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CHI È SOLOMONE ?

6.1 LA TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA DELLA TRILOGIA

Miyabe Miyuki nasce a Tokyo il 23 Dicembre del 1960, da genitori anch’essi originari di Tōkyō. Si definisce una Edokko, perché la sua famiglia ha vissuto nel quartiere di Kōtō da quattro generazioni. Molte delle sue opere sono ambientate proprio nel distretto della capitale, come accade anche per il romanzo da cui ha preso spunto questo lavoro di tesi. Miyabe è una delle prime scrittrici diventate famose durante il boom del mistery femminile degli anni novanta. Ha ricevuto molta attenzione dalla stampa, soprattutto dopo la pubblicazione di Kasha nel 1992, anno in cui si assiste a una vera e propria “rivoluzione rosa” del romanzo poliziesco e popolare in generale, che fino ad allora era stata un’esclusiva maschile. Difatti, Miyabe è innanzitutto una scrittrice di taishū bungaku, ovvero di letteratura popolare. Le autrici giapponesi contemporanee (oltre a Miyabe Miyuki godono di una grande fama Kirino Natsuo e Nonami Asa) non offrono romanzi il cui intento è di trovare soluzioni ai problemi della società, infatti lo scopo non è di educare il pubblico o esprimere delle critiche in merito. Inoltre, Miyabe è nota per le opere di suiri shōsetsu (“romanzo giallo”), ma si è occupata anche di altri generi, spesso mescolati tra

loro, per cui leggendo i suoi romanzi ci si potrebbe imbattere in mystery ad ambientazione storica o di fantascienza. La successiva produzione di Miyabe vede una maggior padronanza dei generi letterari e di opere legate più marcatamente ad essi. In particolare,i romanzi gialli si concentrano di più sulla trama;i romanzi di fantascienza contengono più elementi tecnico-scientifici; i romanzi fantasy sono caratterizzati da ambientazioni surreali. Questi filoni di letteratura sono poi accompagnati da altri generi, come l’horror, il quale riprende figure folkoristiche della tradizione giapponese, reinterpretandole in chiave contemporanea. I protagonisti delle opere di Miyabe fanno parte della classe media. Sono coloro che hanno sentito il peso del collasso economico, ma credono ancora nella ripresa delle strutture sociali. Le principali vittime sono i giovani, generazione che secondo Miyabe è particolarmente fragile. Non a caso, anche Soromon no Gishō è ambientato nel ventennio successivo alla bolla speculativa, che aveva causato un conseguente senso di sfiducia dei giovani verso la famiglia e il futuro.

I romanzi gialli di Miyabe illustrano profondamente problemi sociali affiancati da particolari situazioni economiche, che spesso caratterizzano la psiche dei personaggi. Questo fattore è riscontrabile anche in Soromon no gishō, in particolare nel modo di agire degli adolescenti, figli di famiglie benestanti che, se da un lato fanno una vita agiata dall’altro sentono il peso della solitudine e scaricano la propria rabbia con atti di violenza. Lo stato psicologico fa precipitare la situazione, e anche se alla fine del romanzo si trovano i colpevoli e si scopre la verità37, sono sempre i giovani a combattere per sperare di migliorare il mondo in cui vivono, partendo prima di tutto dalla restaurazione delle relazioni sociali.

Soromon no gishō38

, tradotto sul web in inglese con il titolo Solomon’s Perjury è una trilogia scritta dall’autrice di best seller giapponese di romanzi gialli Miyabe Miyuki, portata a termine nel 2013 dopo nove lunghi anni. L’autrice, che di solito spazia tra vari generi tra gialli, fantasy, fantascienza, è conosciuta soprattutto per storie che parlano delle vittime della società odierna, spesso donne dal carattere debole come casalinghe e prostitute ma, in Soromon no gishō torna ad affrontare un altro tema molto delicato: l’adolescenza. Divisa in un trilogia di più di 2100 pagine, l’opera ha inizio nel giorno di

37La prima parte del film narra solo la vicenda dell’omicidio, mentre nella seconda parte,Soromon no gishō – KohenSaiban,si assiste alla messa in atto del processo che permetterà di scoprirà la verità sull’accaduto. 38Soromon no gishō, pubblicato da Ottobre 2002 a Novembre 2011 in Novel Magazine ShōsetsuShincho

Natale, quando il corpo di un quattordicenne viene trovato senza vita coperto di neve nel cortile della scuola. Si tratta di Kashiwagi Takuya della II A della scuola media Jōtō. La polizia e gli insegnanti cercano di mettere a tacere subito il caso archiviandolo come suicidio, nonostante fosse sopraggiunta la notizia di una lettera d’imputazione contenente un’agghiacciante verità tenuta nascosta per “proteggere” gli studenti. Questa rivela che un gruppo di giovani delinquenti, figli di famiglie agiate e compagni di scuola della vittima, avrebbero ucciso il quattordicenne spingendolo giù dalla ringhiera del terrazzo della scuola. In seguito a questa confessione, Fujino Ryōko, una ragazzina carismatica, nonché compagna di classe di Kashiwagi Takuya, a cui viene fatta recapitare a casa una seconda copia della lettera, dopo innumerevoli controversie con i genitori e gli insegnanti, decide di prendere in mano le redini della situazione e fare giustizia sul caso insieme a un gruppo di amici, con la simulazione di un processo giuridico. Dalla trama si evince che non si tratta del solito romanzo giallo alla Sherlock Holmes aventi come protagonisti detective in carriera e criminali, ma si tratta di studenti che si propongono di scoprire la verità sulla morte del compagno di classe.

Il regista Narushima Izuru, dopo aver letto il romanzo, ha avuto il permesso di raccontare questa storia di colpe, vergogna e redenzione con intelligenza e mancanza di sensazionalismo. L’intera trasposizione cinematografica del romanzo di Miyabe Miyuki è resa in un unico film diviso in due parti, distribuito dalla Shōchiku: la prima intitolata Soromon no gishō – ZenpenJiken39 (121 min) e la seconda Soromon no gishō – Kohen Saiban (146 min). Proiettato per la prima volta nelle sale cinematografiche giapponesi nel marzo 2015, ha riscosso subito un enorme successo. Ad oggi, non sono state distribuite pubblicamente né le captions né i sottotitoli in lingua inglese, ad eccezione per le proiezioni del mese di luglio alla New York Asian Film Festival 2015.40 La prima parte del film è quella più esilarante in cui gli studenti capeggiati dall’eroina Fujino, organizzano il processo per fare giustizia a questo caso. Gli incarichi giuridici sono scelti in maniera dettagliata. Ogni studente in base alle proprie attitudini si candida o viene scelto dagli altri compagni per avere una parte al processo: il giudice, la giuria, il procuratore, l’avvocato difensore. C’è chi ha bisogno di essere incoraggiato, chi all’inizio si demoralizza ma non si

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Il film inizia ad essere girato il 24 Giugno 2014 e finito nel Settembre dello stesso anno.

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Programma del New York Asia Film Festival tenutosi nei mesi di giugno e luglio 2015. Dettagli disponibili sul sito http://www.easternkicks.com/news/nyaff-2015-announces-programme. Il film ha partecipato ad altri eventi, elencati di seguito: quindicesimo Nippon Connection – Giugno 2-7 2015, Nippon Cinema *International Premiere, diciannovesimo Bucheon International Fantastic Film Festival – Luglio 16- 26 2015, World Fantastic Cinema *Korean Premiere.

arrende mai e chi se la vede con la continua lotta interiore tra ciò che è giusto e ciò che sbagliato. La seconda parte invece, si focalizza sul processo vero e proprio in cui rivelazioni scioccanti scuotono gli animi dei personaggi, soprattutto quelli in teoria più impavidi, come gli adulti. La prima parte del film, quella presa in esame da questa tesi, si focalizza sul malcontento generale insito negli animi degli studenti che cercano a tutti i costi di avere una voce in capitolo, chiedendo di avere la possibilità di essere ascoltati come è loro diritto. Gli adulti nascondono la verità senza affrontare la cruda realtà delle cose e finiscono col mentire ai propri figli che al contrario vedono questo gesto come segno di mancata responsabilità.

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L’INTERVISTA AL REGISTA: “A DIRE LA VERITÀ, A

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