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Le denunce plurime

Grafico 16 - Incidenza percentuale per genere per Gestione e settore tariffario

2.11 L’andamento delle malattie professionali

2.11.3 Le denunce plurime

Successivamente all’introduzione del D.M. 9 aprile 2008 (nuova tabella delle malattie professionali) si è cominciato a registrare un aumento dei casi in cui un singolo lavoratore denuncia più di una malattia professionale nella stessa data, o comunque nello stesso mese o anno (c.d. denunce plurime). La situazione era già stata messa in evidenza nel Rapporto annuale nazionale 2010 ed ivi attribuita al maggior dettaglio di malattia apportato dalla nuova tabellazione per cui, ad un medesimo rischio/mansione potevano essere connesse più malattie con l’effetto di favorirne l’emersione.

Anche in Friuli Venezia Giulia la fisiologica divaricazione tra numero di lavoratori e numero di malattie denunciate per anno, che prima del 2008 era di minima entità, ha assunto negli ultimi tempi proporzioni consistenti proprio a causa delle denunce plurime, con percentuali vicine al 10% per quelle denunciate contestualmente e al 30% se consideriamo anche quelle denunciate nello stesso mese/anno.

Parallelamente si è assistito ad un aumento percentuale a livello regionale dei casi definiti negativamente sul totale dei definiti, come documentato nelle pagine precedenti.

Dalla lettura di questo dato, che non correla con l’esigenza di una corretta emersione delle malattie causate dal lavoro, è lecito supporre che il fenomeno delle denunce plurime non solo non sia estraneo ma che abbia concorso a sovrastimare l’emersione.

È noto che le malattie osteoarticolari e muscolo-tendinee, quelle attualmente più denunciate, sono malattie di natura degenerativa e/o microtraumatica estremamente diffuse nella popolazione generale, in quanto legate anche a fattori extralavorativi, presenti negli ambienti e negli stili di vita dei lavoratori (malattie multifattoriali) e possiedono la tendenza alla distribuzione poliarticolare e polidistrettuale (comorbilità), spesso coesistente.

50,50%

57,20%

66,60%

55,30%

48,48%

43,90%

45,90%

46,00%

43,20%

39,80%

35,00%

45,00%

55,00%

65,00%

2008 2009 2010 2011 2012

Malattie osteoarticolari FVG

Malattie osteoarticolari Italia

Non deve pertanto meravigliare se in molti casi siano proprio questa diffusione generale e queste modalità di distribuzione - correlate anche a differenze di genere - a favorire la denuncia contestuale di più malattie per uno stesso lavoratore, non sempre legate ad un’effettiva molteplicità di azione dei fattori biomeccanici.

Per una prima, semplice, analisi del fenomeno delle denunce plurime e delle definizioni negative si è voluto pertanto verificare:

1) la percentuale dei casi definiti negativamente sul totale dei denunciati;

2) la percentuale di casi definiti negativamente all’interno del gruppo di denunce singole;

3) la percentuale dei casi definiti negativamente all’interno del gruppo di denunce plurime;

4) quali siano le malattie prevalenti nei casi di denunce plurime definiti negativamente in relazione al nesso di causa medico-legale.

Da un’estrazione dati relativa alle trattazioni di un biennio, è emerso che, su 2.976 casi, 888 sono riferite a 383 lavoratori per i quali sono stati aperti più casi, come riportato in tav.

72:

Tabella 72 - Denunce plurime di malattia professionale in un biennio campione.

Tutte le gestioni

Ripetizioni Numero lavoratori Totale malattie Totale casi denunce plurime 1 2.088 2.088 2 293 586 3 69 207 4 13 52 5 5 25 6 3 18 7 0 0

Totale 2.470 2.976 888

Fonte: elaborazione INAIL DR FVG (aprile 2013)

Dell’insieme delle 2.976 malattie denunciate nei due anni si è scelto di prendere in esame 1.454 casi relativi a malattie definite un arco temporale di 12 mesi nel biennio che forniscono un quadro di definizione sufficientemente consolidato.

Si è visto che le malattie denunciate in forma plurima, riferite a 193 lavoratori, sono risultate 382 ossia il 26% del totale denunciate:

- 97 sono denunce plurime contestuali ossia con stessa data evento (6,7% del totale denunciate e il 25% delle plurime). Di queste 97 va sottolineato che 81 presentano 2 denunce contestuali, 13 con 3 denunce, 2 con 4 denunce e 1 con 5 denunce;

- 285 sono denunce plurime non contestuali 19,6% del totale denunciate e il 75%

delle plurime) ossia denunciate in date diverse, più o meno ravvicinate nell’anno, - e alcune in aggiunta a denunce contestuali per data evento.

Dall’esame dei casi suddetti sono emersi i seguenti dati:

1) delle complessive 1.454 denunce risultano definiti negativamente 677 casi, ovvero il 46,5%;

2) dei 1.072 casi oggetto di denuncia singola risultano definiti negativamente 470 casi, ovvero il 44%;

3) dei 382 casi di denunce plurime risultano definiti negativamente 245 casi, ovvero il 64%.

Tabella 73 - Malattie professionale, denunce singole e plurime

Malattie

professionali Negative % negative

sul totale Positive % positive sul totale

Denunce totali 1.454 677 46,5 777 53,5

Denunce singole 1.072 470 44 602 56

Denunce plurime 382 245 64 137 36

Fonte: elaborazione INAIL DR FVG (aprile 2013)

Da questi dati sembra quindi potersi innanzitutto confermare che il fenomeno delle denunce plurime contribuisce ad aumentare la percentuale di definizioni negative nel loro complesso e che il riscontro di un aumento del tasso di definizione negativa in rapporto all’aumento complessivo delle denunce depone per un’emersione dovuta non solo ad una maggior consapevolezza della natura professionale di molte malattie ma anche a sovrastima da parte di alcuni medici certificatori.

Per chiarire quali siano le malattie prevalenti nei casi di denunce plurime definite negativamente (punto 4 di cui sopra) si è proceduto ad un’analisi di dettaglio dei 382 casi di denunce plurime del campione in oggetto.

Attraverso i riscontri che fornisce la procedura operativa Inail Cartella clinica, emerge che:

• circa il 10% dei casi è stato definito negativamente in sede amministrativa senza valutazione medico legale;

• del campione restante il 68,7% (237 casi) sono malattie osteoarticolari e muscolo-tendinee (Codice sanitario M e ICD-10), di cui 130 risultano definite negativamente relativamente al nesso di causa medico-legale (non professionali) ossia il 54,8%.

In sintesi possiamo affermare che:

- tra le denunce di malattia professionale le c.d. plurime presentano la maggior percentuale di definizioni negative (64% rispetto al 44% delle denunce singole);

- nell’ambito delle denunce plurime le malattie osteoarticolari sono ben il 68,7%;

- di esse oltre la metà trova definizione negativa, in misura percentuale (54,8%) decisamente superiore alla media delle definizioni negative delle malattie professionali registrata negli ultimi anni (45,8% nel 2011 e 49,7% nel 2012) .

Ciò, quindi, conferma il sospetto che il maggior tasso di definizioni negative nelle denunce plurime sia dovuto in modo importante alle patologie di origine osteoarticolare.

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