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La ricerca azione nel contesto educativo?

risoluzione di un problema sia come epilogo dei fatti che come progettazione

3. Multimodalità, l’integrazione di più modi di accertamento nello studio di un oggetto ne garantisce l’affidabilità.

1.4 La ricerca azione nel contesto educativo?

È a partire dagli 80 che la ricerca azione è approdata nel mondo della scuola. Della ricerca azione sono state date diverse definizioni tra cui quella di Ebbut (1985): “the systematic study of attempts to change and improvise educational pratice by groups of participants by means of their own pratical actions and by means of their own reflections upon the effects of those actions”….…. La ricerca azione consiste nello “studio sistematico dei tentativi intrapresi da gruppi di partecipanti di cambiare e migliorare la prassi educative sia attraverso le loro azioni pratiche sia attraverso la loro riflessione sugli effetti di queste azioni”

Gli elementi chiave in questa defizione sono: a) Partecipants’ own pratical action

I progetti di ricerca di tematiche educative vengono svolte in maniera top-down ossia non è direttamente svolta all’interno della scuola, per questo motivo per superare il divario teoria-realtà concreta, la ricerca azione è affidata agli insegnanti quali veri protagonisti della prassi educativa e didattiva. La ricerca azione, quindi, è caratterizzata sia dal fatto che l’oggetto della ricerca è radicato nella situazione reale della classe stessa (o dell’istituto) sia dal fatto che sono gli insegnanti stessi ad organizzare ed a svolgere la ricerca;

b) Own critical reflection on effects of action:

(Una propria riflessione critica sugli effetti dell’azione)

La

ricerca azione

nella scuola è vista sotto due aspetti, uno più“tradizionale” e l’altro più radicale. La visione più tradizionale (Crookes, 1993) vede la

ricerca

azione

nella scuola come uno strumento per la riqualificazione professionale dell’insegnante. Acquisire la capacità di gestire in maniera appropriata ed efficace gli strumenti della

ricerca azione

permette all’insegnante di affrancarsi dalla schiavitù di chi è in balìa delle mode metodologiche (Nunan, 1989), di chi, per paura o per ignoranza, rimane rigidamente fissato a schemi e ad idee fossilizzate, di chi non sa elaborare giustificazioni articolate per una propria scelta didattica che si discosta da quella in moda al momento. Gli strumenti e la procedura della ricerca azione offrono all’insegnante la possibilità di esplorare la

realtà nella quale opera e di analizzare come lavora, di introdurre dei cambiamenti e di sperimentare novità.

la ricerca azione è “più uno strumento per avviare cambiamenti educativi fondamentali a partire dal basso, ossia dalle scuole stesse”.9Carr e Kemmis vedono la scuola come una comunità di ricercatori con il compito di interrogarsi su lo status quo, di mettere in discussioni gli assunti (comportamenti e valori) e le scelte della scuola attraverso solamente un lavoro di riflessione, ossia reflection in action e self- reflection enquiry cioè la necessità da parte dell’insegnante di riflettere sul sine qua ora. Una riflessione critica sui propri comportamenti e della scuola che porti ad un miglioramento e cambiamento per la scuola e fatto con la scuola che porti ad un paradigm change e non solo ad un cambiamento del comportamento. Una riflessione circolare!

c) Systematic study

secondo Kemmis (1985) l’insegnante dovrà impostare un lavoro che sia articolato in: fasi, tempi, obiettivi. In modo da avere una sistematicità e obiettività nella riflessione e nella valutazione dei dati raccolti.

d) Non generabilità

la ricerca azione è una ricerca qualitativa e non quantitativa ma questo non esclude che è possibile la quantificazione.

e) Concretezza

La prassi è l’elemento chiave della ricerca azione, in quanto non parte dalla teoria alla prassi ma dalla prassi alla teoria in un concetto di bottom up e non di top down, perché usa il materiale concreto di una classe o situazione scolastica come punto di partenza per la riflessione teorica la quale non resta fine a se stessa.

La ricerca è systematic enquiry made pubblic cioè la ricerca deve essere resa pubblica attraverso vari modi, quali:

• seminari o conferenze per una presentazione orale;

• produzione di un video report del progetto che comprende anche interviste delle varie persone coinvolte;

• display fotografico (se il tipo di progetto si presta);

• produzione di manifesti composti da documenti scritti e fotografiche; • relazione scritta;

• workshops (anche per corsi di aggiornamento).

Gli strumenti utilizzati ai fini di un percorso di ricerca azione seguono dei criteri e ci si può avvalere dell’utilizzo di diversi strumenti di osservazione.

I criteri da seguire sono:

• Soggettivo che presenti i dati raccolti sotto un profilo psicologico, affettivo e cognitivo e che comunque ha subito l’influenza di chi li ha raccolti;

• Oggettivo che “fornisce dati paragonabili ai precedenti, che riflettono e rappresentano più da vicino la realtà esterna e visibile dei fatti”. 10

Gli strumenti si possono dividere in:

SOGGETTIVI OGGETTIVI

DIARIO SCHEDE DI OSSERVAZIONE

STIMULATED RECALL QUESTIONARI

FIELD NOTES REGISTRAZIONE AUDIO

INTERVISTE REGISTRAZIONE VIDEO

TESTING PORTFOLIO

• Verbale e non verbale, attraverso l’uso di schede annedottiche ossia stimulated recall e dati non verbali;

• Osservatore che è l’insegnante stesso l’artefice del lavoro di ricerca; 9. capitolo primo della Connan, pag. 11 – La ricerca azione a cura di Carmel Mary Coonan - Cà Foscari

• Osservato che è lui ad essere osservato. Il focus dell’osservazione;

• Strumenti aperti e strumenti chiusi, si considerano strumenti aperti video, questionari a domande aperte, interviste, ecc , viceversa questionari a domande chiuse, schede di osservazione, intervista strutturata, ecc.

Un percorso di ricerca azione deve essere un percorso a spirale costituito da quattro fasi fondamentali, precedute da un momento di discussione, esplorazione e valutazione delle possibilità e dei limiti. Questo momento è chiamato della ricognizione: pianificare, agire, osservare-monitorare, riflettere-valutare. Quet’ultima può comportare la necessità di rivedere il piano. E ripartire di nuovo. Elliot, propone il modello Framework, il quale si suddivide in sei fasi: 10

1. Identificare un’idea, un interesse, un problema, un argomento;

2. Ricognizione: trovare informazioni e dati sull’idea generale e quindi identificare un obiettivo ed pianificare un piano per raggiungerlo;

3. Suddividere il piano generale in diverse fasi; 4. Attuare la prima fase di attuazione;

5. Monitorare l’attuazione e gli effetti;

6. Passare alla fase successiva o revisionare l’idea di partenza.

Solo dopo la messa a punto del piano generale e delle fasi d’azione si decide il come e perché con quali strumenti e come ed anche il tempo.

La scuola è in continua trasformazione e richiede “un nuovo insegnante che rivesta il ruolo della ricerca azione.

10. capitolo primo della Connan, pag. 15 – La ricerca azione a cura di Carmel Mary Coonan - Cà Foscari ͣ®pag 25