ANALISI DELLE ESPERIENZE PIU’ SIGNIFICATIVE DI GIUSTIZIA RIPARATIVA A LIVELLO INTERNAZIONALE
6. La giustizia riparativa in Australia e Nuova Zelanda
6.2 Modelli utilizzati
6.2.2 Le conferencing australiane
utilizzato in concomitanza con la gestione del caso attraverso la giustizia ordinaria. In questo caso l’esito delfamily group conferenicng
concorrerà
alla formazione del fascicolo riguardante le informazione sul reo che sarà utilizzato per la commisurazione della pena. In caso di esito positivo, l’accordo di riparazione potrebbe funzionare da circostanza attenuante . 97 La normativa neozelandese ha costruito un ponte tra famiglie e Stato, nell’intento di risolvere tutte le questioni che riguardano i minori.
6.2.2 Le conferencing australiane
Il sistema delle conferencing opera in tutti gli Stati e Territori australiani (ogni Stato ha un proprio specifico programma di conferencing)
e
rappresenta un'opportunità per il soggetto autore del reato di assumersi la responsabilità delle proprie azioni e per vedere in prima persona come il proprio comportamento ha colpito gli altri.
Nel determinare se la questione è adatta per una conferencing si valutano: la gravità del reato, il livello di violenza in questione, il danno causato alla vittima, la natura e la portata dell’offesa, il numero avvertimenti che sono stati dati in precedenza al soggetto.
I diversi programmi presenti sul territorio australiano si differenziano anche per quanto riguarda i tipi di reati che sono esclusi per legge dall’essere oggetto di conferencing.
Alcuni Stati come la Tasmania, il New South Wales, Western Australia, presentano un elenco specifico sui reati esclusi, tra i quali figurano: omicidio, traffico di droga, abusi sessuali; ci sono invece programmi come ilFamily Conferencing
del South Australia o Yustice Group Conferencing
dello Stato di Victoria che non prevedono una legislazione specifica di reati vietati.
97 G. Mannozzi, op.cit
La valutazione di idoneità si deve basare anche sull’avvenuta accettazione del reo della propria responsabilità, sull’analisi del suo livello di rimorso e sui sentimenti provati verso la vittima.
Una volta svolte queste considerazioni, se risulta che l’autore del reato sia adeguato e idoneo, e accetta di partecipare, si organizza una conferencing con le parti interessate.
Esse si svolgono nelle diverse fasi del processo (dalla fase del presentence a quella esecutiva) e sono gestite dalla polizia e dai tribunali separatamente o in alcuni casi in maniera congiunta . 98
Di solito si ha l’incontro di vittima e autore del reato insieme ad un facilitatore, la polizia e altre persone di supporto; tuttavia in quasi tutte le giurisdizioni la presenza della vittima è considerata opzionale.
Dall’incontro emerge il piano riparativo che deve essere portato a termine dal soggetto autore del reato ed esso può includere: le scuse formali alla vittima, dei servizi alla comunità, lavori per la vittima o la sua famiglia, programmi di educazione, beneficenza.
Gli autori di reato che non rispettano gli esiti della conference
possono
essere ritrasferiti al sistema penale convenzionale, sebbene in alcune giurisdizioni c’è la possibilità di valutare in modo discrezionale il comportamento avuto dal reo . 99
In quasi tutti gli Stati la partecipazione della vittima è assolutamente opzionale, le conferencing
possono andare avanti anche in loro assenza;
un’eccezione è costitutita dall’Australian Capital Territory.
In quest’ultimo Stato nel 1994 venne avviato un programma sperimentale gestito dalla polizia che nel 2001, a seguito di approfondite consultazioni, venne esteso all’ordinamento penale e in seguito venne trasposto nel
Crimes (Restorative Justice) Act 2004 . 100 98 J.J. Larsen, op cit , pg. 78. 99 J.J. Larsen, op cit, pg. 6. 100 B. Spricigo, op. cit ., pg.1931.
Si tratta del Reintegrative Shaming experiment,
costituente un esempio di
diversionary conferencing,
basato sulla teoria della vergogna reintegrativa.
Secondo questa teoria la forma più efficace di controllo è quella derivante dal moralising shame
che, salvaguardando le relazioni sociali, non umilia
la persona accusata di reato.
I sentimenti di vergogna elaborati attraverso gli incontri dialogici con la vittima, possiedono un’efficacia intimidativa maggiore di quella derivante dall’inflizione di una misura penale . 101
Il programma si fonda sulla partecipazione libera e volontaria di tutte le parti e si differenzia dagli altri programmi di conferencing
presenti in
Australia per il fatto di essere vittimocentrico; per questo motivo c’è bisogno della partecipazione della vittima (anche attraverso un suo rappresentante). Questo programma può essere avviato anche più volte da uno stesso soggetto in quanto non vi è un limite restrittivo da questo punto di vista e può essere avviato sia da autori di reato minorenni che maggiorenni.
I reati più gravi non sono preclusi da questo programma, tuttavia per avviarlo è necessario che sia già iniziato procedimento penale e ci sia stata l’ammissione della responsabilità da parte della persona a cui il fatto è attribuito. Tale ammissione non preclude a quest’ultima di dichiararsi innocente in sede processuale.
6.2.2 La mediazione reovittima in Australia
I programmi di mediazione reo vittima si differenziano dalle conferencing per il numero limitato di partecipanti che si riduce alla vittima al reo e al mediatore. La partecipazione della vittima è necessaria per iniziare la mediazione e anche questo aspetto le differenzia dalleconferencing.
Esse,
101 G. Mannozzi, op.cit
inoltre, sono spesso l’unica soluzione possibile per i soggetti sottoposti a detenzione penitenziaria.
La mediazione reo vittima si può svolgere solo se entrambe le parti decidono di parteciparvi. Per quanto riguarda l’iniziativa, nella maggior parte dei casi può essere presa sia della vittima o del reo, tuttavia in alcuni Stati si prevede un intervento attivo anche della polizia, del magistrato, degli avvocati o del consulente di supporto della vittima.
I tipi di reati per i quali la mediazione è disponibile cambiano da Stato a Stato. In Queensland ad esempio, nessun tipo di reato viene escluso dalla possibilità di avviare una mediazione, così come in Tasmania, Northern Territory e New South Wales. Diversamente in Western Australia è previsto un elenco di offese che sono escluse tra cui figurano omicidio, abusi sessuali, violenze domestiche.
Questo procedimento, che è disponibile sia per autori di reato minorenni che maggiorenni, è un’opportunità per la vittima e il reo di discutere sull’offesa ricevuta o compiuta e su come il dolore arrecato possa essere riparato . 102
Nella maggior parte dei casi la mediazione reovittima viene avviata nella fase esecutiva della pena; tuttavia in Tasmania con il programma
Courtorder Meditation e in Wester Australia con il programma
Reparative Meditation,
si da la possibilità di avviarla anche nella fase di
presentence
103.
Per quanto riguarda i programmi avviabili nella fase esecutiva, in New South Waless si ha il Restorative Justice Unit
. Esso è un programma
penitenziario, della durata di alcuni mesi (di solito dodici) e classificabile come un’ipotesi di mediazione. I principi chiave su cui si basa sono la volontarietà della partecipazione, la piena partecipazione di vittima e autore del reato, la partecipazione informata e consapevole, il
102 J.J. Larsen, op.cit.
, pg. 18.
riconoscimento delle proprie responsabilità da parte dell’autore del reato e la sicurezza fisica ed emotiva per le parti.
In Western Australia, sono presenti tre tipi di programmi, il Reparative Courtbased Meditation
, avviabile in fase di presentence e il Protective
Conditions Process e il Victimoffender Dialougue process
, avviabili nella
fase esecutiva e gestiti dall’amministrazione penitenziaria. IlProtective Conditions Process
può essere avviato solo su iniziativa della
vittima e consiste nella comunicazione all’autore del reato delle modalità di esecuzione della pena che inibiscono ogni forma di contatto con la vittima. Tuttavia, al posto dell’esclusione totale, si può anche raggiungere un accordo sul livello e sulla natura di eventuali contatti, questo accordo viene raggiunto anche grazie ad un mediatore.
IlVictimoffender Dialougue process,
invece, ha il solo scopo di assistere
la vittima nell’elaborazione del crimine sofferto; infatti non si prevedono né risarcimenti né scuse ufficiali.
Questo tipo di mediazione si caratterizza per l’alto livello di confidenzialità degli incontri, il cui esito non può essere comunicato alle autorità competenti.
Nel Northern Territory sono disponibili dei programmi di reintegrazione per le persone condannate e ristrette nella libertà che si preparano a rientrare nella comunità di appartenenza. Anche in questo caso la partecipazione è volontaria e da essa gli autori di reato non possono ottenere alcuna riduzione della pena . 104 104 B. Spricigo, op.cit ., pg. 19371938.
CAPITOLO III
LA GIUSTIZIA RIPARATIVA NEL PANORAMA EUROPEO,