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La partecipazione alle esposizioni di fine secolo

2.3 Le esposizioni nazionali e internazionali di fine secolo: vetrina della Terni e occasione di riscatto

2.3.2 La partecipazione alle esposizioni di fine secolo

Le grandi esposizioni nazionali ed internazionali organizzate nel corso degli ultimi vent’anni dell’Ottocento, costituirono un’occasione per mettere in mostra le capacità tecniche dell’acciaieria ternana, una vetrina in cui esporre quella che venne definita «la più bella officina siderurgica del mondo»307. Celebrazioni di massa, feste dell’uniformità borghese, messinscena costruite per persuadere308, le esposizioni universali e nazionali, fenomeno tipicamente ottocentesco, «accompagnarono e consacrarono presso l’opinione pubblica il rapido processo di espansione industriale, scientifica e tecnologica caratteristico di quegli anni»309. In queste manifestazioni vaste aree venivano attrezzate per ospitare i macchinari delle ditte espositrici, offrendo una visione di continua innovazione e aggiornamento del processo di industrializzazione in atto310.

A livello visivo la spettacolarità si otteneva attraverso il “gigantismo”: le dimensioni colossali di macchinari e prodotti permettevano allestimenti straordinari all’interno dei saloni denominati “gallerie delle macchine”. A questo proposito la ditta tedesca Krupp presentò all’esposizione universale londinese del 1851 un lingotto del peso di 23 quintali, mentre all’Esposizione universale di Parigi del 1855 le Officine Rivede-Gier esibirono un albero da 23 tonnellate311. Le acciaierie di Le Creusot all’esposizione parigina del 1878 misero in mostra presso il Trocadéro, in un’apposita halle da loro stessi costruita, l’enorme maglio da 100 tonnellate, simbolo del progresso tecnologico raggiunto dall’industria siderurgica312.

307 Henri Schneider, comproprietario dell’acciaieria francese di Le Creusot, visitò lo stabilimento di Terni tre volte e in una di queste occasioni definì l’acciaieria ternana “la più bella del mondo”; le parole dell’industriale francese furono riprese da Breda in diverse occasioni tra cui durante il discorso tenuto al senato il 6 agosto 1895 (Atti Parlamentari, Senato del Regno, Legislatura XXI, tornata del 6 agosto 1895, op. cit.) e sono riportate anche nella monografia aziendale del 1898 (BSAT, La Società degli Alti Forni,

Fonderie ed Acciaierie di Terni, 1898, cit., p. 14) e nella memoria del 1902 (BSAT, La verità sulla Società degli Alti Forni, Fonderie ed Acciaierie di Terni, cit., p. 7).

308 L. Aimone e C. Olmo, Le esposizioni universali, 1851-1900. Il progresso in scena, Allemandi, Torino, 1990, p. 10.

309 A. Pellegrino, Viaggi nel progresso. Gli operai italiani alle esposizioni internazionali (1851-1906), in «Imprese e Storia», n. 36, Marsilio, luglio-dicembre 2007, p. 305.

310 Spesso le macchine venivano presentate in movimento; tale scelta espositiva venne sperimentata fin dalle prime esposizioni industriali francesi e venne applicata in una scala di ampiezza fino ad allora mai raggiunta durante l’Esposizione internazionale di Londra del 1851, quando per il solo settore della lana pettinata parteciparono quasi cinquecento espositori che azionarono telai, carde e filatrici. Cfr. L. Aimone e C. Olmo, Le esposizioni universali, 1851-1900, cit., p. 103.

311 G. Papuli, Il grande maglio di Terni, cit., p. 35. Sulla partecipazione della ditta Krupp alle esposizioni si veda anche L. Aimone e C. Olmo, Le esposizioni universali, 1851-1900, cit., pp. 114-117.

Le esposizioni oltre ad essere uno spettacolo straordinario, primo intrattenimento di massa313, ebbero anche un’importante funzione pedagogica creando un’occasione di confronto, di divulgazione e di acquisizione di nuove tecnologie per gli industriali314 e costituendo «un network di relazioni sul piano scientifico, tecnologico e industriale, divedendo uno degli antecedenti dell’attuale processo di globalizzazione»315.

La Società Terni partecipò a diverse esposizioni e mostre sia nazionali che internazionali; queste manifestazioni furono un’importante occasione di promozione aziendale in Italia e all’estero, ma soprattutto consentirono ai dirigenti della società di poter riscattare l’immagine della Terni, offuscata da scandali e disavventure che l’avevano posta al centro delle aspre polemiche liberiste che si levarono da più fronti. Le esposizioni costituivano un mezzo di propaganda eccezionale, un «medium di massa aurorale» in grado di mobilitare l’opinione pubblica316. Il messaggio che in esse veniva veicolato attraverso la strategia espositiva, trovava una diffusione ancora più ampia tramite la pubblicistica che l’evento comportava; venivano infatti pubblicati per l’occasione cataloghi, guide, giornali illustrati, opuscoli pubblicitari, cartoline, stampe e fotografie317 che raggiungevano un pubblico ancora più vasto dei già numerosi visitatori.

Era uso comune per le ditte che avevano ricevuto dei riconoscimenti ad una o più esposizioni318, vantare tali premi nelle inserzioni pubblicitarie sui giornali, sul logo e sulla carta intestata aziendale, dove accanto al nome dell’azienda compariva la dicitura “premiata” con i disegni delle medaglie vinte.

313 G. Bigatti e S. Onger (a cura di), Arti tecnologia progetto. Le esposizioni d’industria in Italia prima

dell’Unità, Franco Angeli, Milano, 2007, p.45. L’affluenza di pubblico alle esposizioni fu sempre molto

alta; la manifestazione di Londra tenutasi nel 1851 registrò un totale di 6.039.195 visitatori, cfr. L. Aimone e C. Olmo, Le esposizioni universali, 1851-1900, cit., p. 38.

314 A partire dagli anni Settanta dell’ottocento durante le esposizioni iniziarono ad essere organizzati convegni per l’approfondimento scientifico destinati a studiosi e specialisti, cfr. L. Aimone e C. Olmo, Le

esposizioni universali, 1851-1900, cit., p. 34.

315 S. Onger, Verso la modernità. I bresciani e le esposizioni industriali 1800-1915, Franco Angeli, Milano, 2010, p. 12.

316 A. Pellegrino, Viaggi nel progresso. Gli operai italiani alle esposizioni internazionali (1851-1906), cit., p. 305.

317 All’interno delle esposizioni universali era vietato qualsiasi tipo di riproduzione degli oggetti senza un permesso speciale che veniva rilasciato dall’espositore in accordo con la commissione organizzatrice. Per quanto riguarda le riprese fotografiche delle parti generali e delle vedute d’insieme, utilizzate per la pubblicazione dei cataloghi ufficiali, delle guide e degli album a ricordo dell’evento, venivano cedute dagli organizzatori dell’esposizione delle licenze a fotografi e editori scelti. Cfr. L. Aimone e C. Olmo, Le

esposizioni universali, 1851-1900, cit., pp. 33-34 e 191-193.

318 Sulle modalità di premiazione alle esposizioni si veda L. Aimone e C. Olmo, Le esposizioni universali,

Figura 1 Biglietto da visita della Fabbrica meccanica di armature per carde e coreggie inalterabili Giovanni Piana di Torino. Archivio storico dell’Istituto Beata Lucia di Narni, Carteggio, b. 62, anno 1890.

L’elenco delle “onorificenze” ottenute dalla Terni alle esposizioni, mostre e concorsi di diverso tipo, venne stampato all’interno dei cataloghi dei prodotti e nelle monografie aziendali319, indicando anche i premi vinti dalle società preesistenti come la Lucowich e la Cassian Bon. La prima partecipò alla Esposizione Artistica, Industriale e Agricola inaugurata a Perugia nell’agosto del 1879320, dove ottenne la medaglia d’oro nella classe V, “Lavori in metalli e leghe”, presentando i «forni fusori di Terni e per tubi di notevole diametro e per la loro perfetta fusione»321, una vittoria scontata in quanto la Lucowich era l’unica industria partecipante, mentre gli altri espositori della medesima classe erano

319 Si veda BSAT, La Società degli Alti Forni, Fonderie ed Acciaierie di Terni, 1898, cit., p. 12; BCT, Società degli Alti Forni, Fonderie ed Acciaierie di Terni, Catalogo dei prodotti della Fonderia tubi, Tipo-lit. delle Acciaierie, Terni, 1911, p. 3; BSAT, Terni Società per l’industria e l’elettricità, Catalogo generale

riassuntivo 1928, Stabilimenti poligrafici Alterocca, Terni, 1928, p. 3.

320 BCT, Regolamento per l’Esposizione Artistica – Industriale – Agricola della Provincia dell’Umbria nel

1879 in Perugia, Tipografia di V. Santucci, Perugia, 1879, p. 3.

321 BTC, Esposizione Umbra Artistica – Industriale – Agricola nel 1879 in Perugia sotto il patronato delle

perlopiù piccoli artigiani dediti alla lavorazione del ferro per prodotti di uso comune322. La Fonderia Cassian Bon, invece, concorse all’Esposizione Nazionale di Milano del 1881323, ottenendo una medaglia d’argento 324, e all’Esposizione Internazionale di Nizza, svoltasi fra il 1883 e il 1884, dove vinse una medaglia d’oro325.

Dall’anno 1884 e al 1892 la Società Terni partecipò alle esposizioni proponendo al pubblico solamente le produzioni commerciali e quelle che venivano fabbricate presso la fonderia, ovvero tubi di ghisa per condutture di acqua e gas, poiché le forniture di materiale bellico iniziarono ad essere commercializzate soltanto dopo il 1887, ottenendo buoni risultati nella realizzazione delle piastre di corazzatura solamente a partire dal 1893326. Ad Anversa, in occasione dell’Esposizione universale327, furono presentati tubi e pezzi speciali per condotte e la società vantò la fornitura e il collocamento in opera delle condutture d’acqua per le città di Napoli e Venezia328, lavori che invece furono realizzati dalla ditta Cassian Bon su commissione della Veneta329.

322 Per la classe V, oltre alla medaglia d’oro della Lucowich, vennero assegnate tre medaglie di bronzo a: Castellani Giulio di Perugia per un cancello in ferro battuto, Rossi Ferdinando di Perugia per i letti in ferro battuto, Desanctis Felice di Sellano per le lime e le raspe. Inoltre venne fatta una menzione onorevole per altri sette artigiani provenienti da varie località dell’Umbria produttori di tavoli, finestre, padelle economiche e altri oggetti di uso comune. Cfr. BCT, Esposizione Umbra Artistica – Industriale – Agricola nel 1879 in

Perugia sotto il patronato delle LL. MM. il Re e la Regina d’Italia. Premiazioni, cit. p. 27.

323 L’Esposizione Nazionale di Milano venne allestita presso i giardini di via Palestro e corso Venezia e ospitò 7.150 espositori , contando un totale di 1.800.000 visitatori; L. Aimone e C. Olmo, Le esposizioni

universali, 1851-1900, cit., p. 201.

324 All’esposizione milanese partecipò anche la Società Veneta che ottenne una medaglia d’oro e un diploma d’onore rispettivamente nelle sezioni IV “Ingegneria e lavori pubblici” e V “Meccanica”, cfr. BCT, «Milano e l’Esposizione Italiana», n. 31 e 32 , Fratelli Treves Editori, 1881, p. 216.

325 L. Lanzi e V. Alterocca, Guida illustrata di Terni e dintorni con indicatore industriale e commerciale

umbro, Stabilimento Alterocca, Terni, 1899, pp.84-85.

326 Si ricordi inoltre che la Terni brevettò il proprio procedimento per la produzione delle piastre di corazzatura solamente nel 1893.

327 Ad Anversa parteciparono 14.472 espositori distribuiti su una superficie di 22 ettari e si contarono 1.540.000 visitatori; cfr. L. Aimone e C. Olmo, Le esposizioni universali, 1851-1900, cit., p. 201.

328 BCS, Esposizione Universale di Anversa del 1885. Catalogo generale. Sezione industriale italiana, Tipografia Fratelli Centenari, Roma, 1885, p. 319.

Tab. 1 – Elenco delle partecipazioni alle esposizioni e onorificenze ottenute

Anno Esposizione Premi

1879 Esposizione Artistica, Industriale e Agricola,

Perugia Medaglia d’oro

1881 Esposizione Nazionale di Milano Medaglia d’argento 1883-1884 Esposizione Internazionale di Nizza Medaglia d’oro 1884 Esposizione Generale Italiana di Torino Medaglia d’oro 1885 Esposizione Universale di Anversa Diploma d’onore e

m. d’oro

1890 Mostra del Lavoro di Napoli Diploma d’onore

1891-1892 Esposizione Nazionale di Palermo Medaglia d’oro 1892 Mostra Agricola, Industriale e Artistica di Foligno Medaglia d’argento 1892 Concorso al merito industriale indetto dal

Ministero dell’Agricoltura Industria e Commercio Medaglia d’oro 1895 Concorso al merito industriale indetto dal

Ministero dell’Agricoltura Industria e Commercio

Diploma d’onore e m. d’oro

1898 Esposizione Generale Italiana di Torino Diploma d’onore 1899 Esposizione Generale Umbra, Perugia Diploma d’onore 1900 Esposizione Universale di Parigi Gran Prix e

medaglia d’oro 1906 Esposizione Internazionale di Milano Gran premio 1910 Mostra Artistica, Agricola, Industriale di Spoleto Gran premio e m.

d’oro 1911 Esposizione Internazionale dell’Industria e del

Lavoro di Torino

Gran premio e m. d’oro

Figura 2 Esposizione Universale di Anversa, pianta in scala 1:200 della sezione italiana tratta dal Catalogo

Generale dell’esposizione, particolare dell’area destinata alle industrie estrattive e meccaniche.

Inoltre l’esposizione belga, inaugurata il 2 maggio del 1885, fu l’occasione per la Terni di presentare a livello internazionale il “maglio più grande del mondo”, probabilmente esponendo i disegni della macchina che all’epoca della manifestazione non era ancora stata costruita330. La società venne premiata con il diploma d’onore sia per suo merito, ma anche perché poté contare su degli «ottimi appoggi» in seno alla giuria. Lo stesso Breda, infatti, rese noto al Consiglio d’amministrazione, riunitosi l’8 novembre del 1885, come l’on. Fambri, sua vecchia conoscenza, ebbe «cooperato» affinché i componenti della giuria di Anversa riconoscessero il merito dei prodotti ternani331.

330 BCS, Esposizione Universale di Anversa del 1885. Catalogo generale, cit., p. 317; nel catalogo è scritto che il maglio «figura all’Esposizione di Anversa, destinato appunto alla Fonderia di Terni, dà una idea dello sviluppo che sta per assumere codesto stabilimento».