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Le fasi del processo di Customer Relationship Management

1. Rendere vincente una start up

1.2 La clientela

1.2.2 Le fasi del processo di Customer Relationship Management

Dopo aver stabilito in maniera dettagliata gli obiettivi di breve e medio lungo periodo, a questo punto l’impresa può implementare il processo di CRM. Questo processo prevede una ripartizione in diverse fasi, tra loro collegate.

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Fonte: elaborazione dati presenti nella fonte Farinet, Plocher, Customer Relationship Management. Approcci e metodologie, Etas, 2002

Nelle prossime pagine, verranno illustrate nel dettaglio cosa consistono le singole parti.

1.2.2.1 L’acquisizione di dati sulla clientela

L’esigenza di acquisire informazioni sui clienti nasce dall’importanza che l’impresa riversa sui clienti stessi, considerati soggetti attivi, in grado di fornire utili indicazioni, contribuendo così allo sviluppo della stessa impresa. Le fonti a cui

l’azienda può attingere sono di due tipi: fonti off-line e fonti on-line38. I call center, le

forze di vendita e i customer services sono esempi di fonti off-line mentre Internet rappresenta la principale fonte di conoscenza on-line. Facendo uso di fonti off-line, l’impresa può ottenere dati sulle caratteristiche socio-demografiche del cliente ovvero su dati oggettivi riferiti ad esso, può reperire dati sui tipi di prodotto che ha acquistato, la frequenza d’acquisto, l’entità della spesa, per comprendere quali siano i suoi interessi, le sue esigenze e i suoi bisogni. Un altro elemento molto importante su cui l’azienda può raccogliere dati è sulla storia del rapporto tra l’azienda stessa e il cliente. Ricorrendo invece all’uso di Internet, l’impresa può reperire diverse informazioni attraverso la posta elettronica, blog, comunità virtuali e social network. L’utilità di questi dati è legata al fatto che rivelano le abitudini digitali in termini di ore di collegamento e pagine visitate con maggiore frequenza.

38Farinet, Plocher, Customer Relationship Management. Approcci e metodologie, Etas, 2002

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1.2.2.2 La trasformazione dei dati in informazioni

“Sebbene i dati siano l’elemento costitutivo del patrimonio di informazioni e conoscenze dell’azienda, da soli non sono in grado di fornire competenze di guidare

esplicitamente i decisori aziendali”39. Ecco che l’obiettivo di questa fase è quello

appunto di trasformare dati e contenuti non organizzati in informazioni strutturate e conoscenza, che possono essere usati da tutte le funzioni all’interno dell’impresa per poter prendere adeguate decisioni aziendali e operative. Le varie informazioni raccolte sui clienti vengono analizzate per individuare quali siano i bisogni espliciti che i clienti vogliono soddisfare, quali tipi di prodotti ricercano per appagare tali

bisogni e che caratteristiche deve avere l’offerta per essere accettata40.Osservando i

dati storici contenuti nei Data Base, l’impresa può inoltre fare un passo in più e cioè cercare di intuire quali saranno i desideri futuri dei clienti, le loro richieste e i comportamenti d’acquisto. Così facendo l’impresa cercherà quindi di realizzare prodotti e servizi in grado di soddisfare quei bisogni che ora non sono manifesti.

1.2.2.3 La segmentazione della clientela

Una volta finita la fase dell’opportuna trasformazione dei dati raccolti in conoscenza, l’impresa deve riconoscere i clienti che le consentiranno di ottenere i maggiori profitti in futuro e che le permetteranno di instaurare e mantenere solide relazioni con essi. Sulla base di queste valutazioni circa il valore che i clienti saranno in grado di apportare, a questo punto l’impresa suddivide il mercato in diversi gruppi attraverso un processo di segmentazione, tramite il quale si possono individuare diverse

categorie di clienti41:

1) Clienti più profittevoli: sono coloro che acquistano con molta frequenza, investendo enormi quantità di denaro e intrattenendo relazioni di lungo periodo con l’azienda; tali clienti sono i più fedeli ed è pertanto su questa categoria che deve investire l’azienda per aumentare la propria redditività;

2) Clienti strategici: si tratta di clienti ad elevato valore e bassa fedeltà, oppure viceversa, clienti a basso valore ed alta fedeltà. Nel primo caso l’impresa deve

39Farinet, Plocher, Customer Relationship Management. Approcci e metodologie, Etas, 2002 40Farinet, Plocher, Customer Relationship Management. Approcci e metodologie, Etas, 2002 41Farinet, Plocher, Customer Relationship Management. Approcci e metodologie, Etas, 2002

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cercare di rafforzare la relazione mentre nel secondo caso l’impresa deve cercare di incentivare i clienti ad aumentare la quantità e/o la frequenza dei loro acquisti; 3) Clienti a basso valore: sono la categoria che richiede i costi di gestione più alti e

per questo l’impresa non dovrebbe dedicare alcun investimento per cercare di instaurare una relazione personalizzata con essi.

1.2.2.4 La traduzione delle informazioni in prodotti e servizi

Questa fase vede come attore protagonista il settore produttivo che realizza concretamente i prodotti e i servizi che meglio soddisfano i bisogni del cliente. In questo modo vengono definiti da una parte gli attributi tangibili (cioè quelli fisico- funzionali, estetica, design) e quelli intangibili ( cioè garanzia, consulenza pre- vendita, servizi post-vendita). Ma per definire tutti questi elementi, il settore produttivo non lavora da solo ma coinvolge direttamente il cliente per realizzare un

prodotto/servizio personalizzato capace di soddisfare le sue specifiche esigenze42.

1.2.2.5 La fidelizzazione della clientela

La capacità di soddisfare il cliente offrendogli prodotti personalizzati, seguendolo nelle fasi pre e post vendita, coinvolgendolo nelle attività aziendali, permette all’impresa di raggiungere l’obiettivo perseguito dal processo di CRM e cioè rendere

il cliente fedele e fidelizzato43. Il cliente fedele è quello che acquista sempre dalla

stessa impresa con un’estrema regolarità mentre il cliente fidelizzato è colui che acquista solo ed esclusivamente da un’unica impresa. Per fare in modo che i clienti più profittevoli e strategici si rivolgano esclusivamente ad un’impresa, questa deve offrire loro un prodotto/servizio adatto alle sue esigenze, con un elevato valore aggiunto e deve valorizzare l’offerta in modo che i clienti la percepiscano migliore rispetto a qualsiasi altra dei concorrenti. Solo in questo modo il cliente si sentirà soddisfatto e diventerà fidelizzato all’impresa.

1.2.2.6 I feed-back

Una volta che l’impresa è riuscita a fidelizzare i clienti, il passo successivo è quello di monitorare le loro azioni e migliorarsi continuamente sviluppando una nuova

42Farinet, Plocher, Customer Relationship Management. Approcci e metodologie, Etas, 2002 43Farinet, Plocher, Customer Relationship Management. Approcci e metodologie, Etas, 2002

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conoscenza dei clienti. Dal momento che i loro bisogni sono in continua evoluzione poiché si trasformano da latenti ad emergenti ed infine in espliciti, l’impresa deve costantemente aggiornarsi per rispondere in maniera adeguata alle loro necessità.