ANALISI DELLE ESPERIENZE PIU’ SIGNIFICATIVE DI GIUSTIZIA RIPARATIVA A LIVELLO INTERNAZIONALE
5. Stati Uniti
5.2. Tipi di programmi utilizzati
sociale postdetentivo del reo . 82
5.2. Tipi di programmi utilizzati
Gli Stati Uniti contemplano una vasta gamma di programmi di giustizia riparativa, differenziati a seconda dello Stato che si va ad analizzare. Esistono programmi, come la mediazione diretta, che presuppongono la presenza della vittima e altri che vi prescindono.
La stessa mediazione autorevittima assume caratteristiche e denominazioni diverse nei vari Stati; in molti si utilizza il VictimOffender Mediation e tra questo il programma di mediazione più importante si trova sicuramente nel Minnesota. Esso rappresenta il modello classico a cui successivamente si sono ispirati moltissimi programmi di riconciliazione autore vittima.
Diverso da questo modello è quello utilizzato in New Hampshire, dove i programmi sono gestiti dal Depatment of Correction e vengono definiti come Victim
Offender Dialouge . In alcuni Stati si ricorre invece al
VictimOffender Reconciliation Program
, come ad esempio in Indiana,
California o in Virginia. Essi includono anche mere negoziazioni sul risarcimento del danno o la sola consegna di dichiarazioni scritte della vittima al reo in merito alle conseguenze del reato . 83 82 D. Stendardi, For a Legislative Proposal on restorative justice: Hints from Hanalysis of the US and UK Criminal Justice System , pg. 1909, in AA.VV. Note di diritto internazionale e comparato: La giustizia riparativa nella prospettiva comprata , in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 2015, n.4. 83 D. Stendardi, op.cit ., pg. 1910.
5.2.1 La mediazione autorevittima del Minnesota
Il Centro di Mediazione del Minnesota dal 1985 ha sviluppato un modello di mediazione penale per gestire i casi provenienti dalle Corti di Minneapolis e St. Paul.
La conduzione della mediazione viene svolta con il metodo “non direttivo” e valorizza la volontarietà delle parti nella formulazione della proposta di riparazione e non viene previsto un limite di gravità oggettivo per il quale un reato può essere sottoposto a mediazione. Qualora ci si debba occupare di reati gravi a base violenta, il ricorso alla mediazione per gestire il conflitto non viene meno, ma dovrà farsi ovviamente più complesso. Saranno richiesti tempi di riparazione più lunghi e il mediatore verrà corroborato dalla presenza di altri soggetti (psicologi, psicoterapeuti).
Questa possibilità di apertura verso i reati gravi rappresenta una delle caratteristiche principali del programma adottato dal Minnesota.
Per questi reati la mediazione non sarà considerata un’opportunità di
diversion per il reo o un modo di concordare il risarcimento, ma una modalità ulteriore con cui la vittima potrà elaborare i sentimenti negativi derivati dal reato.
L’impossibilità di costituire meccanismo di diversion o di modalità per decidere la riparazione fa capire che per questo tipo di reati viene meno il collegamento che la mediazione ha di solito con il processo penale e con i risvolti sanzionatori per il reo . 84
In questi casi la mediazione assolve un ruolo complementare, di supporto ulteriore, infatti Umberit la definisce “dialogo assistito dal mediatore” . 85 84 G. Mannozzi, op.cit. , pg. 168169. 85 Umbereit, Mediating Interpersonal Conflict: From Singlesite to Multisite Analysis in the U.S.A., in MessmerOtto, Restorative Justice, p. 153.
Il Minnesota prevede delle forme di giustizia riparativa che prescindono dalla vittima, la corte può invitare l’autore del reato maggiorenne ad un incontro con i parenti delle vittime o con i membri della comunità per diversi obiettivi, come ad esempio riparare alle conseguenze del reato, individuare la sanzione più adatta o favorire il reinserimento del reo.
5.2.2 Il Reparative Probation Program del
Vermont
Lo Stato del Vermont nel 1994, ha sviluppato un modello di giustizia riparativa strutturalmente formato come una sospensione della condanna
con messa alla prova. Non si prevede un elisione totale del reato, ma un “congelamento” dalla pena per tutta la durata della prova.
Il Reparative Probation Program si caratterizza, come il modello tradizionale di messa alla prova, per avere degli obiettivi di tipo rieducativo nei confronti del reo; le caratteristiche che invece si aggiungono sono una maggior tutela offerta alla vittima e un maggior coinvolgimento della comunità nella soluzione del conflitto. La comunità assume un ruolo rilevante e ha una funzione decisoria e di controllo. E’ un programma aperto sia ad autori di reato minorenni che maggiorenni, ma è riservato ai reati di mediobassa criminalità (ad esempio contro il patrimonio). Il resto delle modalità d’accesso a questo programma non viene specificato in modo oggettivo; non sono presenti limiti stringenti come ad esempio la condizione negativa di assenza di recidiva. La possibilità di partecipare a questa probation dipende dalle caratteristiche specifiche di quel determinato caso concreto.
Questi programmi si mettono in moto dopo che il soggetto ha ricevuto la condanna e se si decide di optare per questo programma, il soggetto deve comparire di fronte all’ Ufficio della Comunità per la Riparazione, presso la comunità dove è stato commesso il reato. Esso è un organismo formato da cinque o sei cittadini che, al termine di una serie di incontri,
formalizzano un accordo sul programma di riparazione elaborato, il quale dovrà essere adempiuto dal reo entro novanta giorni.
Alla scadenza del termine previsto, l’Ufficio per la Comunità e la Riparazione verificherà l’esito del programma riparativo. Se il soggetto non ha svolto le attività riparative nel periodo richiesto, dovrà comparire nuovamente davanti alla Corte penale per l’applicazione delle misure sanzionatorie. Viceversa, se la riparazione prevista dal programma è avvenuta con successo, l’Ufficio chiederà di adire la Corte per la dichiarazione di estinzione del reato. Entrambe le modalità di conclusione del periodo di prova determinano l’estinzione del rapporto tra l’Ufficio e i soggetti chiamati a partecipare (comunità, vittima e reo) . 86
5.3 Possibili margini di miglioramento
Il ricorso alla giustizia riparativa, sebbene sia già radicato da tempo non è esente da possibili miglioramenti, sono presenti infatti parecchie sbavature rispetto al modello e ai principi elaborati in sede internazionale dalle Nazioni Unite e dagli altri organi sovranazionali.
In merito alla questione della consensualità
, com’è emerso dall’analisi
precedentemente svolta, esistono Stati che non prevedono questo tipo di tutela per il reo, nonostante sia alla base dell’idea stessa di giustizia riparativa.
Con riferimento alla confidenzialità dei programmi di giustizia riparativa, essa è richiesta dalla fonti sovranazionali, nonostante ciò, solo otto Stati (Delaware, Illinois, Louisiana, Massachusetts, Oregon, Oklahoma, Tennessee) la sanciscono normativamente.
Un discorso a parte deve essere fatto per un dubbio ricorrente sul campo della giustizia riparativa, ovvero quali reati debbano essere riservati ad essa. Ci si chiede se gli istituti di giustizia riparativa siano adatti solo alla
86 G.Mannozzi, op.cit