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L'organizzazione ''ottimale'' di una scuola di calcio

CAPITOLO 3 : ANALISI ORGANIZZATIVA DI ALCUNE SCUOLE DI CALCIO

4.2 L'organizzazione ''ottimale'' di una scuola di calcio

Il punto di partenza è l'analisi Swot, riportata nel capitolo precedente, che ha permesso di identificare, punti di forza, i quali permettono di evidenziare le competenze distintive dell'organizzazione e il potenziale da poter sfruttare, i punti di debolezza per capire in che aree si rende necessario migliorare, le opportunità di business o nuovi prodotti/servizi da poter offrire e, infine, la presenza di minacce provenienti dall'esterno, eventuali ostacoli e concorrenti.

Per organizzare al meglio la scuola è necessario essere provvisti di un numero elevato di tecnici in base al numero di soggetti che fanno parte delle varie categorie.

Chi sono i protagonisti di una scuola di calcio? Per fornire una risposta è possibile distinguere, dal lato della domanda,i soggetti a cui è rivolto il servizio quindi ''allievi ''e ''genitori '', dal lato dell'offerta, all'interno della società si fa riferimento al cosiddetto staff tecnico, al cui interno sono presenti Dirigenti, che devono programmare e coordinare le attività, e gli Istruttori, i quali erogano in prima persona il servizio.

Figura 37. composizione di domanda e offerta Fonte: Nostra elaborazione

La figura 37 rappresenta la componente umana e le relative relazioni. I soggetti esterni alla scuola, ossia a coloro a cui è rivolta l'attività della scuola calcio; genitori e allievi. I genitori rivestono un ruolo fondamentale nella vita dei propri figli e in particolare nella loro pratica sportiva. Talvolta però si rendono protagonisti di episodi spiacevoli e per superare questo essi dovrebbero stimolare il bambino a perseguire l'attività sportiva e aiutarlo nella crescita. Come è emerso nelle interviste effettuate i genitori infatti possono rappresentare un ostacolo per il bambino dal punto di vista educativo e comportamentale.

I genitori pertanto non devono entrare nel merito delle competenze degli istruttori , ma dovranno da un lato sostenere i bambini e dall'altro trasmettere la loro felicità cosi che il bimbo si diverta.

Infine gli allievi rappresentano il centro dell'attività della società, in quanto tutte le attività poste in essere riguardano l'apprendimento tecnico, sociale e il divertimento. Rappresentano quindi il fine principale delle scuole di calcio.

I soggetti interni all'organizzazione sono molteplici e si identificano in:

PRESIDENTE;

DIRETTORE GENERALE; SEGRETARIO;

RESPONSABILE TECNICO SCUOLA CALCIO; DIRIGENZA E SUPPORTO AMMINISTRATIVO; COMUNICAZIONE E MARKETING;

MEDICO SOCIALE; FISIOTERAPISTA;

ALLENATORE (il numero di allenatori varia a seconda delle categorie ); ISTRUTTORE;

PREPARATORI PORTIERI SCUOLA CALCIO; PREPARATORI ATLETICI SCUOLA CALCIO;

COLLABORATORI relativamente alla gestione della struttura sportiva, campi, spogliatoi; AUTISTI PULMINI SCUOLA CALCIO.

La figura dell'allenatore, ossia il soggetto che eroga in prima persona il servizio e ha come oggetto principale della propria attività la programmazione e l'attuazione delle sedute di allenamento rivolte ai propri allievi e si interfaccia con soggetti che presentano diverse esigenze.

Questa figura, insieme con gli istruttori, non deve concentrare la propria attenzione esclusivamente nei confronti degli allievi, ma anche verso altre componenti umane presenti nella società come i bambini, genitori e i dirigenti.

L'elevato numero di rapporti da intrattenere con le persone determina un compito impegnativo in quanto esso deve mettere insieme diverse qualità:

• tattiche; • tecniche; • educative; • psicologiche; • comunicative.

Lo scopo dell'allenatore deve essere quello di orientare l'attività verso un obiettivo comune, traendo dal ragazzo il massimo del suo potenziale, quindi vengono di seguito definite le caratteristiche principali che un allenatore deve avere, esso deve essere:

Figura 38. La figura dell'allenatore Fonte: Nostra elaborazione

Relativamente alla figura dell'educatore, l'allenatore, anche se ricopre un ruolo più alto e autorevole deve rispettare sempre il giocatore e allo stesso modo quest’ultimo deve rispettare l’allenatore. Il rapporto tra di essi è una parte fondamentale del mestiere. Bisogna far si che i due ruoli rimangano sempre ben chiari e distinti. I ragazzi spesso non sentendosi compresi, ma solo giudicati dagli insegnanti e dai genitori cercano nell’allenatore un punto di riferimento, a volte dando troppa confidenza. E’ fondamentale, invece, trovare un punto d’incontro per far sì che il rapporto sia equilibrato, non bisogna mai eccedere nell’amicizia, né nell’estraneità. E’ molto importante lasciare ai ragazzi la spensieratezza, la creatività e la voglia di divertirsi, ma allo stesso tempo, insegnare loro a prendersi le proprie responsabilità.

Le competenze tecniche dipendono dal modo in cui lo svolge dipende dall’esperienza, dalla competenza, dalla formazione e dalle abilità acquisite in campo sportivo. L’allenatore, in qualità di tecnico, non solo insegna la dinamica del gesto e dell’azione propri di una disciplina, ma studia e programma le tabelle di preparazione e predispone strategie e tattiche. Ma il suo contributo sarebbe modesto se non intervenisse la sua capacità creativa, lievito di ogni performance, per escogitare raffinate tecniche motorie e nuovi metodi di allenamento, riuscendo a dare, attraverso la gestualità atletica, l’immagine diretta dell’idea che si tramuta in azione.

Il ruolo psicologico dell'allenatore è fondamentale per poter instaurare un rapporto con i ragazzi in quanto conoscendo la psicologia della persona è possibile capire anche che tipo di comportamento mettere in atto.

deve essere in grado di creare un atteggiamento propositivo anche nel caso di una sconfitta.

L'importanza del risultato non dovrebbe mai mettere a repentaglio la salute o l'integrità fisica dei giocatori. La vittoria non è altro che il risultato della preparazione tecnica, tattica, fisica e psicologica della squadra. Questi valori non si devono mai sacrificare per aumentare il proprio prestigio personale.

L'allenatore, in veste di organizzatore, deve essere un soggetto tecnicamente formato che sia in grado di proporre un programma giornaliero di allenamento il quale deve scaturire da una programmazione ben precisa. Le attività che vengono svolte devono riguardare il soddisfacimento di obiettivi:

• tecnico-cognitivi: dall'apprendimento del gesto al suo utilizzo;

• fisico-motori: da soluzione ai problemi individuale a soluzione di problemi collettivi.

L'allenatore, come insegnante, deve sempre rispettare, difendere ed insegnare ai propri allievi le regole del gioco, non deve per nessuna ragione cercare di ottenere vantaggi attraverso l'insegnamento consapevole di comportamenti antisportivi. Gli allenatori sono responsabili del comportamento dei propri giocatori ed hanno il dovere di stigmatizzare tutti gli atteggiamenti antisportivi; per questa ragione il fair play andrebbe sempre incoraggiato sia nelle sedute di allenamento che durante le gare. Il numero di allenatori per categoria non dovrebbe essere inferiore a due in particolare per le categorie:

• allievi; • giovanissimi; • piccoli amici.

Per i più piccoli, giovanissimi e pulcini, il rapporto richiede la presenza di almeno tre allenatori e un preparatore. Oltre agli allenatori, a disposizione della società ci devono essere anche un preparatore con competenze specifiche, adibito alla preparazione del ruolo del portiere.

I Dirigenti devono svolgere attività burocratiche; infatti la società è obbligata a presentare documentazioni periodiche alla federazione, al fine di garantire il funzionamento efficiente dell'attività calcistica sul territorio di riferimento. Questa figura deve coordinare le attività inerenti le pratiche amministrative e formali, come il tesseramento dei giovani calciatori.

Inoltre ai dirigenti spetta anche la funzione comunicativa sia interna (istruttori, altri dirigenti) sia esterna (genitori, associati e sponsor).

Relativamente alle atre figure presenti all'interno della struttura si identifica il ruolo del presidente, il quale ha il compito di determinare la condotta, definire gli obiettivi rappresenta la società dal punto di vista legale e civile. A lui spetta il compito di realizzare le attività previste e votare nel

consiglio direttivo. Il direttore generale rappresenta la figura intermedia tra l'area tecnica e la dirigenza, deve presentare i rendiconti finanziari, definisce i budget in concomitanza con il direttore sportivo, rappresenta il centro decisionale e definisce i compiti e le responsabilità.

La segreteria svolge attività amministrativa, tesseramenti, anagrafica, si occupa degli avvisi in bacheca e ha uno sportello attivo per gli atleti e i loro genitori.

Il medico sportivo e il fisioterapista sono medici specializzati che si occupano della condizione fisica dei giocatori, in particolare il fisioterapista definisce la terapia per eventuali infortuni e successivi recuperi, il medico sportivo fornisce supporto per diagnosi e consigli sanitari.

La funzione marketing si esplicita nelle figure di addetto stampa e responsabile sito internet. L'addetto stampa effettua comunicati stampa, gestisce le attività e la comunicazione con gli organi di informazione, si interfaccia con l'esterno. Il responsabile del sito internet si occupa dell'inserimento di notizie, fotogallery, risultati delle partite, manutenzione.

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