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IL VERDE NELLO SPAZIO URBANO

4.1 La funzione termoregolatrice del verde urbano

La storia dei giardini e del paesaggio ci dimostra come la vegetazione, assieme a specifiche soluzioni progettuali, sia stata utilizzata per creare oasi di benessere in luoghi caratterizzati da climi non sempre troppo confortevoli. (Sullivan 2002). L‟utilizzo della vegetazione come strumento strategico di intervento per la mitigazione microclimatica delle aree cittadine riceve oggi sempre più considerazione, tra studiosi, addetti ai lavori e amministrazioni locali anche per l‟aggravarsi e la sempre maggiore frequenza delle ondate di calore che aumentano i rischi anche gravi sulla salute dei gruppi più vulnerabili della popolazione che vive nei centri urbani.

Diversi microclimatologi hanno studiato l‟uso della vegetazione come forma di controllo microclimatico dello spazio urbano (Wilmers, 1990., Alvarez et al., 1991., Picot, 2004) e riconosciuto che nelle aree urbane, solo un aumento del 10% nella copertura arborea, potrebbe contrastare il previsto aumento di 4° C della temperatura nei prossimi 100 anni, con conseguenti risparmi energetici dell'8-11% circa per il raffreddamento delle abitazioni e la riduzione dell'effetto "isola di calore urbana”. Uno studio di Nowak (1999) dimostra che sotto piccoli gruppi di alberi o alberi singoli con copertura erbosa, la temperatura pomeridiana dell‟aria, a 1,5 metri sopra il livello del terreno è da 0,7° a 1,3° C più bassa che in altre zone, sia per effetto dell‟ombreggiamento, sia per l‟evapotraspirazione. Un albero adulto con una grande chioma può infatti, evaporare fino a 25 litri di acqua al giorno, producendo nei climi caldo-aridi, l‟equivalente di cinque condizionatori che funzionino per 20 ore di seguito (Semrau, 1992).

E‟ stato, inoltre, dimostrato come una corretta progettazione di giardini intorno alle abitazioni, crei una situazione di ombreggiamento nei confronti dell‟edificio, tale da abbassare le temperature di circa 5° C, riducendo, notevolmente la richiesta di energia per il condizionamento estivo (Donovan et al., 2009). La presenza, la conformazione ed il grado di estensione, penetrazione e connessione delle aree verdi, determina in modo significativo la qualità ambientale e climatica della città. Gli alberi in città contribuiscono al miglioramento delle condizioni ambientali, grazie ai loro molteplici effetti di mitigazione e alle loro proprietà ecologiche e ambientali (McPherson et al., 1994b).

Essi infatti influenzano il microclima delle aree abitate: in virtù dell‟effetto sulla riduzione della velocità del vento, impediscono un eccessivo raffreddamento in inverno, mentre in estate, attraverso l‟evapotraspirazione e l‟ombreggiamento, contribuiscono alla diminuzione della temperatura. L‟entità degli effetti benefici prodotti è legata a fattori quali: le dimensioni delle aree verdi, la loro configurazione e posizione rispetto agli edifici, la distanza tra gli alberi, l‟estensione e l‟altezza delle chiome, la densità fogliare e la sua persistenza. Gli alberi hanno anche altre importanti qualità ecologiche (assorbimento acustico, il blocco di erosione da precipitazioni, filtraggio degli inquinanti, la riduzione di ozono, ecc) che interagiscono positivamente con le caratteristiche microclimatiche menzionate dando agli alberi urbani un elevato valore economico-

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ambientale. Secondo la valutazione canadese un vecchio albero maturo produce un valore economico annuo di circa 300 euro, per la sua aria condizionata, la protezione del suolo, il controllo dell'inquinamento e la fornitura di habitat per la fauna selvatica. (Akbari e Taha).

L'effetto di raffreddamento di grandi parchi e cinture verdi in termini di modifica di isole di calore urbano è stata misurata e valutata da molti autori ed è generalmente riconosciuto che c'è una differenza di temperatura dell'aria di circa 2-3 a 6 ° C tra l'interno delle grandi aree verdi (maggiori di 50 ha) e le zone circostanti costruite.

La ricerca sul campo e lavori di valutazione/simulazione sugli effetti di raffrescamento di piccole aree verdi urbane (cortili, strade, piazzette), sono stati effettuate principalmente in Nord America, Giappone e nei paesi di lingua tedesca e scandinavi, dove già da un ventennio le conoscenze relative al clima urbano, hanno portato ad attuare con successo programmi di silvicoltura urbana. Stoccarda rappresenta uno dei migliori esempi di gestione dell‟ isola di calore urbana, al mondo. Già negli anni‟ 30, attraverso piani di gestione del clima ha affrontato il problema della qualità dell'aria e la riduzione dell'isola di calore. Una serie di percorsi del vento sono stati individuati in tutta la città che permettono all'aria fresca proveniente dalla montagna di fluire nel cuore della città. Nessun nuovo edificio è permesso nelle zone designate come parte dei percorsi del vento e l'abbattimento di alberi di una certa dimensione in aree urbane è vietato, con il risultato che il verde copre più del 60% dell‟intera superficie della città. (Città di Stoccarda, 2008).

Altre città hanno impiegato approcci differenti. In Giappone la città di Nagoya ha recentemente messo in atto strategie che richiedono di piantare alberi in tutti i lotti edificabili superiori ai 300 mq. In tali aree il verde deve essere compreso tra il 10 e 20 % dell‟area. A Tokyo il Governo Metropolitano si è posto l'obiettivo di ridurre il numero di giornate eccessivamente calde, a 20 all'anno. Per raggiungere questo obiettivo il Comune ha utilizzato la mappatura termica e monitorato le condizioni climatiche in tutta la città, studiando misure per quelle aree che sono maggiormente vulnerabili (Green Tokyo Plan, 2003).

Nei primi anni „90 la città di Chicago ha commissionato uno studio per esplorare gli effetti degli alberi sull‟ambiente urbano. Pubblicato nel 1994, il Chicago Urban Forest Climate Project (CUFCP) ha rilevato in città la presenza di 4,1 milioni gli alberi che offrono una vasta gamma di benefici quantificabili, con miglioramento dell‟inquinamento dell‟area, per il valore di 1 milione di dollari, l‟assorbimento di 855.000 tonnellate di CO2, la riduzione delle superficie soggette ad inondazioni, il minor uso di aria condizionata. Lo studio ha anche dimostrato che alberi di grandi dimensioni, riducono maggiormente le temperature della città. (McPherson et al. 1994) Alla luce di questi risultati, le autorità cittadine hanno deciso di adottare un approccio strategico alla gestione degli alberi per massimizzare il ruolo funzionale che questi possono avere sull'ambiente urbano. Un'approfondita analisi sull‟alberatura esistente ha dimostrato che le aree con la più bassa copertura arborea hanno sofferto maggiormente, durante le ondate di calore. Ciò ha permesso di sviluppare un sistema di gestione arborea che tratta la foresta urbana come una parte vitale delle infrastrutture di Chicago, in grado di fornire una gamma di benefici per l'ambiente. La città di Chicago attraverso lo sviluppo e l'attuazione di un Piano Strategico di Gestione della Foresta Urbana sta utilizzando il potenziale degli alberi per ridurre l'impatto delle ondate di calore.

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L‟effetto di aree vegetate, sull‟ambiente microclimatico è stato anche oggetto di ricerche condotte in Italia. Uno studio dell‟Istituto di Biometeorologia del Cnr di Firenze (2006) ha dimostrato che per migliorare il clima in città e i costi della nostra bolletta, potrebbe bastare qualche albero, una piccola siepe e un giardinetto nel cortile sotto casa o in quello delle scuole, ottenendo una variazione di temperatura che oscillerebbe da 3 a 5° C. Lo studio ha inoltre dimostrato che le aree vegetate hanno un effetto di raffreddamento che aumenta, più o meno linearmente, con la loro dimensione. Pertanto un'attenta riprogettazione urbana che contempli adeguate isole verdi nei cortili, potrebbe costituire una soluzione semplice ed economica per migliorare il benessere ambientale dei residenti nelle città.