Il metodo di ricerca.
2.2 L’approccio quantitativo.
La seguente definizione, data da Aliaga e Gunderson (2000), descrive molto bene ciò che si intende per metodo di ricerca quantitativo: “la ricerca quantitativa si propone di spiegare i
fenomeni attraverso la raccolta di dati numerici che sono analizzati con metodi matematici (in particolare le statistiche).”
Il primo elemento che appare nella definizione è costituito dallo spiegare i fenomeni e rappresenta un elemento chiave di tutte le ricerche, sia quantitative che qualitative.
Nel momento in cui si decide di compiere uno studio, si decide di dare una spiegazione a qualcosa, per esempio nell’ambito dell’educazione potrebbe essere condotto uno studio per trovare risposte a domande relative all’abbandono della professione da
parte degli insegnanti oppure relative ai fattori che influenzano i risultati scolastici degli alunni.
La specificità della ricerca quantitativa si trova nella parte successiva della definizione che è stata citata inizialmente. Nella ricerca quantitativa, vengono raccolti i dati numerici.
Ciò è strettamente collegato alla parte finale della definizione relativa all’analisi, in cui viene affermato l'impiego di metodi basati sulla matematica. Per poter utilizzare queste metodologie i dati devono essere in forma numerica, peculiarità che distingue questo approccio di ricerca da quello qualitativo in quanto i dati ricavati con quest’ultima metodologia non essendo numerici difficilmente possono essere impiegati in uno studio a livello statistico.
Date le caratteristiche della ricerca quantitativa, che riguarda essenzialmente la raccolta di dati numerici per spiegare un particolare fenomeno, appare molto più semplice trovare una risposta a tutte quelle domande che richiedono un utilizzo delle percentuali come per esempio: “quanti ragazzi rispetto alle ragazze hanno conseguito un master?”, “quale percentuale di insegnanti appartiene a una minoranza etnica?”.
Queste sono tutte domande che si possono considerare dal punto di vista quantitativo, in quanto i dati che si necessitano per la raccolta sono già a disposizione in forma numerica.
“Per alcuni studiosi del campo queste caratteristiche della
metodologia quantitativa sembrerebbero limitarne l’utilità. Ci sono molti fenomeni che che si vorrebbero analizzare dal punto di vista quantitativo ma alcuni non sembrano produrre dati spendibili per questo tipo di ricerca. Infatti in alcuni campi, come quello dell’istruzione, pochissime volte i fenomeni che si verificano sono direttamente quantificabili, ma possono essere trasformati attraverso la progettazione di strumenti di ricerca finalizzati
specificamente a convertire quei fenomeni che in natura non esistono in forma quantitativa in dati quantitativi, che possono così analizzare statisticamente”48.
Un esempio di ciò che è stato affermato sopra ne sono i comportamenti o le credenze, che sebbene non esistano in natura in forma quantitativa, possono essere analizzate attraverso un questionario che chiede agli alunni di valutare una serie di affermazioni a cui sono abbinate delle risposte come “condivido pienamente”, “sono d’accordo”, “disaccordo” o “in forte disaccordo”, a cui sono abbinati dei numeri (per esempio, 1 per “forte disaccordo”, 4 “per condivido pienamente”).
Allo stesso modo, si è in grado di raccogliere dati su un ampio numero di fenomeni, e renderli analizzabili quantitativamente attraverso strumenti di raccolta dati quali questionari o test.
“Il numero di fenomeni che possiamo studiare in questo modo
è quasi illimitato, rendendo la ricerca quantitativa abbastanza flessibile. Questo non vuol dire che tutti i fenomeni siano analizzabili meglio con i metodi quantitativi poiché mentre questi apportano alcuni vantaggi notevoli, hanno ovviamente anche degli svantaggi, il che significa che alcuni fenomeni sono meglio analizzabili utilizzando metodi diversi come quelli qualitativi”49.
L’ultima parte della definizione si riferisce all’utilizzo di metodi matematici, in particolare statistici, per analizzare i dati. Questa è la parte più comune della definizione data inizialmente, in quanto la maggior parte delle persone collega l’approccio quantitativo all’impiego di dati numerici e la considera la parte centrale di questo tipo di approccio.
48 48 Newman I., Benz C., Qualitative-quantitative research methodology, Southern Illinois University Press, 1998, p.120.
49 Newman I., Benz C., Qualitative-quantitative research methodology, Southern Illinois University Press, 1998, p.112.
Spesso si tratta di un luogo comune in quanto pur utilizzando gli strumenti di analisi dei dati che si rilevano comunque molto efficaci, in alcune situazioni il punto cruciale dell’analisi si concentra sul disegno di ricerca o la metodologia di raccolta dei dati. è spesso visto come la parte più importante di studi quantitativi. I metodi statistici impiegati in questo tipo di ricerca sembrano spesso scoraggiare di molto chi tenta di analizzare un fenomeno utilizzando questo tipo di approccio, ma negli ultimi anni si sta facendo sempre più uso di strumenti informatici per i calcoli in modo da permettere una maggiore rapidità e facilità di esecuzione.
“Se si utilizza un approccio pragmatico per definire le
metodologie impiegate per l’approccio quantitativo, la questione principale a cui sembra ci sia bisogno di rispondere è “quali sono le domande per le quali il metodo quantitativo sia migliore di quello qualitativo?” 50.
Ci sono quattro tipi principali di domande di ricerca per le quali la ricerca quantitativaè particolarmente adatta per trovare una risposta :
Il primo tipo di domanda di ricerca è quella che richiede una risposta quantitativa. Per esempio: “quanti studenti scelgono di avviarsi alla professione di insegnante?” o “di quanti impiegati ha bisogno un certo ufficio?” É ovvio che ci sia bisogno di applicare i metodi della ricerca quantitativa per rispondere a questo tipo di domande, in quanto i metodi qualitativi non sono in grado di fornire la risposta numerica a queste richieste.
Il cambiamento numerico può, allo stesso modo, essere accuratamente studiato solo utilizzando dei metodi quantitativi. É il caso di domande quali: “il numero di persone impiegate in un
determinato ufficio è in aumento o in diminuzione?”. Per poter dare una risposta a questa tipologia di domanda si richiede l’utilizzo di un metodo quantitativo.
Oltre a voler conoscere lo stato di qualcosa, spesso si vuole spiegare i fenomeni. “Quali fattori determinano l'assunzione di nuovi impiegati?” o “quali fattori sono legati alle variazioni di rendimento degli impiegati nel tempo?” Anche questo tipo di domande possono essere analizzate con successo mediante metodi quantitativi, e sono state sviluppate molte tecniche statistiche che permettono di prevedere i risultati su un fattore, o variabile come per esempio, l’assunzione degli impiegati, partendo dai risultati ottenuti su uno o più fattori diversi come per esempio tassi di disoccupazione, retribuzioni o condizioni.
Un’altra attività per la quale la ricerca quantitativa è particolarmente adatta è la verifica delle ipotesi. Un ricercatore potrebbe voler spiegare qualcosa, per esempio se esiste una relazione tra la soddisfazione lavorativa degli impiegati e la loro autostima oppure lo sfondo sociale.
La prima e la seconda tipologia di domande descritte sopra vengono chiamate descrittive mentre la terza e la quarta vengono denominate inferenziali.
Con il termine strategie di analisi quantitativa si fa riferimento a modelli di lavoro che permettono l’analisi dei dati ottenuti utilizzando una base numerica, sulla base di una serie di sistemi di calcolo e di interpretazione disciplinati da una norma pressoché standardizzata.
• Analisi descrittiva: descrive le caratteristiche di un insieme di osservazioni.
• Analisi esplorativa: esplora la struttura delle relazioni alla base dei dati riducendo le variabili sottostanti; raggruppando soggetti e casi.
• Analisi inferenziale univariata, dove sono presenti dei rapporti di contrasto tra le due variabili o insiemi di osservazioni (analisi tabella di contingenza, confronto di mezzi.
• Analisi inferenziale multivariata dove si assiste a un contrasto tra una o più variabili dipendenti e due o più variabili indipendenti (analisi della varianza, analisi discriminante).
• Modellizzazione: creazione e collaudo di strutture
complesse di relazioni tra variabili.
La ricerca quantitativa con verifica delle ipotesi elimina il rischio di rifiutare un’ipotesi e quantificare la rilevanza di un fenomeno misurandone la riduzione relativa e assoluta del rischio.
Ci sono numerosi tipi di ricerca quantitativa risultanti dall’applicazione di uno o più criteri di classificazione. Così, a seconda dell’obiettivo principale, la ricerca quantitativa può essere classificata in descrittiva ed esplicativa.
“A seconda del momento temporale in cui si svolgono gli
studi, la ricerca si distingue in sincronica o trasversale, che fanno riferimento all’obiettivo della ricerca in un certo periodo di tempo, e gli studi diacronici o longitudinali in cui gli individui vengono analizzati per qualche tempo, più o meno costante”51.
Un’altra classificazione importante della ricerca quantitativa si basa sulla capacità del ricercatore di controllare la variabile
51 Newman I., Benz C., Qualitative-quantitative research methodology, Southern Illinois University Press, 1998, p. 39.
indipendente dello studio e altre situazioni (per esempio formando il proprio gruppo o gruppi che sono oggetto dello stesso studio).
Secondo questo criterio i seguenti tipi generali di ricerca possono distinguersi in tre tipi.
Nella ricerca sperimentale, il ricercatore ha il controllo della variabile indipendente, che può essere modificata in modo che sia più appropriata per i suoi obiettivi. Allo stesso modo, è possibile controllare la formazione di gruppi che devono essere studiati.
In generale, le indagini sperimentali servono per stabilire: • L’effetto di una variabile indipendente (chiamato anche
causale, incoraggiamento o trattamento) su una
variabile dipendente
• Effetti differenziali di due o più modalità di una
variabileindipendente da altri dipendenti.
• L’effetto combinato di due o più variabili indipendenti
su un altra.
Le tipologie di ricerca specifiche maggiormente utilizzate sono:
Progettazione con un gruppo sperimentale e gruppo di controllo e misurazioni prima e dopo in entrambi i gruppi. Questa costituisce la forma classica della ricerca sperimentale. In questa, i soggetti dello studio sono assegnati in modo casuale al gruppo sperimentale e al gruppo di controllo.
Progettazione con un gruppo sperimentale e gruppo di controllo e solo dopo quello delle misurazioni. Questa metodologia si differenzia da quella classica solo per un motivo, non vengono effettuate misurazioni della variabile dipendente in nessuno dei due gruppi.
La seconda tipologia è la ricerca quasi-sperimentale.Vista l’importanza che assume la randomizzazione dei gruppi in molte
circostanze non è possibile raggiungere lo scopo di controllo sopra indicato. Sono progetti che sembrano mancare di casualità nella formazione dei gruppi.
Le maggiori tipologie impiegate di progetti quasi- sperimentali sono:
Progettazione con un gruppo di controllo non equivalente. Viene utilizzato, sebbene non esclusivamente, con gruppi naturali come quello costituito dagli studenti di un determinato corso di Laurea o da impiegati in un certo ufficio. Tali gruppi formano il gruppo sperimentale, mentre il gruppo di controllo è formato mediante soggetti eletti non in maniera casuale e che hanno caratteristiche molto simili a quelle del gruppo sperimentale.
Progetto di serie cronologiche: e un disegno quasi sperimentale che non richiede gruppi di controllo. Consiste in una serie di misurazioni periodiche effettuate nei soggetti studiati prima e dopo aver inserito la variabile sperimentale.
Il terzo tipo è costituito dalle indagini non sperimentali. La ricerca non sperimentale è quella in cui il ricercatore non ha alcun controllo sulla variabile indipendente, che è una caratteristica di ricerca sperimentale e quasi-sperimentale, e né si unisce ai gruppi di studio.
“In questa ricerca, la variabile indipendente è già verificata
quando il ricercatore effettua lo studio. Questo tipo di ricerca comprende, tra quelle principali, l’indagine sociale, studio di caso, l’osservazione strutturata, la ricerca partecipativa e la ricerca di valutazione”52.
52 52 Newman I., Benz C., Qualitative-quantitative research methodology, Southern Illinois University Press, 1998, p.140.