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2.2 – LA SOTTOTITOLAZIONE DELLE SERIE TELEVISIVE

Come era già successo con il cinema, anche nel caso delle serie televisive la sottotitolazione e il doppiaggio sono state (e sono) le tecniche maggiormente impiegate per il loro adattamento, e ancora una volta l’Europa si vede divisa tra paesi che preferiscono la prima tecnica e paesi che invece prediligono la seconda.

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Come era già avvenuto durante il passaggio da intertitoli a sottotitoli (cfr. par. 1.3), e come abbiamo già visto nel paragrafo 1.2.2.1 circa i vincoli tecnici, anche nel passaggio dal grande al piccolo schermo si sono rivelate necessarie alcune modifiche ai parametri della tecnica di sottotitolazione.

Anche l’organizzazione del lavoro ha subito notevoli cambiamenti, soprattutto dovuti alla rivoluzione tecnologica che ha portato sempre più spesso a lavorare a distanza, quando possibile. Nel settore della sottotitolazione amatoriale, la possibilità di lavorare senza riunirsi in una sede fisica è addirittura la condicio sine qua non, dal momento che i gruppi di fansubber spesso vivono e operano in regioni (talvolta nazioni) distanti. Anche i professionisti hanno visto cambiare il loro metodo di lavoro in poco più di un decennio: come affermato da Sánchez (in Orero, 2004, cfr. par. 1.2.4.1), al giorno d’oggi la distinzione tra i vari ruoli di trascrittore, adattatore, traduttore e sincronizzatore non esiste quasi più anche nella sottotitolazione professionale, proprio in virtù della semplicità e rapidità con cui queste operazioni possono essere svolte anche da una sola persona. Ovviamente, resta fermo il principio per cui un lavoro di squadra garantisce una qualità migliore del prodotto finale, ed è per questo motivo che generalmente si ricorre al sottotitolatore unico solo in caso di vera necessità.

2.2.1 – TRA SOTTOTITOLAZIONE PROFESSIONALE E FANSUBBING

Il bisogno di una traduzione sempre più rapida per prodotti sempre più numerosi e variegati (che spesso vengono trascurati dai mass media principali), unito alla facilità con cui oggigiorno si possono realizzare sottotitoli di qualità a poco o nessun costo (ammesso che se ne abbiano le competenze), ha dato luogo al fenomeno del fansubbing, cui abbiamo già accennato e di cui parleremo meglio adesso.

Il fenomeno è nato in tempi relativamente recenti, in seguito alla possibilità di diffondere serie televisive ed altri prodotti audiovisivi in lingua originale via internet prima della loro distribuzione tramite canali ufficiali. Trattandosi di una diffusione illegale, i prodotti non erano (e non sono) tradotti in modo ufficiale, e restano pertanto oscuri a chi non comprenda la lingua originale (e ai non udenti). Di conseguenza, sempre più amatori di questi prodotti, pratici della lingua originale

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e desiderosi di condividere la loro passione per quel dato prodotto audiovisivo, si sono cimentati nella loro traduzione11. Il fenomeno ha subito un aumento considerevole negli anni 80, in seguito all’avvento dei personal computer e di internet, e in concomitanza anche del boom dell’industria di animazione giapponese, settore che è stato sottoposto maggiormente e per primo a questo tipo di “esperimento” (Perego e Bruti, 2015, p. 77).

In questi tre decenni, la sottotitolazione amatoriale ha subito notevoli cambiamenti dal punto di vista tecnico e tecnologico (ibidem). Le community di fansubber, infatti, hanno incontrato sempre meno difficoltà nel produrre e distribuire sottotitoli per le loro serie preferite, grazie a computer e software sempre più economici e performanti, nonché facili da utilizzare, e a connessioni internet veloci. Anche dal punto di vista organizzativo devono essere riportati importanti progressi, con conseguente miglioramento della qualità dei sottotitoli. Perego e Bruti (2015, p. 78) ci fanno notare che:

The growth in fansubbing arguably brought about an improvement in the quality of translations: as fansubbing groups became bigger and better organized, they could devote more time and resources to quality control. Many of these groups share a common structure [...] where specific roles deal with different phases of the fansubbing process.

Le fasi del processo, inoltre, sembrano rispecchiare in tutto e per tutto quelle di una sottotitolazione professionale, forse anche grazie alla collaborazione di professionisti all’interno delle comunità amatoriali:

In particular, the main tasks involved in the production of these subtitles are (1) acquisition of source material [...] (2) timing and translation, (3) editing, and (4) distribution of the product.

In Italia, la sottotitolazione amatoriale ha conosciuto una rapida espansione e popolarità, cambiando il modo di intendere e fruire le serie TV, soprattutto americane. Massidda (2012) ha analizzato in modo approfondito il fenomeno.

11 Quasi sempre si tratta di sottotitolazione, sebbene esistano dei doppiaggi amatoriali di serie TV. Tuttavia, essendo questi nettamente più complicati e costosi sia da produrre che da distribuire (non ultima, è da considerare la difficoltà interpretativa), i doppiaggi non professionali restano un settore decisamente più di nicchia rispetto al fansubbing.

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Tuttavia, per quanto popolare e apprezzata, questa tecnica sfiora costantemente i limiti della legalità. Se pubblicare video sottotitolati senza permesso viola le leggi del diritto d’autore, infatti, pubblicare file di testo da integrare liberamente a file video (seppur scaricati illegalmente) non lo era, almeno fino a poco tempo fa. Con il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR), infatti, l’Unione Europa ha di fatto precluso ogni possibilità di continuare questo tipo di sottotitolazione, obbligando siti come ItalianSubsAddicted e SubsPedia a interrompere la loro attività12. Il regolamento pone fine a una lunga diatriba tra i creatori di contenuti e le fanbase, le quali in realtà potevano contare sull’appoggio di alcuni produttori, che ritenevano il fansubbing un fenomeno positivo per la loro visibilità all’estero (Perego e Bruti, 2015, p. 79).

Abbiamo, quindi, analizzato brevemente l’evoluzione delle serie TV, e abbiamo visto come la comunità dei traduttori (professionisti e non) si sia adattata a questi cambiamenti. Adesso scenderemo maggiormente nei dettagli delle tecniche di TAV relativamente alla sottotitolazione di questi nuovi prodotti audiovisivi.

2.3 STRATEGIE TRADUTTIVE GENERALI PER LA

SOTTOTITOLAZIONE

Per spiegare quali siano le strategie traduttive che si applicano in modo generale durante il processo di sottotitolazione, dobbiamo partire dal presupposto che la traduzione per sottotitolazione è pur sempre una forma di traduzione e che, quindi, le “macro strategie” o Tassonomie (Diadori, 2012, p.59) derivano direttamente dalla scienza traduttiva elaborata nei secoli scorsi (cfr. par. 1.1.1).

Per sua natura si tratta di una traduzione visibile, in quanto il traduttore non può nascondersi se il pubblico può al tempo stesso fruire dell’originale e della sua traduzione; inoltre, per lo stesso motivo, sarà considerata come una traduzione a

12https://www.italiansubs.net/

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scopo documentaristico, secondo la definizione di Christiane Nord (1988, 1993, 1997), ovvero una traduzione orientata alla spiegazione dell’originale, più che alla sua sostituzione con un secondo testo percepibile come originale dal pubblico della lingua d’arrivo. Sarà una traduzione tendenzialmente target-oriented, ovvero attenta a una quanto più approfondita comprensione del significato da parte del pubblico anche a discapito della forma dell’originale, e non sarà quindi source- oriented, come potrebbero esserlo altre forme di traduzione più artistiche (traduzioni di poesie, canzoni, romanzi eccetera).

A livello di strategie vere e proprie, pertanto, il traduttore-adattatore potrà fare un uso piuttosto libero delle seguenti tecniche generali (Delisle 1980):

• Traduzione libera • Traduzione idiomatica • Traduzione letterale

• Traduzione parola per parola • Traduzione-calco

Essendo ordinate in modo decrescente dalla tecnica più orientata al testo di arrivo che di partenza a quella più vicina al testo di partenza, ovviamente il sottotitolatore cercherà di utilizzare quanto più spesso possibile le prime due, appoggiandosi occasionalmente alla traduzione letterale, più source-oriented, se dovesse ritenere che il suo pubblico sia in grado di comprenderla, e solo in casi di grave difficoltà (ma preferibilmente mai) farà ricorso alle ultime due tecniche.

Scendendo maggiormente nei dettagli, esistono tecniche precise da applicare di caso in caso, come vedremo meglio nel prossimo paragrafo, tra cui (cfr. Newmark, 1988; Malone 1988; Hervey-Higgins 1992): • Note • Glossari • Spiegazioni • Aggiunte • Omissioni • Riformulazioni

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• Esplicitazioni

Non tutte queste tecniche sono (sempre) applicabili durante una sottotitolazione, specialmente se interlinguistica. In particolare, Note, Glossari e Spiegazioni sono di fatto impossibili da aggiungere in un sottotitolo, a causa dei vincoli tecnici cui sono sottoposti, mentre brevi Aggiunte o Esplicitazioni potrebbero essere possibili, utili o addirittura indispensabili. Omissioni e Riformulazioni, infine, costituiscono l’ossatura della sottotitolazione, come vedremo meglio più avanti.

2.4 – PRINCIPALI STRATEGIE PER L’ADATTAMENTO LINGUISTICO-