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Investimento totale Capitale minimo registrato Inferiore a 3 milioni d

2.3.3. Joint venture

Si tratta di un accordo tra più imprese, le quali forniscono il capitale di una nuova organizzazione indipendente (dai partner) operativa sul paese estero, e ne controllano la gestione. La joint venture si realizza quando i partner mettono a disposizione dell’alleanza le proprie competenze (organizzative, tecnologiche, gestionali, ecc.) e/o le proprie risorse (immateriali, finanziarie, umane, ecc.) per perseguire obiettivi comuni, e, in particolare, la joint venture fornisce i mezzi per accedere alle risorse detenute dalle aziende locali, includendo risorse come network che possono aiutare a contrastare le particolarità di un contesto istituzionale debole. Comunque, il bisogno di un partner può diminuire al rafforzarsi del contesto istituzionale (Meyer, 2001; Peng, 2003; Steensma et al 2005). Ad esempio, quando l’ambiente legislativo di un mercato emergente migliora, più settori verranno aperti agli investimenti diretti esteri e saranno soggetti a sempre meno formalità, bisogno di permessi e licenze. Quindi, una riduzione delle restrizioni sugli investimenti diretti può ridurre il bisogno di un partner locale che agisca come interfaccia con le autorità e le aziende locali (Oxley, 1999, Meyer, 2001)..

La joint venture può nascere tramite la formazione di una nuova entità nella quale entrambi i partner forniscono capitali (Equity Joint Venture), o su base cooperativa, quindi sulla base di contratti (Cooperative Joint Venture). La joint venture rimane la modalità d’ingresso preferita dalle aziende, specialmente quando il settore di riferimento risente di restrizioni del governo.

! Il PRC Catalog Guiding Foreign Investement Industry elenca vari settori nei quali le aziende straniere possono entrare nel mercato solo attraverso joint-venture, indicando anche i limiti percentuali di capitale straniero che sono indicati anche nel WTO entry commitment e che tendono a persistere nonostante non ci sia più il bisogno di protezione di settori emergenti.

Ad esempio, nonostante le imprese straniere di assicurazioni abbiano competenze molto più sviluppate dei competitor cinesi, il governo continua a mantenere i limiti alle partecipazioni straniere in modo da favorire le aziende domestiche. Ottenere

l’approvazione del governo per l’ingresso sul mercato in questi settori risulta essere molto complicato, e l’appoggio di un partner cinese può facilitare di molto il processo.

La joint venture viene preferita anche quando l’impresa straniera voglia suddividere il rischio d’impresa con un partner, in particolar modo in settori capital- intensive o in quei settori in cui è fondamentale la conoscenza approfondita dei canali distributivi, di tecnologie specifiche, o nei quali la maggior parte della clientela é rappresentata da imprese statali (Ross, 2010).

Nonostante molti casi di joint venture si siano dimostrati molto efficaci nell’ingresso in Cina, ci sono alcune caratteristiche che ridimensionano l’attrattività per gli investitori stranieri. Per la legge cinese la joint venture richiede l'approvazione unanime del consiglio di amministrazione su questioni come variazioni di capitale, fusioni e acquisizioni nonché su altri argomenti decisi contrattualmente dai partner9. Inoltre, può essere difficile operare con successo poiché la joint venture richiede un integrazione di culture aziendali e non é insolito che i dipendenti agiscano come delegati delle proprie compagnie piuttosto che come rappresentanti della joint venture.

L’evoluzione delle normative sulle joint venture e sulle partnership aziendali ha creato modalità specifiche che sono qui riportate.

Foreign invested companies limited by shares: è un’azienda joint-stock nella quale il capitale é diviso in azioni di eguale valore e stessi diritti di voto. La struttura della FICLS ha molti vantaggi, tra cui quello di consentire ai partner cinesi di investire come azienda o come privati10. Questa struttura facilita l’accumulo di capitale consentendo l’emissione di ulteriori azioni per i propri azionisti o per nuovi, e possono incrementare la capacità di trattenere i dipendenti tramite meccanismi di stock option. La caratteristica più interessante delle FICLS è però l’esenzione dal voto all’unanimità, in quanto si richiede solo una maggioranza di 2/3 per le decisioni assembleari.

In assenza di restrizioni, la FICLS potrebbe eclissare la joint venture e avvicinarsi alla popolarità delle WFOE ma le leggi cinesi assoggettano le FICLS a una sottoscrizione di capitale più alta, e sottopongono i fondatori delle società a 3 anni di blocco nei quali non

possono disporre delle proprie azioni. La FICLS può essere fondata dal nulla o convertita da una foreign invested enterprise esistente e, in caso di conversione, deve soddisfare vari requisiti, tra i quali dimostrare che l’azienda cinese pre-esistente sia stata in attivo per almeno 3 anni consecutivi. In sostanza é una modalità molto più adatta per acquisire business esistenti che per effettuare investimenti greenfield.

Foreign invested partnership: le foreign invested partnerships sono un modello sviluppato nel 2007 nella Partnership Enterprise Law del governo cinese. La struttura delle FIP è molto interessante per il settore del private equity e dei venture capitalists per creare fondi di investimento in renminbi. Le FIP sono molto facili da creare poiché non richiedono l’esame e l’approvazione del Ministero del Commercio cinese. I partner stranieri possono impostare la partnership in Cina con altri partner stranieri, soggetti individuali cinesi o organizzazioni cinesi, o entrando in una partnership cinese preesistente. L’investimento minimo richiesto per la partnership è di 30.000 RMB (100.000 per società unipersonali a responsabilità limitata). L’investitore straniero può contribuire alla partnership con la valuta (straniera, tra quelle accettate in Cina, o in RMB), con beni materiali o immateriali, diritti di proprietà intellettuale, diritti di proprietà terriera, altre proprietà o con prestazioni lavorative. Queste possibilità minimizzano il costo per l’ingresso in Cina tramite partnership (Sinowing, 2010).

Pro

Contro

Modalità d’ingresso più rapida

Rischio di dispute con i partner locali

Consente di sfruttare le sinergie con i partner

Rischio di perdita di controllo s u l l e a t t i v i t à e d i contraffazione dei prodotti Statisticamente molte Joint Venture falliscono

2.3.4. Modalità d’ingresso non equity: export, franchising, licensing e