Capitolo I – La distribuzione dei film indipendenti nelle varie fasi del “film”
1.8 Le nuove possibilità della distribuzione autonoma
Le tecnologie moderne hanno aperto nuove porte anche nel mondo della distribuzione cinematografica. Distribuire autonomamente il proprio film indipendente ha l’indiscutibile vantaggio che qualsiasi ricavato ottenuto non dovrà compensare nessun intermediario, ma sarà direttamente a disposizione degli investitori, dello staff e del
maggiore rispetto al caso in cui ci si rivolga, ad esempio, a un agente di vendita internazionale e tutto il lavoro graverà sulle spalle del filmmaker in prima persona. Questo include le operazioni di promozione, marketing, pubblicità e comunicazione in ogni loro forma.
Una delle prime opzioni per la distribuzione autonoma di un film indipendente è rappresentata dalla distribuzione di DVD on-demand. È uno dei metodi di distribuzione più remunerativi e di facile attuazione, in quanto consiste nel rivolgersi a una compagnia che produce DVD di alta qualità su commissione, che a sua volta produce, immagazzina e spedisce il prodotto in base alla richiesta. I costi di questo servizio sono relativamente bassi, e il rischio derivato è molto contenuto. Inoltre, si mantengono tutti i diritti sull’opera e normalmente non ci sono vincoli contrattuali di tempo per usufruire del servizio, ricevendo periodicamente il ricavato dai diritti d’autore. In questo modo ci si deve concentrare “solo” sul marketing e sulla pubblicità del film, con la speranza che nel frattempo un nuovo distributore si interessi al progetto.
La modalità di distribuzione autonoma successiva, e in un certo senso derivata dalla precedente, è quella della distribuzione di video on-demand via internet. In questo caso, il file originale del film viene caricato sul server di riferimento della compagnia e questa lo metterà a disposizione di qualunque utente lo richieda. Il vantaggio più evidente è che
l’utilizzo del server nel tempo e i guadagni sui diritti saranno accreditati periodicamente. Questo tipo di distribuzione autonoma, inoltre, genera facilmente passaparola su internet: basterà diffondere quanto più possibile il link della pagina da cui scaricare il file, per esempio sulla pagina del sito internet o sugli account social dedicati al film. I ricavati potrebbero non essere sufficienti a far rientrare l’investimento, ma nuove società di questo tipo nascono ogni giorno e la natura non esclusiva dei loro contratti permette di utilizzare più server contemporaneamente.
Un’altra strategia ancora è quella dei Film Market online. Probabilmente, a livello digitale nulla sarà in grado di sostituire l’atmosfera e l’energia tipica dei Film Market del mondo reale, ma è pur sempre vero che la loro controparte digitale ha conosciuto una grande espansione negli ultimi anni. Con l’avvento delle nuove tecnologie, l’industria cinematografica è stata di fatto travolta da una quantità di film che sarebbe impossibile assimilare senza un equivalente mercato in rete che operi tutto l’anno e che garantisca la capacità di volume e l’economicità indispensabili per operare ricerche, acquisire e gestire i diritti di distribuzione su territori estesi. È per questo motivo che, a differenza dei Film Market tradizionali, queste piattaforme digitali sono concepite al contempo sia come dei sofisticati motori di ricerca, che dei siti di streaming per il video che possono contenere un numero virtualmente illimitato di film. Ne deriva un grande risparmio di tempo e di denaro, in entrambi i sensi: da un lato i compratori hanno a disposizione un certo numero di vettori per definire la loro ricerca online; dall’altro, ogni film indipendente, una volta caricato sul server, ha a disposizione una dettagliata pagina di presentazione attraverso la
L’ultima strada che è possibile percorrere nel tentativo di distribuire autonomamente il proprio film indipendente è quella distribuzione cinematografica limitata a pochissime sale cinematografiche locali. L’obiettivo è quello di generare abbastanza interesse di pubblico per poter distribuire il film in altri complessi cinematografici o quantomeno continuare la proiezione il più possibile. Per assicurarsi sufficiente pubblicità ed un numero spettatori minimo tale da giustificare l’impresa, è fondamentale generare abbastanza pubblicità, facendo ricorso a pubblicità nelle stazioni radio e nei giornali locali, trasmissione di podcast, volantini, locandine, e continuando quanto più possibile questi sforzi nel tempo. Chiaramente, anche il mercato a cui si fa riferimento gioca un ruolo importante: per affittare una sala cinematografica in una grande città si dovranno affrontare dei costi e una concorrenza molto maggiori di un piccolo centro urbano; l’interesse del pubblico stesso potrebbe essere più difficile da catturare. Lo svantaggio di questa strategia è che potrebbe richiedere ulteriori finanziamenti e che, a meno che non si riesca ad ottenere un grande successo di pubblico, non sarà possibile distribuire il film in altri cinema, e quindi in altri mercati. D’altro canto, se un film indipendente dovesse ottenere una qualsiasi forma di distribuzione cinematografica, questo aumenterà il suo valore aggiunto agli occhi di un compratore internazionale.
a patto che si riesca ad identificarne un gruppo di pubblico preciso che si riconosca particolarmente nei temi e nei messaggi trasmessi. Il requisito di questa strategia di distribuzione è perciò una dettagliata ricerca sociologica per riconoscere uno o più fasce di pubblico e concentrarvi le operazioni di promozione del film.
I metodi presentati finora garantiscono tutti dei ritorni costanti degli investimenti, ma non necessariamente abbastanza veloci o consistenti. Per questo motivo, negli ultimi anni ha cominciato così a farsi strada un modello di distribuzione ibrido, che integra la distribuzione di DVD tradizionale con i due modello di distribuzione autonoma, tramite compagnie di DVD on-demand e tramite proiezione cinematografica limitata, proprio in virtù del carattere non esclusivo dei contratti di queste ultime due modalità di distribuzione. Questo modello ibrido ha potuto svilupparsi solo sulla base del fatto che i distributori tradizionali di DVD hanno dovuto rinunciare sempre più spesso ai diritti di distribuzione in rete per acquisire quelli di distribuzione tradizionale per film particolarmente richiesti dalle nicchie di mercato.
Probabilmente saranno proprio queste tendenze ibride ad affermarsi sempre più nel prossimo futuro. Forse le compagnie distributrici di DVD diventeranno sempre più simili a dei rivenditori al dettaglio, mentre i filmmaker saranno in grado di sfruttare sempre meglio le nuove tecnologie a disposizione per gestire personalmente la distribuzione online.