiori informazioni sulla metodologia utilizzata.

1.2 Scelta dei titoli da inserire nel portafoglio azionario

Per la creazione dei portafogli azionari è stato preso in considerazione il mercato europeo, rappresentato dall’indice Stoxx 600 Europe, dando la possibilità di acquistare solamente le azioni delle società che fossero presenti anche nell’indice SRI NYSE Euronext Vigeo Eurozone 120, la cui composizione viene pubblicata semestralmente dalla società Vigeo Eiris.

Vigeo Eiris è un provider globale specializzato nei temi ESG, vanta oltre trecento clienti, tra cui investitori privati e professionali, imprese, autorità locali, Organizzazioni non Governative, e collabora con oltre centottanta analisti. Le attività che svolge sono molteplici, come la consulenza nell’integrazione dei criteri ESG nel business imprenditoriale e nell’emissione di strumenti di finanziamento sostenibili, ad esempio opera spesso come garante della trasparenza e della credibilità dell’emittente di green bond. Tra le altre funzioni, fornisce rating di sostenibilità agli investitori e struttura indici di aziende responsabili, uno dei principali è l’indice SRI NYSE Euronext Vigeo Eurozone 120, di cui pubblica semestralmente la composizione e che verrà utilizzato per la selezione delle azioni da inserire nei portafogli azionari. Questo indice integra politiche di esclusione e di inclusione: vengono escluse le società con un rating di sostenibilità complessivo o specifico inferiore ad un certo livello e/o le imprese che sono state al centro di una controversia su temi sociali e/o ambientali. Le aziende rimanenti vengono valutate, con conseguente attribuzione di un rating, seguendo trentotto criteri, divisi in sei aree di responsabilità ambientale, sociale e di governance. Gli indicatori sono:

- Ambientali: protezione, salvaguardia, prevenzione dai danni ambientali, implementazione di un’adeguata strategia manageriale, progettazione ecosostenibile, protezione della biodiversità e controllo dell’impatto sull’ambiente dell’intero ciclo di vita dei prodotti e dei servizi;

- Diritti umani: libertà sindacali, promozione della contrattazione collettiva, non discriminazione e promozione dell’uguaglianza, esclusione delle pratiche lavorative vietate, inumane o umilianti;

- Risorse umane: miglioramento continuo delle relazioni, sviluppo carrieristico, qualità delle condizioni lavorative;

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- Relazioni con la comunità: contribuzione allo sviluppo economico e sociale dei territori e delle comunità, impegno concreto in favore del controllo dell’impatto sociale dei prodotti e dei servizi, trasparente e partecipata contribuzione a cause di interesse generale;

- Comportamento della società: tenere conto dei diritti e degli interessi dei clienti, integrazione degli standard sociali e ambientali nei processi di selezione dei fornitori e in tutta la catena di fornitura, efficace prevenzione della corruzione, rispetto delle norme sulla concorrenza;

- Governo della società: efficienza ed integrità, indipendenza ed efficacia del consiglio di amministrazione, efficacia ed efficienza del sistema di audit interna e dei controlli, tenere sotto controllo i rischi sociali e ambientali, rispetto dei diritti degli azionisti, soprattutto di quelli di minoranza, trasparenza e moderazione delle remunerazioni dei dirigenti e degli amministratori.

Le migliori 120 società vengono poi incluse nell’indice.

Sono stati presi in considerazione solamente i titoli delle società comprese sia nell’indice Stoxx Europe 600, sia nell’indice SRI NYSE Euronext Vigeo Eurozone 120 alla data:

- 31 dicembre 2012; - 30 giugno 2013; - 31 dicembre 2013; - 30 giugno 2014; - 31 dicembre 2014; - 30 giugno 2015; - 31 dicembre 2015.

Si è lasciata la possibilità di inserire nel portafoglio dell’investitore anche i titoli delle società che fossero stati esclusi dall’indice sostenibile per al massimo un semestre, per evitare che la composizione del portafoglio fosse modificata da passeggere riduzioni del rating SRI o da momentanee criticità, successivamente risolte.

I titoli così selezionati rappresentano l’universo investibile per i primi portafogli azionari, che vengono creati, seguendo la metodologia della minimizzazione dell’Expected Shortfall vincolata, al 1° gennaio 2016. Per i portafogli azionari successivi verrà effettuata la medesima selezione sempre escludendo le società non presenti nell’indice Stoxx Europe 600 o nell’indice SRI NYSE Euronext Vigeo Eurozone 120.

Analizzando brevemente i 94 titoli costituenti l’universo investibile è possibile notare che sono prevalentemente azioni di società francesi (49%), seguiti da titoli di aziende tedesche

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(15%), italiane e olandesi (9%) e spagnole (7%). Di seguito viene riportato un grafico illustrativo della provenienza geografica dei titoli.

Grafico 1. Origine geografica dei titoli costituenti l’universo investibile al 1° gennaio 2016

Le società SRI che compongono l’universo investibile sostenibile, tra cui è possibile scegliere, appartengono prevalentemente al settore finanziario (19%), seguito dal settore dei beni di consumo ciclici (18%), dei beni industriali (15%), dei servizi di pubblica utilità (12%) e delle materie prime (10%). Di seguito viene riportato un grafico rappresentativo del settore industriale di appartenenza delle aziende.

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Grafico 2. Settore industriale di appartenenza delle aziende costituenti l’universo investibile al 1° gennaio 2016

Le imprese responsabili individuate appartengono a segmenti di settore molto eterogenei, tra questi comunque spiccano il settore bancario, con il 9% delle aziende, il settore delle utility diversificate, con il 7%, il settore delle imprese chimiche, con il 6%, e i settori assicurativo, dell’automotive e della cosmesi, con il 5%. Nel proseguo viene presentata una tabella riassuntiva dei settori specifici cui appartengono le società.

Tabella 2. Settore di appartenenza delle aziende costituenti l’universo investibile al 1° gennaio 2016 Bancario 8 9% Utility diversificato 7 7% Specialty Chemicals 6 6% Assicurativo 5 5% Automotive 5 5% Cosmesi 5 5% Materiali costruzione 4 4% Telecomunicazioni 4 4% REIT - Office 3 3% Banks - Global 2 2% Beni di lusso 2 2% Carteria 2 2% Editoria 2 2% Gestione rifiuti 2 2% Industriale diversificato 2 2% Infrastrutture 2 2% Insurance - Reinsurance 2 2% Scarpe-accessori 2 2% Semiconduttori 2 2% Sistemi di comunicazione 2 2% Utility energia 2 2%

Aeroporti e compagnie aeree 1 1%

Aeroporti e compagnie aeree 1 1%

Aerospaziale e difesa 1 1% Agenzia pubblicitaria 1 1% Airlines 1 1% Alberghiero 1 1% Asset management 1 1% Beverages - Brewers 1 1% Catena supermercati 1 1% Cibo confezionato 1 1% Componentistica auto 1 1% Elettronica 1 1% Emittenti - Tv 1 1% Farmaceutico 1 1% Gomme e plastica 1 1% Information technology 1 1% Ingegneria-costruzione 1 1%

Oil & gas appaltatori 1 1%

Packaging & contenitori 1 1%

REIT - Diversificato 1 1%

Servizi commerciali 1 1%

Software 1 1%

Utility acqua 1 1%

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Guardando alle asset class, cui appartengono le imprese costituenti l’universo investibile, è possibile notare che la maggior parte sono grandi società, il 70% sono large company, di cui il 38% large-value, mentre solamente un’azienda è di piccole dimensioni. Di seguito viene riportato un grafico rappresentativo delle asset class nelle quali è possibile suddividere le imprese.

Grafico 3. Asset class delle aziende costituenti l’universo investibile al 1° gennaio 2016

1.3 Metodologia utilizzata per la costruzione dei portafogli

Inizialmente sono stati creati diciotto portafogli con percentuali di titoli responsabili decrescenti: partendo da un portafoglio costituito solamente da società SRI è stato gradualmente diminuito il grado di sostenibilità fino ad arrivare ad un portafoglio convenzionale. L’universo investibile, per la scelta delle azioni sostenibili da inserire nel portafoglio, viene riportato in appendice. La scelta è stata attuata scegliendo le società che permettessero di minimizzare l’Expected Shortfall al 90%, rispettando i vincoli che verranno presentati più avanti in questo paragrafo. Come proxy dell’investimento convenzionale sono stati scelti due ampi ETF replicanti l’indice del mercato europeo Stoxx 600 Europe, ossia:

- Invesco Stoxx Europe 600; - Xtrackers Stoxx Europe 600.

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Entrambi prevedono la capitalizzazione dei dividendi e le commissioni applicate annualmente dai gestori sono molto ridotte, pari al 0,19% e al 0,20%, mentre non prevedono spese di sottoscrizione, né spese di rimborso.

I diciotto portafogli individuati per la scelta dei portafogli ottimali, come già specificato, prevedono una percentuale di sostenibilità decrescente dal 100% al 15,7%. Vi è un limite inferiore, pari al 15,7% di sostenibilità, perché questa è la percentuale SRI dell’indice Stoxx Europe 600, infatti un investitore disinteressato alla tematica, qualora dovesse investire nel mercato europeo, avrebbe un portafoglio responsabile per circa il 15,7%. Di conseguenza le percentuali di sostenibilità all’interno del portafoglio sono state riviste, tenendo in considerazione questa condizione, e anche il portafoglio costituito solamente dai due ETF in realtà non è totalmente non sostenibile, ma è rappresentativo di una politica di investimento attuabile da un soggetto cui non interessano queste questioni e mira unicamente al ritorno finanziario. Come successivamente verrà spiegato, uno dei vincoli introdotti è una liquidità minima pari al 5%, innalzabile fino al 6% cercando di minimizzare l’Expected Shortfall al 90%, quindi la percentuale di investimento sostenibile in base cento e la percentuale di investimento sostenibile effettiva differiscono, perché una parte del capitale non è stata investita, scegliendo di mantenerla in un conto corrente infruttifero per ogni eventualità. Di seguito viene presentata una tabella indicante la percentuale di investimento sostenibile in base 100 e la percentuale di investimento responsabile effettiva.

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Tabella 3. Percentuali di investimento sostenibile

Sono stati considerati intervalli di sostenibilità pari al 5%, esemplificando: se la percentuale di titoli SRI ricercata fosse stata pari all’80%, si è imposto un minimo di sostenibilità pari al 77,5% e un massimo pari all’82,5% del portafoglio, ritenendo che un investitore reale, qualora si trovasse in una situazione del genere e potesse scegliere tra un investimento responsabile esattamente per l’80% del portafoglio oppure un investimento responsabile al 78%, ma che permettesse una perdita inferiore, se le cose andassero male, oppure un rendimento maggiore, sceglierebbe il secondo portafoglio.

Per la costruzione di questi portafogli è stato utilizzato l’algoritmo risolutore di Excel. L’obiettivo è stato l’individuazione della composizione del portafoglio che permettesse di minimizzare l’Expected Shortfall al livello del 90%, ossia la perdita media cui l’investitore avrebbe potuto incorrere nel 10% peggiore dei casi. In realtà si tratta di una massimizzazione, visto che l’Expected Shortfall, essendo una perdita, è negativo e quindi più si avvicina allo zero meglio è per l’investitore. Il capitale che si è ipotizzato di investire in questo portafoglio è pari a 500.000 euro5. I rendimenti dei titoli considerati sono stati quelli logaritmici settimanali, aggiungendo l’eventuale dividendo distribuito dalle società:

5 Si è optato per un capitale pari a 500.000€ reputandolo un capitale minimo per la creazione di un portafoglio di titoli azionari di questo tipo, vista la complessità e i costi dell’operazione. Si è ritenuto, d’altra parte, migliore scegliere un capitale non eccessivamente elevato perché si ipotizza che questo non possa essere

Portafoglio 1 100,0% - 97,5% 95,0% - 92,6% Portafoglio 2 97,5% - 92,5% 92,6% - 87,9% Portafoglio 3 92,5% - 87,5% 87,9% - 83,1% Portafoglio 4 87,5% - 82,5% 83,1% - 78,4% Portafoglio 5 82,5% - 77,5% 78,4% - 73,6% Portafoglio 6 77,5% - 72,5% 73,6% - 68,9% Portafoglio 7 72,5% - 67,5% 68,9% - 64,1% Portafoglio 8 67,5% - 62,5% 64,1% - 59,4% Portafoglio 9 62,5% - 57,5% 59,4% - 54,6% Portafoglio 10 57,5% - 52,5% 54,6% - 49,9% Portafoglio 11 52,5% - 47,5% 49,9% - 45,1% Portafoglio 12 47,5% - 42,5% 45,1% - 40,4% Portafoglio 13 42,5% - 37,5% 40,4% - 35,6% Portafoglio 14 37,5% - 32,5% 35,6% - 30,9% Portafoglio 15 32,5% - 27,5% 30,9% - 26,1% Portafoglio 16 27,5% - 22,5% 26,1% - 21,4% Portafoglio 17 22,5% - 17,5% 21,4% - 16,6% Portafoglio 18 17,5% - 15,7% 16,6% - 14,9% Percentuale SRI (base 100) Percentuale SRI effettiva

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𝑅𝑒𝑛𝑑𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑠𝑒𝑡𝑡. = ln 𝑃𝑟𝑒𝑧𝑧𝑜 𝑡𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎𝑛𝑎 1 + 𝐷𝑖𝑣𝑖𝑑𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎𝑛𝑎 1 𝑃𝑟𝑒𝑧𝑧𝑜 𝑡𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑖𝑚𝑎𝑛𝑎 0

Come già indicato, il periodo temporale tenuto in considerazione per la costruzione dei portafogli iniziali, ossia al 1° gennaio 2016, è pari agli anni 2013, 2014 e 2015.

Sono stati inoltre introdotti alcuni vincoli:

- È stato introdotto un vincolo al rendimento: si è ipotizzato che l’investitore richiedesse un rendimento minimo pari al rendimento medio che avrebbe potuto ottenere investendo in un portafoglio equipesato costituito da sei ETF replicanti il mercato europeo;

- È stata imposta una liquidità minima pari al 5%, in linea con la liquidità media detenuta da alcuni dei principali fondi sostenibili europei, e massima pari al 6%; - È stato imposto un investimento minimo dello 0,1% e massimo del 40% in ogni

titolo acquistato.

Gli ETF considerati per l’individuazione del rendimento minimo richiesto dall’investitore sono i seguenti:

- Amundi MSCI Europe UCITS ETF EUR;

- iShares Core MSCI Europe UCITS ETF EUR Acc; - SPDR MSCI Europe UCITS ETF;

- iShares Core MSCI EMU UCITS ETF EUR Acc; - Invesco Stoxx Europe 600 UCITS ETF;

- Xtrackers Stoxx Europe 600.

Il rendimento medio ottenibile investendo in un portafoglio equipesato costituito da questi sei ETF, negli anni 2013, 2014 e 2015, è stato pari allo 0,1290% settimanale, equivalente ad un rendimento annuale del 6,9350% al lordo delle commissioni.

Oltre al rendimento e all’Expected Shortfall, sono stati presi in considerazione anche due indicatori molto utilizzati, ossia l’indice di Sharpe e l’indice di Sortino. Per il calcolo di questi due indicatori è stato preso in considerazione come risk-free il bund tedesco con durata quinquennale.

l’unico investimento dell’investitore, visto che si riferisce unicamente al mercato europeo e quindi non è stata realizzata una diversificazione internazionale, sicuramente necessaria, a maggior ragione vista la rilevanza dell’ammontare investito. Per di più l’investitore avrebbe dovuto acquistare anche altre tipologie di strumenti finanziari e non solamente fondi azionari, per effettuare un’efficace diversificazione del rischio.

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1.4 Risultati ottenuti

I risultati ottenuti, applicando la metodologia sopra presentata ai rendimenti del 2013, 2014 e 2015 per trovare le percentuali di investimento sostenibile ottimali per l’investitore, mostrano che al diminuire della sostenibilità del portafoglio il rendimento tende a diminuire e l’Expected Shortfall tende ad essere sempre più negativo. Vi è quindi per l’investitore la convenienza ad investire maggiormente nei titoli SRI, al posto di acquistare ETF replicanti il mercato europeo. Le percentuali di investimento sostenibile ottimali, scelte per la costruzione dei successivi portafogli, sono quindi: 97,5-100% SRI, 92,5- 97,5% SRI, 87,5-92,5% SRI e come proxy dell’investimento convenzionale il portafoglio responsabile tra il 15,7 e il 17,5%.

Di seguito vengono presentati i risultati conseguiti nella ricerca della percentuale ottimale di investimento responsabile.

Tabella 4. Risultati della ricerca della percentuale di investimento sostenibile ottimale (periodo 01/01/2013 – 31/12/2015)

Di seguito viene riportata la composizione dei portafogli scelti alla data 1° gennaio 2016. Nella prima parte della tabella viene indicata la percentuale investita in ogni titolo acquistato, mentre nella seconda parte vengono riportate alcune statistiche riassuntive.

SRI Rendimento Rendimento

annuale Expected Shortfall 90% 97,5-100% 0,319% 18,000% -2,250% 92,5-97,5% 0,318% 17,970% -2,256% 87,5-92,5% 0,321% 18,105% -2,304% 82,5-87,5% 0,315% 17,763% -2,364% 77,5-82,5% 0,315% 17,742% -2,417% 72,5-77,5% 0,308% 17,312% -2,476% 67,5-72,5% 0,303% 17,030% -2,555% 62,5-67,5% 0,297% 16,661% -2,602% 57,5-62,5% 0,297% 16,703% -2,675% 52,5-57,5% 0,294% 16,474% -2,749% 47,5-52,5% 0,287% 16,071% -2,825% 42,5-47,5% 0,278% 15,540% -2,911% 37,5-42,5% 0,269% 15,019% -2,984% 32,5-37,5% 0,259% 14,405% -3,071% 27,5-32,5% 0,253% 14,038% -3,172% 22,5-27,5% 0,251% 13,913% -3,234% 17,5-22,5% 0,237% 13,101% -3,340% 15,7-17,5% 0,214% 11,761% -3,497%

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Quest’ultime hanno orientato la scelta della composizione di questi portafogli, ma sono inerenti ad un periodo in sample, quindi non indicano performance ottenute dall’investitore, perché precedenti al momento dell’acquisto dei titoli stessi. Le statistiche riportate sono: il rendimento settimanale e annuale, la volatilità settimanale e annuale, il Value at Risk e l’Expected Shortfall al livello 90%, 95% e 99%, gli indici di Sharpe e di Sortino.

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Tabella 5. Portafoglio alla data 1° gennaio 2016 con investimento sostenibile pari al 97,5-100%6

6 Il periodo utilizzato per la definizione del portafoglio è 01/01/2013 – 31/12/2015 e i risultati riportati in tabella si riferiscono a questo periodo e sono stati utilizzati per la strutturazione del portafoglio.

Titolo investita% Titolo investita% Titolo investita% Titolo investita%

Accor 0,1% Enel Green

Power 0,1% Merck 0,1% Telecom Italia 0,2% Aeroports de

Paris 0,6% Enel 0,1% Michelin 0,1%

Telenet Group Holding 8,7% Air Liquide 0,1% Fraport 0,1% Munich Re 0,1% Terna 11,1%

Allianz 0,1% Gecina 14,2% Naturgy Gas Natural 0,1% Thales 0,2% ASML Holding 0,1% Henkel 0,1% Pernod Ricard 0,1% Umicore 2,5%

Assicurazioni

Generali 0,1% Iberdrola 0,1% RELX 0,1%

Unibail-

Rodamco 0,1% Atlantia 0,1% Imerys 0,1% Rexel 0,1% Unilever 0,1%

Atos 0,1% JCDecaux 0,1% SAP 0,1% Veolia

Environnement 0,1% BIC Societe 9,0% KBC Group 0,1% SCOR 0,1% Vinci 0,1% Christian Dior 0,1% Kering 0,1% SEB 23,2% Vivendi 0,1%

Covivio 5,7% Klepierre 0,1% Smurfit Kappa Group 0,1% Danone 0,1% Lagardere 0,1% Sodexo 0,1% EDP - Energias de Portugal 0,1% Legrand 0,1% Suez Environnement 0,1% ETF % investita Electricite de

France 0,4% L'Oreal 2,1% Symrise 10,7%

Invesco Stoxx Europe 600 0,0% Endesa 1,3% LVMH 0,1% Technip 0,1% Xtrackers Stoxx Europe 600 0,0% % SRI 94,0% % NO SRI 0,0% % in titoli 94,0% % in ETF 0,0% Numero titoli

nel portafoglio 55 Liquidità totale 6,0% Rendimento settimanale 0,319% Rendimento annuo 18,000% Volatilità settimanale 1,573% Volatilità annuale 11,343% VaR 90% -1,475% VaR 95% -2,004% VaR 99% -5,507% Indice di Sharpe 0,111

ES 90% -2,250% ES 95% -2,997% ES 99% -5,507% Indice di

Sortino 0,002 Percentuale di investimento sostenibile nel portafoglio (base 100) 97,5-100%

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Tabella 6. Portafoglio alla data 1° gennaio 2016 con investimento sostenibile pari al 92,5-97,5%7

7 Il periodo utilizzato per la definizione del portafoglio è 01/01/2013 – 31/12/2015 e i risultati riportati in tabella si riferiscono a questo periodo e sono stati utilizzati per la strutturazione del portafoglio.

Titolo investita% Titolo investita% Titolo investita% Titolo investita%

Accor 0,1% Enel 0,1% Naturgy Gas

Natural 0,1% Thales 0,1% Aeroports de

Paris 0,1% Fraport 0,1% Pernod Ricard 0,1% Umicore 3,4% Air Liquide 0,1% Gecina 16,6% RELX 0,1% Unibail-

Rodamco 0,1% Allianz 0,1% Henkel 0,1% Rexel 0,1% Unilever 0,1% ASML Holding 0,1% Iberdrola 0,1% SAP 0,1% Environnement Veolia 0,1%

Assicurazioni

Generali 0,1% Imerys 0,1% SCOR 0,1% Vinci 0,1% Atlantia 0,1% JCDecaux 0,4% SEB 23,6% Vivendi 0,1%

Atos 0,7% KBC Group 0,1% Smurfit Kappa Group 0,1%

BIC Societe 7,6% Kering 0,1% Sodexo 0,1% ETF investita%

Christian Dior 0,1% Klepierre 0,1% Suez

Environnement 0,1%

Invesco Stoxx Europe 600 0,0% Covivio 0,8% Lagardere 0,1% Symrise 13,8% Xtrackers Stoxx

Europe 600 2,2% Danone 2,2% Legrand 0,1% Technip 0,1%

EDP - Energias

de Portugal 0,1% L'Oreal 0,3% Telecom Italia 0,1% Electricite de

France 0,1% Michelin 0,1%

Telenet Group Holding 6,6% Endesa 2,7% Munich Re 0,1% Terna 9,2%

% SRI 92,1% % NO SRI 1,9% % in titoli 91,8% % in ETF 2,2% Numero titoli

nel portafoglio 52 Liquidità totale 6,0% Rendimento settimanale 0,318% Rendimento annuo 17,970% Volatilità settimanale 1,578% Volatilità annuale 11,376% VaR 90% -1,480% VaR 95% -1,979% VaR 99% -5,548% Indice di Sharpe 0,111

ES 90% -2,256% ES 95% -3,021% ES 99% -5,548% Indice di

Sortino 0,002 Percentuale di investimento sostenibile nel portafoglio (base 100) 92,5-97,5%

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Tabella 7. Portafoglio alla data 1° gennaio 2016 con investimento sostenibile pari al 87,5-92,5%8

8 Il periodo utilizzato per la definizione del portafoglio è 01/01/2013 – 31/12/2015 e i risultati riportati in tabella si riferiscono a questo periodo e sono stati utilizzati per la strutturazione del portafoglio.

Titolo investita% Titolo investita% Titolo investita% Titolo investita%

Accor 0,1% Fraport 0,1% Rexel 0,1% Unilever 0,1% Aeroports de

Paris 0,1% Gecina 17,5% SAP 0,1%

Veolia

Environnement 0,1% Air Liquide 0,1% Henkel 0,1% SCOR 0,1% Vinci 0,1% Allianz 0,1% Iberdrola 0,1% SEB 26,0% Vivendi 0,1% ASML Holding 0,1% JCDecaux 0,1% Smurfit Kappa Group 0,1%

Assicurazioni

Generali 0,1% KBC Group 0,1% Sodexo 0,1%

Atlantia 0,1% Kering 0,1% Environnement Suez 0,1% ETF investita%

Atos 0,1% Klepierre 0,1% Symrise 13,8% Invesco Stoxx Europe 600 6,9% BIC Societe 5,4% Lagardere 0,1% Technip 0,1% Xtrackers Stoxx

Europe 600 1,2% Christian Dior 0,1% Legrand 0,1% Telecom Italia 0,1%

Covivio 0,1% L'Oreal 0,1% Telenet Group Holding 6,1% Danone 0,4% Munich Re 0,1% Terna 9,0% EDP - Energias

de Portugal 0,1%

Naturgy Gas

Natural 0,1% Thales 0,1% Electricite de

France 0,1% Pernod Ricard 0,1% Umicore 2,7% Endesa 1,0% RELX 0,1% Rodamco Unibail- 0,1%

% SRI 87,2% % NO SRI 6,8% % in titoli 85,9% % in ETF 8,1% Numero titoli

nel portafoglio 49 Liquidità totale 6,0% Rendimento settimanale 0,321% Rendimento annuo 18,105% Volatilità settimanale 1,612% Volatilità annuale 11,624% VaR 90% -1,542% VaR 95% -1,960% VaR 99% -5,701% Indice di Sharpe 0,110

ES 90% -2,304% ES 95% -3,090% ES 99% -5,701% Indice di Sortino 0,002 Percentuale di investimento sostenibile nel portafoglio (base 100) 87,5-92,5%

39

Tabella 8. Portafoglio alla data 1° gennaio 2016 con investimento convenzionale (sostenibile al 15,7-17,5%)9

2. Portafogli di fondi comuni di investimento sostenibili 2.1 Introduzione metodologica

Analogamente ai portafogli azionari, sono stati creati portafogli di fondi comuni di investimento, per analizzare se vi sono differenze anche a livello di scelta dell’investimento da attuare, tra l’acquisto diretto di azioni e l’acquisto di quote di fondi. Il primo obiettivo, anche in questo caso, è stato l’individuazione della percentuale ottimale di investimento responsabile, ossia la percentuale che permettesse all’investitore di raggiungere performance finanziarie almeno in linea con l’andamento del mercato europeo, considerando altresì la sostenibilità delle scelte di investimento. A tal fine sono stati considerati fondi comuni di investimento che nella loro politica di investimento avessero specificatamente indicato di seguire un approccio responsabile. Come proxy dell’investimento nel mercato europeo convenzionale sono stati considerati gli stessi due ETF replicanti l’indice europeo Stoxx 600 Europe, considerati anche nei portafogli azionari, ossia Invesco Stoxx Europe 600 e Xtrackers Stoxx Europe 600. Sono stati creati diciotto portafogli, con percentuali di investimento sostenibile e convenzionale inversamente correlate, all’aumentare dell’investimento responsabile l’investimento

9 Il periodo utilizzato per la definizione del portafoglio è 01/01/2013 – 31/12/2015 e i risultati riportati in tabella si riferiscono a questo periodo e sono stati utilizzati per la strutturazione del portafoglio.

% investita

0,0% 94,0%

% SRI 14,7% % NO SRI 79,3% % in titoli 0,0% % in ETF 94,0% Numero titoli

nel portafoglio 0 Liquidità totale 6,0% Rendimento settimanale 0,214% Rendimento