2. Gli obiettivi di efficienza 2015-‐2017
2.2. La gestione del patrimonio immobiliare
La strategia immobiliare, si fonda su iniziative che perseguono la rispondenza delle infrastrutture alla sua caratteristica fondamentale ed alla missione dell’Ente: la multidisciplinarietà e il trasferimento di cultura e tecnologia al territorio, consolidando la presenza di strutture dell’Ente su tutto il territorio nazionale e favorendo la compresenza di ricercatori afferenti ai diversi ambiti disciplinari.
Il patrimonio immobiliare del CNR è strumentale, presente su tutto il territorio nazionale, variegato nella forma, negli utilizzi e nelle tipologie edilizie, nella quasi totalità dei casi dotato di un gran numero di servizi accessori ed impianti ad alto potenziale tecnologico, risultato di forti investimenti, passati, presenti e si auspica futuri.
Per garantire l’operatività delle oltre 8.000 unità di personale CNR, cui si aggiungono ulteriori non meno di 4.500 unità che collaborano a vario titolo nelle attività dei 103 Istituti – 18 Aree della Ricerca più due istituende, sono ad oggi in essere 79 contratti di locazione con privati ed Università per una previsione di spesa stimata per il 2015 di oltre 13M€.
Le politiche in materia di gestione immobiliare seguono, in linea con gli obiettivi strategici dell’Ente, le linee d’intervento generali di seguito descritte, contribuendo a ottimizzare la gestione e l’implementazione del programma degli interventi futuri.
Esse sono funzionali allo sviluppo, alla razionalizzazione e al mantenimento del valore degli assets immobiliari, nonché alla gestione efficace del patrimonio edilizio di proprietà e di quello in uso attraverso contratti di locazione/comodato gratuito-‐oneroso e sono:
• miglioramento della gestione del patrimonio immobiliare, inteso quest’ultimo come risorsa dell’Ente (e più in generale del Paese) da utilizzare al massimo delle sue potenzialità, e soprattutto potenziare e valorizzare;
• garanzia della piena rispondenza delle infrastrutture dell’Ente alla mission istituzionale del CNR: multidisciplinarietà e trasferimento di cultura e tecnologia al territorio, attraverso la presenza diffusa in tutte le Regioni Italiane (ad oggi con la sola esclusione della Valle d’Aosta) e la compresenza dei ricercatori afferenti a i tutti ambiti disciplinari;
• ottimizzazione delle interazioni scientifiche tra gli Istituti e tra questi e le Università e le strutture di ricerca pubbliche e private;
• razionalizzazione dell’utilizzo degli spazi negli immobili, privilegiando la scelta di quelli di proprietà (adozione di standard comuni in tutte le strutture, mq/persone per tipologia di utilizzazione, distinta tra uffici-‐studi e laboratori leggeri, medi e pesanti);
• realizzazione di nuovi siti, in tutta Italia, destinati ad accogliere le attività di ricerca di numerosi Istituti (sedi principali ed articolazioni territoriali), riducendo la presenza del CNR in sedi non di proprietà e di conseguenza i costi di locazione;
• re-‐investimento di eventuali economie di gara e risparmi nei costi di locazione in ulteriori iniziative di sviluppo per generare un “circolo virtuoso” di ottimizzazione-‐risparmio-‐ investimento; tale operazione di riutilizzo “intelligente” dei risparmi garantisce all’Ente la possibilità di poter sostenere economicamente anche un eventuale ricorso al mercato finanziario per incrementare le disponibilità a bilancio per dare ulteriore seguito ai programmi;
• intervento prioritario in quelle Regioni nelle quali risultano in essere contratti di locazione più onerosi e in quelle Regioni nelle quali è possibile / sono più agevoli l’accesso a finanziamenti esterni (fondi strutturali, PON R&C, Intese, APQ) al fine di garantire la completa copertura finanziaria e quindi la fattibilità stessa degli interventi;
• continuità agli interventi di sviluppo edilizio già approvati in CdA negli anni precedenti e a quelli il cui finanziamento, già erogato da soggetti terzi, consente una minore esposizione da parte dell’Ente, se non per eventuali ulteriori marginali contributi);
• cooperazione e collaborazione con le maggiori Università italiane, al fine di svolgere congiuntamente la comune attività istituzionale di ricerca, ed al tempo stesso di sfruttare e valorizzare le reciproche competenze (di carattere gestionale e tecnica) nelle attività di progettazione, di project e construction management e di facility management connesse con la realizzazione e gestione di opere pubbliche (ad esempio accedendo a servizi tecnici e di
coaching ad elevato valore aggiunto).
Il programma degli interventi è stato configurato come azione strategica di ottimizzazione e accrescimento del valore specifico degli immobili, rendendo questi ultimi sempre più idonei alle tipiche attività dell’Ente, in termini di rispetto delle normative vigenti sulla sicurezza dei luoghi di lavori e impianti, di upgrade tecnologico (efficientamento energetico, eco-‐sostenibilità, innovazione tecnologica) e riduzione delle spese “vive” (locazioni, costi di gestione delle utenze, costi manutentivi). Gli interventi, in parte già completamente realizzati, in parte in corso e/o in fase di avvio, sono distribuiti su tutto il territorio, con prevalenza, in termini di risorse investite, nel Mezzogiorno.
La Creazione di nuovi Distretti e Aggregazioni pubblico/private, infine, ha dato e darà la possibilità di sviluppare concentrazioni territoriali di specializzazioni scientifiche e produttive, nonché aggregare una pluralità di soggetti pubblici e privati attivi.
La particolare congiuntura politico-‐economica del Paese, la sensibile riduzione dell’assegnazione ministeriale agli Enti Pubblici di Ricerca, la crescente attenzione al contenimento della spesa hanno
indirizzato le scelte del CNR verso una nuova politica finalizzata ad un più razionale utilizzo dei fondi a disposizione.
Il CNR, per garantire comunque un adeguato funzionamento delle proprie strutture e per dimostrarsi al passo con i cambiamenti ha attivato iniziative che hanno permesso l’accesso a fondi per gli interventi immobiliari portando avanti interventi ritenuti strategici o improcrastinabili per garantire la funzionalità e la sicurezza dei luoghi di lavoro in cui operano i gruppi di ricerca.
Le fonti di finanziamento reperite hanno varie provenienze come il PON R&C 2007-‐2013 e il fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC).
Di seguito si riporta una panoramica delle tipologie delle principali fonti di finanziamento su cui l’Ente ha potuto contare maggiormente negli ultimi anni per investire (dette fonti rappresentano l’80% delle risorse previste a copertura degli interventi programmati per il prossimo triennio).
L’importanza delle infrastrutture immobiliari si evidenzia anche attraverso gli interventi previsti per la costituzione di Poli tematici, finalizzate a creare delle strutture che concentrino le competenze multidisciplinari secondo logiche che riflettono le priorità alla domanda scientifica del panorama della ricerca. Gli interventi principali sono:
• Per quanto riguarda l’area napoletana:
-‐ Polo Umanistico: stipula di una convenzione con l’Università “Federico II” per realizzare una biblioteca, con possibilità di consultazione, dei libri costituenti il patrimonio librario degli Istituti recentemente trasferiti in locali adiacenti di proprietà del CNR afferenti al Polo Umanistico. La spesa complessiva necessaria di circa 1.000.000 di € sarà distribuita nel biennio 2014-‐2015;
-‐ Polo Biotecnologico (AdR Napoli 1 -‐ Castellino): sono stati definiti gli interventi da realizzare nell'ambito della sistemazione logistica delle attività del CNR nell’area campana, con la prospettiva di insediare nel complesso gli Istituti afferenti a tale Polo, attualmente dislocati in altre sedi. Azioni esplorative sono state intraprese presso le competenti Autorità Comunali di Napoli mirate alla verifica della possibilità di ottenere licenze edilizie per l’edificazione di ulteriori 2.500 mq nell’attuale complesso dell’Area, utilizzando la cubatura concessa per l'installazione dei prefabbricati utilizzati nella fase di ristrutturazione del complesso. Nell'arco del triennio 2014-‐2016 la spesa complessiva prevista per lavori è di circa 10.668.000 euro, interamente a carico del MIUR;
-‐ Polo Tecnologico (v.le Marconi): costruzione della nuova sede per l'IRC e l'IREA nell'area di proprietà CNR in località Fuorigrotta già sede dell'IBP e IGB (ora siti c/o l’AdR Napoli 1). Le procedure di aggiudicazione del lavoro sono completate ed i lavori sono stati consegnati e iniziati. L'opera di cui sopra, del costo complessivo al netto del ribasso d'asta di 13.526.834,83 euro + IVA al 10%, è finanziata per circa 14.879.000 euro dal MIUR e il resto dal CNR per circa €. 2.000.000, necessari per eventuali varianti e pagamento degli oneri accessori a
completamento e avvenuto collaudo dell’opera. Il termine dei lavori è previsto nel primo quadrimestre del 2015;
-‐ Polo Materiali (S. Giovanni a Teduccio): l’opera è in fase di completamento con una spesa prevista per il CNR di 300.000 euro e il cofinanziamento della Regione Campania per 5.000.000 euro nel 2014. L’opera consiste nella realizzazione della sede degli Istituti IMCB, ICTP e INO, attraverso la ristrutturazione e l’adeguamento funzionale di corpi di fabbrica presso lo stabilimento della ex Cirio di proprietà della “Federico II”. I tempi previsti per la realizzazione sono 3 anni per un costo complessivo dell’intervento di 15,3 milioni di euro.
• Nell’area bolognese:
-‐ Polo innovazione – Incubatore: l'iniziativa prevede la costruzione di un fabbricato da adibire ad "incubatore" per il trasferimento tecnologico e la ristrutturazione di un casale da adibire a supporto posti all’interno dell'Area della Ricerca di Bologna. Il progetto e le autorizzazioni alla costruzione sono stati acquisiti e l’opera prevede una spesa per il CNR di 1,5 M€ e la compartecipazione della Regione Emilia-‐Romagna con un finanziamento pari a 970 k€.
-‐ Polo innovazione – Tecnopolo: l’iniziativa, consiste nella costituzione di nuovi edifici nell'ambito di un Accordo Quadro con la Regione Emilia Romagna. Gli edifici, da costruirsi all'interno dell'Area della Ricerca di Bologna, sono finalizzati alla realizzazione del "Tecnopolo Materiali Ambiente", per un impegno complessivo di euro 3.060.000 euro, da concludersi entro il 2015, di cui 1.060.000 a carico del CNR e 2.000.000 dalla Regione Emilia Romagna. L’intervento si articola nel progetto di un edificio di nuova costruzione e una ri-‐ funzionalizzazione di una rete di laboratori esistenti da destinare all’attività di Tecnopolo. • Lecce -‐ Campus Nanotecnologie: il completamento della nuova sede si inquadra nell’ambito
dell'Accordo di Programma Quadro "Ricerca Scientifica" con una Convenzione tra Regione Puglia e il CNR/ex INFM per fa realizzazione del "Polo Tecnologico Campus Nanotecnologie". La realizzazione, che è già in fase avanzata, prevede la realizzazione di 7 edifici focalizzati nel Comune Lecce presso il Campus dell’Università del Salento “Ekotecne”. Con un finanziamento di € 10.000.000, l'iniziativa è totalmente finanziata dalla Regione Puglia e completata, i lavori sono stati conclusi entro il 2013 e sono in corso le fasi di collaudo. Per l’implementazione dell’opera per la realizzazione di due camere pulite e dotazione impiantistiche speciali è in corso un altro finanziamento esterno “PON infrastrutture” che prevede per la parte infrastrutturale e impiantistica un importo di 4.244.076,29. I lavori sono appaltati e iniziati ad agosto 2013 la loro conclusione è in fase di completamento, così come le opere di dettaglio.
Inoltre vale la pena evidenziare altre importanti iniziative immobiliari finalizzate al potenziamento della presenza territoriale dell’Ente:
• Sede di Lecco: l’investimento è finalizzato al completamento dell’intervento congiunto CNR – PoliMi, relativo alla realizzazione di un nuovo edificio ad uso del CNR, all’interno del nuovo Polo Territoriale di Lecco del Politecnico di Milano, da destinare alle attività di ricerca del CNR (IENI, ITIA, INSEAN, IMCB, INO, IFN), per complessivi circa 8 milioni di euro;
• Area della ricerca di Padova: è stata sottoscritta la convenzione con il MAV che svolgerà la funzione di stazione appaltante. Costo totale previsto per l’intervento nel triennio 2014-‐2016: 12 milioni di euro.
• Area della Ricerca di Bari (Valenzano): È stato completato nel 2011 l’acquisto dall’Università di Bari del terreno ove sorgerà l'Area della Ricerca, in zona Agro di Valenzano. È stata ultimata la redazione di un progetto distributivo con il concorso degli Istituti da trasferire, per una stima complessiva di 35 milioni di euro. L’Area che si andrà a realizzare permetterà di abbattere quasi totalmente le locazioni nell'area di Bari. Il progetto distributivo ha messo in evidenza la necessità di integrare le somme a carico dell’Ente previste per la realizzazione e questo essenzialmente per le nuove normative in vigore in tema di edilizia che hanno fatto lievitare i costi di edificazione. È stato ultimato lo studio geologico del terreno ed è stato acquisito lo studio per la messa in sicurezza idraulica dello stesso, con un preventivo stimato di spesa di 1,5 milioni di euro.
• Realizzazione dell’edificio “Mouse Clinic” presso il Campus di Monterotondo: si tratta di un intervento sfruttando le sovvenzioni governative, per realizzare un nuovo edificio all’interno del Campus di Monterotondo denominato "Mouse Clinic" con locali di diagnostica, laboratori e annessi servizi per complessivi 1.460 mq. Il costo complessivo dell'opera, compresi gli oneri per la progettazione "esecutiva", è di 7.358.810. Le attività per l’affidamento dei lavori sono riprese da parte del progetto EMMA a seguito dell'acquisto dell'intero complesso da parte dell'Ente. Il finanziamento dell'opera è stato assicurato dal MUR tramite fondi dedicati allo "Sviluppo Internazionale del Campus di Monterotondo, fondi che sono interamente nella disponibilità dell’Infrastruttura EMMA -‐ Infrafrontier IMPC.
Per quanto riguarda invece le politiche di contenimento della spesa per i canoni di locazione le linee guida che sono state osservate in quest’ultimo triennio e che determinano tutte le scelte future programmate e proposte per il prossimo sono:
o riorganizzazione e razionalizzazione degli spazi negli immobili di proprietà;
o avvio di iniziative di sviluppo immobiliare, realizzando nuovi siti, in tutta Italia (intervenendo prioritariamente in quelle Regioni nelle quali risultano in essere contratti di locazione più onerosi e in quelle Regioni nelle quali è possibile/più agevoli l’accesso a finanziamenti esterni), destinati ad accogliere le attività di ricerca di numerosi Istituti (sedi principali ed articolazioni territoriali), riducendo la presenza del CNR in sedi non di proprietà e di conseguenza i costi di locazione;
o applicazione del D.Lgs n. 95/2012 convertito in Legge n.135/2012 -‐ applicazione art. 3, ai fini del contenimento della spesa pubblica, con riferimento ai contratti di locazione passiva aventi ad oggetto immobili a uso istituzionale stipulati dalle Amministrazioni centrali, tra cui il CNR:
• la riduzione del 15% dell’importo del canone (anticipata al 1° luglio 2014 rispetto all’iniziale data prevista del 1° gennaio 2015, come da successivo DECRETO-‐LEGGE 24 aprile 2014, n. 66, entrato in vigore il 24.04.2014),
• blocco dell’adeguamento ISTAT per gli anni 2012 -‐ 13 -‐14 (per cui i canoni a partire dall’entrata in vigore della legge di riferimento non hanno subito aumenti, storicamente valutabili nell’ordine del un 2% annuo),
o per quei contraenti liquidati tramite fattura, a far data da ottobre 2013, adeguamento dei canoni, di un punto percentuale essendo passata l’aliquota IVA dal 21% al 22%;
o Analisi sulla congruità dei canoni corrisposti, attraverso la valutazione dell’Agenzia delle Entrate e la successiva richiesta ai locatari di adeguamento al nuovo canone congruito con abbattimento del 15% (come previsto dalla Legge).
Tali azioni, a seconda della tipologia contrattuale e della specificità di ogni singolo contratto, sono state applicate, di volta in volta, singolarmente e/o sinergicamente.