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L’accessibilità e il ruolo dell’Information & Communication

3. L’ACCESSIBILITA’ NELLA PROSPETTIVA DELL’IMPRESA E DELLA PUBBLICA

3.4 L’accessibilità e il ruolo dell’Information & Communication

Technology

L’orientamento all’accessibilità promosso dalle imprese e dalla pubblica amministrazione trova nello sviluppo dell’Information & Communication

Technology (ICT) un elemento di valido supporto, posto che la tecnologia in

oggetto ha dato l’opportunità di risolvere molte problematiche legate all’accessibilità e alla disabilità più in generale.

È

tuttavia da osservare che nella stragrande maggioranza dei casi le applicazioni ICT non sono nate per risolvere tali problematiche, al contrario durante il loro utilizzo si è capito che potevano essere utilizzate per risolvere questioni legate all’accessibilità e alla disabilità. Gli esempi sono innumerevoli: gli SMS hanno permesso alle persone sorde di comunicare con i cellulari; i comandi e la sintesi vocale hanno consentito alle persone cieche di utilizzare strumenti digitali e “leggere” testi al computer; i software speech-to-text hanno aiutato a trascrivere la registrazione di discorsi e lezioni per coloro che hanno difficoltà nel prendere appunti147.

Se da un lato tutto ciò rafforza l’idea che supporta i princìpi dello

Universal Design e dunque le applicazioni ICT sono a disposizione di tutti

ad un costo competitivo, dall’altra sembra che le potenzialità di queste tecnologie potrebbero essere spinte oltre con un po’ più di creatività.

In particolare, con specifico riferimento all’accessibilità, lo sviluppo tecnologico è suscettibile di apportare contributi differenti e precisamente: favorire l’inclusione lavorativa attraverso l’impiego di strumenti che consentano di lavorare da casa (telelavoro o lavoro a distanza); consentire il miglioramento dell’efficacia dei percorsi riabilitativi attuabili, con conseguente miglioramento delle condizioni di autonomia delle persone; rendere accessibile la fruizione di servizi (sanitari, di istruzione, ludico- ricreativi, ecc.) e il consumo di prodotti che – in assenza della tecnologia – risulterebbero di difficile utilizzo per le persone con disabilità; promuovere l’inclusione sociale in genere, in specie attraverso l’impiego del web e delle sue risorse, suscettibili di consentire l’agevole condivisione di informazioni,

147 In merito al contributo della tecnologia a favore delle persone con disabilità si rinvia a

Stead, A. (2002) The future of assistive technology services in the United Kingdom.

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contenuti, attività con evidente riduzione delle barriere all’accessibilità della vita della comunità148.

La realizzazione dei benefici in termini di accessibilità e inclusione sopra evidenziati richiede – sovente – la disponibilità di opportunità formative specifiche (ad esempio tramite tutorial gratuiti) dirette al trasferimento del

know-how digitale necessario per l’impiego di strumenti a contenuto

tecnologico da parte delle persone con difficoltà di varia natura. In tale ambito, assumono particolare rilevanza percorsi di apprendimento specifici, ovvero la messa a disposizione di tecnologie assistive appropriate. Queste ultime hanno assunto un elevato livello di flessibilità e grado di personalizzazione rispetto alle specifiche necessità degli utenti, per effetto dell’avanzamento tecnologico e il progressivo abbattimento dei costi. In particolare, le soluzioni in oggetto – che possono essere di tipo hardware o

software – hanno la funzione di compensare specifiche disabilità,

migliorando il benessere psico-fisico e la qualità della vita delle persone e contribuendo al superamento di barriere preclusive all’accessibilità di beni, servizi e luoghi. Con il termine “tecnologia assistiva” si fa riferimento a tecnologie di ausilio per svolgere una o più attività funzionali della vita quotidiana, con conseguente accrescimento del livello di inclusione sociale e riduzione degli effetti negativi delle condizioni di disabilità149. In relazione

all’ambito per cui è richiesta assistenza, è possibile distinguere specifiche tecnologie dirette ad agevolare:

• l’ascolto (ad esempio, sottotitolazione dei contenuti video); • l’apprendimento (ad esempio, penne per la lettura istantanea); • la comunicazione (ad esempio, software di riconoscimento vocale); • l’utilizzo dei sistemi informatici (ad esempio, tastiere e mouse

speciali, software per il riconoscimento ottico dei caratteri); • la manipolazione (ad esempio, mani robotiche);

• la mobilità e la riabilitazione (ad esempio, sedie a rotelle motorizzate);

148 Giaconi, C. (2014) The practice of the network for social inclusion. Education Sciences &

Society, FrancoAngeli, Milano.

149 Brown, R.I., Schalock, R.L. e Brown, I. (2009) Quality of life: Its application to persons

with intellectual disabilities and their families – introduction and overview. Journal of Policy

and Practice in Intellectual Disabilities, n. 6; Bauer, S.M., Elsaesser, L.J. e Arthanat, S.

(2011) Assistive technology device classification based upon the World Health

Organisation’s. International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF),

Disability and Rehabilitation: Assistive Technology, 6; Reichle, J. (2011) Evaluating assistive technology in the education of persons with severe disabilities. Journal of Behavioural

Education, 20; Shih, C.H. (2011) Assisting people with development disabilities to improve

computer pointing efficiency through multiple mice and automatic pointing assistive programs. Research in Developmental Disabilities, 32; Migliaccio, G. (2016) ICT for disability management in the net economy. International Journal of Globalisation and Small

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• lo sviluppo comportamentale e cognitivo (ad esempio, smart watch); • la visione (ingranditori ottici e sintetizzatori vocali per la lettura dello

schermo).

Le tecnologie sopra elencate – sebbene riferibili a differenti condizioni di disabilità – sono accomunate dalla duplice esigenza – affinché siano efficaci – di: personalizzazione rispetto alle caratteristiche, alle abilità e agli ambienti di vita delle persone a cui sono destinate; trasferimento delle informazioni necessarie relative alle modalità di utilizzo.

Il crescente sviluppo della tecnologia ha altresì consentito il ricorso a soluzioni robotiche – ad alto livello di sofisticazione – con obiettivi differenti: guidare l’interazione e assolvere la funzione di mediatore con gli altri individui o di supporto per esprimere emozioni e desideri nella vita quotidiana (robot sociali)150; favorire i processi riabilitativi e il recupero delle

funzionalità da parte della persona, in specie in presenza di gravi traumi fisici.

In generale, lo sviluppo tecnologico e la disponibilità di specifiche tecniche informatiche configurano condizioni utili per migliorare l’autonomia e la partecipazione alla vita sociale di tutti, in specie di coloro con disabilità. In tal senso, lo strumento a contenuto tecnologico consente, in effetti, di svolgere tutta una serie di attività e di fruire di parte dei servizi di cui si ha necessità, direttamente dalla propria casa senza spostamenti fisici. In tale ambito, assumono particolare rilevanza le tecnologie di realtà virtuale che – attraverso specifici percorsi multimediali di carattere tridimensionale – rendono accessibili a tutte le persone contenuti riferibili ad ambiti differenti (culturali, ludici, ricreativi, formativi, lavorativi, ecc.).

L’impiego degli strumenti in esame consente, in effetti, di superare i limiti imposti da condizioni di disabilità, siano queste sensoriali, motorie, sociali e intellettive nella sperimentazione di esperienze altrimenti precluse – o comunque difficilmente accessibili – a definite categorie di individui.

Ai vantaggi derivanti dall’impiego degli strumenti in esame, primariamente riferibili ad una maggiore inclusione sociale piuttosto che all’abbattimento delle barriere architettoniche, consentendo la possibilità di conciliare esigenze di cura, vita e lavoro (ad esempio, attraverso il telelavoro), si affiancano anche effetti potenzialmente negativi. L’utilizzo della tecnologia nella vita quotidiana implica, per paradosso, il rischio di incrementare i casi di disabilità a causa dell’utilizzo di attrezzature potenzialmente non rispettose dei princìpi ergonomici a tutela della sicurezza e della salute (rischio evidente nel caso del lavoro a distanza), ovvero per effetto della condizione di isolamento e di mancanza di interazione sociale –

150 L’utilizzo dei social robot è stato prospettato, ad esempio, a supporto dei bambini con

disturbo dello spettro autistico. In merito si veda, tra gli altri: Scassellati, B., Admoni, H. e Mataric, M. (2012) Robots for Use in Autism Research. Annual Review of Biomedical

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con conseguenti effetti psicologici negativi – che un utilizzo pervasivo della tecnologia potrebbe comportare.

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4. IL VALORE ECONOMICO