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L’apostasia nelle tre religioni monoteiste

“Non ho bisogno di una religione per avere valori morali”

2. L’apostasia nelle tre religioni monoteiste

Gli altri due grandi monoteismi che affiancano l’Islām sono il Cristianesimo e l’Ebraismo. L’Islām conterrebbe la Verità divina ultima e completa rispetto alle due precedenti. Muḥammad viene così considerato il Profeta venuto per completare definitivamente la Rivelazione. Il Cristianesimo difetta nella pratica religiosa, mentre l’Ebraismo nella conoscenza. Entrambe detengono una Rivelazione incompleta. Cristiani ed Ebrei fanno parte della Gente del Libro: adottano i testi che anche l’Islām riconosce, la Torah e il Vangelo.

Storicamente, in terra d’Islām, cristiani ed ebrei avevano lo statuto di “protetti” (sottostavano alla dhimma, la protezione) purché pagassero le tasse: una personale, la jizya, e l’altra

fondiaria, il kharāj. Dovevano prestare soccorso ai musulmani in caso di guerra, vivere pacificamente con la maggioranza nonostante le discriminazioni. Meritavano in cambio libertà di culto, la costruzione di edifici sacri, la possibilità di gestirsi mantenendo le proprie leggi. Ai dhimmῑ erano vietate le donne musulmane mentre ai musulmani era permesso sposare donne ebree o cristiane perché i figli avrebbero ricevuto l’educazione religiosa del padre.

In realtà altre religioni, come Induisti, Buddisti e Zoroastriani, venivano tollerate, ma solo perché praticate da gruppi molto più numerosi dei musulmani: la loro eliminazione sarebbe stata impossibile. Successivamente giuristi estesero ai pagani e ai non monoteisti lo status di “scritturali”. Essi non erano monoteisti ma avevano un libro sacro e si poteva concordare una convivenza.

La tolleranza islamica verso il diverso permane fintanto che i miscredenti non inizino a nuocere alla società. Allora si può uccidere o punire per “legittima” difesa.

Islām, Cristianesimo ed Ebraismo hanno in comune il profeta Abramo, infatti vengono definite anche “religioni abramitiche”. Abramo eliminò gli idoli pagani e stabilì il concetto di Dio unico. Oltre a questo punto di contatto interreligioso, ce n’è un altro. La “regola d’oro”:

● Hillel: «Non fare agli altri quello che non vuoi che essi facciano a te»70;

● Gesù : “Fate agli altri tutto quel che volete che essi facciano a voi”71

70Rabbino Hillel, Shabbat 31a

50 ● Muḥammad: «Nessuno di voi è un credente fino a quando non desidera per il suo

fratello quello che desidera per se stesso».72

Mentre gli Ebrei ancora attendono l’arrivo del Messia, secondo i Cristiani Egli è già venuto una volta nel mondo. Per i musulmani Gesù era solamente un grande profeta, annoverato tra i predecessori di Muḥammad. Tutte e tre le religioni prevedono che l’anima umana riceva il giudizio di Dio dopo la morte, l’Inferno o in Paradiso. Il Cristianesimo considera anche una posizione intermedia e temporanea, il Purgatorio. Al Purgatorio sono destinati gli uomini che non hanno commesso peccati così gravi ma che necessitano di purificare meglio l’anima. Dopo aver cercato di chiarire come venga intesa l’apostasia in ambito islamico, ho voluto approfondire la miscredenza anche nell’Ebraismo e il Cristianesimo.

Nell’Ebraismo i genitori educano i figli alla religione. Vengono trasmessi tradizioni, esempi, idee, credenze, norme. Alla base vi è la fedeltà alla promessa degli antenati ubbidire al volere di Dio quando stipularono con Lui il Patto. Se entrambi i genitori sono ebrei, è loro compito crescere i figli secondo la tradizione ebraica. Altrimenti della sua formazione si occuperà il rabbino. Gli Ebrei si considerano il popolo eletto da Dio per la Terra Promessa, quindi nascere ebreo sottende una condizione che dura tutta la vita, come un marchio.

L’ Ebraismo non si fa nulla per recuperare gli usciti in virtù del “marchio natale”. L’apostasia sotto costrizione non è considerata valida.

Se entrambi i genitori non sono ebrei il bambino può convertirsi. E’ disdicevole ricordare la provenienza non ebraica di qualcuno73. I figli di unioni miste, tra ebrei e non ebrei, lo diventano con tre passaggi: prima il bambino riceve un nome ebraico e viene presentato alla comunità. Poi i genitori dichiarano la volontà di porre il figlio alla pari degli altri bimbi ebrei trasmettendogli la stessa cultura. A 16 anni, quando il ragazzo conferma di voler essere ebreo, la sua identità ebraica è definitiva.

Appartenere al popolo ebraico è un impegno. Il termine apostasia in lingua ebraica è “shmad”. Chi lascia l’Ebraismo, per legge mantiene alcuni requisiti ebraici che gli permettono, qualora volesse tornare, di essere riaccolto. La comunità è tenuta ad accogliere nuovamente chi si è allontanato. Prima però deve fare un nuovo corso di formazione e

72 A.Z.M. AL-NAWAWI, “Quaranta ʾa'ḥadīth di an-Nawawi”, in La Vita Islamica, consultabile al sito

https://lavitaislamica.wordpress.com/2018/05/01/quaranta-40-'ḥadīth-di-imam-an-nawawi/

73 F.FERRARI, “Chi è Ebreo” in Dimensione speranza, Settembre 2011, consultabile al sito

http://dimensionesperanza.it/aree/ecumene/mondo-ebraico/item/6742-chi-%C3%A8-ebreo-rabbi-john-d- rayner.html

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annunciare pubblicamente di rinnegare l’apostasia. Gli ebrei della comunità si limitano a ricordare all’apostata di tornare nel gruppo: il giudizio finale di un apostata spetta a Dio.

Nel cristianesimo il segno distintivo dell’appartenenza alla comunità cristiana è il battesimo. Il primo gesto di apostasia è mettere in discussione la Trinità. E’ quello che fece Ario (250- 336 d.C), prete cristiano di Alessandria d’Egitto. Secondo lui il figlio di Dio non sarebbe stato “della stessa sostanza del padre” ma solo “simile” perché se vi era Dio Padre, il Figlio prima non esisteva. 74

Il Cristianesimo distingue due forme di apostasia. Una comprende l’avvicinarsi a dottrine eretiche che contestano la versione originale o si professano “vere” al suo posto; l’altra è l’abbandono della fede e delle sue pratiche. Ario, presbitero libico, fu un famoso apostata ex cristiano che aveva negato la Trinità, lasciando definitivamente la fede. Egli riassumeva entrambe le forme di apostasia e da lui derivò l’arianesimo.

Nel Nuovo Testamento si spiega come riconoscere l’apostasia e gli apostati. I “falsi dottori” devono sempre essere combattuti dai cristiani. L’apostasia è molto ambigua: l’apostata agisce dissimulando. Altera e nega la verità fino a confondere. Si rivela in molte cose: è empio, adulatore, volubile, ignorante, bestemmia. La caratteristica principale è l’ipocrisia e le azioni cattive che tradiscono le conoscenze che gli eretici fingono di palesare. Anche chi si astiene dalla Messa e chi non pratica più è un apostata.

Secondo il Cristianesimo il pericolo più grande portato dagli apostati è quello di condannare alla perdizione il gruppo nel quale sono inseriti e influenzare chi incontrano. L’apostata può incorrere nella scomunica e alla sospensione della comunione. Se l’apostata esprime alla Chiesa la volontà di rientrare viene affiancato in un lungo percorso da una persona competente in materia religiosa. Al termine verrà annullata la scomunica. Recentemente si sta affermando in Italia il fenomeno della rinuncia volontaria al battesimo, che costituisce peccato mortale. Secondo il Diritto Canonico, lo sbattezzo è un delitto75 , pena la scomunica . Moderni apostati sono considerati i Testimoni di Geova.

74 https://www.gotquestions.org/Italiano/apostasia.html 75 Codice di Diritto Canonico, can. 1041

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