Ploner ME.1
1 C.R.E.A. Sanità
2.1. Le funzioni del sistema di fi nanzia-mento
Al fi ne di delineare l’evoluzione dei modelli di fi -nanziamento dei sistemi sanitari dei principali Paesi dell’Unione Europea, è stata svolta un’analisi della letteratura attraverso l’interrogazione di Medline, Go-ogle Scholar e dei siti OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e Eurostat.
In primo luogo, dalla analisi condotta è emerso che sovente nei dibattiti di politica sanitaria riguar-danti le modalità di fi nanziamento dei sistemi sanitari sorgono fraintendimenti, generati dal fatto che essi vengono defi niti in modo “impreciso” e/o riduttivo.
In altri termini, vengono classifi cati in modo dico-tomico, o come sistemi di assicurazione sociale (c.d. sistemi bismarckiani) o sistemi fi nanziati mediante la tassazione generale (c.d. sistemi alla Beveridge), senza “sfumature” intermedie (European Observa-tory on Health Care Systems, 2002).
Figura 2.1. Funzioni chiave del fi nanziamento
Financing
Revenue Collection Fund pooling
Purchasing
Fonte: Murray et al. (2000) - © C.R.E.A. Sanità
Una parte della letteratura, pertanto, ritiene più opportuno studiare e, quindi, analizzare le modalità di fi nanziamento dei sistemi sanitari sulla base di tre funzioni chiave: la revenue collection, il fund pooling e il purchaising (Figura 2.1.).
La revenue collection si riferisce a chi paga, alla tipologia di pagamento effettuato e a chi lo riscuo-te. La fi gura seguente (Figura 2.2.) illustra le diverse fonti di fi nanziamento, i meccanismi di contribuzione, i soggetti deputati alla riscossione dei fondi nonché le loro diverse possibili combinazioni.
I fondi destinati al fi nanziamento della Sanità possono provenire sia dalle persone fi siche che da quelle giuridiche. I meccanismi di fi nanziamento in-cludono la tassazione (diretta e indiretta; di scopo e non), i contributi sociali (collegati al salario, gravano sia su lavoratori che datori di lavoro), le assicurazioni private, i risparmi individuali, la spesa out-of-pocket ed i prestiti, le sovvenzioni e le donazioni. I soggetti dedicati alla raccolta dei fondi, invece, possono es-sere sia pubblici che privati; questi ultimi a loro volta possono essere sia profi t che non-profi t (Mossialos E. et al., 2002).
I medical savings accounts (conti correnti sanita-ri) sono conti individuali di risparmio in cui le persone sono tenute a depositare del denaro o sono incenti-vate a farlo. Il denaro accantonato in questi conti vie-ne impiegato per l’acquisto di prestazioni sanitarie.
Ai pazienti può anche essere richiesto di pagare in tutto o in parte i costi di alcune tipologie di presta-zioni sanitarie (user charges).
Il fund pooling è stato defi nito da Kutzin (2001) come l’“accumulation of prepaid health care
reve-CAPITOLO 2
L’evoluzione del finanziamento:
confronti internazionali e nazionali
Ploner ME.1
1 C.R.E.A. Sanità
2.1. Le funzioni del sistema di fi nanzia-mento
Al fi ne di delineare l’evoluzione dei modelli di fi -nanziamento dei sistemi sanitari dei principali Paesi dell’Unione Europea, è stata svolta un’analisi della letteratura attraverso l’interrogazione di Medline, Go-ogle Scholar e dei siti OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e Eurostat.
In primo luogo, dalla analisi condotta è emerso che sovente nei dibattiti di politica sanitaria riguar-danti le modalità di fi nanziamento dei sistemi sanitari sorgono fraintendimenti, generati dal fatto che essi vengono defi niti in modo “impreciso” e/o riduttivo.
In altri termini, vengono classifi cati in modo dico-tomico, o come sistemi di assicurazione sociale (c.d. sistemi bismarckiani) o sistemi fi nanziati mediante la tassazione generale (c.d. sistemi alla Beveridge), senza “sfumature” intermedie (European Observa-tory on Health Care Systems, 2002).
Figura 2.1. Funzioni chiave del fi nanziamento
Financing
Revenue Collection Fund pooling
Purchasing
Fonte: Murray et al. (2000) - © C.R.E.A. Sanità
Una parte della letteratura, pertanto, ritiene più opportuno studiare e, quindi, analizzare le modalità di fi nanziamento dei sistemi sanitari sulla base di tre funzioni chiave: la revenue collection, il fund pooling e il purchaising (Figura 2.1.).
La revenue collection si riferisce a chi paga, alla tipologia di pagamento effettuato e a chi lo riscuo-te. La fi gura seguente (Figura 2.2.) illustra le diverse fonti di fi nanziamento, i meccanismi di contribuzione, i soggetti deputati alla riscossione dei fondi nonché le loro diverse possibili combinazioni.
I fondi destinati al fi nanziamento della Sanità possono provenire sia dalle persone fi siche che da quelle giuridiche. I meccanismi di fi nanziamento in-cludono la tassazione (diretta e indiretta; di scopo e non), i contributi sociali (collegati al salario, gravano sia su lavoratori che datori di lavoro), le assicurazioni private, i risparmi individuali, la spesa out-of-pocket ed i prestiti, le sovvenzioni e le donazioni. I soggetti dedicati alla raccolta dei fondi, invece, possono es-sere sia pubblici che privati; questi ultimi a loro volta possono essere sia profi t che non-profi t (Mossialos E. et al., 2002).
I medical savings accounts (conti correnti sanita-ri) sono conti individuali di risparmio in cui le persone sono tenute a depositare del denaro o sono incenti-vate a farlo. Il denaro accantonato in questi conti vie-ne impiegato per l’acquisto di prestazioni sanitarie.
Ai pazienti può anche essere richiesto di pagare in tutto o in parte i costi di alcune tipologie di presta-zioni sanitarie (user charges).
Il fund pooling è stato defi nito da Kutzin (2001) come l’“accumulation of prepaid health care
reve-nues on behalf of a population”; in altri termini si fa riferimento alle (eventuali) forme di accantonamento delle risorse economiche destinate alle cure sanita-rie della popolazione, nell’interesse della quale tali risorse vengono raccolte e accantonate. Il fund po-oling può essere visto sia come una metodologia di fi nanziamento (vale a dire le modalità utilizzate per l’accumulazione dei fondi), sia come un obiettivo, ov-vero come modalità di condivisione del rischio (risk pooling); in quest’ultimo caso, il fund pooling rispon-de alla necessità di ripartire nel tempo e su un grup-po il più ampio grup-possibile il rischio di malattia.
L’ultima funzione, il purchasing, si riferisce al pro-cesso di trasferimento delle risorse accantonate ai
fornitori di assistenza sanitaria, allo scopo di assicu-rare alla popolazione servizi sanitari effi cienti. La fun-zione di acquisto, in defi nitiva, fa riferimento a quale tipo di servizi dovrebbero essere forniti, al percorso attraverso il quale si dovrebbe accedere ai diversi servizi e al meccanismo di pagamento dei fornitori.
Si noti che le funzioni descritte possono, anche all’interno del medesimo Paese, essere variamente integrate ovvero disaggregate. Ad esempio, in alcu-ni casi vengono gestite in maalcu-niera integrata da un unico Ente; in altri casi, invece, un Ente potrebbe provvedere alla riscossione e alla raccolta dei fondi mentre un altro potrebbe essere dedicato all’acqui-sto e alla fornitura di servizi sanitari (Kutzin 2001).
Figura 2.2. Esempi di fonti di fi nanziamento, di meccanismi di contribuzione e di soggetti dedicati alla riscossione dei fondi
Firm, corporate entities and employers Individuals, households and employees Foreign and domestic non-governmental organizations and charities Foreign governments and companies Direct and indirect taxes Compulsory insurance contributions and payroll taxes Voluntary insurance premiums Medical savings accounts Out-of-pocket payments Loans, grants and donations Central, regional or local goverment Independent public body or social security agency Private not-for-profi t or for-profi t insurance funds Providers
Source Mechanism Collection agent
Fonte: Kutzin (2001) - © C.R.E.A. Sanità
Figura 2.3. Finanziamento pubblico della spesa sanitaria corrente secondo la fonte di fi nanziamento. Anno 2018
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 Valori %
Gettito fiscale Assicurazioni sociali Assicurazioni private
Austria Belgio
DanimarcaFinlandia FranciaGermania Grecia Irlanda Italia Lussemburgo
Olanda
PortogalloSpagna SveziaRegno Unito Repubblica Ceca
EstoniaUngheria Lettonia PoloniaSlovacchiaSlovenia Lituania
Fonte: elaborazione su dati Eurostat, 2020 - © C.R.E.A. Sanità
2.2 Il fi nanziamento della spesa sanita-ria: il contesto internazionale
Secondo quanto argomentato nel precedente paragrafo relativamente a fonti e meccanismi di fi -nanziamento, è emerso che nel 2018 (ultimo anno per il quale si dispone dei dati), il fi nanziamento pub-blico della spesa sanitaria avviene sostanzialmente attraverso il gettito fi scale e gli schemi assicurativi sanitari obbligatori previsti ex-lege (sociali e privati). È possibile osservare, infatti, che i Paesi si suddivi-dono sostanzialmente in due distinti gruppi (Figura 2.3.). Il gruppo più grande è composto da coloro che fi nanziano principalmente l’assistenza sanitaria attraverso i contributi sociali e le assicurazioni priva-te obbligatorie (Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Lituana). Il secondo gruppo è composto da quei Paesi in cui l’assistenza sanitaria è fi nanziata, invece, soprattutto attraverso la fi scalità generale (Danimarca, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito). In ogni caso, emerge come la componente pubblica (ovvero derivante dalla fi scalità generale) e assicura-tiva obbligatoria della spesa sanitaria sia molto ele-vata e superiore al 60,0% in tutti i Paesi considerati,
ad eccezione di Grecia (58,8%) e Lettonia (59,9%); in particolare, ai due estremi della distribuzione si col-locano il Lussemburgo con una quota pari all’85,3% e la cennata Grecia in cui il fi nanziamento pubblico della sanità raggiunge il suo valore più basso.
La parte che residua di spesa è poi coperta dal settore privato, nella forma di premi assicurativi vo-lontari, a carico dei cittadini o delle imprese che of-frono copertura ai propri dipendenti, oppure di spe-sa out-of-pocket, direttamente sostenuta dai pazienti al momento dell’accesso ai servizi o dell’acquisto di beni. In particolare, nel 2018, nei Paesi analizzati, la componente out-of-pocket, costituita soprattutto da compartecipazioni (sulle cure specialistiche e sui farmaci) e ricorso privato ai servizi, registra una note-vole variabilità: si va dal 9,2% della Francia al 39,2% della Lettonia. L’Italia presenta un dato relativamente elevato (23,5%), a testimonianza del fatto che circa un quarto della spesa sanitaria nel nostro Paese rica-de direttamente sull’individuo nel momento rica-del con-sumo, mentre si mantiene marginale la percentuale di spesa per premi assicurativi obbligatori (0,1%) e quella dei premi assicurativi volontari (2,6%) (Figura 2.4.).
In tutti i Paesi dell’Unione Europea (EU), quindi, la quota pubblica è predominante (Figura 2.5.)
nues on behalf of a population”; in altri termini si fa riferimento alle (eventuali) forme di accantonamento delle risorse economiche destinate alle cure sanita-rie della popolazione, nell’interesse della quale tali risorse vengono raccolte e accantonate. Il fund po-oling può essere visto sia come una metodologia di fi nanziamento (vale a dire le modalità utilizzate per l’accumulazione dei fondi), sia come un obiettivo, ov-vero come modalità di condivisione del rischio (risk pooling); in quest’ultimo caso, il fund pooling rispon-de alla necessità di ripartire nel tempo e su un grup-po il più ampio grup-possibile il rischio di malattia.
L’ultima funzione, il purchasing, si riferisce al pro-cesso di trasferimento delle risorse accantonate ai
fornitori di assistenza sanitaria, allo scopo di assicu-rare alla popolazione servizi sanitari effi cienti. La fun-zione di acquisto, in defi nitiva, fa riferimento a quale tipo di servizi dovrebbero essere forniti, al percorso attraverso il quale si dovrebbe accedere ai diversi servizi e al meccanismo di pagamento dei fornitori.
Si noti che le funzioni descritte possono, anche all’interno del medesimo Paese, essere variamente integrate ovvero disaggregate. Ad esempio, in alcu-ni casi vengono gestite in maalcu-niera integrata da un unico Ente; in altri casi, invece, un Ente potrebbe provvedere alla riscossione e alla raccolta dei fondi mentre un altro potrebbe essere dedicato all’acqui-sto e alla fornitura di servizi sanitari (Kutzin 2001).
Figura 2.2. Esempi di fonti di fi nanziamento, di meccanismi di contribuzione e di soggetti dedicati alla riscossione dei fondi
Firm, corporate entities and employers Individuals, households and employees Foreign and domestic non-governmental organizations and charities Foreign governments and companies Direct and indirect taxes Compulsory insurance contributions and payroll taxes Voluntary insurance premiums Medical savings accounts Out-of-pocket payments Loans, grants and donations Central, regional or local goverment Independent public body or social security agency Private not-for-profi t or for-profi t insurance funds Providers
Source Mechanism Collection agent
Fonte: Kutzin (2001) - © C.R.E.A. Sanità
Figura 2.3. Finanziamento pubblico della spesa sanitaria corrente secondo la fonte di fi nanziamento. Anno 2018
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 Valori %
Gettito fiscale Assicurazioni sociali Assicurazioni private
Austria Belgio
DanimarcaFinlandia FranciaGermania Grecia Irlanda Italia Lussemburgo
Olanda
PortogalloSpagna SveziaRegno Unito Repubblica Ceca
EstoniaUngheria Lettonia PoloniaSlovacchiaSlovenia Lituania
Fonte: elaborazione su dati Eurostat, 2020 - © C.R.E.A. Sanità
2.2 Il fi nanziamento della spesa sanita-ria: il contesto internazionale
Secondo quanto argomentato nel precedente paragrafo relativamente a fonti e meccanismi di fi -nanziamento, è emerso che nel 2018 (ultimo anno per il quale si dispone dei dati), il fi nanziamento pub-blico della spesa sanitaria avviene sostanzialmente attraverso il gettito fi scale e gli schemi assicurativi sanitari obbligatori previsti ex-lege (sociali e privati). È possibile osservare, infatti, che i Paesi si suddivi-dono sostanzialmente in due distinti gruppi (Figura 2.3.). Il gruppo più grande è composto da coloro che fi nanziano principalmente l’assistenza sanitaria attraverso i contributi sociali e le assicurazioni priva-te obbligatorie (Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Lituana). Il secondo gruppo è composto da quei Paesi in cui l’assistenza sanitaria è fi nanziata, invece, soprattutto attraverso la fi scalità generale (Danimarca, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito). In ogni caso, emerge come la componente pubblica (ovvero derivante dalla fi scalità generale) e assicura-tiva obbligatoria della spesa sanitaria sia molto ele-vata e superiore al 60,0% in tutti i Paesi considerati,
ad eccezione di Grecia (58,8%) e Lettonia (59,9%); in particolare, ai due estremi della distribuzione si col-locano il Lussemburgo con una quota pari all’85,3% e la cennata Grecia in cui il fi nanziamento pubblico della sanità raggiunge il suo valore più basso.
La parte che residua di spesa è poi coperta dal settore privato, nella forma di premi assicurativi vo-lontari, a carico dei cittadini o delle imprese che of-frono copertura ai propri dipendenti, oppure di spe-sa out-of-pocket, direttamente sostenuta dai pazienti al momento dell’accesso ai servizi o dell’acquisto di beni. In particolare, nel 2018, nei Paesi analizzati, la componente out-of-pocket, costituita soprattutto da compartecipazioni (sulle cure specialistiche e sui farmaci) e ricorso privato ai servizi, registra una note-vole variabilità: si va dal 9,2% della Francia al 39,2% della Lettonia. L’Italia presenta un dato relativamente elevato (23,5%), a testimonianza del fatto che circa un quarto della spesa sanitaria nel nostro Paese rica-de direttamente sull’individuo nel momento rica-del con-sumo, mentre si mantiene marginale la percentuale di spesa per premi assicurativi obbligatori (0,1%) e quella dei premi assicurativi volontari (2,6%) (Figura 2.4.).
In tutti i Paesi dell’Unione Europea (EU), quindi, la quota pubblica è predominante (Figura 2.5.)
Figura 2.4. Finanziamento privato della spesa sanitaria corrente secondo la fonte di fi nanziamento. Anno 2018 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 Valori %
Contributi volontari Spesa Out of Pocket
Austria Belgio
DanimarcaFinlandiaFranciaGermania Grecia Irlanda Italia Lussemburgo
Olanda
PortogalloSpagna SveziaRegno Unito Repubblica Ceca
EstoniaUngheria Lettonia PoloniaSlovacchiaSlovenia Lituania
Fonte: elaborazione su dati Eurostat, 2020 - © C.R.E.A. Sanità
2 Si fa riferimento ai Paesi che nel 1994 sottoscrissero il Trattato di Corfù che entrò in vigore il 1° Gennaio 1995. In particolare, i Paesi che presero parte a questo Trattato furono: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia (EU-Ante 1995)
Tuttavia, l’Italia, pur avendo un sistema sanita-rio pubblico di stampo universalistico, registra una quota di fi nanziamento pubblico pari al 74,1%, che risulta fra le più basse in Europa: questo consegue dalla considerazione che l’Italia ha una spesa per
compartecipazioni molto più elevata rispetto alla maggior parte dei Paesi EU-Ante 19952 e una quota di intermediazione privata assolutamente marginale e trascurabile.
Figura 2.5. Quote di fi nanziamento della spesa sanitaria corrente. Anno 2019
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Valori %
Spesa pubblica Spesa privata
Grecia LettoniaPortogallo LituaniaUngheriaSpagna Slovenia Polonia Italia Irlanda Estonia Austria BelgioFinlandia
Regno UnitoSlovacchia Olanda Repubblica Ceca Francia DanimarcaGermania Svezia Lussemburgo
Fonte: elaborazione su dati OECD.Stat, 2020 - © C.R.E.A. Sanità
Figura 2.6. Finanziamento pubblico della spesa sanitaria corrente
EU-A95 EU-P95 EU Italia 68,0 70,0 72,0 74,0 76,0 78,0 80,0 82,0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Valori %
Fonte: elaborazione su dati OECD.Stat, 2020 - © C.R.E.A. Sanità
3 Si fa riferimento ai Paesi che sono entrati a far parte dell’Unione Europea dopo la ratifi ca del Trattato di Corfù e precisamente: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria (EU-Post 1995)
Si rimarca che OECD non fornisce i dati relativi a Bulgaria, Cipro, Croazia, Malta e Romania
Considerando i soli Paesi EU-Ante 1995, il settore pubblico fa fronte, in media, all’80,5% della spesa sanitaria corrente. Solo tre Paesi hanno una percen-tuale di fi nanziamento pubblico inferiore a quella italiana: Grecia (59,3%), Portogallo (61,2%) e Spa-gna (70,8%). Per confronto, la Germania si attesta all’85,0%, la Francia all’83,7% e il Regno Unito al 77,8%.
La quota di copertura pubblica è in media au-mentata in tutti i Paesi EU-Ante 1995, anche negli anni di massima crisi (ad eccezione di una lieve fl es-sione tra il 2011 ed il 2013), ed ha raggiunto valori superiori all’80,0% a partire dal 2016 (Figura 2.6.). Fa eccezione proprio l’Italia, dove la quota pubblica si è contratta nel periodo, sebbene sia lievemente in crescita nell’ultimo anno.
Per i restanti Paesi EU (EU-Post 1995)3, la quota pubblica di fi nanziamento della spesa sanitaria è in media pari al 74,5%.
Si passa dal 59,8% della Lettonia, all’83,3% del-la Repubblica Ceca, che è anche l’unico Paese tra
quelli EU-Post 1995 ad avere una quota di copertura pubblica della spesa sanitaria superiore, non solo a quella dell’Italia, ma anche a quella media dei Paesi EU-Ante 1995.
Lo scarto fra le due aree è in media di 6,1 punti percentuali.
L’Italia pur appartenendo al gruppo dei Paesi che abbiamo denominato Paesi EU-Ante 1995, ormai ha una quota di fi nanziamento pubblico lievemente infe-riore anche a quella media dei Paesi EU-Post 1995.
L’Italia nel 2019 ha destinato alla spesa sanitaria (sia pubblica che privata) l’8,7% del proprio PIL; fa-cendo un confronto con gli altri Paesi appartenenti al blocco dell’area EU-Ante 1995 (che presentano un valore medio pari al 10,4%) emerge che solamente Grecia, Repubblica Ceca, Irlanda e Lussemburgo hanno avuto quote inferiori del PIL assorbite dalla spesa sanitaria. Le quote più alte sono state, inve-ce, toccate dalla Germania (11,7%), dalla Francia (11,2%) e dalla Svezia (10,9%) (Figura 2.7.).
Figura 2.4. Finanziamento privato della spesa sanitaria corrente secondo la fonte di fi nanziamento. Anno 2018 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 Valori %
Contributi volontari Spesa Out of Pocket
Austria Belgio
DanimarcaFinlandiaFranciaGermania Grecia Irlanda Italia Lussemburgo
Olanda
PortogalloSpagna SveziaRegno Unito Repubblica Ceca
EstoniaUngheria Lettonia PoloniaSlovacchiaSlovenia Lituania
Fonte: elaborazione su dati Eurostat, 2020 - © C.R.E.A. Sanità
2 Si fa riferimento ai Paesi che nel 1994 sottoscrissero il Trattato di Corfù che entrò in vigore il 1° Gennaio 1995. In particolare, i Paesi che presero parte a questo Trattato furono: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia (EU-Ante 1995)
Tuttavia, l’Italia, pur avendo un sistema sanita-rio pubblico di stampo universalistico, registra una quota di fi nanziamento pubblico pari al 74,1%, che risulta fra le più basse in Europa: questo consegue dalla considerazione che l’Italia ha una spesa per
compartecipazioni molto più elevata rispetto alla maggior parte dei Paesi EU-Ante 19952 e una quota di intermediazione privata assolutamente marginale e trascurabile.
Figura 2.5. Quote di fi nanziamento della spesa sanitaria corrente. Anno 2019
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Valori %
Spesa pubblica Spesa privata
Grecia LettoniaPortogallo LituaniaUngheriaSpagna Slovenia Polonia Italia Irlanda Estonia Austria BelgioFinlandia
Regno UnitoSlovacchia Olanda Repubblica Ceca Francia DanimarcaGermania Svezia Lussemburgo
Fonte: elaborazione su dati OECD.Stat, 2020 - © C.R.E.A. Sanità
Figura 2.6. Finanziamento pubblico della spesa sanitaria corrente
EU-A95 EU-P95 EU Italia 68,0 70,0 72,0 74,0 76,0 78,0 80,0 82,0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Valori %
Fonte: elaborazione su dati OECD.Stat, 2020 - © C.R.E.A. Sanità
3 Si fa riferimento ai Paesi che sono entrati a far parte dell’Unione Europea dopo la ratifi ca del Trattato di Corfù e precisamente: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria (EU-Post 1995)
Si rimarca che OECD non fornisce i dati relativi a Bulgaria, Cipro, Croazia, Malta e Romania
Considerando i soli Paesi EU-Ante 1995, il settore pubblico fa fronte, in media, all’80,5% della spesa sanitaria corrente. Solo tre Paesi hanno una percen-tuale di fi nanziamento pubblico inferiore a quella italiana: Grecia (59,3%), Portogallo (61,2%) e Spa-gna (70,8%). Per confronto, la Germania si attesta