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Executive Summary

3.1. L’ambito della valutazione

L’oggetto della valutazione di placement è costituito dagli interventi rivolti agli individui con finalità di inserimento lavorativo finanziati con le seguenti priorità di investimento del POR FSE:

- 8.i (inserimento occupazionale di disoccupati in generale e disoccupati di lunga durata), - 8.ii (integrazione nel mercato del lavoro dei giovani),

- 8.iv (uguaglianza tra donne e uomini), - 9.i (inclusione di soggetti svantaggiati),

- 10.iii (rafforzamento competenze della popolazione adulta) e

- 10.iv (Miglioramento dell’aderenza al mercato del lavoro dei sistemi d’insegnamento e formazione)7.

Le analisi si concentrano su due tipologie di interventi, la formazione e le work experience (tirocini e borse lavoro e di ricerca), mentre non si considerano gli incentivi all’assunzione, altri aiuti alle aziende e progetti di integrazione sociale.

Come detto in precedenza, l’analisi tiene conto solo dei percorsi completati entro giugno 2018, al fine di avere un tempo almeno sufficientemente congruo, pari a 12 mesi dall’intervento, per misurare lo status occupazionale dopo gli interventi.

Ad agosto 2019 i dati di monitoraggio SIFORM estratti dalla Regione Marche contenevano informazioni su tutti i progetti attivati e sui partecipanti al POR FSE fino a quel momento: 7097 progetti, 40282 persone e 45659 eventi di partecipazione8.

Dal complessivo gruppo di persone presenti in SIFORM, per identificare l’universo dei destinatari FSE di riferimento per la nostra analisi, abbiamo escluso:

- le persone presenti solo in progetti ancora in corso o conclusi dopo giugno 2018 e/o le persone che hanno partecipato a progetti finanziati da priorità diverse da quelle di nostro interesse;

- le persone che hanno partecipato a percorsi diversi da quelli di nostro interesse e i destinatari dei percorsi “English for you”, che formalmente sono progetti formativi ma che sono rivolti agli studenti e non hanno la finalità di supportare l’inserimento lavorativo;

- le persone con multi-trattamento, cioè quelle che hanno frequentato diverse tipologie di percorsi, sia oggetto di nostra valutazione sia no (ad esempio formazione e borse lavoro, o formazione e incentivi all’assunzione). Questa esclusione è stata effettuata per la difficoltà di isolare l’effetto di una tipologia di intervento piuttosto che di un'altra;

- le persone che non hanno mai completato i percorsi/progetti ai quali si erano iscritte9. L’ambito di valutazione, dopo queste operazioni di pulizia, è costituito da 3064 persone (più del 50% del totale dei destinatari FSE negli interventi di nostro interesse) e 1563 progetti.

L’ammontare complessivo delle risorse messe in campo con questi progetti è pari a circa 11,1 Meuro, di cui 8,3 Meuro finanziati con le PI 8.i e 8.ii (questa ultima per 0,35 Meuro) e 2,8 Meuro finanziati con la PI 10.iv.

7 La priorità 10.iv non era inizialmente indicata come oggetto di valutazione di placement nel capitolato, ma nella definizione del Disegno di valutazione in accordo con la Regione si è convenuto di inserire anche questa priorità nelle analisi di placement.

8 Si veda appendice al capitolo 3 per una descrizione più dettagliata della struttura dei dati di monitoraggio.

9 I dati di monitoraggio non consentivano di comprendere le ragioni di non completamento né la percentuale di completamento realizzata dagli individui, a tal fine abbiamo preferito non considerare questi individui nelle analisi.

In analisi future sarebbe utile verificare se queste informazioni sono a disposizione e tenerne conto.

Nella Tabella 2 si evidenziano le caratteristiche dei percorsi oggetto di analisi, distinguendo le diverse tipologie di azione finanziate.

Tabella 2 Tipologie di interventi oggetto di analisi in questo Rapporto Tipologia

Percorsi formativi biennali per giovani e adulti con almeno diploma di scuola superiore.

Sono realizzati dalle fondazioni ITS e strutturati in: potenziamento competenze linguistiche ed informatiche, moduli formativi professionalizzanti, viaggi studio o stage in Italia e/o all’estero. I percorsi sono finalizzati alla creazione di figure professionali di Tecnici Superiori nelle aree delle nuove tecnologie per il made in Italy, dell’efficienza energetica e del turismo e beni culturali.

IFTS (PI 10.4)

Percorsi professionalizzanti per destinatari residenti o domiciliati nelle Marche da almeno sei mesi ed in possesso del diploma di scuola superiore; i destinatari possono essere disoccupati, inoccupati ma anche occupati.

Sono percorsi formativi lunghi, finalizzati a rilascio di Certificato di Specializzazione Tecnica Superiore. Si sostanziano in un corso formativo di 800 ore e fino ad un massimo del 30% di ore in stage.

OSS (PI 8.i)

Sono destinati agli studenti in fase di completamento dell’indirizzo dei servizi socio-sanitari presso gli Istituti Professionali di Stato aventi sede nella regione Marche.

Sono corsi finalizzati a rilasciare la qualifica professionale di Operatore socio-sanitario, della durata di 440 ore.

Formazione settoriale (PI 8.i)

Percorsi formativi per disoccupati residenti o domiciliati nelle Marche.

Durano 8 mesi e sono finalizzati alla creazione di figure professionali operanti in diversi settori:

calzature, legno, turismo e abbigliamento*. Gli interventi, che possono includere il 30% del monte ore totali in attività di stage, sono finalizzati a rilasciare una qualifica professionale tra quelle

Possono accedervi soggetti disoccupati. Possibili requisiti relativi a titoli di studio sono collegati ai contenuti dei progetti.

Sono corsi di qualifica (400 ore), specializzazione (da 300 ore) o aggiornamento (36/100 ore).

Non vengono individuati ex-ante settori o tipologie formative specifiche, si lascia libertà nella progettazione formativa sulla base dei fabbisogni delle imprese. I progetti sono presentati da enti formativi in associazione con imprese. Gli enti attuatori si impegnano, attraverso la partecipazione di imprese nei progetti, a inserire almeno il 60% dei partecipanti entro sei mesi dalla fine del corso. programma Garanzia giovani e hanno assolto all’obbligo formativo.

Si tratta di percorsi formativi per la creazione di impresa, pochi nel nostro caso, o percorsi formativi per l’inserimento lavorativo strutturati in 50-200 formative (creazione di figure professionali specifiche) ed eventuale stage per un massimo del 30% delle ore totali.

Tirocini – Borse lavoro Borse

Lavoro****

(PI 8.i)

Borse lavoro per massimo sei mesi per disoccupati e percettori di basso reddito.

Realizzazione di una esperienza lavorativa per almeno 25 ore a settimana. Indennità: 650 euro lordi mese. L’obiettivo è quello di favorire, attraverso la borsa lavoro, un’esperienza lavorativa e formativa capace di supportare i destinatari borsisti nell’inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro.

Tirocini cratere (PI 8.i)

Tirocini da 3 a 6 mesi per disoccupati residenti nell’area del cratere e/o che lavoravano in realtà economico-produttive ubicate in zona marchigiana del cratere.

I destinatari sono supportati da tutor degli enti promotori e tutor degli enti ospitanti. Indennità:

500 Euro mensili. Possono essere erogati incentivi all’assunzione dei tirocinanti.

*=i settori indicati sono quelli relativi agli interventi oggetto di analisi. Il POR FSE ha finanziato anche altri interventi formativi settoriali (per esempio in ambito edile), ma non erano completati a giugno 2018 e non sono oggetto di analisi in questo rapporto.

**=Alcune risorse finanziarie (1,5 Meuro su 2 Meuro) erano esplicitamente dedicate ad aree di crisi industriale (Val vibrata, area Merloni, Provincia Urbino). I percorsi da noi analizzati riguardano le aree di crisi di Pesaro-Urbino e la quota non destinata alle specifiche aree di crisi di cui sopra.

***=In questo ambito sono anche inclusi i corsi di formazione per la formazione di manager dello sviluppo locale, destinatati a giovani laureati under 35. Sono pochissimi casi.

****=In questo ambito sono presenti anche pochi casi di tirocini nel settore giudiziario, destinati a laureati in giurisprudenza, della durata di 12 mesi e borse di ricerca per laureati triennale di realizzare presso imprese.

Fonte: Elaborazioni Ismeri Europea su dati SIFORM e documentazione amministrativa

Come emerge dalle caratteristiche degli interventi finanziati, la finalità dell’inserimento lavorativo è trasversale ai diversi strumenti messi in campo, così come la quasi totalità degli interventi è destinata a soggetti inoccupati e/o disoccupati. Per alcuni interventi di tipo formativo, in ogni caso, possono esservi anche altre finalità, come nel caso degli IFTS e ITS, nei quali l’aspetto di rafforzamento delle competenze è anche più importante dell’inserimento lavorativo (almeno nel breve periodo) e dei percorsi per OSS, che sono figure professionali specifiche operanti nel settore socio-sanitario e inquadrate da normativa regionale.

Nel corso delle analisi, pertanto, distingueremo in primo luogo tra interventi formativi e work experience, come da mandato valutativo, ma ove possibile analizzeremo separatamente gli interventi IFTS-ITS-OSS dagli interventi di formazione di inserimento (formazione settoriale, formazione giovani e formazione a occupazione garantita) e per quanto riguarda le work experience gli interventi di borse lavoro separatamente dai tirocini.

In linea teorica, i fattori e meccanismi che possono contribuire al raggiungimento dell’inserimento lavorativo, e quindi al successo di questo tipo di politiche attive del lavoro, sono di diverso tipo.

Secondo le classiche argomentazioni provenienti da (Becker G. , 1962) il meccanismo che dovrebbe garantire il successo di questi interventi, soprattutto quelli formativi, è il miglioramento del capitale umano delle persone destinatarie: individui maggiormente formati e con maggiore capitale umano sono più produttivi e per questo il mercato dovrebbe “valutarli”

di più, in termini salariali, e assumerli prima degli altri.

Un altro importante meccanismo agisce sul mismatch tra domanda ed offerta di lavoro (Calmfors, 1994). Più nello specifico, le esperienze formative e soprattutto quelle di avvicinamento al mondo del lavoro, dovrebbero garantire di acquisire competenze che sono necessarie al mondo imprenditoriale. Le esperienze di tirocinio o borsa lavoro in particolare si basano su questo meccanismo, in quanto costituiscono un’occasione di testare le conoscenze teoriche apprese nel sistema educativo-formativo. La differenza tra borse lavoro e tirocini è che in questi ultimi è più in risalto l’aspetto formativo dell’esperienza, piuttosto che quello di integrazione in un’azienda o ente.

Un altro elemento importante è relativo all’empowerment dei destinatari, inteso come maggiore consapevolezza delle proprie possibilità, maggiore abilità nella lettura delle occasioni presenti sul mercato del lavoro e/o di affrontare azioni di ricerca, maggiori contatti con network e relazioni importanti per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. Questi strumenti sono importanti per migliorare la capacità delle persone di ricercare attivamente il lavoro e avere quindi una maggiore probabilità di successo (Calmfors, 1994).

La letteratura, comunque, evidenzia altri fattori possono operare in senso contrario a quelli precedentemente menzionati.

In primo luogo, nel breve periodo le politiche formative tendono ad essere caratterizzate da effetti di “lock-in”: in altri termini, le persone inserite in percorsi di politica attiva del lavoro, tendono ad essere meno attive nella ricerca di lavoro durante la realizzazione delle attività formative, con minori possibilità quindi di ottenere un inserimento nel mercato del lavoro nel breve periodo (Van Ours, 2004).

Inoltre, in molti programmi vi possono essere requisiti “impliciti” necessari per una efficace partecipazione alle attività formative (si pensi ad alcuni soft skills, come l’autodisciplina, il controllo di sé, un atteggiamento positivo), requisiti che non sono conosciuti ex-ante dai policy makers. Pertanto, il processo di selezione potrebbe essere guidato più da criteri di equità e ampia partecipazione, con l’effetto che la formazione potrebbe non avere un ritorno positivo per tutti i partecipanti, ma solo per alcuni di essi. Come si vedrà più avanti, alcuni risultati della letteratura indicano anche che una cattiva capacità delle politiche di targetizzare o profilare gli individui in base ai loro bisogni è uno dei fattori che possono depotenziare gli effetti delle politiche attive del lavoro.

Vi può essere poi un uso distorto degli strumenti di politica attiva del lavoro: per esempio le work experience (borse lavoro e tirocini) possono essere utilizzate dalle imprese più per motivi

di riduzione del costo del lavoro che per necessità di reperire e formare nuove risorse professionali.

Infine, soprattutto per i giovani, ripetute esperienze in interventi di politica attiva potrebbero avere effetti indesiderati, in quanto il “segnale” che arriva ai potenziali datori di lavoro è quello di persone intrappolate in esperienze formative (“scarring effect”), che pertanto diventano poco attraenti da assumere (Cerulli-Harms, 2017)10.