Dato per assodata l'operazione di recupero di certa cultura e letteratura statunitense da parte di Tondelli, la critica ha voluto vedere in Altri libertini una forte influenza di quell'esempio di “Letteratura Emotiva” illustrata dallo stesso autore emiliano nell'articolo Colpo d'oppio e rappresentata dalla corrente letteraria statunitense Beat Generation. La forza dei temi, la destrutturazione del linguaggio con l'obiettivo di darne un ritmo, le riflessioni rivolte a ceti e ambienti emarginati e il rifiuto della politica; questi gli elementi che hanno spinto la creazione di un parallelo tra la corrente letteraria originaria degli States e lo scrittore di Correggio. Il primo nome che viene in mente, parlando di Beat Generation e della sua irradiazione nel mondo, è quello del padre fondatore del movimento Jack Kerouac. Vituperato in vita, dopo la sua prematura scomparsa la critica ha visto nei suoi libri e nell'applicazione in essi del concetto di “prosa spontanea” che ha come fine quello di riprodurre nel testo l'effettivo andamento di una discussione orale, ricreandone sia i toni che gli andamenti, fossero essi privi di logica o collegamento tra loro. In lui e nelle pagine dei suoi libri milioni di giovani, come il giovane Pier Vittorio, si sono riconosciuti nelle ansie, aspirazioni, sogni e vagheggiamenti, nell'invito a scoprire il mondo e sé stessi tramite il viaggio.
Jean-Louis Lebris de Kerouac nasce a Lowell, Massachusetts, il 12 marzo 1922 da Leo Alcide Léon e Gabrielle Ange Lévesque, entrambi originari del Québec canadese; in famiglia Jack parlerà francese, mentre l'inglese lo apprenderà a scuola42. Cresce tra spostamenti dovuti alla precarietà del lavoro del padre, mentre la madre, figura importante per la formazione dello scrittore e che spesso comparirà nei suoi romanzi, gli impartisce una rigida educazione di stampo cattolico. All'età di quattordici anni perde l'amato fratello maggiore Gerard: questo evento segnerà Jack per il resto della sua vita, sia per la mancanza di una figura di riferimento, sia per i sensi di colpa della tragica scomparsa. Frequenta scuole superiori di stampo
42 Per una completa biografia di Jack Kerouac: Corona, Jack Kerouac, o della contraddizione: storie degli anni
gesuitico, si appassiona al jazz, con il football americano si fa una reputazione e ottiene una borsa di studio dal prestigioso Columbia College di New York nel 1940. L'esperienza universitaria non è delle migliori, la Seconda Guerra mondiale è alle porte e Jack nel 1942 decide di arruolarsi nella marina mercantile, ma verrà congedato l'anno successivo dopo che lo psichiatra lo definì schizofrenico. Torna allora a New York, e a inizio 1944 avverrà il fondamentale incontro con il nucleo iniziale della Beat Generation: nella Grande Mela incontra Lucien Carr, William Seward Burroughs e Allen Ginsberg, mentre nei locali si suona jazz e si viene a formare una nuova corrente artistica che confluirà nell'Action Painting, con gli esponenti Jackson Pollock, Franz Kline e William De Kooning. Da questi stimoli, nonostante gli eccessi di alcol e droghe, Jack metterà insieme i primi materiali narrativi, che andranno a formare il suo romanzo d'esordio La città e la metropoli (terminato nel 1948, pubblicato nel 1950).
Nel 1947 si verifica l'incontro, decisivo per le sorti dello scrittore, con l'amico Neal Cassady; con lui avverrà l'iniziazione ai grandi viaggi, inaugurati verso la metà dell'anno con destinazione Denver, Colorado. Nel 1948 Kerouac conoscerà John Clellon Holmes, il primo autore a descrivere l'ambiente newyorchese e a coniare il termine “Beat Generation” nel romanzo Go!. Intanto il nostro si iscriverà a corsi di letteratura americana e scrittura creativa, senza disdegnare viaggi lungo il continente. Nel 1950, appena dopo la pubblicazione di La
città e la metropoli, Kerouac e soci sconfinano dagli Stati Uniti, soggiornando per un breve
periodo a Città del Messico. Inizia da questo momento la febbrile attività scrittoria di Kerouac, imposta da interminabili sedute davanti alla macchina da scrivere, con un metodo innovativo basato sull'incollare tra loro fogli da disegno formando rotoli di svariati metri di lunghezza: con questi accorgimenti nascerà il capolavoro Sulla strada, nato dai folli viaggi compiuti in questi anni. Il 16 febbraio 1952 nascerà la sua unica figlia, Janet Michelle Kerouac, avuta dal breve matrimonio con Joan Haverty. Nel frattempo continua a scrivere e si avvicina al buddhismo assieme ad Allen Ginsgberg, nonostante non sia sotto la guida di un maestro e non pratichi la meditazione. In questi persistono i rifiuti editoriali, e con essi i sensi di colpa e l'abuso di alcol e droghe. Però conosce a San Francisco Lawrence Ferlinghetti, scrittore e fondatore della City Lights: questa editerà Urlo di Allen Ginsberg, presentato in un
reading il 7 ottobre 1955 passato alla storia.
Il 4 settembre 1957 si sblocca la situazione editoriale per Kerouac e dopo innumerevoli revisioni Sulla strada viene pubblicato dalla Viking Press a New York. La critica è discorde sulla seconda opera dello scrittore di Lowell, ma il successo proviene dall'orda di giovani che si precipita nelle librerie. Dirà Burroughs;
A volte, come nel caso di Fitzgerald e di Kerouac, l'effetto prodotto da uno scrittore è immediato, come se una generazione fosse in attesa di essere scritta43.
Da questo momento Kerouac pubblica a raffica tutto il materiale prodotto dagli inizi degli anni Cinquanta: I sotterranei (febbraio 1958, Viking Press), I vagabondi del Dharma (ottobre 1958, Viking Press), Dottor Sax (maggio 1959), Maggie Cassidy (luglio 1959, Avon), Mexico
City Blues (ottobre 1959, Grove Press), Visioni di Cody (dicembre 1959), Tristessa (luglio
1960, Avon), Viaggiatore solitario (settembre 1960), Libro dei sogni (1961, City Lights), Big
Sur (settembre 1962), Visioni di Gerard (settembre 1963), Angeli della desolazione (febbraio
1965), Satori a Parigi (novembre 1966), Vanità di Duluoz (febbraio 1968). Gli anni scorrono per Kerouac tra l'abuso di alcol, continui trasferimenti per cercare di evitare il più possibile contatti con i giovani desiderosi di conoscerlo e feroci stroncature da parte della critica ad ogni uscita editoriale. A causa della cirrosi epatica Jack Kerouac muore a St. Petersburg, Florida, il 21 ottobre 1969. Lascia incompleto Pic, libro interrotto nel 1951 e sul quale lo scrittore stava lavorando negli ultimi tempi.
Jack Kerouac, per diventare il rappresentante della filosofia Beat, dovette lasciare la sua cittadina del profondo Est statunitense, arrivare a New York dove, fallita l'esperienza universitaria, comprese come la sua vera aspirazione fosse quella di diventare uno scrittore. Uno scrittore ospite del continente nordamericano, capace di girarlo in lungo e in largo mantenendo però una personale interpretazione del mondo. Per Kerouac la definizione di tutto quanto viene visto e vissuto prende inizio dalla sua infanzia e dal paese natale, la piccola cittadina industriale di Lowell immortalata successivamente nei romanzi La città e la
metropoli, Il dottor Sax, Visioni di Gerard, Vanità di Duluoz e Maggie Cassidy.
Il senso del viaggio è quasi un derivato genetico per Jack, erede di una famiglia di discendenza bretone e figlio di genitori originari del Canada: l'impiego di tipografo e la natura volubile del padre costringe i Kerouac a frequenti cambi di residenza, peregrinando nelle zone circostanti a Lowell. Ai consueti spostamenti Jack si difende con la capacità di fare amicizia con coetanei, anche di ceppo etnico diverso, e alle buone prestazioni in diverse discipline sportive. Il cono d'ombra per Jack è rappresentato dall'ingombrate presenza della madre Gabrielle, anzi, di Memére, come viene chiamata nei romanzi. Decisiva nella formazione e non solo dello scrittore: il suo rigore cattolico quasi fanatico, il razzismo rivolto verso le altre etnie, l'adorazione per il figlio Gerard scomparso prematuramente e i pregiudizi sociali e politici influiranno non solo nella psiche ma anche nel codice relazionale del giovane Jack. Sin dall'adolescenza scatterà in lui un meccanismo bipolare, dove agli eccessi ed entusiasmi con gli amici alternerà sensi di colpa e periodi di “reclusione” compositiva, sempre pensando
alla figura della madre devota alla religione cattolica e pronta a fare sacrifici nel tentativo di permettere a Jack di realizzarsi nella sua carriera di scrittore.
Un bipolarismo che si potrebbe articolare anche nella scrittura di Kerouac, autore in grado di alternare periodi di attività febbrile a paurosi vuoti compositivi, toni lirici a jam session di carattere jazzistico riportate in pagina. Entrando in seguito in contatto con personalità quali Allen Ginsberg, William Burroughs e Neal Cassady, e fondando la poetica della Beat Generation, Jack elabora una formula tanto semplice quanto importante per dare fondamento al suo processo di scrittura: «First thought best thought»44, ovvero la prima cosa che viene in mente è quella giusta, degna di finire all'interno del testo. In piena antitesi con gli scrittori di stampo manierista, tutti dediti alla lavorazione sulla parola scritta, Kerouac oppone una violenza da perpetrare sulla macchina da scrivere, un battere incessantemente sui tasti nel tentativo di seguire il flusso di coscienza e riversare in pagina i pensieri presenti nella mente. Un metodo di quasi derivazione surrealistica e invece più influenzato dai dettami di altre discipline come l'Action Painting e delle sessioni strumentali jazz: la rielaborazione di un testo avveniva tramite numerose stesure, le correzioni si articolava in più forme e su numerosi testi, così che «nessun motivo doveva necessariamente essere esaurito e rinchiuso in una forma definitiva»45. Con questo particolare metodo lavorativo, Kerouac seppe esaltare il valore apportato in letteratura delle libere associazioni, riversando in pagina elementi non catalogabili nel quotidiano, evitando censure imposte dalla coscienza, blocchi in grado di minare la spontaneità del pensiero. Un bipolarismo ancor più accentuato dal blocco imposto dalle case editrici, incapaci di tenere il passo tra il coraggio di rischiare di pubblicare un'opera innovativa come Sulla strada e soddisfare le richieste dell'autore di Lowell, che nello stallo in fase editoriale ovviava con la stesure di altri libri e l'abuso di alcol e droghe di vario genere.
Sulla strada, il capolavoro di Jack Kerouac, è il risultato finale di un processo compositivo
complicato. Le vicende narrate avvengono mentre lo scrittore sta terminando La città e la
metropoli, testo che lo lascia insoddisfatto, tanto nell'esecuzione poetica quanto rispetto al
tipo di esperienze vissute con l'amico fraterno Dean Moriarty. Dal 1948 Kerouac inizia una revisione totale del suo stile narrativo, dove al realismo del primo lavoro si contrappone una piena adesione alla linea lirica e autobiografica delle vicende che lo hanno visto protagonista. Inizia così una serie di stesure e versioni di quello che sarà il manifesto Beat, interrotte dai viaggi con Neal e ripensamenti riguardo all'uso di certi espedienti letterari, come l'approfondimento dell'aspetto picaresco nel libro o l'idea di scrivere secondo un rigoroso processo di autocoscienza per dare a fondo a tutto la visione soggettiva con piena sincerità e
44 «Principio compositivo che Kerouac adotta sulla scorta di uno slogan lanciato proprio da Allen Ginsberg». Riportato da Corona, Jack Kerouac o della contraddizione, p. XXX.
fedeltà. La lavorazione si articola così in quattro versioni: la prima, quasi totalmente perduta e conosciuta per sommi capi tramite la testimonianza di John Clellon Holmes, viene composta nella seconda metà del 1948; la seconda va dall'estate del 1949 a dicembre del 1950; la terza occupa tutto il mese di aprile del 1951, sostenuto a benzedrina e caffè; la quarta, e ultima, soggetta alle impostazioni dettate dalla “prosa spontanea” delle libere associazioni, cade nell'ottobre dello stesso anno. Dopo vari tentativi, esecuzioni e ripensamenti, Kerouac per
Sulla strada adotta la seguente formula: racconto svolto in prima persona come un altro
celebre precedente picaresco, Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain. Rispetto all'illustre precedente, che vede l'azione svolgersi su una zattera lungo il fiume Mississipi, Kerouac fa raccontare le vicende del viaggio all'io narrante una volta che queste si sono concluse, in prospettiva, mentre Huckleberry espone le proprie peripezie in presa diretta, al presente. L'editore Harcourt, ricevuto il volume, si rifiuta di pubblicarlo nonostante avesse edito solo poco tempo prima La città e la metropoli. La Viking Press quindi entra in contatto con Kerouac, ottenendo la possibilità di stamparlo e mettendolo in vendita a partire dal 4 aprile 195746.
La trama dell'opera è molto semplice, in contrasto alla stratificazione dei temi e motivi presenti. L'azione si svolge tra il 1947 e il 1949, e per quanto debolmente accennati vi sono sin dalle prime righe alcuni aspetti significativi del bagaglio esistenziale del protagonista:
Incontrai Dean per la prima volta tre anni dopo la separazione da mia moglie. Mi ero appena rimesso da una seria malattia della quale non vale la pena di parlare.47
Sal Paradise, questo è il nome dell'io narrante, è un giovane reduce della Seconda Guerra mondiale (I,2) che, appena rimessosi da una malattia forse causata dal naufragio del matrimonio, desidera diventare scrittore e sopravvive in un modesto appartamento ad Harlem grazie al sussidio statale riservato agli ex-combattenti. L'opera si apre con l'incontro tra Sal e la figura centrale dell'opera, Dean Moriarty, ovvero «il compagno perfetto per mettersi sulla strada» e non solo. Questi, originario di Salt Lake City, irrompe nella vita di Sal e dei suoi amici newyorchesi e li trascina in un vortice di situazioni, avventure e viaggi, apparentemente inesauribile.
Le vicende dei due personaggi principali si snodano attraverso quattro viaggi effettuati nel continente nordamericano, principalmente in automobile: il primo vede Sal e Dean andare per la prima volta, rispettivamente, a Ovest e a Est degli States; nel secondo Dean guida Sal a
46 Mario Corona, Storie degli Anni Cinquanta. Contenuto in: Jack Kerouac, Romanzi, Meridiani Mondadori, Milano, 2001, p. XLIII-XLVII.
Ovest; nel terzo è l'io narrante ad accompagnare l'amico a New York; nel quarto e ultimo sono alle prese con lo sconfinamento in Messico, dove conosceranno la “guida spirituale” Old Bull Lee, alias William Burroughs. Con il procedere della storia, e in proporzione ai chilometri percorsi, aumenta in Sal la consapevolezza di sé, del mondo che lo circonda e della concreta vena egoistica e autodistruttiva presente in Dean. Così, come il romanzo si apre in nome e nella figura di Dean, con l'evocazione ai bei tempi passati in compagnia dell'amico si chiude un'opera destinata a fare epoca. Infatti, prima di passare in rassegna i temi principali presenti nel romanzo e trattare eventuali parallelismi tra Sulla strada e il tondelliano Altri libertini, è bene capire come e quanto il capolavoro di Kerouac sia entrato prepotentemente nell'immaginario giovanile di milioni di ragazzi di tutto il mondo.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la figura di Kerouac è stata associata dalla critica e dai mass media come la voce principale di quella corrente Beat in ascesa a partire dagli Anni Cinquanta. Questa visione non è praticamente mai venuta meno, nonostante alcune prese di distanza da parte di Kerouac stesso, neanche quando si ruppe il sodalizio tra lo scrittore di Lowell e i suoi compagni storici di sodalizio artistico, o quando si schierò apertamente a favore dell'intervento militare in Vietnam. Con l'avvento degli Anni Settanta, in concomitanza alle numerose stroncature dei critici alle sue opere, la fama di Kerouac andò in calando. Solo con gli anni Novanta, in seguito alle morti di Allen Ginsberg (1926-1997) e William Burroughs (1914-1997), la Beat Generation fu consegnata ai posteri come materia di studio a livello critico e accademico.
Come già accennato, in Italia il nome di Kerouac e Sulla strada – comparso in Italia nel 1957 con la Mondadori, nella collana Medusa – inizia a circolare dopo il 1968, divenendo un vero e proprio autore di culto col passare delle generazioni, tra genitori che erano scesi in piazza credendo in un cambiamento radicale e giovanissimi che si riconoscono nei pensieri di Sal. Al tempo stesso, come fa ben notare Mario Corona nel saggio introduttivo al Meridiano dedicato a Kerouac, risulta difficile trovare rispetto ai canoni letterari nostrani un autore tanto più diverso e lontano dai nostri orizzonti. Il primo aspetto riscontrato dall'americanista, quindi, risiede in quel fascino della distanza e della diversità che, come accade ai pionieri Pavese e Vittorini nella prima metà del Novecento, attrae fruitori estranei al contesto socio-culturale dal quale proviene l'opera. Secondo, ma non meno importante, motivo di diffusione di Kerouac in Italia fu un'importante contributo dato dal suo particolare stile alla nostra narrativa: con Sulla strada, e i suoi romanzi successivi, crebbe in Italia la valorizzazione del parlato nella pagina del romanzo, con tutto il suo potenziale di varianti dialettali, per la resa di dialoghi quotidiani nella prosa di autori di livello. Senza poi contare il mito importato della vita on the road, che Kerouac ebbe il merito di sdoganare al di là dei confini statunitensi e di
esportare in tutto il mondo; e se Tondelli adottò questo stile letterario ed applicarlo in pagina nei suoi romanzi, si pensi all'influenza che l'autore Beat ebbe sulle opere di fine anni Ottanta e di inizio anni Novanta del regista Gabriele Salvatores.
Così, con un lento processo di penetrazione presso il pubblico italiano, prima diffidente e scettico di fronte al fiume di parole riversate in pagina, poi sempre più ammaliato da questa produzione inedita rispetto ai nostri libri, Kerouac fece breccia e si impose come uno degli autori americani più letti nel Belpaese, con uno zoccolo duro di affezionati degno di una rockstar. Parte del merito di questo successo è da condividere con Pier Vittorio Tondelli: come ad una festa il padrone di casa presiede alla presentazione degli invitati, con Altri
libertini l'autore di Correggio si prese cura di inserire lo “sconosciuto” Kerouac all'interno di
una larga fetta di giovani lettori. E assieme, lungo un cammino durato un decennio, i due scrittori cambiarono i connotati di una certa idea di letteratura, svecchiandola e aprendola ai neofiti.