9. L’impatto del processo di Lisbona sugli Stati membri europei e
9.2 L’impatto delle Raccomandazioni europee sul sistema di Istruzione
9.2.2 L’impatto del dibattito della Raccomandazione sull’istituzione
Il processo di Copenaghen e le Raccomandazioni europee impattano comunque su sistemi molto differenziati. Ad esempio, per quanto riguarda l’introduzione del Quadro europeo delle qualifiche, l’inquadramento di tutti i titoli e le qualifiche al- l’interno di una unica cornice, e l’enfasi sui risultati dell’apprendimento fanno parte della tradizione di Paesi come il Regno Unito e l’Irlanda, la cui cultura di governo del sistema formativo ha da più lungo tempo privilegiato il controllo dei risultati piuttosto che la gestione dei processi. Nel Regno Unito le strutture formative go dono di un’ampia autonomia, ma vige una forte attenzione alla verifica dei risultati otte- nuti, attraverso la standardizzazione delle qualifiche. Anche l’Irlanda segue un simile approccio di governo del sistema e sin dal 2004 ha introdotto un quadro nazionale delle qualifiche. Pertanto Irlanda, Malta e Regno Unito sono stati i primi Paesi europei a presentare il loro rapporto nazionale di Referenziazione, che metteva in corrispondenza i titoli nazionali con gli otto livelli europei.
Secondo la Commissione europea la Raccomandazione sta raggiungendo la sua piena attuazione106. All’EQF partecipano attualmente 39 Paesi, il che illustra il livello
di impegno profuso per il conseguimento dell’obiettivo generale di trasparenza e di comparabilità delle qualifiche in tutta l’Europa. A giugno del 2017, 32 Stati avevano ultimato il processo di referenziazione dei livelli delle proprie qualifiche nazionali
106COMMISSIONEEUROPEA, Proposta di raccomandazione del Consiglio sul Quadro Europeo delle
Qualifiche per l’apprendimento permanente, che abroga la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l’appren- dimento permanente, COM (2016) 383 final.
all’EQF e 21 Paesi indicavano i livelli dell’EQF nei propri certificati e diplomi e tale numero dovrebbe aumentare rapidamente.
Invece maggiori ritardi si verificano per l’attuazione della seconda tappa della Raccomandazione EQF, ovvero l’indicazione al livello appropriato del Quadro eu- ropeo delle qualifiche di tutti i nuovi certificati di qualifica, i diplomi e i documenti Europass rilasciati dalle autorità competenti.
Anche in Italia si è in presenza di un movimento di ricomposizione delle quali- fiche professionali in favore di una maggiore comparabilità a livello nazionale. Attraverso successivi accordi stabiliti nella Conferenza Stato-Regioni107 sono state
individuate 22 qualifiche terminali del percorso triennale ed altrettanti diplomi professionali del percorso quadriennale. Per definire queste qualifiche è stato concordato uno standard che, partendo dalla definizione dei processi di lavoro che devono affrontare le diverse figure, identifica le attività da svolgere e le competenze necessarie.
Standard delle competenze tecnico-professionali caratterizzanti la figura
107Accordo Conferenza Stato Regioni 27 luglio 2011 - Messa a regime IeFP; Accordo Stato Regioni
19 gennaio 2012 Integrazione Repertorio qualifiche IeFP.
PROCESSO DI LAVORO ATTIVITÀ A. …...………. Attività − …...………. − …...………. − …...………. B. …...………. Attività − …...………. − …...………. − …...………. C. …...………. Attività − …...………. − …...………. − …...………. COMPETENZE 1. …...………. 2. …...………. 3. …...………. 4. …...……….
ABILITÀ − …...………. − …...………. − …...………. COMPETENZA N. 1 CONOSCENZE − …...………. − …...………. − …...………. ABILITÀ − …...………. − …...………. − …...………. COMPETENZA N. 2 CONOSCENZE − …...………. − …...………. − …...……….
In accordo con l’EQF le competenze vengono descritte in termini di respon - sabilità ed autonomia. Per ciascuna competenza vengono successivamente definite le abilità e le conoscenze necessarie. Le abilità indicano la capacità di applicare conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un ambito di lavoro.
Alla fine del 2012 l’Italia ha licenziato definitivamente il proprio Rapporto di
Referenziazione, che indica a quale degli 8 livelli europei corrispondono i titoli e le
qualifiche rilasciate nel nostro Paese108. Presentiamo nelle pagine di seguito la tavola
di corrispondenza109:
108Accordo Stato – Regioni del 20/12/2012.
109Per ulteriori informazioni sui processi descritti e per scaricare il Rapporto italiano di referen-
Inoltre, con il decreto legislativo, n. 13 del 2013 è stato regolamentato il Reper-
torio nazionale delle qualifiche, costituito da tutti i repertori dei titoli di istruzione
e formazione codificati a livello nazionale, regionale o di Provincia Autonoma che rispondono a determinati requisiti previsti dal decreto.
Il Consiglio europeo, nelle Raccomandazioni espresse nel 2014, rileva positi va - mente l’emanazione di questo decreto ma nota anche che: «...a seguito del decreto
legislativo del 2013 in materia, è essenziale istituire un registro nazionale delle qualifiche per garantire un riconoscimento delle competenze a livello nazionale»110.
Un passo significativo in questa direzione è costituito dal Decreto Interministeriale del 30 giugno 2015, che ha istituito il Quadro Nazionale delle Qualifiche Regionali. Questo provvedimento è importante perché definisce le regole cui si devono attenere le Regioni per il rilascio delle qualifiche professionali, ed icriteri ed i riferimenti operativi per la correlazione tra le qualificazioni regionali ed il loro riconoscimento a livello na- zionale. Inoltre, completa il decreto del 2013, definendo le modalità operative del Repertorio nazionale delle qualificazioni regionali, nonché del ricono scimento tra Re- gioni delle qualifiche rilasciate e della convalida delle competenze. Infatti ha stabilito: • le specifiche tecniche del repertorio di riferimento nazionale delle qualificazioni
regionali;
• i criteri costruttivi e descrittivi per la correlazione e progressiva standardizzazione delle qualificazioni;
• le procedure per l’aggiornamento e la manutenzione del Quadro di riferimento nazionale delle qualificazioni regionali;
• i requisiti tecnici di processo dei servizi di individuazione, validazione e certifi- cazione delle competenze;
• le funzioni a presidio dell’erogazione dei servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze.
Si tratta dunque di un provvedimento articolato e tecnicamente dettagliato, che consente di superare la tradizionale frammentazione delle qualifiche rilasciate dalle diverse Regioni, precostituendo un quadro nazionale unitario, seppure nel rispetto delle competenze costituzionali delle Regioni. Pertanto lo scenario nel quale gli operatori di convalida delle competenze lavorano in Italia a livello locale e settoria- le è sostanzialmente cambiato, in linea con quanto richiesto dalle Raccomandazioni europee sul Quadro delle Qualifiche e sulla convalida dell’apprendimento formale, informale e non formale.
9.2.3 L’impatto della Raccomandazione europea sul Sistema europeo di crediti