• Non ci sono risultati.

La fase discendente: le leggi europee regionali

5. LA NORMATIVA REGIONALE NEI RAPPORTI CON L'UNIONE

5.1 Regioni d'Italia, Regioni d'Europa

5.1.2 La fase discendente: le leggi europee regionali

Se nel processo di elaborazione del diritto europeo, il peso degli enti territoriali è ridotto, per negligenza delle Regioni, nella fase discendente, ossia quella di attuazione del diritto europeo nell'ordinamento regionale, le Regioni dovrebbero godere di maggiori spazi d'azione.

Molti enti territoriali utilizzano lo strumento della legge regionale comunitaria per adeguare il proprio ordinamento a quello europeo.

Solo poche Regioni citano la legge regionale comunitaria nel proprio Statuto: Abruzzo, Lombardia, Molise, Toscana215 e

Piemonte, mentre le Marche lo fanno in maniera implicita.

L'art. 33 dello Statuto della Regione Abruzzo si riferisce alla legge regionale comunitaria, in merito al lavoro delle Commissioni in fase redigente, che non può essere utilizzate per l'esame del progetto di legge comunitaria, paragonandola ai progetti di legge relativi alla modifica dello Statuto, alla legge elettorale, alla legge di approvazione del bilancio, del rendiconto e alla legge finanziaria. Lo Statuto della Regione Lombardia, all'art. 39, afferma come la Regione adegui il proprio ordinamento a quello comunitario proprio attraverso la legge comunitaria, con la quale si provvede a dare diretta attuazione alla normativa europea. Il progetto di legge regionale comunitaria è presentato annualmente dal Presidente della Regione ed è approvato dal Consiglio, durante la sessione europea.

214 B. SARDELLA, La “dimensione comunitaria” dei nuovi Statuti regionali, in Le

istituzioni del Federalismo, 3.4/2007.

Infine, è interessante notare come sia ritenuto necessario far partecipare le autonomie territoriali (attraverso il Consiglio delle Autonomie Locali) ai processi di adeguamento e di attuazione della normativa comunitaria.

Lo Statuto della Regione Molise216 stabilisce che è la Giunta

Regionale a provvedere all'attuazione del diritto europeo, rimandando ad una legge regionale modalità e tempi per l'approvazione di una legge comunitaria regionale annuale.

Si prevede217 che attraverso la legge comunitaria regionale,

predisposta dalla Giunta218, la Regione Piemonte adegui

periodicamente la propria normativa all’ordinamento comunitario. Il il Consiglio regionale è chiamato ad approvare la legge regionale nella sessione comunitaria, da tenersi entro il 31 maggio di ogni anno.

Infine, nello Statuto della Regione Marche si afferma che il Consiglio regionale approva leggi e regolamenti volti a dare attuazione ed esecuzione agli atti dell'Unione Europea.

Pochi Statuti regionali rimandano a leggi regionali comunitarie, come abbiamo appena osservato, seppur molte altre Regioni ne prevedano la presenza nelle leggi di procedura.

È il caso dell'Abruzzo che prevede l'obbligo in capo alla Giunta regionale di presentare al Consiglio, entro il 31 maggio di ogni anno, il progetto di legge regionale europea, da approvare entro il 31 luglio, in una sessione apposita. Attraverso la legge regionale europea la Regione si adegua agli obblighi derivanti da atti normativi europei o alle sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea ovvero per prevenire o per porre fine a procedure d'infrazione avviate nei confronti dell'Italia che

216 Art. 65 dello Statuto della Regione Molise. 217 Art. 42 dello Statuto della Regione Piemonte.

comportano obblighi di adeguamento in capo alla Regione.

Entro un anno dall'entrata in vigore della legge europea regionale, il Presidente della Giunta o l'Assessore competente per le politiche europee, previa deliberazione della Giunta regionale, deve presentare alla Commissione consiliare competente per le politiche europee una relazione sullo stato di attuazione della legge regionale europea.

La stessa la legge regionale può autorizzare l'attuazione delle direttive europee mediante regolamenti di esecuzione e attuazione, nonché nelle materie non coperte da riserva assoluta di legge, mediante regolamenti di delegificazione.

Qualora ci sia urgenza, dovuta alla necessità di dare immediata attuazione alle direttive europee o per porre fine a una procedura di infrazione causata dal comportamento regionale, la Giunta regionale può presentare una proposta di legge che abbia come oggetto solo quella direttiva, senza attendere la proposta di legge regionale europea.

La Regione Calabria disciplina che durante la sessione europea, da svolgersi entro il mese di maggio, il Consiglio debba esaminare il disegno di legge europea, presentato dalla Giunta entro il mese di aprile.

La legge regionale europea, che contiene le norme con le quali l'ordinamento regionale della Calabria si adegua al diritto europeo, è accompagnata da una relazione dell'Esecutivo regionale nel quale si elencano le direttive europee di competenza regionale da attuare in via legislativa, regolamentare o amministrativa, nonché quelle che non necessitano di successivi provvedimenti di attuazione perché direttamente applicabili per il loro contenuto sufficientemente specifico o nel caso in cui l'ordinamento regionale sia già conforme alle direttive stesse.

La Regione autonoma del Friuli Venezia Giulia, che è stata la prima a prevedere la legge comunitaria regionale, disciplina che la Giunta, entro il 31 marzo di ogni anno, presenti al Consiglio la legge comunitaria.

La legge regionale comunitaria, che reca disposizioni modificative o abrogative di disposizioni legislative regionali in contrasto con gli obblighi europei, può autorizzare l'attuazione delle direttive mediante regolamenti di esecuzione e attuazione, nonché mediante regolamenti di delegificazione, nelle materie non coperte da riserva assoluta di legge. Inoltre, si prevede che, entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge comunitaria regionale annuale l'Assessore regionale per le relazioni internazionali e per le autonomie locali, previa deliberazione della Giunta regionale, presenta alla competente Commissione consiliare una relazione sullo stato di attuazione della legge stessa.

La Regione Molise disciplina che il Consiglio debba trattare la legge regionale europea durante la sessione europea da svolgersi entro il 30 giugno di ogni anno.

Anche la Regione autonoma della Sardegna ha introdotto la legge europea regionale, con la quale garantisce il periodico adeguamento dell’ordinamento regionale agli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione europea. Il disegno di legge europea regionale annuale, unitamente alla relazione di accompagnamento, è presentato entro il 31 marzo di ogni anno dalla Giunta regionale al Consiglio, che lo approva in sede di sessione europea. Con la legge europea regionale annuale, la Regione recepisce, nelle materie di competenza regionale, gli atti emanati dall'Unione europea, con particolare riguardo alle direttive europee, e dispone quanto ritenuto necessario per il completamento dell'attuazione dei regolamenti dell'Unione europea; detta le disposizioni per

l'esecuzione delle sentenze della Corte di giustizia e per l'attuazione delle decisioni della Commissione europea che comportano l'obbligo di adottare provvedimenti di adeguamento per la Regione; contiene le disposizioni modificative o abrogative della legislazione regionale in contrasto con norme o atti europei; effettua una ricognizione degli atti normativi dell'Unione europea che la Giunta regionale è autorizzata ad attuare in via amministrativa, dettando i relativi principi e i criteri applicativi.

Per adeguare l'ordinamento regionale agli obblighi europei, la legge regionale 16/2008 ha previsto che la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna debba presentare il progetto di legge comunitaria regionale. La legge, quindi, ha l'obiettivo di adeguare l'ordinamento regionale rispetto agli obblighi europei sulla base della verifica di conformità, effettuata ogni anno dalla Giunta regionale e tenuto conto degli indirizzi formulati dall'Assemblea legislativa nella Sessione europea annuale.

Stesse regole valgono per la Provincia autonoma di Bolzano, per la Regione Siciliana, per le Regioni Lazio, Umbria, Marche e Puglia, che è stata l'ultima a dotarsi di una legge regionale di procedura. In definitiva, si può affermare che le leggi regionali europee hanno uguali caratteristiche: è l'atto con il quale l'ordinamento regionale si adegua agli obblighi europei e da attuazione alle direttive; deve essere presentato dalla Giunta regionale al Consiglio, che ne discute in sessione europea; contiene l’elenco degli atti normativi dell’Unione europea alla cui attuazione dispone che provveda la Giunta regionale in via regolamentare o amministrativa.

Per ultimo, è bene ricordare che tutte le Regioni prevedono che qualora vi sia urgenza, quindi non si possa aspettare la proposta e quindi l'entrata in vigore della legge regionale europea, ma si rende necessario adeguare l'ordinamento regionale agli atti

normativi dell'Unione Europea, le Giunte possono presentare alle Assemblee un relativo progetto di legge.

Seppur quasi tutte le regioni la prevedano, nel 2019 solo la Regione Emilia-Romagna e la Provincia autonoma di Bolzano hanno emanato una legge regionale/provinciale europea, sintomo di poca partecipazione anche nella fase discendente del diritto europeo.

Infine, si ritiene giusto ricordare che vi è in atto un progetto pilota del Comitato delle Regioni “RegHub”, con l'obiettivo di ottenere un riscontro sull’attuazione concreta della legislazione europea sul territorio, coinvolgendo direttamente gli enti territoriali.

Al progetto partecipano 9 Regioni italiane, su un totale di 37 Regioni di tutta l'Unione Europea. Ad ogni consultazione, ogni Regione coinvolge associazioni, enti locali, università e gli stessi uffici regionali per rispondere con un parere chiaro.

Ad oggi gli hubs regionali sono stati consultati sull’applicazione delle direttive europee in materia di appalti e concessioni, qualità dell’aria e assistenza sanitaria transfrontaliera.

Il progetto pilota rappresenta una risposta concreta del Comitato delle Regioni all’invito rivoltogli dalla Task force sulla sussidiarietà affinché fosse proposto un metodo per la raccolta sistematica di dati e informazioni sull’attuazione della legislazione europea a livello regionale e locale, in vista della revisione della legislazione stessa.

Documenti correlati