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Le politiche regionali in materia di distretti tecnologic

FP 6 (2003-2006) with less financial means and visible space

7.2 Le politiche regionali in materia di distretti tecnologic

Il primo programma ad aver testato i nuovi indirizzi delle politiche distrettuali è stato il Programma Nazionale della Ricerca 2005-2007 del MIUR che ha portato alla creazione di diversi distretti tecnologici, alcuni dei quali dedicati alla conservazione e valorizzazione dei beni culturali (Palmi, 2013). In Calabria, ad esempio, l’Accordo di Programma Quadro del 22 dicembre 2003 tra la Regione, MIUR e MEF ha previsto uno studio di fattibilità per “Individuazione dei distretti culturali e dei modelli di gestione”, poi

8 L.R. 1/2000 e D.G.R. n.VII/6356/2001 della Regione Lombardia, D.G.R.

n.2039/2003 della Regione Emilia Romagna, L.R. 8/2003 e L.R.5/2006 della Regione Veneto.

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attuato attraverso l’Accordo di Programma Quadro Ricerca Scientifica9 dell’agosto 2005 (Lazzeretti, 2012, p.120). L’accordo ha finanziato il progetto integrato per la creazione e l’avviamento del Distretto Tecnologico dei Beni Culturali di Crotone basato sulle seguenti linee d’azione:

− Azione 1 - Osservatorio Tecnologico e Centro di Monitoraggio, per sostenere la governance del distretto con studi, analisi, attività di informazione e supporto alla diffusione dei risultati;

− Azione 2 - Laboratori Tecnologici Regionali, orientata all'organizzazione dell'offerta di innovazione attraverso il potenziamento e l'integrazione delle strutture di ricerca già operanti sui temi del distretto;

− Azione 3 - Alta Formazione per sostenere il rafforzamento del capitale umano;

− Azione 4 - Ricerca Industriale per avviare significativi progetti di ricerca industriale delle imprese del distretto in collaborazione con i centri di ricerca e le università.

I soggetti incaricati della realizzazione delle Azioni 1, 2 e 3 sono stati identificati dalla Regione Calabria attraverso un avviso pubblico mentre la selezione dei progetti di ricerca industriale (Azione 4) è stata realizzata congiuntamente con il Ministero dell'Università e Ricerca. Per il Distretto Tecnologico dei Beni Culturali di Crotone è stata selezionata la società consortile Cultura & Innovazione.

Il consorzio, nato nel 2005 con il progetto MESSIAH, ha avviato il distretto tecnologico dando attuazione tra il 2006 ed il 2009 alle azioni finanziate nell’ambito dell’accordo quadro riguardanti i

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L'Accordo ha previsto una dotazione di risorse pubbliche pari a 29,2 M€, a valere su risorse del POR Calabria 2000-2006 (FESR/Misura 3.16 per 11 M€ e FSE/Misura 3.7 per 1 M€) e nazionali (Delibera CIPE 17/2003 per 17.2 M€), a fronte di un cofinanziamento privato stimato in 9.6 M€.

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sistemi e le tecnologie applicate ai beni culturali10. Nel 2010 Cultura

& Innovazione è stata selezionata dalla Regione Calabria quale

soggetto gestore del Polo di Innovazione regionale dei Beni Culturali e, partendo dalla dotazione scientifico-tecnologica già esistente, ha promosso la costituzione di un’associazione temporanea di scopo tra la regione (ente capofila) e i soggetti aggregati del Polo (Università della Calabria, Università Mediterranea di Reggio Calabria, il CNR e trentuno imprese) (www.culturaeinnovazione.it).

Nel 2012 in Campania è nato il Distretto ad Alta Tecnologia per i Beni Culturali (DATABENC) a cui oggi aderiscono più di sessanta soggetti tra imprese, centri di ricerca e università11. Il distretto si configura come un eco-sistema intelligente fondato sulla piattaforma integrata CHESS (Cultural HEritage Smart Space) per la condivisione di regole, protocolli, buone pratiche e tecnologie nell’ambito dei progetti seguiti dal distretto12 (www.databenc.it). Le iniziative del distretto assumono particolare rilievo in relazione al Piano Territoriale Regionale che ha previsto la costituzione di

10 Il Consorzio comprende ventiquattro soci: le tre università della Calabria; il

CNR; la Provincia, il Comune e la Camera di Commercio di Crotone; il Parco Scientifico Tecnologico della Calabria S.c.p.A., Calpark, PST-KR - Parco Scientifico Tecnologico multisettoriale "Magna Grecia”; Consorzio per le tecnologie biomediche avanzate - TEBAID. Il consorzio è impegnato nella valorizzazione della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Le imprese di rilievo nazionale appartenenti a diversi settori, sono unite attraverso

Cultura & Innovazione dal comune interesse verso i sistemi e le tecnologie

applicate ai beni culturali.

11 Il Distretto ad Alta Tecnologia per i Beni Culturali (DATABENC) si è costituito,

come società consortile a responsabilità limitata il 17 ottobre 2012, per procedere all’attuazione dello Studio di Fattibilità presentato a valere sull’Avviso 713/Ric. del 29 ottobre 2010 – Titolo III del MIUR e risultato meritevole di finanziamento sulla base dell’art. 13 del D.M. 297/1999.

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Attualmente il distretto è impegnato nei seguenti progetti: CHIS (Cultural

Heritage Information System), SNECS (Social Network delle Entità dei Centri

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distretti culturali turistici, definiti come nuove realtà produttive locali basate sulla valorizzazione innovativa di risorse e prodotti turistici tradizionali ed al recupero di identità e culture locali. Dei distretti fanno parte (Regione Campania, 2012, pp.118-119):

1. i beni immateriali o quelli materiali oggetto del processo di valorizzazione;

2. le imprese fornitrici dei prodotti richiesti dal processo di valorizzazione (restauri, manutenzione territoriale, assistenza ai visitatori e ai turisti, ecc.), dei servizi di accoglienza e ricettività, le imprese utilizzatrici dei risultati del processo di valorizzazione (le imprese multimediali, editoriali, ecc.);

3. le infrastrutture territoriali necessarie (servizi di accessibilità, servizi di rete, ecc.).

L’identificazione dei distretti turistici è affidata alle Province in attuazione delle norme nazionali e avviene secondo i criteri di delimitazione dei distretti industriali, su cui è necessario avviare una concreta sperimentazione per la componente territoriale. Nel caso campano sono evidenti le connessioni tra politica distrettuale dello sviluppo turistico, industria culturale e pianificazione territoriale (Camerlengo, 2013; Papi, 2014).

La Regione Lazio ospita il Distretto Tecnologico per i Beni Culturali del Lazio, nato nel 2007 in seguito all’Accordo di Programma Quadro “Ricerca, Innovazione Tecnologica, Reti Telematiche” tra la Regione Lazio, MiSE, MIUR, e MiBAC13. Il distretto è gestito da

Filas, una società regionale dedicata al sostegno dei processi di

sviluppo e innovazione del tessuto imprenditoriale (www.filas.it) (Lazzeretti, 2012, p.122). Attualmente il distretto coordina l’implementazione di dieci progetti riuniti all’interno di Lazio

Futouring, la prima infrastruttura tecnologica pubblica di tipo web

13 Accordo di Programma Quadro “Ricerca, Innovazione Tecnologica, Reti

Telematiche” APQ6 - Stralcio “Costituzione di un Distretto per le nuove tecnologie applicate ai beni e alle attività culturali” (Terzo Accordo Integrativo).