• Non ci sono risultati.

La nuova agenda internazionale e la “partnership building

strategy” dell’UNESCO (2008-2014)

Nel 2008 le agenzie delle Nazioni Unite avviano diverse iniziative pluriennali in collaborazione con altre organizzazioni sui temi dell’economia creativa (modelli statistici) e dell’industria culturale (cooperazione con i Paesi emergenti, proprietà intellettuale).

8 Le raccomandazioni di questo evento, note come Jodhpur Initiatives, propongono

una serie di strategie per la raccolta dei dati e lo sviluppo dell’industria creativa da attuare nei Paesi Asiatici (United Nations, 2008, p.15)

9 I paesi beneficiari del progetto pilota sono: Figi, Mozambico, Senegal, Trinidad e

67

La prima è il lancio dell’iniziativa Creative Africa e del Creative

Economy Report grazie al lavoro congiunto dell’UNCTAD e

dell’Unità Speciale per la Cooperazione Sud-Sud dell’UNDP10. Il documento continua l'opera dell’UNESCO nello sviluppo di un quadro statistico per l’industria culturale e lo completa grazie a dati provenienti da diverse agenzie11. È da questi presupposti che, lo stesso anno nasce una collaborazione diretta tra UNDP ed UNESCO volta all’attivazione di diciotto programmi nazionali a valere sulle risorse della “Finestra tematica su Cultura e Sviluppo” del Fondo per il raggiungimento degli Obbiettivi di Sviluppo per il Millennio12. Lo scopo delle iniziative è far emergere il know-how tacito che guida le iniziative creative e culturali in tutto il mondo. Sempre nell’ambito del MDG-F, l’UNESCO lancia il Framework for Cultural Statistics

2009 (FCS)ed elabora un metodologia operativa basata su una serie di indicatori culturali per lo sviluppo che, grazie al supporto del governo spagnolo, ha trovato applicazione in undici Paesi13.

10 Il lancio ufficiale delle iniziative è avvenuto nell'ambito della dodicesima

sessione della Conferenza ministeriale quadriennale dell'UNCTAD ad Accra, in Ghana, dal 20 al 25 aprile 2008 (United Nations, 2008).

11 Nel 2006 l’UNESCO Institute for Statistics (UIS) aveva già avviato uno studio

riguardante la creazione di un quadro statistico unitario sulle professioni culturali e creative. Si v. Burns Owens Partnership, Pratt, A.C. and Taylor, C. (2006). A

framework for the cultural sector: A report for UIS/UNESCO, London, BOP.

12 L' UNDP-Spain Millenium Development Goals Achievement Fund (MDG-F)

rappresenta un approccio innovativo alla cooperazione internazionale con l'obiettivo di accelerare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e per sostenere la riforma del sistema delle Nazioni Unite. Con il suo lancio nel dicembre 2006, l’UNDP e il governo della Spagna hanno creato una partnership importante con un investimento totale di 918 milioni di euro destinato a sostenere i governi nazionali, le autorità locali e le organizzazioni della società civile nella lotta alla povertà e alla disuguaglianza. Il MDG-F supporta otto "finestre tematiche" tra cui una dedicata a Cultura e Sviluppo. L'UNESCO, come agenzia specializzata delle Nazioni Unite con un mandato specifico sulla cultura, è stata designata coordinatore di questa finestra tematica (United Nations, 2013).

13 L’iniziativa Culture for Development Indicators Methodology (UNESCO CDIS)

ha inteso contribuire all'attuazione dell'articolo 13 (Integrazione della cultura nello sviluppo sostenibile) della Convenzione sulle espressioni culturali (2005). I

68

Nel 2009 la Divisione per le Politiche Culturali e il Dialogo Interculturale dell’UNESCO firma un accordo di collaborazione con l’UCLG, invitando il Comitato Cultura di quest’ultima a produrre uno studio che spieghi il punto di vista delle città e delle amministrazioni locali nel processo "Verso un nuovo modello di politica culturale", un percorso di avvicinamento degli attori culturali al tema dello sviluppo sostenibile. Il Rapporto n.4 dell’Agenda 21 per la Cultura “Culture and Sustainable Development: Examples of Institutional Innovation and Proposal of a New Cultural Policy Profile” costituisce l’esito dell’accordo14.

Nel periodo 2009-2011 il Programma di Supporto alle Industrie Creative, attuato congiuntamente da UNESCO, ILO, FAO e UNDP in stretta collaborazione con il governo del Regno di Cambogia, forma più di ottocento artigiani e artisti mentre, dal 2010 al 2013, il Fondo Internazionale dell’UNESCO per la Diversità Culturale organizza quattro cicli di programmazione destinati ai Paesi emergenti per un totale di settantuno progetti culturali finanziati15 (United Nations, 2013, p.134-135). Contemporaneamente il Programma per le Statistiche sulla Cultura dell’Ufficio Statistico UNESCO (UIS) sostiene la diffusione di statistiche di settore a livello globale attraverso: la raccolta e diffusione di dati uniformati e

progetti nazionali partiti nel 2009 hanno avuto una durata triennale o quadriennale ed hanno riguardato i seguenti Paesi: Bosnia and Herzegovina, Burkina Faso, Cambodia, Colombia, Ecuador, Ghana, Namibia, Peru, Swaziland, Uruguay and Viet Nam (United Nations, 2013, pp.167-168).

14

Si v. Cultural Policies and Sustainable Development, www.agenda21culture.net [online] Disponibile su: http://www.agenda21culture.net/index.php/it/16-official- documentation-all/agenda-21-culture-all/437-cultural-policies-and-sustainable- development [ultimo accesso: 19 marzo 2014].

15

Si v. International Fund for Cultural Diversity (IFCD), www.unesco.org [on line] Disponibile su: http://www.unesco.org/new/en/culture/themes/cultural- diversity/diversity-of-cultural-expressions/funded-projects// [ultimo accesso: 19 marzo 2014].

69

comparabili, la diffusione di metodologie e standards, corsi di formazione e supporto tecnico agli istituti statistici nazionali.

Le attività illustrate dimostrano un impegno crescente dell’UNESCO nella creazione di una propria partnership building strategy che si rivolge principalmente alle altre agenzie delle Nazioni Unite, ma si dimostra aperta verso il contributo di altre organizzazioni internazionali, come l’ALECSO o l’UCLG. L’obbiettivo della strategia è l’avvicinamento degli organismi internazionali e dei governi nazionali e locali ai temi dello sviluppo sostenibile e della cultura, intesa come strumento per il suo raggiungimento, anche in funzione di una riforma delle Nazioni Unite. La Risoluzione ONU su “Cultura e Sviluppo”16 (2011) e la Dichiarazione UNESCO di Hangzhou “Porre la cultura al centro delle politiche di sviluppo sostenibile”17 (2013) possono considerarsi i primi risultati di tale strategia.

16 Risoluzione ONU n. 66/208

17 La Dichiarazione UNESCO firmata a Hangzhou contiene dieci punti chiave per

supportare lo sviluppo sostenibile (United Nations, 2013, pp.156-159): (1) Riconoscere che in aggiunta ai suoi benefici economici, l'economia creativa genera anche un valore non monetario che contribuisce in modo significativo al raggiungimento di uno sviluppo inclusivo e sostenibile; (2) Rendere la cultura un volano per i processi di sviluppo economico, sociale e ambientale; (3) Rivelare le opportunità esistenti attraverso la mappatura delle risorse locali dell'economia creativa; (4) Rafforzare la base di conoscenze attraverso una raccolta rigorosa di dati a monte di qualsiasi politica di sviluppo dell'economia creativa; (5) Indagare i collegamenti tra i settori informali e formali dell’economia creativa; (6) Analizzare i fattori critici di successo che contribuiscono a forgiare nuovi percorsi per lo sviluppo locale dell'economia creativa; (7) Investire nello sviluppo dell'impresa creativa sostenibile lungo tutta la filiera produttiva; (8) Investire nel rafforzamento delle capacità locali; (9) Impegnarsi nella cooperazione Sud-Sud per agevolare l'apprendimento reciproco e definire agende politiche internazionali per lo sviluppo; (10) Far prevalere la cultura nei programmi di sviluppo economico e sociale, anche nei confronti di priorità concorrenti.

70