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CCXCV 56 Que li seriant ne li ochistrent (c 1rb).

5. LA POSIZIONE DI BNF, FR.1386 NELLA TRADIZIONE MANOSCRITTA

Si intende ora stabilire un confronto del BnF, fr. 1386 (P13) con BNF, fr. 20125 (P), ÖNB 2576 (V), Carpentras 1260 (C), BNF, fr. 9685 (P15), Riccardiano 3982 (F) e Vat. Lat. 5895 (Vat)62.

La scelta dei manoscritti è stata dettata da ragioni differenti: BnF, fr. 2012563 e ÖNB 257664 sono testimoni della prima redazione molto distanti tra loro. Pur essendo codici profondamente legati (entrambi presentano il prologo in versi e veicolano un testo più lungo rispetto agli altri manoscritti, arrivando a comprendere una parte della storia di Cesare), il parigino 20125 testimonia una versione più completa del testo, mentre il codice viennese tramanda una versione, in genere, molto più sintetica, forse risultato di un lavoro a più mani o esito di rimaneggiamenti successivi65.

62Le sigle dei manoscritti sono le stesse impiegate da de Visser-van Terwisga. (Cfr. M. DE VISSER- VAN

TERWISGA, 1999, pp. 12-14).

63

Il BnF, fr. 20125 è latore del testo più completo, comprensivo del prologo in versi e di tutte le moralizzazioni note. Proveniente dalla biblioteca della Sorbona (Sorbonne 381), dove giunse dopo la morte di Richelieu, il codice fu confezionato probabilmente ne terzo quarto del XIII secolo, in una zona molto prossima al luogo originario di produzione dell‟opera, compresa tra Lille, St. Omer e Arras. Nulla si sa della sua storia compresa sino al momento in cui è entrato a fare parte della collezione del cardinale, anche se molte note marginali in provenzale e catalano paiono testimoniare il passaggio del codice nel Mezzogiorno francese tra XIV e XV secolo. È un esemplare di dimensioni medio-grandi (mm364x230), vergato in accurata textualis su due colonne, illustrato. Il testo dell‟ Histoire ancienne occupa 375 fogli. Secondo Oltrogge i soggetti, lo stile e la sequenza delle miniature presenterebbero forti punti di contatto con l‟apparato iconografico dei testimoni esemplati nel Mediterraneo orientale e con altre due copie realizzate in Italia nel secolo successivo. Oltrogge riconduce questi esemplari ad un unico gruppo iconografico (gruppo D). Cfr. M. DE VISSER-VAN TERWISGA, 1999, vol. II, pp. 24-27.

64 L‟ ÖNB 2576 è un codice di formato medio-grande contenente il testo dell‟Histoire ancienne fino alla X sezione.

Si apre con lo stesso prologo in versi presente nel più antico testimone dell‟opera, il BnF, fr. 20125, mentre si chiude con lo stesso colophon del più antico testimone della cosiddetta seconda redazione, il London, BL, Royal, 20 D I. Per la compresenza di questi due elementi, il Wien, ÖNB 2576 costituisce un codice particolarmente interessante, forse un anello di congiunzione tra prima e seconda redazione, anche se recentemente Cambi ha respinto questa ipotesi (cfr. M. CAMBI, Note sull‟ „Histoire ancienne jusqu‟à César in area padano-veneta (con nuove osservazioni sul ms.

Wien ÖNB, 2576), in Forme letterarie del Medioevo romanzo, Atti del IX Convegno SIFR, 2016, pp. 145-161) . Si

ignora la storia del codice sino al momento in cui è entrato a fare parte della collezione dei principi d‟ Austria. Il manoscritto ha trovato dimora nella biblioteca del castello di Ambras e dopo la morte dell‟arciduca Sigismondo Francesco è passato alla biblioteca imperiale di Vienna, dove è conservato dal 1665. Gli studiosi sono propensi a credere che sia stato realizzato a Venezia, ma è stato anche ipotizzato ( H. J Hermann, 1936, p.169) che possa essere stato prodotto nel Sud della Francia nel XIV secolo, ipotesi di qualche interesse se si considera che nella Francia meridionale circolò anche il BnF, fr. 20125 e che quest‟ultimo e il manoscritto viennese sono gli unici a conservare il prologo in versi. Il manoscritto presenta iniziali blu o rosse e consta di cinquantotto miniature eseguite sul margine inferiore della carta. Per quanto riguarda la scrittura si possono distinguere due mani. Cfr. M. DE VISSER-VAN TERWISGA, 1999, vol. II, pp. 27-29.

65 Le prime tre sezioni di questi due manoscritti sono state edite sinotticamente da Marijke de Visser-van Terwisga

98

Poco convincente ci pare la collocazione di fr. 1386 nello stemma codicum di de Visser-van Terwisga66. La studiosa aveva avvicinato il nostro manoscritto a Bruxelles, BR 9650-9652, Colonia, Bodmer 160, New York G.23 e n. a. fr. 3650 sulla base del fatto che tutti e cinque i codici sono privi delle prime due sezioni, sezioni di cui il nostro manoscritto è privo soltanto accidentalmente, la prima rubrica è infatti numerata 29567.

Dal momento che per il nostro codice è stata recentemente avanzata l‟ipotesi di una localizzazione pisano-genovese68, abbiamo deciso di condurre un confronto con altri testimoni collocati nella stessa zona69.

Fr. 1386, Carpentras 126070, Riccardiano 398271, fr. 968572 e Vat. Lat. 589573 testimoniano un testo molto simile: ci è sembrato opportuno indicare in nota le lezioni differenti rispetto al fr.1386.

È stata confrontata la sezione tebana dei sette codici e sono stati individuati una serie di

loci critici. Essi hanno evidenziato come latore delle più importanti divergenze nel primo quarto

66

Cfr. M. DE VISSER-VAN TERWISGA, 1999, pp.200-211.

67

In particolare la sezione tebana del nostro manoscritto è molto distante da Bruxeles, Br 9650-52, Colonia, Bodmer 160 e New York, Pierpont Morgan, Coll. Glazier 623, latori del Roman de Thèbes en prose.

68 Cfr. F. FABBRI 2012 e F. ZINELLI 2015.

69 Il BnF, fr. 9685, come il BnF, fr. 1386 è disponibile on line: gallica.bnf.fr. Il manoscritto Carpentras 1260 è

anch‟esso disponibile on line, http://www.bvmm.irht.cnrs.fr, mentre è possibile esaminare il Vat. Lat 5895 presso il sito http://www.mss.vatlib.it. La lettura del manoscritto vaticano ha dato qualche difficoltà, dal momento che si presenta danneggiato in diversi punti, e non sempre siamo stati in grado di offrirne la trascrizione. Ho consultato personalmente il Riccardiano 3982, presso la Biblioteca Riccardiana di Firenze. Non mi è stato possibile consultare l‟altro manoscritto del gruppo, Tours 953.

70

Codice illustrato di medio formato (mm320x220) terminante con il primo capitolo della IX sezione. Il manoscritto è databile tra fine XIII secolo e inizio XIV. Cfr. M. L. PALERMI, 2004, pp. 228-230.

71

Il Riccardiano 3982 è un codice non illustrato di dimensioni medio-grandi dei primi decenni del Trecento e una stretta contiguità lega questo testimone a un altro codice dichiaratamente pisano, il Riccardiano 1609, latore del cosiddetto “Boezio pisano”, testimone di uno dei più antichi volgarizzamenti del De consolatione philosophiae. Lo studio delle iniziali filigranate evidenzia considerevoli affinità tra il manoscritto Riccardiano 3982 e

il gruppo pisano-genovese.

72

Il BnF, fr. 9685 è un manoscritto pergamenaceo illustrato di medie dimensioni (mm 295x210), databile tra fine XIII e inizio XIV secolo e terminante con l‟VIII sezione. Insieme ai manoscritti Carpentras 1260, Vat. Lat. 5895, Riccardiano 3982, BNF, fr. 1386 e Tours 953 fa parte del gruppo di codici di origine italiana la cui localizzazione iniziale, che li riconosceva come prodotto caratteristico degli scriptoria operanti nella Napoli angioina, è stata recentemente sostituita dall‟ipotesi che siano stati esemplati in un milieu di produzione ligure-toscano. Cfr. M. L. PALERMI, 2004, pp. 228-230.

73 Codice illustrato di medio formato (mm 290x210). Il manoscritto termina con il primo capitolo della IX sezione ed

è databile alla fine del XIII secolo. Secondo F. Bologna, 1969 (I pittori alla corte angioina di Napoli, 1266-1414 e

un riesame dell‟arte federiciana, pp.54-55) il manoscritto sarebbe stato eseguito a Napoli durante il regno di Carlo I

d‟Angiò, localizzazione confermata da F. Sabatini nel 1974 (Napoli angioina: cultura e società). L‟analisi delle iniziali filigranate spinse invece F. Avril e M. Th. Gousset 1988 a metterne in un discussione la napoletaneità a favore di una localizzazione genovese, localizzazione confermata anche su un piano linguistico da R. Benedetti nel 1990. Nel 1993 P. Supino Martini (Linee metodologiche per lo studio dei manoscritti in litterae textuales prodotti in Italia

nei secoli XIII-XIV, in Scrittura e civiltà, 17, pp.43-101), dopo averne esaminato il carattere paleografico e

codicologico, ne riconfermava la localizzazione napoletana, proponendo l‟identificazione del Vat. Lat 5895 con un codice segnalato nei registri di pagamento della curia angioina nel marzo 1332. Jung ha accolto l‟ipotesi dell‟origine genovese del Vat. Lat. 5895. De Visser- van Terwisga non si è pronunciata esplicitamente al riguardo e ha indicato genericamente l‟Italia come paese d‟origine. Cfr. M. L. PALERMI, 2004, pp. 228-230.

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di testo sia ÖNB 2576, mentre nel resto della sezione il nostro manoscritto, con gli altri codici del gruppo pisano-genovese, tende ad essere più vicino al manoscritto viennese contro la maggior ricchezza e completezza del fr. 20125.

1. Un importante motivo di distinzione tra i codici è legato alla tendenza del testimone viennese all‟omissione di particolari e alla sintesi. Il manoscritti del gruppo pisano- genovese paiono un punto di incontro tra il testo del codice viennese e quello del BNF, fr. 20125. Pur essendo i codici del gruppo abbastanza vicini, Carpentras 1260, Riccardiano 3982, fr. 9685 e Vat. Lat 5895 mostrano una maggiore compattezza. Di seguito alcuni esempi:

P13: Por ce se tencerent74 li .II.75 frerre. Li sages homes de la cité parllerent ensemble e vindrent as dui freres e les blasmerent durement de ce qe il se descorderent. Policinés luer76 monstra77 e dist qe por jeus n‟estoit, ains estoit par son frere, “qi me78 voloit geter de la segnorie79 qi m80‟estoit remes de nostre81 pere”. (4v).

P: Por ce que de ceste choze li dui frere si rancunoient, li sage home de la cité parlerent ensamble et si traistrent as .II. freres et lor blasmerent mout durement ce qu‟il se descordoient. Pollinicés lor mostra et dist que ce par lui n‟estoit mie, ains estoit par son frere qui le voloit partir et oster de l‟onor et de la segnorie que lor estoit remese de lor pere. (94v).

V: manca.

P13: Ensi fu la pais devisee entre li .II. freres por les aus barons de la contree, ensi l‟ efiance et otroies82 Ethiodés83, mais ce q‟il le convendroit84

de partir li85 tornoit86 a grevanse. Mais87 ensi estoit la chose devisee q‟il covenoit a lui88 voidier89 la contree tant com li autre regnoit90. (4v).

P: Ensi com vos oés, fu la pais entre les .II. freres devisee par les haus barons de la terre. Et ensi l‟afiansa et creanta Ethïoclés a tenir sans decevance et ausi fist Pollinicés, mes ce qu‟il le convenoit de la partir li tornoit a grant grevance

et neportant ensi estoit la choze devisee que voidier li convenoit la contree, tant que li ans seroit trespassés, et ausi

feroit adonques Ethïoclés, ses freres. (94r-v). V: manca.

74

P13: tencerent] C, F, P16, Vat: racurent.

75 P13: .II.] C, F, P16: dui // Vat: deus. 76

P13: luer] C, F, P16, Vat: leur.

77 P13, P16: monstra] C, F: moustra // Vat: mostra. 78 P13: me] C, F, P16, Vat: le.

79

P13: de la segnorie] C, Vat: de l‟onor // F: de l‟ounor // P16: manca.

80

P13: m‟] C, P16, Vat: lor // F: leur.

81 P13: me] F, P16, Vat: leur. 82

P13: otroies] C, F, P16, Vat: creance.

83

P13: manca] C, F, P16, Vat: a tenir sans decevance et ausi fist Polinicés.

84 P13: convendroit] C, F, P16, Vat: convenoit. 85

P13: li] C, F, P16, Vat: leur.

86

P13: tornoit] C, F, P16, Vat: tenoit.

87 P13: mais] C, F, P16, Vat: mes. 88

P13: q‟il covenoit a lui] C, F, P16, Vat: qu‟il li convenoit.

89

P13: voidier] C, F, P16, Vat: vuidier.

90 P13: tant com li autre regnoit] C, F, P16, Vat: tant que li anz seroit passés (F: paissés) et ausi feroit Ethioclé ses

100

P13: Ensi chevauche91 Policinés a grant mesfasse92, qe93 il ne savoit qe faire et complagnoit sa mescheanse94 mult duremant. (5r).

P: Par tele nuit com je vos ai ci devisee, chevaucha Pollinicés a mout grant mesaise et assés petite aleüre, quar il ne savoit que faire, et li aresters li fust a grant grevance et li alers li estoit a pesance. Ensi complaignoit a lui meïsme mout durement sa grant mescheance. (95r).

V: manca.

P13: Ensi fu Policinés aubergiés95, qe ben96 si seroit pris a97 megliur98 aventure99 se il l‟eüst trovés100. (5r).

P: Ensi fu Pollinicés herbergiés, qui bien soufrist meillor aventure s‟ele li fust avenue. Mes bien savés que tele li convient recevoir et prendre com Deus la veut par sa volenté doner a chascun et rendre. (95v).

V: manca.

P13: Par101 ceste aventure fu Thideüs chaisiés de son reiaumes102 et aloit ensi com meschins por103 estranges104

contrees. De ces deus chevalier105 ne .sse tast mie li comptes, ce est de luer proese106, ains en oires parler107 quant tens en sera.. Cil108 nuit mesmes109 qe vos aves oï, chevaucha110 par111 la foreste112 et ot sofert113 grant dolur114 et grant poine tant q‟il aprocha de115 la grant tor, tut ensi116 com Policinés convint a117 la cité d‟Arges. Luer118 se mist e la

maistre119 rue et ala tant120 ou il vint121 devant la maistre sale122 le roi, ou Policinés avoit123 son aubergage124 et si estoit125 sains126 nulle compagnie fors de127 son chevaus128 et de129 ses armes et si s‟en vint Thideüs a l‟arc130. (5r-v).

91

P13: chevauche] C, F, P16, Vat: chevauchoit.

92

P13: mesfasse]C, P16, Vat: mesaise // C: meissaince.

93 P13: qe] C, P16: car // F: qar // Vat: quar.

94 P13: mescheanse] C, Vat: mesceance // F: messance // P16: mesance. 95

P13: aubergiés] C, P16: herberiés // F: erberiés // Vat: herbergés.

96 P13: ben] C, F, P16, Vat: bien. 97

P13: seroit pris a] C, P16: li prist // F: pleist // Vat: li preist.

98

P13: megliur] C, P16, Vat: meillieurs.

99

P13: aventure] C, F, P16, Vat: aventures.

100

P13: se il l‟eüst trovés] C, F, P16, Vat: se ele (F: s‟elle) li fust avenue.

101 P13, C, P16: par]F, Vat: por. 102

P13: fu Thideüs chaisiés de son reiaumes] C, F, P16, Vat: avoit vuidés (F: voidié, Vat: voidés) Thideüs son reigne.

103

P13: por] C, F, P16, Vat: en.

104 P13: estranges] C, F, Vat: estrange // P16: strange. 105

P13: chevalier] C, F, P16, Vat: chevaliers.

106 P13: ne .sse tast mie li comptes, ce est de luer proese] C, P16, Vat: ne de leur proeces ne se taist mie l‟estoire // F:

de leur proesses ne se taist mie l‟estorie.

107 P13: parler] C, F, P16, Vat: manca. 108

P13: cil] C, P16, Vat: cele // F: celle.

109

P13: mesmes] C, F, P16, Vat: meïsmes.

110 P13: chevaucha] C, F, P16, Vat: ot il chevauché 111

P13, F: par] C, P16, Vat: por.

112

P13: foreste] C, P16: forest anciene // F: foreste anciene // Vat: forest ancienne.

113 P13, F: sofert] C, P16, Vat: soufert. 114

P13: dolur] C, F, P16: dolour // Vat doulor.

115

P13: aprocha de] C, P16, Vat: asende // F: assende.

116 P13: tut ensi] C, F, P16, Vat: tout ausi.

117 P13: convint a] C, F, P16: vint il en // Vat: vint en. 118

P13: luer] C, F, P16: leurs // Vat: leur.

119 P13: maistre] C, P16, Vat: mestre // F: mastre. 120

P13: et ala tant] C, F, P16, Vat: qar la mestre ( F: mastre) rue le destraignoit tant.

121

P13: ou il vint] C, F, P16, Vat: q‟il vint.

122

P13, F, Vat: sale] C, P16: sele.

123 P13; avoit] C, P16, Vat: ot pris // F: out pres. 124

P13: aubergage] C, P16, Vat: herberiaie // F: herberiage.

125

P13: et si estoit] C, F, P16, Vat: manca.

101

P: Por ceste aventure et por ceste grande mescheance avoit voidié Tideüs son regne et en aloit cum iscilliés en estrange contree. De ses proueces ne de ses grans chevaleries ne se taist mie l‟estorie, ains en orés avant, si com raisons iert et droiture. En cele meïsme nuit que je vos ai devisee, ot il chevauchié par la forest antie et soferte la dolor et la paine tant qu‟il vint, par l‟asens de la tor, ausi com Pollinicés, en la noble cité d‟Arges. Lors se mist en la maistre rue sans atargance, quar la tempeste et la forte nuis le destraignoient. Tant erra qu‟il vint devant le sale le roi ou Pollinicés ot pris son herbergage, sans ce que point i eüst de compaignie fors ses armes et son cheval, qu‟il avoit trait devant la porche por la forte nuit et por la tempeste. Tideüs, cui cele meïsme destrece quace, vint a l‟arc volu et si n‟atarga mie de descendre. (95v).

V: manca.

P13: Beaus estoit Pollinicés131 et grans132 et fornis de membres, et mendres estoit Thideüs sans doutance, mes plus espés estoit par le pis et meaus formés de membres133. (6r).

P: Beaus estoit Pollinicés et grans et fornis de membres, et mendres estoit Thideüs sans doutance, mes plus espés estoit par le pis et meaus formés de membres. (96v).

V: manca.

P13: Il mangierent134 et biverent135 ensemble136, car137 il s‟estoient ja acorde por la proiere du roi; et puis fu138 si grant la conpagnie, com vos porois oïr139. Quant il orent mangiés ensemble140 Policinés et Thideüs devant li rois141 Adrastus, qi molt fist luer142 grant honor,143 et li rois Adrastus144 mist145 quere ses dues filles por ce qe elle veusent146 li dui147 chevalier148 estranges. Les damoiselles firent le comandemant luer149 pere et isirent hors de ses150 chambres151 plus belles qe femes152. Li chevalier153 se leverent encontre elles et si le regarderent154 por la grant beuté155 qe elles avoient; et les damoiselles, qe le chevalier156 ne conoiserent157, roisserent158, si en divendrent plus belles159. (6r).

127

P13: fors de] C, F, P16, Vat: fors.

128 P13: chevaus] C, F, P16, Vat: cheval. 129

P13: de] C, F, P16, Vat: manca.

130

P13: et si s‟en vint Thideüs a l‟arc] C, F, P16, Vat: manca.

131 P13: beaus estoit Pollinicés] C, F, P16, Vat: Polinicés estoit biaux (C, F: biaus). 132

P13: grans] C, F, P16, Vat: grant.

133

P13, C, F, P16: et mendres estoit Thideüs sans doutance, mes plus espés estoit par le pis et meaus formés de membres] Vat: manca.

134 P13: mangierent] C, P16, Vat: manierent // F: meinerent. 135

P13: biverent] C, F: buirent // P16, Vat: boirent.

136 P13, F, Vat: ensemble] C, P16: ensamble. 137

P13: car] C, F, P16, Vat: qui.

138

P13: fu] C, F, P16, Vat: fu entr‟aus .II. (F: deus).

139

P13, F: porois oïr] C, P16: pores oïr // Vat: poros oïr.

140 P13: ensemble] C, P16: ensanble // F: ensenble // Vat: ensamble. 141

P13: rois] C, F, P16, Vat: roi.

142

P13: fist luer] C, F, P16, Vat: leur porta.

143 P13: manca] C, F, P16, Vat: les napes furent hostes. 144

P13: li rois Adrastus] C, F, P16, Vat: li rois.

145

P13: mist] C, P16, Vat: manda // F: tramist.

146 P13: por ce qe elle veusent] C, F, P16, Vat: por veoir. 147

P13: li dui] C, F, P16, Vat: les .II. (F: deus).

148

P13: chevalier] C, F, P16, Vat: chevaliers.

149 P13: luer] C, F, P16, Vat: leur. 150

P13: isirent hors de ses] C, F, P16, Vat: vindrent es.

151

P13, F: chambres] C, P16, Vat: chambres le roi.

152 P13: femes] C, F, P16, Vat: fees. 153

P13, F: chevalier] C, P16, Vat: chevaliers.

154

P13: regarderent] C, F, P16, Vat: garderent.

155 P13: beuté] C, F, P16, Vat: biauté.

156 P13: le chevalier] C, P16, Vat: les chevaliers // F: les chevalier. 157

P13: conoiserent] C, P16, Vat: conoissoient // F: chonoisoient.

158

P13: roisserent] C, P16, Vat: enrougirent // F: enrougerent.

102

P: Il mangierent et biverent ensemble, car il s‟estoient ja acord por la proiere du roi; et puis fu si grant la conpagnie,

com vos porois oïr. Quant il orent mangiés ensemble Policinés et Thideüs devant li rois Adrastus, qi molt fist luer

grant honor, et li rois Adrastus mist quere ses dues filles por ce qe elle veusent li dui chevalier estranges. Les damoiselles firent le comandemant luer pere et isirent hors de ses chambres plus belles qe femes. Li chevalier se leverent encontre elles et si le regarderent por la grant beuté qe elles avoient; et les damoiselles, qe le chevalier ne conoiserent, roisserent, si en divendrent plus belles. (97r).

V: manca.

P13: 160Edepus ne fu pas a aise, qar il cuidoit estre filz dou roi et cil li avoit dit unes161 novelles qi ne .lli plasoit162 et lors163 ne sot qe il diat164 faire ne dire. Lors165 se pense166 qu‟il iroit au roi e les conjureroit167 de ceste chose et168 se ce estoit mensogne169 qe sil li avoit dit, il les170 firoit171 a grant douler172 sa vie fenir173. (1v).

P: Quant cil ot ensi dit, Edippus ne fu mie a aise, quar il cuidoit estre fiz au roi et or li avoit cil dites tels noveles que mout li desplaisoient. Il ne sot que faire ne que dire. Mout estoit a mal aise, tant qu‟en la fin se porpensa qu‟il iroit au roi et si le conjureroit de ceste choze. Et si ce estoit mesonge que cil li avoit dite, il li feroit a grant dolor finer la vie. (90r).

V: Qant il ot entendue ceste novelle, il fu mout dolans, car il cuidoit estre fis le roy. (c.47r).

P13: Edepus s‟esmuit174 por aler a un temple ou cil de la contree aoroient175. Cil diex avoit nom Apolon. Si estoit li

solieus qu‟il aoroient. Et avoient faite un ymage d‟or et de cuoire176 qi seoit sor un char a .IIII. rois qi stoit de molt belle senbranse. (2ra).

P: Et Edipus s‟est mis a la voie sains atargance, et ala tant qu‟il vint a un temple d‟un deu que cil de la contree aoroient. Cil deus si estoit apelés et només en lor language Apollo. Segnor, c‟estoit li solaus qu‟il aoroient ensi si l‟apeloient. Imagene i avoient faite d‟or et de quuevre, grande et plenere et si seoit sor un char a .IIII. roies, fait de mout riche samblance. (90v).

V: Quant Ediphus fu partis, si con je vos dis, il s‟en vint au tenple qui defors la vile estoit, qui estoit apelés Apollo. (47r).

P13: Quant Edepus vint au tenple, il s‟engenoilla davant l‟imagye et si comensa177 mult de quer son oracion a dieu178,

qi envers lui ne fust ires179 et qui li respondist et dist qi estoit ses peres et ou il poroit oïr novelles. Et se il ce li disoit ne dotas mie q‟il le serveroit180 toute sa vie. Adonc181 comensa li diable a movoir qe e l‟images estoit182, aprés isci

160 P13: manca] C, F, P16, Vat: Quant il ot ensi parle. 161

P13: unes] F: ses // C, P16: ties // Vat: tiex.

162 P13: qi ne .lli plasoit] C:qui mult li desplaisoit // F, P16, Vat: qi mult li desplaisoient. 163

P13: lors] C, F, P16, V: manca.

164

P13: il diat] C, F, P16, Vat: manca.

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