CAPITOLO 3: I SERVIZI DI SALUTE MENTALE
3.3 PSICHIATRIA A PADOVA
3.3.1 L’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO
L’organizzazione dei servizi per la Salute Mentale dell’U.L.S.S. n. 16 di Padova, così come previsto dalla normativa regionale142, è articolata a livello dipartimentale con una rete integrata di servizi, secondo la logica di psichiatria di comunità.
Per psichiatria di comunità si intende la strutturazione del Dipartimento Salute Mentale (DISM), a livello territoriale collegato con un reparto ospedaliero, attraverso il quale vengono promosse collaborazioni funzionali con tutti i numerosi soggetti coinvolti nell’ambito della salute mentale. Il DISM si pone come obiettivo lo sviluppo di nuovi scenari in grado di intercettare e dare risposta alle nuove problematiche emergenti, attraverso l’integrazione di risposte preventive, terapeutiche, riabilitative, di reinserimento sociale e i diversi ambiti di intervento in una prospettiva di promozione della salute e di
prevenzione dello stigma143.
Il DISM, istituito presso tutte le Aziende ULSS della Regione Veneto per coordinare sotto un’unica direzione tutte le attività relative alla salute mentale, presenta una struttura organizzativa complessa: i servizi che compongono il DISM e le varie attività si svolgono sia a livello ospedaliero, sia a livello territoriale attraverso il coinvolgimento sia di servizi puramente pubblici, sia di servizi del privato convenzionato, sia di strutture di tipo misto che erogano assistenza in ambito psichiatrico ad un determinato bacino di utenza e con la promozione delle rete informale caratterizzata dall’insieme delle relazioni (familiari, parentali, amicali, di vicinato, di auto-mutuo-aiuto) che gravitano attorno ai pazienti.
Il DISM comprende una o più unità operative complesse (UOC), relative ad una popolazione di 100.000 – 120.000 abitanti, possibilmente coincidente con i vari Distretti Socio Sanitari.
Il nodo centrale dell’Unità Operativa Complessa è il centro di salute mentale (CSM) nel quale vengono erogate prestazioni ambulatoriali, riabilitative e ospedaliere. Può essere considerato la sede organizzativa e punto di coordinamento di tutte le attività, sia per quanto riguarda la progettazione di programmi individualizzati a favore dei pazienti, sia per quanto riguarda l’attività di promozione e di prevenzione della salute mentale.
I programmi personalizzati vengono progettati e condivisi in sede di mini-equipe: gruppo di lavoro composto da medico psichiatra, assistente sociale, psicologo, infermiere, educatore – operatori che collaborano quotidianamente, al fine della presa in carico dei pazienti provenienti da una specifica area territoriale.
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All’interno di un CSM sono presenti diversi servizi, attivabili attraverso la predisposizione di progetti individualizzati, in particolare:
• Day Hospital Territoriale che prevede l’erogazioni di prestazioni diagnostico- terapeutico – riabilitative diurne a medio - breve termine.
• Centro diurno: obiettivo è la riacquisizione di un’autonomia personale e sociale, di capacità relazionali e di socializzazione attraverso attività di gruppo o individuali al fine del raggiungimento di una sufficiente autonomia personale, relazionale e
sociale attraverso lo svolgimento di attività diurne con finalità
terapeutico/educativo/riabilitative e propedeutiche al lavoro.
• Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (S.P.D.C.) con funzioni di ricovero in degenza ospedaliera. E’ prevista la possibilità di attivare un regime di ricovero diurno (Day Hospital) o notturno (Night Hospital).
Inoltre, in base alla normativa regionale, all’interno di ogni CSM è prevista una “linea riabilitativa” costituita da una serie di strutture residenziali e non, in cui inserire i pazienti con necessità di un progetto di tipo comunitario. L’obiettivo dell’inserimento residenziale dei pazienti con disturbi mentali consiste nella riacquisizione di autonomie personali e sociali, nel promuovere la capacità di relazionasi e stare con gli altri, nell’acquisizione di una gestione di sé e della malattia mentale, nella capacità di rapportarsi autonomamente con l’esterno e nell’uso consapevole del tempo in un contesto protetto. In particolare sono previste strutture di diversa tipologia e si differenziano in base:
• Livello di copertura del personale sanitario e/o assistenziale; • Livello di autonomia dei pazienti inseriti;
• Gravità della situazione psicopatologica.
Le strutture residenziali, sono luoghi di cura dove si accolgono pazienti, in base a programmi finalizzati alla cura e alla promozione di una rete di rapporti e di opportunità al fine di sviluppare una maggiore autonomia, con necessità di intervento terapeutico riabilitativo prolungato in regime di residenzialità extra ospedaliera. In particolare le strutture residenziali presenti all’interno di un Dipartimento di Salute Mentale si articolano in:
• Comunità Terapeutica Residenziale Protetta (C.T.R.P.) è una struttura sanitaria ad elevata intensità riabilitativa in ambiente extra ospedaliero. L’obiettivo è il recupero di potenzialità e capacità perdute nel processo psicopatologico, promuovendo in
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particolare la gestione del sé e della malattia mentale. La protezione infermieristica è garantita nell’arco delle 24 ore. All’interno può essere attivo anche un centro diurno riabilitativo.
• Comunità residenziale: è una struttura sanitaria con copertura sempre nelle 24 ore finalizzata al reinserimento socio-riabilitativo. E’ rivolta a persone che avendo stabilizzato la propria situazione sanitaria, necessitano di un ulteriore periodo medio-lungo di permanenza in un contesto protetto per la riacquisizione delle proprie potenzialità e capacità perdute nel processo psicopatologico. All’interno della comunità vengono previsti percorsi di reinserimento sociale diurno all’esterno della struttura e a livello territoriale in vista di un successivo passaggio a strutture più autonome.
• Comunità Alloggio (C.A.) è una struttura socio-sanitaria con finalità riabilitativa, con copertura a fasce orarie (almeno 5 ore al giorno) finalizzata a promuovere la massima autonomia personale, sociale e relazionale degli ospiti.
• Gruppi Appartamento Protetti (G.A.P.) è una struttura destinata a pazienti giunti ad una fase avanzata del percorso di reinserimento sociale. L’obiettivo dell’inserimento presso i gruppi appartamento è la promozione della massima autonomia al fine di una futura sistemazione abitativa autonoma. I pazienti godono di un supporto socio- educativo limitato nel corso della giornata: tale aspetto è importante per promuovere la costruzione /ricostruzione di una rete sociale attorno agli ospiti. Le strutture della linea riabilitativa possono essere gestite interamente dal servizio pubblico o cogestite assieme al privato sociale.
La spesa relativa all’inserimento degli ospiti nelle varie strutture riabilitative si differenzia in base alle caratteristiche del progetto individualizzato e conseguentemente al tipo di struttura in cui la persona viene inserita: se il progetto è prettamente di tipo sanitario, la quota di spesa sarà interamente a carico del bilancio sanitario, diversamente se il percorso è tipo lungo-assistenziale, la retta è suddivisa tra sanitario e sociale e prevede con una retta di compartecipazione da parte dei pazienti relativa alla quota
sociale così come definito dalla normativa sui Livelli Essenziali di Assistenza144.
Dalla compartecipazione sono esclusi i soggetti inseriti nelle varie strutture a totale carico sanitario prima del 31.12.2002 e coloro che in passato sono stati ospiti del “presidio manicomiale”.
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Negli ultimi anni sono state attivate esperienze innovative: i Gruppi Appartamenti autonomi che consistono in appartamenti di proprietà dei pazienti, in cui più persone si uniscono e vivono insieme. Solitamente è prevista una supervisione da parte del personale privato e/o pubblico.
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