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sostenibile dell’edilizia scolastica

4. Laboratorio: “Creativamente” Obiett

In linea con le Indicazioni Nazionali e con i Traguardi di sviluppo delle competenze dell’ambito disciplinare dell’edu- quello della musica, si declinano, di seguito, una serie di obiet- -

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Finalità

individuale e della classe, sollecitando le risorse insite in ogni individuo, consapevoli di educare a tirare fuori le potenzialità, le capacità, le possibilità di ognuno.

- luppo della propria personalità.

favorendo la maturazione del senso di appartenenza alla comunità.

l’altro.

Destinatari

La proposta è destinata ai bambini della classe prima della Scuola Primaria.

Metodologia/Attività

L’educazione al movimento, che verrà impartita nel labora- torio, avrà come compito quello di conferire un ruolo centrale all’immaginazione del bambino, stimolandolo attraverso le sue improvvisazioni e ed attraverso l’incentivazione ed orga- nizzazione di spontanee composizioni sul movimento. In que- creativamente le proprie possibilità espressive.

Il laboratorio prevederà incontri la cui durata sarà cali- brata sulle esigenze funzionali del contesto scolastico, tenendo conto della risposta creativa attivata dai bambini e potranno variare da un minimo di 50 minuti ad un massimo di 70 minuti.

Le attività, per i principi sopraesposti, non possono esser del bisogno formativo dei destinatari e soprattutto non ne costitutivi, in quanto il laboratorio intende perseguire l’agire spontaneo dei bambini ed attivare delle scelte, sulla base della Proponiamo sinteticamente un modello di proposta: lasciamo che i bambini entrino nella “sala”, chiediamo loro di disporsi liberamente nello spazio, scegliendo una postazione che li faccia sentire a loro agio. In questa fase l’educatore non valuterà in alcun modo le scelte dei bambini in maniera diretta,

Chiediamo loro di cominciare a camminare liberi nello spa- zio (riscaldamento), la richiesta dell’educatore sarà di esplo- rare, con il corpo, i vari livelli spaziali: l’educatore fornirà come parole chiave, ad esempio, “alto” “medio” “basso” ed osserverà le scelte motorie dei bambini, che liberamente inter- preteranno l’indicazione. A seconda delle risposte inibite e/o disinvolte, il danza-educatore potrà fornire altre informazioni/ altissimo”. Queste proposte fornite in maniera consecutiva,

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sione di stimolare capacità di , di attivare un

pensiero creativo e divergente, nonché di relazionarsi con se stessi e con lo spazio proprio e dell’altro.

Successivamente, dopo che i bambini e l’educatore in qua- lità di modello (eventualmente), abbiano esplorato l’ambiente, “evidenziamo” con riferimenti reali o immaginativi (come far immaginare un cerchio disegnato sul suolo) uno spazio, su cui vogliamo che i bambini orientino l’attenzione e aggiungiamo dei riferimenti sonori alla consegna:

potranno muoversi danzando creativamente, esplorando ad esempio il “livello basso”. Il riferimento sonoro, che darà l’avvio all’ingresso nel cerchio, potrà essere un tamburo (anche questo, non necessariamente deve esser costituito da un elemento reale, il suono può esser pro- dotto anche dalla voce dell’insegnante). Un bambino che abbia “esaurito” le proprie scelte di movimento all’in- terno del cerchio predisposto, potrà liberamente uscirne ed investire lo spazio neutro: all’interno dello spazio neutro i bambini potranno camminare, correre, muoversi emotive. Uno spazio senza suono ma ricco di presenza corporea.

- golo, all’interno del quale i bambini potranno danzare/ muoversi esplorando, ad esempio, il “livello medio”. Il riferimento sonoro che darà l’avvio all’ingresso nel ret- tangolo, potrà essere un sibilo.

- dere decisioni, ovvero senza fornire uno stimolo acustico. Possibili sviluppi: in questa proposta sono stati descritti alcuni esempi di attività. Queste, nei successivi incontri, pos- sono evolvere in diverse modalità di esplorazione del proprio corpo, di investimento dello spazio e di relazione con i com- pagni. Queste scelte saranno calibrate dal danza-educatore, a seconda del livello di familiarizzazione dei bambini rispetto alle singole proposte, in modo da garantire, sempre, un conte- sto emotivo rassicurante e piacevole.

Una possibile evoluzione, dunque, può essere: dopo aver esplorato lo spazio nei vari livelli, l’insegnante disporrà dei cartoncini con su scritte delle parole indicanti elementi corpo- rei e/o spaziali come

mani, destra, fermarsi, rotolare, dondolare etc.

I bambini sceglieranno di recarsi liberamente vicino ad è collocata quella parola”. Dopo averli lasciati liberi di speri- mentare viene loro chiesto di sceglierne 4/5, di osservarli, porli in sequenza e successivamente di attivare la stessa sequenza con un’interpretazione libera in movimento. Ciò darà luogo alla creazione delle possibili forme di “danza”.

Spazio

Lo spazio del movimento creativo potrebbe esser costituito da un’ampia metratura, una pavimentazione morbida (lino- leum o parquet) così da garantire sicurezza pur consentendo un’ampia libertà di movimento.

Tempo

50-70 minuti per ogni incontro.

Materiali

Conclusioni

- duo è aperto a tutta la sua esperienza, allora il suo compor- tamento sarà creativo, e la sua creatività può essere ritenuta

essere essenzialmente costruttiva»18. La danza-educativa, così

come il movimento creativo, oltre a favorire un corretto funzio- namento ed un eventuale miglioramento delle abilità motorie, sono uno strumento particolarmente adatto, oseremmo dire, necessario allo sviluppo di tutte le dimensioni della personalità cognitive, emotive e relazionali. In un ormai consolidato con- trasto con la dicotomia cartesiana mente-corpo, l’auspicio è che in tutti gli ambiti, in particolare in quelli educativi, il corpo e soprattutto la sua corretta stimolazione, possano favorire una crescita che consenta all’universo corporeo dell’individuo di intersecarsi ed evolvere col suo universo psichico.

Attraverso il movimento-danzato, il bambino è indotto con naturalezza a compiere scelte autonome e nel farlo scoprirà

18 C. Rogers in C. Palumbo (2018),

che un movimento piuttosto che un altro, un passo ben fatto o uno non necessariamente studiato, genereranno in se stesso e nell’altro delle emozioni strettamente connesse allo spazio potenziale immaginativo.

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Conclusioni

Il contributo pedagogico dell’Embodiment nella