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L’impronta creativa di Anthony Vaccarello

CAPITOLO 4: CASE STUDIES

4.4 YVES SAINT LAURENT

4.4.4 L’impronta creativa di Anthony Vaccarello

Il designer italo-belga chiamato alla guida di Saint Laurent è un Millennial, egli stesso si dichiara appartenente alla “MTV Generation”, con un’educazione estetica che parte dalla visualità: le sue muse ispiratrici sono la musica e i video clip, oltre che la fotografia. Il direttore creativo dichiara, infatti, di aver scoperto le opere di Yves Saint Laurent attraverso gli scatti di Helmut Newton. In relazione al suo contributo creativo, lo stilista non parla di cambiamento, ma di evoluzione. Ha avuto modo di toccare con mano gli archivi delle storiche collezioni, comprenderne la poetica ed il metodo, per poi rielaborali attraverso la sua sensibilità (Mancinelli, 2017). Il nuovo art director della maison Anthony Vaccarello presenta la sua prima collezione prêt-à-porter femminile durante la Spring/Summer 2017 Paris Fashion Week, a settembre 2016. Lo spettacolo si è tenuto nell’ex abbazia di Penthemont in rue de Bellechasse, futuro luogo della sede principale dell’azienda. La sfilata è un mix di capi in pelle nera, jeans blu sbiaditi e sandali a sbalzo su tacchi metallici. Un dettaglio di design quest’ultimo che si è rivelato essere “Instagram catnip”, così come le décolleté con i pattini a rotelle e i crystal boots che seguiranno nelle

35 Piattaforma online di vendita al dettaglio del fashion luxury. 36 Società cinese di commercio elettronico.

37Termine utilizzato per indicare un'area geografica che condivide legami commerciali e culturali, in genere

90 stagioni a venire. La performance, dai vestiti, al casting, alla messa in scena è stata fin dall’inizio perfetta per far brillare il contesto e risplendere di luce anche sui social media. La sua estetica ha infuso al marchio anche una certa carica di erotismo, in linea con l’impronta di Monsieur Yves Saint Laurent, intesa come sinonimo di libertà, senza essere mai volgare o provocatorio. Tutt’altro, riprende il modo in cui gli abiti del fondatore della maison hanno rispecchiato la rivoluzione femminista degli anni Sessanta e Settanta, scardinando i ruoli di genere e vestendo le donne con capi tipicamente considerati parte dell’abbigliamento maschile. Vaccarello ripropone sulla scena, quindi, i pantaloni cargo, la giacca in pelle stile aviatore e l’iconico smoking. Quest’approccio si avvicina all’atteggiamento dei Millennials verso il corpo, che premia il diritto di rivelare e sentirsi a proprio agio, arrogandosi il diritto del libero arbitrio (Holgate, 2018). Nel settembre 2017 Anthony Vaccarello presenta la sua terza collezione negli storici Jardins du Trocadéro, di fronte alla Tour Eiffel. Lo spettacolo viene acclamato come un sofisticato tributo a Parigi, all’atelier e al savoir-faire. Stessa location anche per l’anno successivo, dove si riafferma la padronanza delle sue tecniche sartoriali, la creatività e la modernità del marchio, in uno spettacolo sofisticato nel quale le modelle sfilano sull’acqua.

Figura 45 - Sfilata Saint Laurent SS 19 by Anthony Vaccarello. Fotografia di Mitchell Sams. (Salter, 2018)

Nella strategia di Saint Laurent non manca di certo il digitale, ed è così che Vaccarello ha spinto la maison ad una rapida crescita su Instagram, Weibo e Youtube, con un incremento della presenza su tutti e tre i social network. Accanto a ciò, il direttore creativo mette a frutto importanti collaborazioni artistiche per arricchire il brand con nuovi livelli di

91 sperimentazione e contaminazione. Si cita ad esempio la collaborazione tra il marchio e il rapper Travis Scott, che oltre ad essere stato testimonial della campagna SS19, ha lasciato spazio a Saint Laurent per la produzione del video del suo ultimo singolo: una sfilata insolita di giacche, pantaloni e bomber a righe firmati da Anthony Vaccarello su motociclette in corsa. Piano ambizioso anche il progetto SELF che prevede la collaborazione con 60 artisti, lasciandoli liberi di esprimere l’identità di Saint Laurent attraverso i loro occhi, dando loro carta bianca sull’interpretazione di ciò che il marchio evoca (Campagna, 2018). Secondo le parole dei vertici della maison:

“L’idea è quella di catturare i diversi aspetti del mondo di Saint Laurent, attraverso lo sguardo di una serie di artisti selezionati da Vaccarello, rafforzando il concetto di diversità, individualità, sincerità. Self è uno sguardo artistico sulla società, attraverso l’occhio di artisti e cineasti, fotografi e autori”. (Baudo, 2018)

Il primo della lista è SELF 01 realizzato dal fotografo giapponese Daido Moriyana, famoso per la capacità di immortalare la bellezza della street life nipponica, che viene riportata anche negli scatti prodotti per il brand.

Figura 46 – SELF 01 by Daido Moriyama.(Campagna, 2018)

SELF 02, invece, è stato creato grazie alla collaborazione con la fotografa Vanessa Beecroft e alla sua mostra fotografica presentata in occasione dell’Art Basel Miami Beach. L’artista ha scelto di mettere in risalto la libertà della donna Saint Laurent.

92 Figura 47 - SELF 02 by Vanessa Beecroft. (Sbuttoni, 2018)

Il brand, quindi, sta senza dubbio portando avanti una strategia di crescita su tutti i fronti. Per concludere con le parole del CEO Francasca Bellettini in un’intervista a “Il Sole 24 Ore”:

“Da una parte raccogliamo i frutti dell’impegno degli ultimi quattro anni. A fronte di tutto ciò che inevitabilmente non possiamo controllare, abbiamo lavorato con l’approccio di una squadra estremamente coesa, su tutti gli aspetti, dal retail al controllo dei costi, dalla comunicazione ai rapporti con il canale wholesale, per noi molto importante. Ma negli ultimi trimestri il tocco magico lo ha dato Anthony Vaccarello: alla fine quello che conta è la qualità, in ogni senso, del prodotto.”

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