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4. LA FILIERA DEL LATTE FRESCO

4.2. La cooperativa Latte Maremma

La cooperativa Latte Maremma è riuscita in questi anni a consentire ai soci una produzione in lenta ma costante crescita (passando dai 181.000 ql del 1992 ai 191.000 del 1997), a garantirne la commercializzazione, nonostante lo sfavorevole andamento dei prezzi alla produzione dei recenti anni e l'accresciuta competizione da parte delle grandi aziende del settore nella distribuzione.

Il valore dei ricavi netti ha così realizzato un miglioramento del 33% nel quadriennio esaminato, migliorando il valore del conferimento dei soci (+18%), ad un prezzo medio aumentato dell'11% nel sessennio (da 68.542 a 76.406 lire il ql); la cooperativa ha garantito negli anni esaminati un prezzo di liquidazione sempre superiore al corrispondente prezzo regionale, anche se in flessione rispetto al 1995 in linea con l'andamento generale del prezzo del latte, con un valore di liquidazione.

Il capitale investito è analogamente cresciuto dai 10.7 miliardi del 1992 ai 15.6 miliardi del 1997 con un incremento del 45%. Gli investimenti realizzati hanno riguardato principalmente il rinnovo degli impianti, la rete commerciale e infine le scorte. Il finanziamento è avvenuto in gran parte utilizzando la liquidità e i fornitori; mentre il maggior indebitamento verso le banche ha consentito di ridurre l'esposizione verso i soci la cui partecipazione al finanziamento della cooperativa si è ridotto di 1,8 miliardi nel quadriennio, riducendone il peso dal 41% al 25% del capitale investito.

Il patrimonio netto ha realizzato un sensibile incremento in seguito ad un contributo pubblico per oltre 900 milioni nel 1997, ma resta limitato al 10% del capitale investito.

Questa situazione rivela una certa difficoltà nel rapporto con i soci che reclamano migliori e più concorrenziali modalità di pagamento, in un ottica di breve periodo, senza rendersi conto che la maggiore esposizione verso il sistema creditizio della cooperativa concorrerà attraverso il maggior peso degli oneri finanziari a ridurre il valore di liquidazione dei conferimenti.

La situazione finanziaria risulta complessivamente buona con un ricorso al credito bancario per il 10% dei ricavi ed una bassa incidenza degli oneri finanziari (1,1%); potrebbe comunque essere migliorata nella durata del debito bancario interamente a breve per 3.750 milioni che potrebbe essere riconvertito a lungo termine, approfittando delle opportunità dell'euro con mutui a tasso fisso, migliorando sensibilmente la liquidità.

In alternativa sarebbe opportuno un analogo intervento sul prestito dei soci magari ricorrendo alle opportunità offerte alle cooperative dalla L.59/91 ed attualmente rese interessanti per i soci dagli attuali rendimenti del risparmio.

Fig.4.10 - Latte Maremma, Conferimento di latte dei soci, quintali

175.000 180.000 185.000 190.000 195.000 1992 1993 1994 1995 1996 1997

Fig.4.11 - Latte Maremma, Valore unitario del Conferimento di latte dei soci, lire al quintale.

65.000 70.000 75.000 80.000 85.000 1992 1993 1994 1995 1996 1997

L'incremento del valore delle vendite è realizzato soprattutto grazie al successo del latte qualità che registra un incremento del 49% nel triennio 94-97, e del latte pastorizzato (+13%), molto interessante seppure su modeste quantità il successo commerciale nelle mozzarelle (+31%) e nei formaggi freschi (+105%), che sebbene non prodotti dallo stabilimento contribuiscono ad accrescere il valore aggiunto aziendale; in forte diminuzione il latte a lunga conservazione (-31%)

La commercializzazione dei prodotti della cooperativa avviene prevalentemente attraverso la propria rete commerciale e rivolta verso dettaglianti e grande distribuzione esigua la quota realizzata tramite grossisti.

I dettaglianti, che assorbono il 42% del venduto, in diminuzione rispetto al 47% del 1994, dimostrano una quota sensibilmente sovrappesata sulla ricotta (71%), sullo yogurt (69%) e sul latte di qualità (55%), e, al contrario ridotta per burro (29%) e formaggi freschi (35%). L'apprezzamento dei dettaglianti ha premiato soprattutto il latte di qualità (+95%), i formaggi freschi (+212%) e la mozzarella (+63%); in forte contrazione il latte a lunga conservazione (- 41%), in diminuzione lo yogurt ed il latte pastorizzato (-6%).

La grande distribuzione con una quota cresciuta dal 39% del 1994 al 41% del 1997, ed un incremento del 14% delle vendite, privilegia il burro, la mozzarella ed i formaggi freschi con quote del 50-55%, mentre sembra apprezzare meno il latte qualità con una quota limitata al 32% ed un trend di crescita limitato al 4%, modeste le quote di yogurt e mozzarella; la dinamica degli acquisti premia la ricotta (+392%), i formaggi freschi (+59%), ed il latte pastorizzato (+25%), fortemente penalizzati lo yogurt (-50%) ed il latte a lunga conservazione (-25%).

Le associazioni dei dettaglianti risultano in forte crescita con un incremento delle vendite del 57% ed una quota passata in pochi anni dal 9 al 13%. Risultano interessati prevalentemente al latte al burro ed alla ricotta, ma diversamente dalla grande distribuzione dimostra un maggior interesse per il latte fresco di qualità (+49%); i prodotti in maggior crescita risultano ancora i formaggi freschi e le mozzarelle, e il latte pastorizzato con un incremento del 70%.

I grossisti infine assicurano appena il 4% delle vendite con un rallentamento netto degli acquisti del 9%; rappresentano un canale limitato di vendita con l'esclusione della panna fresca (16% della produzione).

L'analisi della rete commerciale della cooperativa dimostra una grande diversificazione che consente una buona collocazione dei prodotti, che presentano con trend commerciali diversificati per canali distributivi, cosicché alle minori vendite di latte pastorizzato sul dettaglio tradizionale si oppone una crescita verso la grande distribuzione e i dettaglianti organizzati.

Tab.4.8 - Commercializzazione dei prodotti della Cooperativa Latte Maremma Variazioni percentuali del valore delle vendite

anno 1997 (1994 =100)

quintali valore prezzo

Latte qualità 138.4 149.2 107.8

Latte pastorizzato 95.5 113.1 118.5

Latte lunga conservazione 101.5 69.1 68.1

Yogurt 76.2 73.9 96.9 Burro 100.6 113.6 112.9 Panna 94.9 108.5 114.3 Mozzarella 126.6 131.3 103.7 Ricotta 87.0 98.5 113.2 Altri freschi 164.7 204.8 124.4 Commercializzazione 1994

Percentuale delle vendite per canale distributivo

Comm. ingrosso Grande distrib. Assoc. dettagl. Dettaglio Latte qualità 2% 46% 10% 42% Latte pastorizzato 5% 37% 10% 48%

Latte lunga conservazione 4% 32% 7% 57%

Yogurt 3% 28% 8% 61% Burro 4% 54% 11% 31% Panna 16% 32% 5% 47% Mozzarella 1% 62% 4% 33% Ricotta 2% 2% 29% 67% Altri freschi 1% 71% 5% 23% Totale 5% 39% 9% 47% Commercializzazione 1997

Percentuale delle vendite per canale distributivo

Comm. ingrosso Grande distrib. Assoc. dettagl. Dettaglio Latte qualità 3% 32% 10% 55% Latte pastorizzato 4% 41% 15% 40%

Latte lunga conservazione 3% 37% 11% 49%

Yogurt 3% 19% 9% 69% Burro 3% 54% 14% 29% Panna 16% 33% 7% 44% Mozzarella 2% 51% 6% 41% Ricotta 6% 8% 15% 71% Altri freschi 2% 55% 8% 35% Totale 4% 41% 13% 42% Variazioni percentuali 1996/97 Per prodotto e canale distributivo

Totale Comm. ingrosso Grande distrib. Assoc. dettagl. Dettaglio Latte qualità 49% 124% 4% 49% 95% Latte pastorizzato 13% -10% 25% 70% -6%

Latte lunga conservazione -31% -48% -20% 9% -41%

Yogurt -26% -26% -50% -17% -16% Burro 14% -15% 14% 45% 6% Panna 8% 8% 12% 52% 2% Mozzarella 31% 163% 8% 97% 63% Ricotta -2% 195% 392% -49% 4% Altri freschi 105% 310% 59% 228% 212% Totale 9% -6% 14% 57% -3%

Tab.4.9 - Latte Maremma s.c.r.l.. Bilancio riclassificato (lire milioni). Attivo patrimoniale

ATTIVO RICLASSIFICATO 1992 1993 1994 1995 1996 1997

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 16 0.1% 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0%

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI NETTE 1985 18.4% 2132 18.5% 2743 23.0% 3538 24.9% 3508 23.4% 3424 21.9% In esercizio 1985 18.4% 2132 18.5% 2743 23.0% 3538 24.9% 3508 23.4% 3424 21.9% In corso Fondi ammortamento 4097 38.0% 4491 38.9% 4987 41.7% 5603 39.5% 6235 41.6% 6886 44.1% Immobilizzazioni lorde 6082 56.5% 6623 57.3% 7730 64.7% 9141 64.4% 9743 65.1% 10310 66.1% IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0% 30 0.2% 33 0.2% 15 0.1% Partecipazioni Titoli Crediti 30 0.2% commerciali altri crediti 30 0.2% IMMOBILIZZAZIONI NETTE 2001 18.6% 2132 18.5% 2743 23.0% 3568 25.1% 3541 23.7% 3439 22.0% RIMANENZE 438 4.1% 493 4.3% 567 4.7% 681 4.8% 572 3.8% 688 4.4%

Materie prime, sussidiarie e di consumo 107 0.9% 177 1.5% 223 1.6% 199 1.3% 255 1.6% Prod. in c. lav., semilav., finiti e merci 438 4.1% 386 3.3% 390 3.3% 458 3.2% 373 2.5% 433 2.8% Acconti

CREDITI A BREVE 5841 54.2% 6939 60.1% 8057 67.4% 8906 62.7% 9475 63.3% 10505 67.3% Commerciali 4650 43.2% 5971 51.7% 6460 54.1% 7125 50.2% 6985 46.7% 7912 50.7% Altri crediti 1191 11.1% 968 8.4% 1597 13.4% 1781 12.5% 2490 16.6% 2593 16.6%

ATTIVITA' FIN CHE NON COST. IMMOBIL.

0 0 0 0 0 0

RATEI E RISCONTI 123 1.1% 315 2.7% 236 2.0% 197 1.4% 75 0.5% 56 0.4%

DISPONIBILITA' LIQUIDE 2366 22.0% 1675 14.5% 348 2.9% 844 5.9% 1308 8.7% 916 5.9% Depositi bancari e postali 2356 21.9% 1675 14.5% 348 2.9% 746 5.3% 1308 8.7% 916 5.9% Assegni, denaro e valori in cassa 10 0.1% 0 0.0% 0 0.0% 98 0.7% 0 0.0% 0 0.0%

ATTIVO CORRENTE 8768 81.4% 9422 81.5% 9208 77.0% 10628 74.9% 11430 76.3% 12165 78.0%

Tab.4.10 - Latte Maremma s.c.r.l.. Bilancio riclassificato (lire milioni). Passivo patrimoniale

PASSIVO RICLASSIFICATO 1992 1993 1994 1995 1996 1997

CAPITALE SOCIALE VERSATO 193 1.8% 195 1.7% 195 1.6% 174 1.2% 163 1.1% 161 1.0% capitale sociale sottoscritto 193 1.8% 195 1.7% 195 1.6% 174 1.2% 163 1.1% 161 1.0%

RISERVE 321 3.0% 500 4.3% 504 4.2% 507 3.6% 510 3.4% 1443 9.2%

Riserve da rivalutazione

Riserve da contributi E.E.P.P. 190 1.8% 364 3.2% 364 3.0% 364 2.6% 364 2.4% 1296 8.3%

Altre riserve 131 1.2% 136 1.2% 140 1.2% 143 1.0% 146 1.0% 147 0.9%

-Azioni proprie in portafoglio

UTILI O PERDITE ESERCIZI PRECEDENTI

0 0.0% 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0%

UTILI O PERDITE DI ESERCIZIO 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0%

PATRIMONIO NETTO 514 4.8% 695 6.0% 699 5.8% 681 4.8% 673 4.5% 1604 10.3%

Fondi per rischi e oneri 0 0.0% 61 0.5% 105 0.9% 176 1.2% 235 1.6% 196 1.3%

T.F.R. di lavoro subordinato 144 1.3% 152 1.3% 179 1.5% 178 1.3% 161 1.1% 174 1.1%

FONDI ACCANTONATI 144 1.3% 213 1.8% 284 2.4% 354 2.5% 396 2.6% 370 2.4%

DEBITI CONSOLIDATI 3151 29.3% 2286 19.8% 2248 18.8% 1821 12.8% 1564 10.4% 1347 8.6% Debiti finanziari 3151 29.3% 2286 19.8% 2248 18.8% 1821 12.8% 1564 10.4% 1347 8.6%

debiti verso banche 1187 11.0% 1227 10.6% 1093 9.1% 796 5.6% 0.0% 0.0%

debiti verso soci 1964 18.2% 1059 9.2% 1155 9.7% 877 6.2% 798 5.3% 776 5.0%

altri debiti finanziari 148 1.0% 766 5.1% 571 3.7%

Debiti diversi Debiti commerciali

PASSIVITA' CONSOLIDATE 3295 30.6% 2499 21.6% 2532 21.2% 2175 15.3% 1960 13.1% 1717 11.0%

TOTALE CAPITALI PERMANENTI 3809 35.4% 3194 27.7% 3231 27.0% 2856 20.1% 2633 17.6% 3321 21.3%

Debiti finanziari 6012 55.8% 5093 44.1% 5656 47.3% 7496 52.8% 7545 50.4% 6876 44.1% debiti verso banche 2519 23.4% 2550 22.1% 2950 24.7% 4671 32.9% 4701 31.4% 3750 24.0% debiti verso soci 3493 32.4% 2543 22.0% 2706 22.6% 2825 19.9% 2844 19.0% 3126 20.0%

altri debiti finanziari 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0% 0 0.0% 0.0% 0.0%

Debiti diversi 584 5.4% 556 4.8% 784 6.6% 784 5.5% 1172 7.8% 1140 7.3%

Debiti commerciali 235 2.2% 2520 21.8% 2270 19.0% 3056 21.5% 3610 24.1% 4246 27.2%

Ratei e risconti 128 1.2% 188 1.6% 9 0.1% 4 0.0% 11 0.1% 21 0.1%

PASSIVO CORRENTE 6959 64.6% 8357 72.3% 8719 73.0% 11340 79.9% 12338 82.4% 12283 78.7%

Tab.4.11 - Latte Maremma s.c.r.l.. Bilancio riclassificato (lire milioni). Conto economico

CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO 1992 1993 1994 1995 1996 1997

RICAVI NETTI 27380 100.0% 31219 100.0% 31916 100.0% 33311 100.0% 35658 100.0% 36351 100.0% +/- VAR. DELLE RIMAN. SEMIL. E

PRODOTTI

25 0.1% -52 -0.2% 5 0.0% 0.0% 0.0% 0.0%

+INCREMENTI IMMOB. MATERIALI PER LAV.

0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0%

+ CONTRIBUTI IN CONTO ESERCIZIO 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0%

VALORE DELLA PRODUZIONE 27405 100.1% 31167 99.8% 31921 100.0% 33311 100.0% 35658 100.0% 36351 100.0%

- ACQUISTI NETTI 6647 24.3% 8264 26.5% 7149 22.4% 7097 21.3% 8815 24.7% 9982 27.5% +/- VAR. DELLE RIMAN. MATERIE

PRIME

0 0.0% -107 -0.3% -70 -0.2% -114 -0.3% 109 0.3% -116 -0.3%

- COSTI PER SERVIZI E GODIM. BENI DI TERZI

4224 15.4% 3799 12.2% 3863 12.1% 5940 17.8% 6586 18.5% 6311 17.4%

VALORE AGGIUNTO OPERATIVO 16534 60.4% 19211 61.5% 20979 65.7% 20388 61.2% 20148 56.5% 20174 55.5%

- COSTO DEL LAVORO 1479 5.4% 1586 5.1% 1724 5.4% 1866 5.6% 2075 5.8% 2130 5.9% MARGINE OPERATIVO LORDO 15055 55.0% 17625 56.5% 19255 60.3% 18522 55.6% 18073 50.7% 18044 49.6%

- AMMORTAMENTO IMMOB. MATERIALI

443 1.6% 394 1.3% 528 1.7% 660 2.0% 683 1.9% 671 1.8%

- SVALUTAZIONE CIRCOLANTE 81 0.3% 0 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0%

- ACCANT. OPERATIVI PER RISCHI E ONERI

1 0.0% 119 0.4% 129 0.4% 155 0.5% 85 0.2% 40 0.1%

MARGINE OPERATIVO NETTO 14530 53.1% 17112 54.8% 18598 58.3% 17707 53.2% 17305 48.5% 17333 47.7%

+/- SALDO RICAVI E ONERI DIVERSI -1723 -6.3% -2954 -9.5% -3161 -9.9% -1684 -5.1% -1892 -5.3% -2266 -6.2% - AMMORTAMENTO IMMOB.

IMMATERIALI

18 0.1% 18 0.1% 0 0.0% 0 0.0% 0.0% 0.0%

UTILE CORRENTE ANTE GESTIONE FINANZIARIA

12789 46.7% 14140 45.3% 15437 48.4% 16023 48.1% 15413 43.2% 15067 41.4%

+ PROVENTI FINANZIARI 24 0.1% 22 0.1% 13 0.0% 12 0.0% 24 0.1% 12 0.0%

- INTERESSI E ALTRI ONERI FINANZIARI 422 1.5% 496 1.6% 503 1.6% 508 1.5% 651 1.8% 414 1.1% UTILE CORRENTE 12391 45.3% 13666 43.8% 14947 46.8% 15527 46.6% 14786 41.5% 14665 40.3% +/- PLUS/MINUSVALENZE -1 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% +/- RIVALUTAZIONI/SVALUTAZIONI 0 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% +/- SALDO PROVENTI/ONERI STRAORDINARI 24 0.1% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0%

RISULTATO ANTE IMPOSTE 12414 45.3% 13666 43.8% 14947 46.8% 15527 46.6% 14786 41.5% 14665 40.3%

- IMPOSTE SUL REDDITO DELL'ESERCIZIO

16 0.1% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0%

RISULTATO DELL'ESERCIZIO 12398 45.3% 13666 43.8% 14947 46.8% 15527 46.6% 14786 41.5% 14665 40.3% - VALORE DEL CONFERIMENTO DEI

SOCI

12398 45.3% 13666 43.8% 14947 46.8% 15527 46.6% 14786 41.5% 14665 40.3%

Tab.4.12 - Latte Maremma s.c.r.l.. Bilancio riclassificato (lire milioni). Dati riepilogativi ed indici.

1992 1993 1994 1995 1996 1997

DATI SIGNIFICATIVI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE, FINANZIARIA ED ECONOMICA

PATRIMONIO NETTO 514 695 699 681 673 1604

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI LORDE 6082 6623 7730 9141 9743 10310

FONDI AMMORTAMENTO 4097 4491 4987 5603 6235 6886

CAPITALE CIRCOLANTE NETTO 1809 1065 489 -712 -908 -118

MARGINE DI STRUTTURA -1471 -1437 -2044 -2857 -2835 -1820 MARGINE DI TESORERIA 1371 572 -78 -1393 -1480 -806 FATTURATO 27380 31219 31916 33311 35658 36351 RICAVI LORDI 27380 31219 31916 33311 35658 36351 RISULTATO DI ESERCIZIO 0 0 0 0 0 0 UTILE CORRENTE 12391 13666 14947 15527 14786 14665 CASH FLOW 461 412 528 660 683 671

INTERESSI E ALTRI ONERI FINANZIARI / FATTURATO 1.5% 1.6% 1.6% 1.5% 1.8% 1.1% INDICI DI BILANCIO REDDITIVITA' R.O.E. 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% 0.0% R.O.I. 134.9% 148.1% 155.6% 124.7% 115.6% 111.1% LEVERAGE 21.0 16.6 17.1 20.8 22.2 9.7

RISULTATO D'ESERCIZIO / MARGINE OPERATIVO NETTO 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 R.O.S. 53.1% 54.8% 58.3% 53.2% 48.5% 47.7% TURNOVER 2.54 2.70 2.67 2.35 2.38 2.33 DI DISTRIBUZIONE COOPERATIVA 100.1% 100.0% 100.0% 100.0% 100.0% 100.0% LEVERAGE SOCIALE 1.8 2.7 2.6 3.2 3.5 2.8 LIQUIDITA' LIQUIDITA' IMMEDIATA 119.7% 106.8% 99.1% 87.7% 88.0% 93.4% LIQUIDITA' CORRENTE 126.0% 112.7% 105.6% 93.7% 92.6% 99.0%

GIORNI DI CREDITO AI CLIENTI 61.1 68.9 72.9 77.0 70.5 78.4

GIORNI DI CREDITO DAI FORNITORI 7.8 75.2 74.2 84.4 84.4 93.8

GIORNI DI SCORTA MEDIA 5.8 5.7 6.4 7.4 5.8 6.8

GIORNI DI CREDITO SULLE VENDITE 61.1 68.9 72.9 77.0 70.5 78.4

STRUTTURA FINANZIARIA

DEB. FIN. BREVE BANCARI/RICAVI NETTI % 9.2% 8.2% 9.2% 14.0% 13.2% 10.3%

ONERI FINANZ. NETTI / MARGINE OPER. LORDO 2.6% 2.7% 2.5% 2.7% 3.5% 2.2%

TOT. CAPITALI PERMANENTI / IMMOBILIZZAZIONI 190.4% 149.8% 117.8% 80.0% 74.4% 96.6%

PATRIMONIO NETTO / IMMOBILIZZ. MATERIALI NETTE

0.26 0.33 0.25 0.19 0.19 0.47

INDEBITAMENTO BANCARIO A BREVE / RICAVI LORDI

Tab.4.13 - Latte Maremma s.c.r.l. Bilancio riclassificato. Conto economico per quintale di latte conferito

CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO 1992 1993 1994 1995 1996 1997

LIRE PER QUINTALE DI LATTE

RICAVI NETTI 151 369 174 231 172 750 177 969 187 083 189 393

+/- VAR. DELLE RIMAN. SEMIL. E PRODOTTI 138 -290 27 0 0 0

+INCREMENTI IMMOB. MATERIALI PER LAV. 0 0 0 0 0 0

+ CONTRIBUTI IN CONTO ESERCIZIO 0 0 0 0 0 0

VALORE DELLA PRODUZIONE 151 507 173 941 172 777 177 969 187 083 189 393

- ACQUISTI NETTI 36 748 46 121 38 695 37 917 46 249 52 007

+/- VAR. DELLE RIMAN. MATERIE PRIME 0 -597 -379 -609 572 -604

- COSTI PER SERVIZI E GODIM. BENI DI TERZI 23 352 21 202 20 909 31 735 34 554 32 881

VALORE AGGIUNTO OPERATIVO 91 407 107 215 113 552 108 926 105 708 105 109

- COSTO DEL LAVORO 8 177 8 851 9 331 9 969 10 887 11 098

MARGINE OPERATIVO LORDO 83 231 98 364 104 221 98 957 94 822 94 011

- AMMORTAMENTO IMMOB. MATERIALI 2 449 2 199 2 858 3 526 3 583 3 496

- SVALUTAZIONE CIRCOLANTE 448 0 0 0 0 0

- ACCANT. OPERATIVI PER RISCHI E ONERI 6 664 698 828 446 208

MARGINE OPERATIVO NETTO 80 328 95 501 100 665 94 602 90 792 90 307

+/- SALDO RICAVI E ONERI DIVERSI -9 525 -16 486 -17 109 -8 997 -9 927 -11 806

- AMMORTAMENTO IMMOB. IMMATERIALI 100 100 0 0 0 0

UTILE CORRENTE ANTE GESTIONE FINANZIARIA 70 703 78 914 83 555 85 605 80 866 78 501

+ PROVENTI FINANZIARI 133 123 70 64 126 63

- INTERESSI E ALTRI ONERI FINANZIARI 2 333 2 768 2 723 2 714 3 416 2 157

UTILE CORRENTE 68 503 76 269 80 903 82 955 77 576 76 406

+/- PLUS/MINUSVALENZE -6 0 0 0 0 0

+/- RIVALUTAZIONI/SVALUTAZIONI 0 0 0 0 0 0

+/- SAL4DO PROVENTI/ONERI STRAORDINARI 133 0 0 0 0 0

RISULTATO ANTE IMPOSTE 68 630 76 269 80 903 82 955 77 576 76 406

- IMPOSTE SUL REDDITO DELL'ESERCIZIO 88 0 0 0 0 0

RISULTATO DELL'ESERCIZIO 68 542 76 269 80 903 82 955 77 576 76 406

- VALORE DEL CONFERIMENTO DEI SOCI 68 542 76 269 80 903 82 955 77 576 76 406

4.3. Una visione di insieme

La situazione attuale della filiera del latte bovino fresco è molto tesa intorno alla questione delle quote latte, determinate in sede comunitaria, che ingessano il settore e ne condizionano la ristrutturazione produttiva. Le incertezze riguardo alla scadenza del regime delle quote rendono aleatoria ogni valutazione degli imprenditori in merito alla convenienza alla compravendita delle quote ed all'equità del prezzo, non essendo possibile stabilire con sicurezza la durata del diritto relativo e conseguentemente determinarne il valore attuale.

Le fluttuazioni della lira verde hanno dapprima sostenuto i prezzi, accresciuto la competitività del prodotto nazionale, ed i redditi degli allevatori, ma la rivalutazione della lira, nell'ultimo anno, consentirà forse il mantenimento degli attuali prezzi medi alla produzione.

Il mercato del prodotto finito è caratterizzato da una sempre maggiore competitività che induce ad una concentrazione delle imprese, attraverso acquisizioni, fusioni ed accordi, in un mercato dominato dalla grande industria. e da un'alta concorrenza sul prezzo.

Le politiche di qualità, seppure affrontate con coraggio dalle imprese di trattamento e confezionamento, trova dei limiti oggettivi nella comunque bassa caratterizzazione e valorizzazione del prodotto sul mercato al consumo.

La caratteristiche fondamentali del settore latte risultano: • l'elevata intensità di capitali,

• la durata degli investimenti, • l'elevata incidenza dei costi fissi, • la rigidità della domanda, • i ridotti margini,

e, limitatamente alle aziende agricole:

• la specializzazione nella produzione lattiera che da sola rappresenta oltre l'80% della PLV,

• i ridotti margini economici,

• la scelta e la selezione continua del bestiame, • la crescente professionalità richiesta,

• la continua presenza dell'allevatore in azienda.

In questo difficile contesto della produzione lattiera regionale risulta necessario affrontare quegli interventi che possono agevolare la ristrutturazione del settore stabilizzando i livelli produttivi, ed in particolar modo favorire l'acquisto delle quote da parte degli allevatori.

La realtà di integrazione esaminata interessa gran parte del latte vaccino della Toscana centro meridionale, con la provincia di Grosseto che da sola rappresentava, al Censimento del 1991, un terzo delle vacche da latte allevate nella regione.

Le dieci aziende esaminate, tutte di tipo familiare, si collocano, senza alcuna pretesa di rappresentatività statistica, nei due gruppi dimensionali definiti dall'ISTAT: dai 20 ai 49 e dai 50 ai 99 capi allevati (123 e 11 aziende rispettivamente in provincia di Grosseto) nelle quali erano allevati nel 1991, il 38% dei capi della provincia di Grosseto, ed il 30% della Toscana.

Per confronto nello stesso anno risultavano allevati in imprese di minori dimensioni la metà dei capi da latte delle provincia di Grosseto e della Toscana, mentre gli allevamenti maggiori contribuivano per il 12% nella provincia di Grosseto ed il 20% in Toscana.

Questa scelta dimensionale si è dimostrata interessante poiché, come risulta più dettagliatamente descritto dall'analisi comparata aziendale, ha consentito di individuare la dimensione minima di capi (30-35 vacche), sotto la quale la gestione della produzione del latte è risultata economicamente insoddisfacente nelle aziende a conduzione diretta.

Al di sopra di queste dimensioni minime l'economicità della gestione si raggiunge a condizione di ottenere una produttività media delle vacche di almeno 60 ql a capo e per anno per consentire un'adeguata produttività dei capitali e del lavoro forniti dall'imprenditore.

Operando all'interno di aziende sufficientemente omogenee, si è posto come risultato dell'efficienza aziendale la remunerazione oraria del lavoro familiare al netto della remunerazione dei capitali (calcolata nel 2% reale per il capitale fondiario, ed il 5% reale per il capitale agrario) e degli ammortamenti, secondo la metodologia adottata per la RICA.

La metodologia di valutazione dei beni strumentali adottata dalla RICA si basa sui valori di acquisto o di ricostruzione aggiornati all'anno corrente, differentemente dal metodo contabile tradizionale che opera in base ai valori storici di acquisto.

Questa metodologia consente di omogeneizzare: • il criterio di valutazione dei valori dei capitali, • la valutazione degli ammortamenti,

• e della remunerazione del capitale investito, ma soprattutto consente:

• di simulare i risultati di un investimento ai valori attuali,

• e quindi di fornire un giudizio sulla convenienza all'investimento alle attuali condizioni dei prezzi dei fattori produttivi.

Le valutazioni condotte hanno interessato complessivamente il settore foraggiero zootecnico, considerato come un unico processo produttivo, limitando la valutazione dei foraggi reimpiegati alla sola valutazione delle variazioni delle scorte.

L'esiguità del campione (10 aziende) non consiglia di affrontare complesse analisi statistiche, tuttavia si ritiene che l'analisi svolta possa consentire già alcune interessanti segnalazioni ed applicazioni sulla filiera locale. La possibilità di rilevare facilmente e rapidamente il numero delle vacche e la produzione di latte di ogni singolo produttore, il primo in base ad una rapida indagine all'interno della cooperativa o delle associazioni dei produttori, la seconda attraverso le dichiarazioni di produzione rilevati ai fini delle quote latte, consentirebbe di classificare le aziende in quattro gruppi per i quali si possono prevedere interventi diversificati a costi differenziati.

Il primo, costituito dalle aziende che soddisfano entrambe le condizioni e quindi raggiungono una soddisfacente remunerazione dei capitali e del lavoro ai prezzi attuali e con le attuali tecnologie; da queste aziende ci si attenderebbe il mantenimento della produzione ed una tendenza all'acquisizione di quote latte in relazione ai progressi di produttività.

Il secondo, costituito dalle aziende che soddisfano la dimensione minima, ma non la produttività; queste aziende potrebbero migliorare rapidamente i propri risultati e con un limitato investimento attraverso l'acquisto di bestiame a migliore genealogia ed adeguata produttività, l'acquisto di quote latte, mantenendo le attuali superfici foraggiere, ricorrendo all'acquisto di cereali e mangimi per integrare le razioni alimentari, ottenendo così una migliore produttività degli attuali impianti e del lavoro.

Il terzo gruppo sarebbe costituito dagli allevamenti che raggiungono una elevata produttività ma con una bassa dimensione degli allevamenti; l'adeguamento presenta problematiche più complesse e differenziate. Se la superficie aziendale risulta adeguata si deve attentamente valutare la convenienza all'ampliamento dell'allevamento, diversamente, ci si può attendere la prosecuzione dell'attività, ma non il rinnovo degli impianti o il ricambio generazionale e quindi si ipotizza una progressiva riduzione delle aziende in produzione.

Il quarto infine, rappresentando le aziende di insufficiente dimensione e produttività, ove più difficili ed onerosi risultano gli interventi strutturali, sarà molto probabilmente soggetto ad un accentuato abbandono.

Potendo disporre su base territoriale delle informazioni individuali sul numero dei capi in produzione e delle produzioni, riferite, soprattutto agli allevatori che acquisiscono o cedono le quote, si potrebbero ottenere:

• una migliore programmazione degli interventi.

La situazione della filiera appare complessivamente fragile a causa della rigidità dei prezzi di mercato del prodotto finale e la concorrenza su questo mercato di grandi gruppi internazionali che operano sul segmento del latte a lunga conservazione offerto tramite la grande distribuzione e che presenta maggior comodità di acquisto e conservazione da parte del consumatore finale.

I margini di manovra risultano stretti sia per la cooperativa che per gli agricoltori intorno alla difesa dei livelli produttivi attuali; difficile ipotizzare un'espansione delle produzioni lavorate, più probabile invece una riduzione delle produzioni in seguito alla cessione delle quote da parte di molti produttori di piccole dimensioni.

Ne discende la necessità di affrontare una programmazione degli interventi di ristrutturazione attraverso lo scambio o l'affitto delle quote tra i soci della cooperativa e l'eventuale acquisizione dall'esterno, con l'obiettivo di mantenere stabile la produzione dei soci.

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