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La distribuzione dei settori nelle imprese familiari italiane

Manifatturiero Commercio

Attività finanziarie ed immobiliari Servizi

Costruzioni Trasporti

62 Negli anni trenta una prima corrente di studi è rappresentata da esperti nord- americani impegnati ad indagare il processo di separazione tra proprietà e controllo delle imprese e a dimostrare la progressiva decadenza delle imprese familiari95. Secondo questi autori infatti, le imprese familiari rappresentano una

fase di passaggio nei processi di crescita e sviluppo delle imprese, destinata ad essere superata sia a causa della crescita dimensionale che dell’aumento della complessità delle combinazioni economiche.

Da una parte la crescita dimensionale impone alle famiglie di allargare le partecipazioni al capitale di rischio a soci non familiari, visto che le crescenti risorse finanziarie che erano necessarie per mantenere competitiva l’impresa non potevano essere soddisfatte facendo ricorso solamente ai patrimoni familiari. Dall’altro lato, l’aumento della complessità delle combinazioni economiche obbliga le famiglie proprietarie a delegare la direzione e il governo dell’impresa a professionisti esterni alla compagine familiare.

Le famiglie proprietarie, sempre secondo questi autori, possono rallentare il processo di progressiva spersonalizzazione delle imprese con alcuni espedienti legali come l’emissione di azioni senza diritto di voto, ma non possono impedire l’avanzamento del naturale processo che porta alla scomparsa delle imprese familiari al di là di certe soglie dimensionali96.

Negli studi di questi anni quindi, l’impresa familiare, più che essere studiata per quello che è, viene trattata come un modello di impresa destinato ad essere superato, almeno con riferimento alle imprese di grande dimensione. Alla luce di questo si osserva che l’esistenza delle imprese familiari induce gli autori ad enfatizzare i limiti di questo tipo di imprese e di conseguenza, a non dedicare attenzione allo studio delle condizioni che potessero permettere continuità nel tempo delle stesse97.

Alla fine degli anni sessanta poi, si ha una seconda corrente negli studi nord- americani che, pur associando le imprese familiari a realtà di piccole e medie

95 A. A. Berle, G. C. Means, R. Marris, G. K. Galbraith e A. D. Chandler 96 G. Corbetta, op. cit., 1995

63 dimensioni, non dubitarono sulla continuità delle imprese familiari sopra certe soglie dimensionali, anche se ne evidenziarono i limiti collegati al contemporaneo esercizio di ruoli familiari e ruoli aziendali da parte dei familiari. In questo contesto, l’esercizio dell’attività d’impresa viene percepito come di intralcio ad una efficace ed efficiente gestione, in quanto introduce nei processi decisionali elementi di razionalità non economica.

Gli studiosi98 che si sono occupati delle imprese familiari in questo periodo, si

sono inoltre caratterizzati per l’impegno sul ricambio generazionale all’interno della famiglia proprietaria. Le imprese familiari si distinguono così dalle altre imprese soprattutto per i rapporti interpersonali tra i membri all’interno dell’azienda.

In definitiva, prima degli anni ottanta, nella letteratura nord-americana non si trovano contributi significativi sulle imprese familiari di grandi dimensioni, e si registra una concentrazione di interesse su una delle condizioni di funzionalità duratura delle imprese familiari: la gestione della successione99.

Passando ad analizzare la situazione italiana, possiamo notare che il contesto economico del nostro paese non è mai stato interessato da fenomeni diffusi di frammentazione della proprietà del capitale delle imprese. In Italia, al contrario, le imprese familiari di grandi dimensioni sono sempre state abbastanza numerose.

Gli studiosi italiani100 che si sono occupati delle imprese familiari, hanno

sempre considerato questo tipo di impresa come una classe distinta da altre classi di imprese, che presenta problemi di gestione, organizzazione e rilevazione del tutto particolari. Tuttavia, anche tra gli studi italiani antecedenti agli anni ottanta, non emergono monografie dedicate alle imprese familiari, come invece accadeva per altri tipi di impresa101.

98 R. Christensen, L. B. Barnes, S. A. Hershon, R. G. Donnlley, B. B. Barry, C. McGivern 99 G. Corbetta, op. cit., 1995

100 P. Onida, G. Zappa, G. Dell’Amore 101 G. Corbetta, op. cit., 1995

64 Corbetta102 riconduce le ragioni di questa mancanza ad alcuni fattori in parte

coincidenti con quelli individuati per gli studi nord-americani e in parte diverse. In particolare li ricollega:

• Al bisogno (e al desiderio) di costruire una teoria generale d’impresa, che ha indotto a privilegiare la ricerca di uniformità relative all’interno della specie impresa, piuttosto che la sottolineatura della specificità delle diverse classi;

• Alla valutazione che gli elementi caratteristici delle imprese familiari non fossero di pertinenza degli studi di economia aziendale;

• Alla condivisione, almeno in parte, dell’ipotesi della non sopravvivenza nel lungo periodo dell’impresa familiare, se non altro con riferimento alle fasce dimensionali maggiori;

• Alla difficoltà ad indagare casi di specie, derivante anche dalle politiche di scarsa trasparenza talora adottate dalle imprese familiari.

Alla luce di quanto evidenziato si può affermare che anche gli studiosi italiani di economia aziendale non hanno dedicato, fino agli anni ottanta, attenzione specifica alle imprese familiari.

A partire dagli anni ottanta invece, il tema delle imprese familiari ha guadagnato sempre più spazio all’interno dell’economia aziendale.

La continua presenza di imprese familiari, l’avvio di processi di passaggio generazionale, il declino economico di molte imprese negli anni settanta e ottanta e la ripresa di interesse per le piccole e medie imprese, hanno spinto gli studiosi di management ad iniziare studi monografici in questo ambito103.

A dimostrazione del fatto che le imprese familiare stessero conquistando una crescente importanza negli anni ottanta, si ha la nascita delle prime associazioni di studiosi, consulenti, imprenditori e manager e l’istituzione delle prime cattedre presso alcune università e business school104.

102 G. Corbetta, op. cit., 1995

103 P. B Alcorn, L. A. Danco, W. G. Dyer, J. L. Ward 104 G. Corbetta, op. cit., 1995

65 Corbetta inoltre, sostiene che i principali filoni di studio sulle imprese familiari che emergono durante gli anni ottanta siano tre:

1. Un primo filone in cui si accantona la tesi della non sopravvivenza dell’impresa familiare e si comprende la necessità di individuare le condizioni che ne rendono possibile la continuità. Si inizia poi a considerare la famiglia come fattore di sviluppo dell’impresa e non solo come ostacolo. Pur tenendo ferma l’ipotesi della differente razionalità dei due istituti, sono iniziate le ricerche da un lato, sulle condizioni alle quali essi possono convivere e svilupparsi, e dall’altro, sulle potenzialità positive di una stretta relazione tra famiglia e impresa105.

Negli studi fatti rientrare in questo filone però, l’analisi risulta ancora concentrata su due aspetti tipici delle correnti precedenti:

- le imprese familiari di riferimento sono ancora quelle di piccola e media dimensione;

- il passaggio generazionale.

2. Un secondo filone, in cui viene superato l’attaccamento agli studi del passato in materia di imprese familiari. Si allarga il campo di analisi anche alle imprese familiari di grandi dimensioni e alle caratteristiche specifiche di questo tipo di imprese. Gli studi non si concentrano più solo sui rapporti tra i familiari di diverse generazioni e sulle scelte del leader che dovrà affrontare il processo di successione, ma si focalizzano sulla funzionalità economica duratura più in generale. In particolare, vengono analizzati i rapporti tra famiglia ed impresa, tra l’economia dell’azienda di produzione e quella dell’azienda di consumo, le modalità per mantenere compatta la compagine familiare proprietaria e così via.

3. Un terzo filone, in cui gli studiosi valutano le relazioni tra la presenza e il peso delle imprese familiari e lo sviluppo economico di un paese.

66 I tre filoni individuati stanno procedendo parallelamente, anche se si registra uno sviluppo crescente del secondo e del terzo, mentre si stanno riducendo le pubblicazioni che possono essere fatte rientrare nel primo106. Questo induce a

considerare passata la fase iniziale degli studi in materia di imprese familiari e a ritenere alcune convinzioni come acquisite; ci si riferisce al fatto che le imprese familiari107:

- Non sono necessariamente destinate a scomparire alle prime generazioni;

- Possono raggiungere anche grandi dimensioni;

- Sono una classe di imprese rilevate nei sistemi economici evoluti; - Possono costituire una forza trainante per lo sviluppo dei sistemi

economici con vantaggi e svantaggi rispetto ad altre modalità; - Il problema della continuità è solo uno dei temi di interesse per gli

economisti. Si stanno affiancando anche problemi sullo sviluppo di una struttura manageriale, sul funzionamento degli organi di governo, il livello di rischio delle combinazioni economiche, ecc.; - Sono un oggetto di indagine per diverse discipline.

La ricerca sulle imprese familiari possiamo dire che è ancora alle prime fasi del suo sviluppo e si prevede per i prossimi anni un’intensificazione degli studi.

2.2 – Verso una definizione di impresa familiare

Nelle fasi iniziali dello sviluppo di un campo di attività, un punto ancora poco discusso ma rilevante, è proprio la definizione dell’oggetto di indagine108. Per

quanto riguarda l’impresa familiare, in letteratura sono state proposte svariate definizioni che includono una pluralità di criteri, ma la mancanza di consenso su un’unica definizione riflette in qualche modo la breve storia degli studi in

106 G. Corbetta, op. cit., 1995 107 G. Corbetta, op. cit., 1995 108 G. Corbetta, op. cit., 1995

67 questo ambito109. In generale, per definire un’impresa familiare vengono

utilizzati tre criteri110:

- Composizione del Consiglio di Amministrazione; - Presenza della famiglia nella proprietà;

- La composizione del Consiglio di Amministrazione e la presenza della famiglia nella proprietà;

Di seguito si illustreranno alcune delle definizioni di impresa familiare presenti in letteratura.

Tabella 2.1: Definizioni di family business

Autori

Anno

Definizione

Donnelley, Ward

1964, 1987, 1988

Un business in cui devono essere identificate almeno due generazioni della stessa famiglia i cui legami devono influenzare tanto le politiche d'impresa quanto gli interessi e gli obiettivi della famiglia stessa.

Bernard, Barry 1975

Un'impresa controllata dai membri di una singola famiglia, attraverso una partecipazione al capitale di rischio (equity).

Codice civile

art.230 bis 1975

L'impresa in cui collaborano il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo; salvo sia configurabile un diverso rapporto, il familiare che presta in modo continuativo la sua attività di lavoro gode del diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e del diritto di partecipazione agli utili e/o agli incrementi dell'azienda in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato.

Barnes, Herson 1976

Un'impresa in cui un individuo, o membri di una singola famiglia detengono una partecipazione di controllo.

109 N. Miglietta, op. cit., 2009 110 N. Miglietta, op. cit., 2009

68 Ferrero 1980, 1989

È familiare un'impresa dove, di fatto, s'istituiscono relazioni di reciproco condizionamento tra l'azienda di produzione e l'azienda di consumo di una o poche famiglie legate da vincoli di parentela o affinità che detengono la proprietà del capitale conferito col vincolo del pieno rischio.

Alcorn 1982 Un'impresa in cui la famiglia, se la proprietà è detenuta anche da soggetti esterni, deve gestire il business e partecipare all'equity.

Davis 1983

Sono familiari quelle imprese in cui gli aspetti strategico e gestionali sono soggetti all'influenza significativa di una o più famiglie. L'influenza è esercitata attraverso la proprietà e, a volte, la partecipazione di familiari nella gestione.

Rosenblatt 1985

Un'impresa in cui la maggioranza del capitale (o il controllo) è nelle mani di una singola famiglia e almeno due membri della famiglia sono, o sono stati, direttamente coinvolti nella gestione.

Pratt, Davis 1986

Un business nel quale due o più familiari ne influenzano la gestione attraverso l'esercizio dei legami familiari, dei ruoli manageriali o dei diritti di proprietà.

Stern 1986 Un business posseduto e gestito dai membri di una o più famiglie. Churchill,

Hatten 1987

Si considera impresa familiare l'attività nella quale si prevede o si verifica la cessione del controllo da parte di un familiare più anziano verso un familiare più giovane.

Lansberg 1988 Un business nel quale i membri di una famiglia hanno il controllo legale sulla proprietà.

Handler 1989

Un'organizzazione in cui le principali decisioni operative e la pianificazione della successione sono influenzati dai membri della famiglia presenti nel management o nel Consiglio di Amministrazione.

Dreux 1990

Sono imprese che sembrano essere controllate da una o più famiglie, che hanno un livello di incidenza nella governance organizzativa sufficiente ad influenzare in maniera sostanziale le decisioni aziendali.

69

Leach 1990

Un'impresa in cui più del 50% dei voti sono controllati da una famiglia e/o una famiglia controlla, di fatto, l'impresa e/o una significativa quota di managers sono membri della stessa famiglia.

Donckels,

Frohlich 1991 Un'impresa in cui i membri della famiglia possiedono almeno il 60% del capitale. Gallo, Sveen,

Tapies

1991, 2000

Un'impresa in cui una singola famiglia possiede la maggioranza del capitale e ha il controllo totale. Holland 1992 Qualsiasi business nel quale le decisioni inerenti la proprietà o la gestione sono influenzate da

relazioni tra membri di una o più famiglie.

Dematté,

Corbetta 1993

Siamo in presenza di un family business quando uno o più nuclei familiari legati da stretti legami di parentela o affinità mettono a disposizione dell'impresa capitali finanziari a pieno rischio o a rischio limitato, garanzie personali o reali e skills manageriali. S'intende per familiare un'impresa in cui una o poche famiglie, collegate da vincoli di parentela, affinità o di solide alleanze, detengono quote di capitale di rischio sufficiente ad assicurare il controllo dell'impresa.

Welsch 1993 Un'impresa a proprietà concentrata con i proprietari o i familiari dei proprietari coinvolti nella gestione.

Carsrud 1994

Un'impresa, partecipata da un numero limitato di soggetti, in cui la proprietà e il processo decisionale sono dominati da un gruppo di soggetti legati da rapporti affettivi e di parentela.

Litz 1995

È familiare quel business in cui la proprietà e la gestione sono concentrate nelle mani di un'unica unità familiare i cui membri si impegnano a mantenere un'organizzazione che fa perno sui legami di parentela.

Tagiuri 1996 Un business nel quale due o più familiari ne influenzano la gestione.

Astrachan,

Shanker 1996, 2003

Definizione ampia: è familiare quel business in cui la famiglia ha il controllo sulle attività strategiche e partecipa, a vario titolo e grado al business; Definizione media: è familiare quel business in cui il proprietario ha l'intenzione di tramandare l'impresa agli eredi e il fondatore o gli eredi devono essere coinvolti nella gestione

70 Definizione stretta: è familiare quel business in cui più generazioni sono presenti nell'impresa e almeno un membro della famiglia controllante deve essere coinvolto nella gestione.

Sharma,

Chrisman,Chua 1997

È considerata family business quell'attività d'impresa che viene gestita con l'intenzione di formare, sviluppare e sostenere nel tempo una vision condivisa da una coalizione dominante, controllata da membri della stessa famiglia o da un ristretto gruppo di famiglie.

Smyrnios, Romano,

Tanewski 1997

Il business per essere considerato family deve essere caratterizzato da almeno uno dei criteri individuati:

- più del 50% della proprietà è detenuto da una singola famiglia; - più del 50% della proprietà è

detenuto da più di una famiglia; - un singolo gruppo familiare detiene

il controllo effettivo del business; - la maggioranza del management è

composta da membri appartenenti alla stessa famiglia.

Chua 1999

È familiare un business gestito con l'obiettivo di modellare e perseguire la vision del business che contraddistingue la famiglia dominante, non necessariamente il principale azionista, in modo tale da renderla sostenibile a livello intergenerazionale.

Angiola 2000

L'impresa familiare è quell'impresa costituita da un nucleo familiare oppure da due o più nuclei legati da stretti legami di parentela o affinità, i quali mettono a disposizione dell'impresa capitali finanziari a pieno rischio o a rischio limitato, garanzie personali o reali e skill manageriali. Habberson,

Williams, Mac Millan

2001

Il concetto di family business è legato alla volontà di trasmettere la proprietà alla generazione successiva ed al commitment di creare valore transgenerazionalmente.

71 Villalonga,

Amit 2006

È familiare quel business in cui (1) uno o più familiari detengono il 5% del capitale o sono amministratori o managers; (2) è presente almeno un familiare come amministratore e uno come manager; (3) la famiglia è il principale azionista votante; (4) uno o più membri della famiglia di generazioni successive alla prima detengono almeno il 5% del capitale o sono mangers o amministratori; (5) la famiglia è il principale azionista e ha almeno un familiare come manager e uno come amministratore; (6) la famiglia

possiede almeno il 20% del capitale votante ed è il principale azionista; (7) uno o più familiari posseggono almeno il 5% del capitale o sono amministratori ma non ci sono familiari tra i managers; (8) la famiglia è il principale azionista, possiede almeno il 20% del capitale votante, almeno un familiare è amministratore e uno manager, la famiglia è in seconda generazione o successiva.

Di Mascio 2007

L'impresa familiare è quell'impresa che è caratterizzata: dall'interrelazione delle figure familiari nei diversi ruoli privati e manageriali e dalla stretta relazione di interdipendenza tra la famiglia imprenditoriale e l'impresa di famiglia stessa; da un forte radicamento economico e politico nel territorio di riferimento; da una forte sovrapposizione istituzionale tra famiglia, impresa proprietà che genera criticità soprattutto nella fase del passaggio generazionale dell'impresa e del patrimonio familiare.

Aidaf 2008

Per aziende familiari si intendono le imprese in cui una o più famiglie, collegate tra loro da legami di parentela e solide alleanze, detengono il potere di nominare gli organi di governo.

Fonte: Family business. Strategie di governo delle imprese familiari, N. Miglietta

In sostanza, si definiscono familiari le imprese in cui una o più famiglie detengono il controllo dell’impresa stessa e sono in grado di influenzarne le scelte strategiche. Per identificarle alcuni autori guardano alla percentuale di azioni possedute dalla famiglia, altri alla presenza della famiglia nel Consiglio di Amministrazione ed altri ancora utilizzano entrambi i criteri.

72 Alla luce di quanto riportato, definire in modo univoco le imprese familiari risulta abbastanza difficile, date le differenziazioni rispetto a dimensioni, organizzazione, tipo di soci e al coinvolgimento dei membri della famiglia. Tuttavia, qualsiasi definizione si scelga per definire le family firm, esse appaiono come un complesso sistema di relazioni tra due realtà profondamente differenti e altrimenti separate: l’impresa e la famiglia111.

2.4 – I vari tipi di impresa familiare

All’interno della classe delle imprese familiari è possibile individuare vari tipi di imprese che si differenziano in base ad alcuni elementi della struttura112.

È possibile classificare le imprese familiari prendendo in considerazione tre variabili: il modello di proprietà del capitale, la presenza di familiari nel Consiglio di Amministrazione e negli organi di direzione e infine, la dimensione dell’azienda113.

In base al modello della proprietà del capitale si individuano quattro tipologie114:

- Proprietà assoluta: il capitale è posseduto soltanto da un soggetto ed è il modello tipico dei primi anni di vita dell’impresa;

- Proprietà familiare “chiusa stretta”: il capitale è posseduto da pochi soggetti appartenenti alla famiglia ed è la tipologia tipica delle imprese di prima generazione;

- Proprietà familiare “chiusa allargata”: il capitale è posseduto da un numero più ampio di soggetti ma comunque tutti discendenti dalla famiglia creatrice dell’impresa; questo modello è tipico delle imprese di seconda e terza generazione;

111 G. Baschieri, L’impresa familiare. Fattori di successo ed evidenze empiriche sulle performance,

Franco Angeli, 2014

112 G. Corbetta, op. cit., 1995 113 N. Miglietta, op. cit., 2009 114 G. Corbetta, op. cit., 1995

73 - Proprietà familiare aperta: il capitale è posseduto sia da soci discendenti dal fondatore che da altri soci; questo modello si può trovare nelle imprese di qualsiasi generazione.

Alla luce di quanto emerso, si nota che questi modelli corrispondono alle singole fasi di sviluppo di un’impresa familiare.

Passando ad analizzare la seconda variabile, ovvero la presenza di familiari nel Consiglio di Amministrazione e negli organi di direzione, possiamo dire che questa è la variabile che esprime i rapporti esistenti tra la famiglia e l’impresa115.

All’interno dell’impresa possiamo trovare differenti situazioni: si può passare da casi in cui i membri della famiglia sono gli unici soggetti che si dedicano al management dell’impresa, a casi in cui familiari sono affiancati da membri non appartenenti alla famiglia proprietaria. In particolare si distingue:

• Consiglio di Amministrazione e organi di direzione composti solo da membri della famiglia;

• Consiglio di Amministrazione e organi di direzione in cui sono presenti sia membri familiari che non familiari, ma con la maggioranza di membri appartenenti alla famiglia;

• Consiglio di Amministrazione e organi di direzione in cui sono presenti sia membri familiari che non familiari, ma con la maggioranza di membri non appartenenti alla famiglia;

L’ultima variabile analizzata, invece, è la dimensione dell’impresa, in base alla