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Le figure del middle management (figure di supporto

“Con l’attribuzione di nuovi compiti alle scuole autonome è emersa l’esigenza di prevedere forme nuove di espressione della professionalità docente. L’introduzione dei quadri intermedi è da considerare tra le scelte organizzative più funzionali per far fronte alle richieste degli utenti (gli studenti, la famiglie, la comunità locale) e alle nuove sfide sociali e culturali rivolte al sistema scolastico”82.

Purtroppo, le attuali figure presenti nel sistema scolastico italiano sono poco definite a livello istituzionale e spesso svolgono routine procedurali già esistenti, secondo una logica di “attività aggiuntive” e temporanee piuttosto che sistematiche. A tale proposito, Falanga afferma che “nell’ordinamento scolastico italiano il middle management non ha trovato facile radicamento istituzionale. Esso è legato al volontariato, alla precarietà temporale degli impegni e alle paghe di merito previste dai contratti di lavoro deliberate dalle contrattazioni d’Istituto”.

La difficoltà nell’implementazione di un livello di middle management nella scuola italiana potrebbe consistere nelle diffidenze da parte del Collegio dei docenti rispetto a questa forma di organizzazione, legate soprattutto alla preoccupazione di un carico di lavoro aggiuntivo per gli insegnanti.

Dal punto di vista legislativo sono state definite varie attività di competenza dei quadri intermedi, come le funzioni strumentali, senza però identificare dei veri ruoli di middle management. Spesso si è ricorso alla delega, trasferendo alcune azioni ai singoli docenti, senza definire ruoli istituzionali, poiché la presenza di un gruppo di esperti poteva creare un disagio nella collegialità, mettendo in discussione il potere decisionale. Le ricerche sul campo attestano che c’è ancora molta difficoltà ad accettare l’idea che nella scuola possano esserci non solo delle competenze qualitativamente diverse, ma anche funzioni specifiche assegnate a docenti con alta professionalità.

Le funzioni di middle management

Una delle figure di middle management individuata dalla normativa italiana (D.LGS. n. 297/1994, art. 7; D.LGS. n. 59/ 1998 art.1, rifluito nell’art. 25 del D.LGS. n. 165/2001), è quella del docente collaboratore. In particolari momenti della vita scolastica, i docenti legittimati dal Collegio dei docenti o

82 G. DOMENICI - G.MORETTI (a cura di), Leadership educativa e autonomia scolastica. Il governo dei processi

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dal dirigente, possono esercitare compiti specifici di organizzazione e negoziazione.

Una successiva norma contrattuale (CCNL Scuola 2002-2005, art.31) stabilisce che il numero dei collaboratori sia di due unità. A tali docenti, il dirigente conferisce specifiche mansioni di tipo organizzativo e amministrativo. Il dirigente ha autorità di nominare i suoi collaboratori e di assegnare, nei limiti di fondi d’istituto, un incentivo economico per le attività extracurricolari, per la progettazione e l’esecuzione di attività.

Tra i compiti organizzativi dei collaboratori possono rientrare quelli riguardanti:

- la cura dei rapporti con le associazioni culturali e economiche del territorio; - il coordinamento degli orari di servizio dei docenti e delle sostituzioni interne;

- la continuità educativa e il rapporto con altri ordini di scuola; - la direzione delle uscite didattiche;

- i compiti organizzativi per la gestione di laboratori all’interno di reti scolastiche;

- le azioni di referenza e rappresentanza verso l’esterno: salute, sport, orientamento, handicap, educazione stradale, educazione interculturale ecc; - il coordinamento di commissioni di studio interne alla scuola;

- il supporto all’innovazione.

Tra i compiti amministrativi, possono rientrate quelli afferenti:

- alla cura dell’attività istruttoria per la stipulazione di negozi giuridici; - alla delega alla firma per determinati atti/provvedimenti;

- alla presidenza degli organi collegiali della scuola in caso di assenza o impedimenti sia del dirigente che del docente collaboratore - vicario;

- al coordinamento del Consiglio di classe;

- al coordinamento di dipartimenti disciplinari nelle scuole secondarie; - al coordinamento e alla vigilanza su plessi, succursali o laboratori scolastici;

- alla sostituzione del dirigente scolastico, sempre in caso di assenza o impedimento di breve durata.

Un’altra figura di quadro intermedio individuata dalla stessa normativa (D.LGS. n. 165/2001 e CCNL Scuola 2002-2005) è il collaboratore - vicario. Ad uno dei docenti collaboratori il dirigente scolastico può conferire l’incarico di vicario, con il compito di sostituirlo nei casi di assenza o impedimento. La sua nomina è affidata esclusivamente al dirigente. La

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sostituzione, che si ha anche nella presidenza degli organi collegiali, avviene di diritto o su delega.

La figura del coordinatore di classe non viene espressamente indicata dalla normativa italiana, però tale responsabilità è oramai diffusa ed è considerata indispensabile in tutte le istituzioni scolastiche. È una figura interpretata da un docente, che coniuga esigenze didattiche e progettuali con esigenze organizzative e gestionali. Il compito di istituire e individuare tale figura è affidato, all’inizio di ogni anno, al Collegio dei docenti e al dirigente scolastico di ogni istituzione.

Il coordinatore funge da mediatore in tutte le relazioni, situazioni di conflitto o disagio che possono manifestarsi tra gli studenti, tra la classe e i docenti o tra la famiglia e la scuola in generale. In reazione al soggetto con cui il coordinatore s’interfaccia, alcuni dirigenti scolastici hanno tracciato cinque aree di intervento: il coordinatore e gli alunni, il coordinatore e i genitori, il coordinatore e i colleghi, il coordinatore e il dirigente scolastico, il coordinatore e il Consiglio di classe.

Nella gestione delle relazioni con gli studenti, il coordinatore gestisce i rapporti con i rappresentanti di classe degli studenti, controlla il flusso di informazioni tra la scuola e la famiglia, rileva le eventuali problematiche e gestisce le richieste in merito alle assemblee di classe. Per quanto riguarda la famiglia, il coordinatore consegna le pagelle, incontra i genitori, riferisce sull’andamento della classe e dei singoli alunni. La comunicazione con i colleghi consiste nel raccogliere i loro bisogni e i feedback sulle performance studentesche, controllare il registro di classe e collaborare con i referenti delle varie uscite didattiche per garantire una buona organizzazione. Al dirigente scolastico, il coordinatore fornisce un costante aggiornamento sullo stato delle attività in corso, sulle difficoltà sorte, sui casi di particolare attenzione o di performance molto scarse e concorda sulle eventuali soluzioni da implementare. Inoltre, tale figura deve garantire l’efficacia dell'organo governato Consiglio di classe con la discussione di tutte le problematiche esistenti, deve assicurare l’espletamento dell'intero ordine del giorno, gestire la programmazione di classe, garantire a ciascun membro il giusto spazio di intervento e favorire l’approvazione delle soluzioni condivise.

Il responsabile di Plesso/referente scuola collabora con il dirigente scolastico per strutturare il POF della scuola a lui affidata ed è il principale referente sull’andamento scolastico e le problematiche esistenti. L’esperienza concreta delle scuole mostra che tale figura svolge compiti

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dirigenziali nell’ambito della pianificazione, organizzazione e controllo delle attività didattiche e delle attività aggiuntive. Inoltre, il referente di Plesso mantiene normalmente i rapporti con le amministrazioni locali per le problematiche di gestione e manutenzione di edifici.

I docenti incaricati di funzioni strumentali si occupano della realizzazione e gestione dei progetti del Piano dell’offerta formativa. Sono responsabili di quei particolari settori dell’organizzazione scolastica per i quali è necessario gestire le risorse, monitorare la qualità dei servizi e favorire la formazione e l’innovazione.

Tali figure vengono identificate dal Collegio dei docenti, il quale definisce i criteri di attribuzione, il numero e i destinati.

Diversi istituti, nella scelta delle proprie funzioni strumentali, si ispirano alle quattro aree di attività individuate da CCNL Scuola 1998/2001: gestione del Piano dell’offerta formativa; sostegno al lavoro dei docenti; interventi e servizi per gli studenti; realizzazione dei progetti formativi d’intesa con enti e istituzioni esterne alla scuola.

I referenti delle funzioni strumentali possono avere i seguenti compiti comuni:

- collaborare con la dirigenza per le attività attinenti la propria area; - informare delle varie attività i coordinatori di classe;

- collaborare con i coordinatori delle commissioni per la progettazione; - gestire lo stato d’avanzamento di attività delle diverse commissioni evitando sovrapposizioni.

Ogni istituto scolastico può assegnare ai docenti con incarico di Funzione strumentale dei compiti specifici individuati all’inizio dell’anno scolastico. Il direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA) sovrintende, con autonomia operativa ai servizi generali amministrativo-contabili e ne cura l’organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati e agli indirizzi impartiti, del personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze. Ha responsabilità diretta nella definizione e nell’esecuzione degli atti a carattere amministrativo-contabile, di ragioneria e di economato, che assumono nei casi previsti rilevanza anche esterna. Nell’espletamento delle funzioni deve assicurare l’unitarietà della gestione dei servizi amministrativi e generali della scuola coerentemente e strumentalmente alle finalità e agli obiettivi dell’istituzione scolastica, in particolare del POF. Questa figura svolge un ruolo-chiave a supporto dei processi di miglioramento della scuola. In particolare, dal punto di vista dei processi di autovalutazione e

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miglioramento, il DSGA presiede sistemi informativi della scuola a supporto del sistema di pianificazione e controllo di gestione83.

8. La valutazione del sistema scolastico e della figura del