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Il progetto GRaBS: Green and Blue Space Adaptation for Urban Areas Il progetto GRaBS (Green and Blue Spaces), finanziato dalla Comunità Europea,

IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI NELLA PROTEZIONE DEL CLIMA

NOI, SINDACI, INVITIAMO

8.8 Il progetto GRaBS: Green and Blue Space Adaptation for Urban Areas Il progetto GRaBS (Green and Blue Spaces), finanziato dalla Comunità Europea,

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lavorare in partnership, una rete di 14 organizzazioni di alto livello (provincie, regioni, università e centri di ricerca) rappresentante otto stati membri (Grecia, Gran Bretagna, Lituania, Austria, Svezia, Slovacchia, Italia, Olanda) che hanno raccolto la sfida climatica elaborando strategie per l’adattamento al cambiamento climatico, nella pianificazione e nello sviluppo regionale in tutta Europa

Il progetto, si è posto 4 obiettivi principali:

1) sensibilizzare l’opinione pubblica e creare una rete di competenze sulle infrastrutture verdi;

2) creare metodi di pianificazione all’avanguardia nei nuovi insediamenti urbani; 3) sviluppare uno strumento di valutazione del rischio e della vulnerabilità dei territori;

4) coinvolgere attivamente le comunità locali sia nella pianificazione territoriale, sia nella realizzazione e gestione di nuove infrastrutture “verdi”.

Esso ha inoltre favorito uno scambio di conoscenze ed esperienze ed un efficace trasferimento di buone pratiche sulle strategie di adattamento al cambiamento climatico agli enti locali e regionali.

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108 8.9 Il panorama legislativo italiano

Il panorama legislativo italiano, non si presenta particolarmente ricco di norme che tutelino o indirizzino verso la protezione del clima e l’incremento di aree verdi, fatta eccezione per pochi atti che non riescono a regolamentare la materia in maniera soddisfacente. La prima legge che si occupa di incrementare le aree verdi in città è la Legge 113 del 29 gennaio 1992, n. 113 che prevede l’obbligo per il comune di residenza, entro 12 mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato o residente, di porre a dimora un albero. Purtroppo sono pochissimi i Comuni, in tutta Italia, che la hanno applicata soprattutto a causa del mancato finanziamento statale per l’acquisto delle piante. L’ufficio anagrafe del comune registra sul certificato di nascita, entro 15 mesi dall’iscrizione anagrafica, il luogo esatto dove tale albero è stato piantato. Nel suo ruolo di pianificatore il Comune potrebbe trarre un enorme profitto ambientale dall’applicazione della Legge 113, indirizzando le piantumazioni in aree appositamente individuate con la finalità di migliorare il microclima di porzioni di città ambientalmente disagiate.

La norma nazionale “UNI 11235”, del maggio 2007, partendo dalla raccolta di linee guida di altre nazioni e di esperienze italiane, in coerenza con la normativa europea esistente, definisce le regole di progettazione, esecuzione, manutenzione e controllo di coperture a verde che finora erano state lasciate alle singole aziende. Altro importante riconoscimento della valenza del verde in città è il Decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2009, n. 59 sul rendimento energetico in edilizia in base al quale il concetto di “coperture a verde” entra a far parte dell'ordinamento italiano. L'art.2 comma 5 le definisce quali “coperture continue

dotate di un sistema che utilizza specie vegetali in grado di adattarsi e svilupparsi nelle condizioni ambientali caratteristiche della copertura di un edificio".

L'articolo 4 specifica come il progettista, per limitare i fabbisogni energetici possa utilizzare "coperture a verde che permettano di contenere le oscillazioni

della temperatura degli ambienti in funzione dell'andamento dell'irraggiamento solare". Essendo ormai inserite a pieno titolo tra le strutture edilizie in grado di

produrre risparmi, anche queste tecnologie ambientali sono passibili di sgravio Irpef del 55% (Tecnici.it, 2010).

Un recente disegno di legge del Ministero dell’Ambiente: “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, già approvato dal Senato il 12aprile 2011, punta a promuovere l’ampliamento degli spazi di verde urbano e la “cultura del verde”. La legge intende intervenire su quattro campi. In primo luogo con l’istituzione della “Giornata nazionale degli alberi” (Fig. 8.4) che si svolgerà ogni anno il 21 novembre e che sostituisce la “Festa degli Alberi”, ormai desueta, durante la quale le istituzioni scolastiche cureranno, in collaborazione con i Comuni e con il Corpo forestale dello Stato, la messa a dimora di piantine, con una particolare attenzione alle varietà tradizionali dell’ambiente italiano e preferibilmente di provenienza locale. Il disegno di legge punta a rendere effettivo per i Comuni l’obbligo di piantare un albero per ogni nato modificando la normativa vigente e rendendola più cogente per i sindaci. Si abbreviano i tempi per la messa a dimora dell’albero portandoli da 12 mesi a 30 giorni e si stabilisce che entro 30 giorni dalla nascita del neonato il comune informi la famiglia sul luogo esatto in cui l’albero è stato piantato. Si impone quindi ai Comuni di effettuare entro 180 giorni

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dall’entrata in vigore della legge un censimento degli alberi piantati nelle aree pubbliche. Due mesi prima del termine del mandato il sindaco dovrà rendere pubblico il “bilancio arboricolo” del Comune, evidenziando il rapporto fra gli alberi piantati all’inizio ed alla fine del ciclo amministrativo. Un altro intervento previsto dal decreto introduce una ipotesi di esenzione dalla TOSAP (Tassa occupazione suolo pubblico) per le aiuole realizzate o da realizzare in spazi adiacenti i pubblici esercizi, perché queste ultime non producono reddito ma solo decoro urbano e migliore ambiente. La proposta interviene inoltre, anche sulla legge che disciplina i contratti di sponsorizzazione per le amministrazioni pubbliche facendo rientrare fra le iniziative che possono essere sponsorizzate quelle finalizzate a favorire l’assorbimento delle emissioni di anidride carbonica dall’atmosfera, tramite l’incremento e la valorizzazione del patrimonio arboreo delle città. La gamma della attività sponsorizzabili comprende una molteplicità di iniziative, quali, ad esempio, interventi di forestazione urbana, adozione di un’area per un periodo di tempo al fine di provvedere alla sua valorizzazione, manutenzione di aree verdi, versamento di somme di denaro da destinare alle

predette attività.

Fig. 8.4 – Giornata nazionale dell’albero

Tra le possibili modalità di coinvolgimento dei cittadini alle problematiche ambientali esiste la Legge 28 gennaio 2009, n. 2 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185 " che all’ art. 23 prevede la detassazione dei microprogetti di arredo urbano o di interesse locale operati dalla società' civile, nello spirito della sussidiarietà' e offre la possibilità a gruppi di cittadini organizzati di formulare all'Ente Locale territoriale competente, proposte operative per la realizzazione di opere di interesse locale, nel rispetto degli strumenti urbanistici vigenti o delle clausole di salvaguardia degli strumenti urbanistici adottati, indicandone i costi ed i mezzi di finanziamento, senza oneri per l'Ente medesimo. L'Ente Locale provvede sulla proposta, con il coinvolgimento, se necessario, di eventuali soggetti, Enti ed uffici interessati,

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fornendo prescrizioni ed assistenza. Gli Enti Locali possono predisporre apposito regolamento per disciplinare le attività' ed i processi di cui al presente comma. Le spese per la formulazione delle proposte e la realizzazione delle opere sono, fino alla attuazione del federalismo fiscale, ammesse in detrazione dall'imposta sul reddito dei soggetti che le hanno sostenute, nella misura del 36 per cento, nel rispetto dei limiti di ammontare e delle modalità' di cui all'articolo 1 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e relativi provvedimenti di attuazione, e per il periodo di applicazione delle agevolazioni previste dal medesimo articolo 1. Successivamente, ne sarà' prevista la detrazione dai tributi propri dell'ente competente.

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CAPITOLO 9.Iniziative e “personaggi verdi”