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COINVOLGIMENTO SOCIALE N° Indicatore Risposte possibil

2. Dal lato dell'offerta turistica:

i viaggiatori stranieri entrati nel paese attraverso i valichi di frontie- ra (porti, aeroporti, ferrovie, strade; dati ISTAT ed Ufficio Italiano Cambi);

aspetti qualitativi sul turismo degli stranieri (indagine campionaria dell' Ufficio Italiano Cambi)

la consistenza e le caratteristiche strutturali degli esercizi ricettivi e complementari (dati ISTAT);

il movimento della clientela negli esercizi ricettivi alberghieri e com- plementari (dati ISTAT);

gli incassi ed i pagamenti in valuta per il turismo internazionale (dati Banca d'Italia ed Ufficio Italiano Cambi).”55

Alle indagini citate si affiancano quelle della Banca D'Italia, UnionCamere, dell'ACI, del Touring Club, dell' Enit, delle Camere di Commercio Locali e mille altre indagini locali specifiche.

In generale però è possibile affermare che vengono forniti dati piuttosto generici e difficili da utilizzare poi per disegnare strategie di mercato o ter- ritoriali. Inoltre i dati hanno un altro difetto: vengono pubblicati con note- vole ritardo rispetto al periodo di osservazione (i dati ISTAT impiegano quasi due anni per poter essere consultabili). Questo distacco temporale fa sì che siano sempre riferiti a fenomeni già passati, che nel frattempo pos- sono essere mutati o addirittura scomparsi. La forza di un'indagine risiede anche nel tempo che passa dal momento dell'osservazione al momento dell'accesso ai dati: maggiore sarà questo gap temporale tanto minore sarà l'utilità effettiva del dato.

Anche la quantità dei dati manipolata influisce ovviamente su questo gap: 55 Pasetti P. – Op. cit - 2002

l'Istat in generale fa le proprie rilevazioni su base nazionale e deve pertan- to prima reperire i dati, in seguito validarli ed elaborarli prima di pubbli- carli: è chiaro come tutta questa procedura comporti una spendita di tem- po notevole.

Anche sul contenuto dei dati c'è qualcosa da segnalare. Ad esempio l'inda- gine ISTAT sul movimento della clientela negli esercizi ricettivi alberghieri e complementari non fa distinzione sui motivi che hanno portato ad avere quelle presenze. Guardando cioè alle definizione di turista già citate, que- sti vengono registrati come tutti gli altri, senza alcun tipo di distinzione, cosa che invece sarebbe molto interessante avere per comprendere l'enti- tà dei fenomeni e capire di quali abitanti si sta parlando (businessmen, pendolari o turisti?).

Non sono inclusi in questa indagine tutti i pernottamenti effettuati in strut- ture non censite (seconde case, case in affitto), che sono spesse volte in numero molto superiore a quelli ufficiali e incidono dunque maggiormente sulle trasformazioni territoriali.

A queste indagini specifiche si affiancano quelle sulle dinamiche della po- polazione, così l'ISTAT oltre ai censimenti decennali effettua rilevamenti che danno conto dei movimenti ufficiali, mese per mese, e dell'andamento demografico generale (nascite, morti, iscrizioni, cancellazioni etc). Questi dati sono disaggregabili fino alla scala comunale e quindi maggiormente significativi ed adatti a descrivere anche fenomeni migratori interni. Tuttavia rimangono sempre aspetti dei fenomeni che non vengono regi- strati, che possono essere anche parti importanti, e che non sono facil- mente analizzabili o indagabili: un esempio è quello dei residenti assenti o quello degli immigrati clandestini.

cessibili in maniera abbastanza semplice, una duplice esigenza: esplicitare ed integrare.

− Esplicitare

Abbiamo già commentato come per conoscere un fenomeno nelle sue sfaccettature occorra mettere in relazione differenti tipologie di dati e come queste vadano adeguatamente scelte di volta in volta in relazione al tipo di questione a cui si vuole dare una risposta. Fare questo tipo di anali- si richiede da un lato competenze tecniche e scientifiche adeguate e dal- l'altro strumenti appropriati per leggere le inferenze tra i vari dati.

− Integrare

I dati disponibili nelle indagini citate hanno generalmente un duplice difet- to per chi opera in contesti locali specifici: sono riferiti ad ambiti troppo vasti (scala nazionale o regionale) e non coprono molti degli aspetti im- portanti del fenomeno (analisi qualitativa approfondita della domanda, esplicitazioni delle dimensioni sommerse, etc).

Inoltre, per il tipo di approccio dato a questa tesi, volta a descrivere il fe- nomeno turistico come rappresentativo di un modo differente dell'abitare, queste indagini non possono essere considerate sufficienti per disegnare un quadro descrittivo della qualità e quantità delle varie tipologie di abi- tanti.

“Alcune strutture sono già sorte in Italia, soprattutto sotto la spinta delle richieste degli operatori in aree ad alta intensità turistica56, anche se il loro

approccio – peraltro pionieristico – si è rivelato parziale nell'analisi del fe- nomeno turistico complessivo.

56 Si tratta prevalentemente di osservatori a livello regionale e provinciale, come gli osservatori del Veneto, dell'Emilia Romagna e della Provincia Autonoma di Trento. Sono stati realizzati anche sistemi informativi da parte di enti camerali, comuni e consorzi, sebbene si tratti spesso di pro- getti in itinere, non ancora messi a regime, e finalizzati ad alcune categorie specifiche di infor- mazione

Occorre, dunque, sviluppare un impianto di analisi più ampio ed esaustivo che identifichi:

1. la connotazione del settore turistico in tutti i suoi aspetti;

2. le fonti statistiche di riferimento, individuandone le eventuali caren-

ze;

3. il sistema metodologico di elaborazione delle informazioni; 4. la tipologia dell'output informativo;

5. le modalità di utilizzo.

Questi rappresentano le linee per la definizione teorica di un Osservatorio del Turismo.”57

3.1.1 Gli stakeholders dell'Osservatorio

Nel settore del turismo, in virtù delle sue forti interconnessioni con il terri- torio, le informazioni debbono avere come principale funzione-obbiettivo un'ottica di sostenibilità nei confronti delle risorse naturali e culturali. Que- ste sono beni (quasi sempre di carattere pubblico) che costituiscono spes- so il fattore centrale di attrazione di una località turistica; ne deriva che il loro mantenimento o miglioramento apporti un valore aggiunto agli opera- tori e al benessere collettivo superiore a qualunque miglioramento in ter- mini di informazione di mercato o di innovazione tecnologica.

Rammentiamo inoltre che sebbene si parli spesso di settore turistico que- sta è in realtà una definizione impropria anche dal punto di vista stretta- mente economico.

“Il turismo è impropriamente definito 'settore' , in quanto non è identifica- bile con precisione in nessuna delle tre modalità di classificazione che la teoria economica utilizza per definire un settore (similarità dei processi produttivi, omogeneità di prodotto e tipologie di barriere all'entrata). Di fatto il turismo è un'attività altamente intersettoriale con un forte coinvol- gimento del territorio e della comunità residente”.58 A questo si aggiunga

quanto esplorato nei capitoli precedenti, e cioè che in realtà vengono coin- volti tutti gli abitanti (a differente titolo) del territorio, a prescindere dal tempo speso su esso. Il fenomeno è pertanto complesso e come tale va indagato.

Il turismo presenta quindi numerose problematiche di carattere informati- vo, che incidono sulle strategie territoriali ed ambientali, sui costi delle im- prese, sulla conoscenza delle dinamiche dei mercati, sulla conoscenza del- 58 Antonioli Corigliano M. - op. cit- 2000

le caratteristiche degli abitanti; siano essi residenti o transeunti. Questo in generale si traduce nella necessità di conoscere specificamente almeno quattro fattori59 che lo caratterizzano:

1. il turismo trova la sua accezione più logica come prodotto di area,