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Le parole della statistica sui banchi di scuola

Coordinatore:

Maurizio Vichi

Università di Roma La Sapienza

Partecipanti:

Marina Peci

Istituto nazionale di statistica Emanuela De Marco

Vincenzo Mastriani Benedetto Ceci Fabrizio Mignarri

Istituto di istruzione superiore Via Rocca di Papa, 113 di Roma Santino Smedili

Comune di Milazzo

Maria Gabriella Ottaviani Università di Roma La Sapienza

La statistica e, in particolare quella ufficiale, è un bene pubblico al servizio dei citta-dini, che serve a colmare le eventuali asimmetrie informative prodotte dalle moderne società a veloce produzione di informazione.

L’incapacità ad orientarsi nella sterminata offerta di dati diffusi dall’Istat e dalla sta-tistica ufficiale può rappresentare un forte handicap per il pieno esercizio del diritto di cittadinanza e/o per conseguire un vantaggio competitivo aziendale.

Per poter recepire a pieno le opportunità offerte dalla cultura quantitativa è essen-ziale, quindi, che le parole della statistica siano conosciute ed abbiano un più ampio spazio tra le nuove generazioni, a partire dai banchi di scuola.

L’Agorà vuole aprire finestre informative su esperienze e buone pratiche realizzate, sti-molando il confronto e il dibattito fra studenti, statistici ufficiali, docenti universitari e della scuola, operatori del settore. I materiali elencati qui di seguito sono stati rac-colti nel cd-rom allegato al presente volume.

Contributi di:

 L’ambiente in cui viviamo, Emanuela De Marco, Vincenzo Mastriani, Benedetto Ceci,

Fabrizio Mignarri – Istituto di istruzione superiore Via Rocca di Papa, Roma; San-tino Smedili – Comune di Milazzo

 Una passeggiata nel web, Maria Gabriella Ottaviani – Università La Sapienza di

Roma

 Conosci la tua Regione con la statistica – Speriamo che sia femmina Paola Baldi

-Regione Toscana; Carla Rampichini – Università di Firenze

 Olimpiadi della statistica, Stefania Mignani – Università di Bologna

 Progetto Ponte della Bicocca, Donata Marasini – Università di Milano Bicocca

 Statisticando, Eros Moretti – Università Politecnica delle Marche

Introduzione

Grazie a tutti per essere presenti qui, all’Agorà dedicata alla statistica nelle scuole. Come Società italiana di statistica abbiamo in cantiere due iniziative per la scuola che vogliamo portare avanti (credo vi siano state distribuite due brochure di presen-tazione delle attività che promuoveremo l’anno prossimo). Una è il Premio della So-cietà italiana di statistica premio sulla didattica della statistica nelle scuole; intensificheremo questi premi, che avevano una cadenza biennale, facendoli diventare annuali. Il prossimo premio, in particolare, coinciderà con i 400 anni dalle prime os-servazioni di Galileo Galilei al telescopio. Ne parlerete sicuramente tantissimo a scuola l’anno prossimo, farete anche progetti su questo, e dato che Galileo Galilei ha intro-dotto il metodo scientifico basato sull’osservazione, sulla rilevazione dei dati, sul-l’analisi e sulla sperimentazione - metodologia alla base della statistica - vogliamo farlo entrare come metodo di studio anche all’interno della scuola. Esistono, a livello

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Le parole della statistica sui banchi di scuola

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Maurizio Vichi

didattico, già altri esempi in tal senso, quali il progetto sulla lettura dei giornali nelle classi: i ragazzi leggono i giornali insieme ai professori, per poi analizzarli e com-mentarli. Anche attraverso la statistica, cioè attraverso l’osservazione e l’analisi dei dati, voi potete esaminare il mondo che vi circonda. Il programma di quest’Agorà è piuttosto denso; oggi abbiamo sette presentazioni, molte fatte da voi ragazzi, che vo-glio ringraziare; le ho viste, e devo dire che sono molto carine e piacevoli. Ringrazio anche, naturalmente, tutti i colleghi, i docenti che hanno fornito la loro collabora-zione, rivelatasi fondamentale per queste presentazioni.

Prima di introdurre la prima, volevo anche parlare brevemente di una serie di docu-mentazioni che vi sono state consegnate. In particolare c’è un dossier che vi è stato di-stribuito e che parla dell’attività dell’Istat per la scuola. Qui erroneamente è scritto “di Maurizio Vichi”; ringrazio l’Istat per avermi assunto fra le sue fila, ma questa è una pubblicazione interamente fatta dall’Istituto. Io non ne sono il responsabile, però posso dirvi che è molto carina; al suo interno sono riportate tutte le esperienze che l’Istat ha avuto sul territorio e in particolare con gli uffici di statistica regionali, so-prattutto quelle che hanno visto i ricercatori dell’Istituto lavorare a fianco dei pro-fessori e degli studenti. Non tutte le attività sono riportate perché sono state tantissime e numerose; questa è, comunque, una documentazione redatta espressamente per la Conferenza nazionale.

Ringrazio, naturalmente, il presidente dell’Istat, il professor Luigi Biggeri, per aver invitato la Società italiana di statistica; ringrazio anche la dottoressa Patrizia Cacioli, Direttore della comunicazione dell’Istat. L’ultimo ringraziamento, forse quello più dovuto, lo devo alla dottoressa Marina Peci, che ha organizzato dal punto di vista pra-tico questa seconda Agorà dedicata alla cultura statistica. Non so se vuole aggiungere qualcosa la dottoressa Peci.

Pochi accenni proprio per non sottrarre il tempo ai ragazzi. Abbiamo visto queste esperienze bellissime, io alcune le ho vissute da vicino e sono molto contenta di quest’Agorà dedicata alle parole della statistica sui banchi di scuola. Sono contenta perché la professoressa Ottaviani credo ricorderà che l’ultima volta che abbiamo trattato il rapporto tra la statistica e la scuola è stato più di dieci anni fa, se non sba-glio nel ’95 in una conferenza intermedia dell’Istat. Quindi per me è, come dire, un traguardo, un successo personale oltre che professionale, ricominciare a parlare di statistica a scuola.

Ieri mattina c’è stata una tavola rotonda molto interessante guidata dal presidente Biggeri, dov’erano presenti filosofi, giornalisti, sociologi, che ha trattato il tema del-l’autorevolezza della statistica ufficiale. All’interno della tavola rotonda sono state avanzate anche molte proposte su come incrementare quest’autorevolezza, perché molto spesso la voce della statistica ufficiale sembra perdersi tra quella dei tanti son-daggi che non hanno alcun fondamento serio, scientifico. Io credo però che tutte le soluzioni prospettate, anche quelle più interessanti, abbiano un respiro corto, nel senso che forse possono risolvere il problema nel breve e medio periodo; se vogliamo però risolverlo nel lungo periodo e far crescere veramente la cultura della

numeracy, come la chiama il nostro ex presidente Alberto Zuliani, aumentando la capacità di saper leggere la realtà che ci circonda, il mondo e la società in cui vi-viamo, credo che si debba investire nella scuola. Investire nella scuola dando vera-mente rilevanza, a tutti gli effetti, alla statistica come materia di studio, perché oggi spesso ci affidiamo – e qui colgo l’occasione per ringraziare tutti i professori che

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Marina Peci

hanno dato vita a queste esperienze – alla buona volontà dei docenti di matematica o di informatica. Secondo me, invece, occorre insistere perché la statistica entri pre-potentemente nelle scuole, in quanto, lo diceva il professor Vichi, è un bene pubblico; nella società della conoscenza non saper leggere un dato statistico, non saper capire se il dato che ci viene in qualche modo trasmesso dai media, da qualche società di sondaggio eccetera, è un dato fondato scientificamente significa essere incapaci di esercitare il diritto di cittadinanza e quindi di democrazia.

Bene, grazie. Allora possiamo iniziare dalla prima presentazione. C’è una premessa di Emanuela De Marco e di Santino Smedili e poi la presentazione invece dei ragazzi, per la precisione di Vincenzo Mastriani, Benedetto Ceci e Fabrizio Mignarri. Prego. Il nostro video illustrerà il lavoro svolto dal gruppo. Vorrei dire che i numeri della statistica sono una magia. Riuscire ad avvicinare Roma, che è il comune più grande, a Valdina, in provincia di Messina, uno dei più piccoli, penso sia proprio la magia più grande di tutto il nostro lavoro, oltre che rappresentare un viaggio bellissimo tra i numeri, tra la cultura, in modo da avere rapporti con gli altri giovani e raggiungere posti come Milazzo, dove non eravamo mai stati. In che modo? Vediamo insieme il video per riparlarne. Questo filmato

è stato peraltro inserito da Il Sole 24 Ore nella giornata dello Scuola Day.1

Vorrei ringraziare pubblicamente il dottor Smedili del Comune di Milazzo perché ci ha per-messo di realizzare un sogno. Come rappresentante ovviamente dell’ufficio di statistica del Comune di Milazzo, ci ha fatto imparare, divertire e vivere un’esperienza veramente indi-menticabile. Grazie.

Grazie a voi, grazie alla professoressa De Marco, a tutti i ragazzi e a coloro che nel corso degli anni hanno partecipato a questo premio ideato nel 2005-2006 per ri-cordare uno statistico, un collega, che purtroppo non è più con noi.

Ogni anno avviciniamo la scuola alla statistica, scegliendo un argomento diverso. Abbiamo avuto 30 partecipanti il primo anno; il tema era l’immigrazione: “Aspetti dell’immigrazione e l’integrazione razziale”. Il secondo anno abbiamo parlato di evoluzione della città. Ci siamo distribuiti sul territorio per far conoscere ai ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori la realtà in cui vivevano. Il tema del terzo anno s’intitolava “Il lavoro ieri, oggi e domani”, affrontato sempre con tematiche statistiche. Il quarto anno è stato dedicato a “L’ambiente in cui viviamo” e la scuola di Rocca di Papa, la Carlo Levi, ha vinto con uno studio sugli Ogm. La scuola di Brescia si è classificata al secondo posto; nel suo lavoro ha parlato dell’inquina-mento, e della raccolta differenziata effettuata in quella città. Le scuole di Messina hanno illustrato altri argomenti. A Milazzo si parla dell’inquinamento legato alla presenza industriale, che causa un elevatissimo tasso di mortalità. Nel nostro stand stiamo distribuendo dei libri in cui si fa luce proprio sulla mortalità legata all’in-quinamento industriale, scesa negli ultimi anni, ma che tocca purtroppo le fasce fra i 40 e i 49 anni. L’argomento del prossimo anno sarà: “L’anziano”. Ho qui il ritaglio di un giornale che ci dedica addirittura una pagina: “L’anziano miniera di

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Maurizio Vichi Santino Smedili

1Il filmato si trova nel cd-rom.

Emanuela De Marco

rienza e di ricordi”. Riallacciandomi a quanto diceva poc’anzi il professor Vichi, noi facciamo didattica della statistica nel nostro comune dal 1994 perché amiamo la statistica e vogliamo farla entrare nelle scuole.

Proprio dal 1994 siamo partiti con questa iniziativa coinvolgendo i ragazzi perché, dicevo ieri ad un collega di Bologna, è giusto che i ragazzi ci raccontino le loro esperienze. Esperienze formative che molte scuole purtroppo – mi dispiace consta-tarlo, ma è la realtà – non accettano perché non fanno parte dei famigerati progetti. Allora abbiamo inventato questo premio scrivendo nel regolamento: “puoi aderire anche se la tua scuola non partecipa”, con il desiderio, finora ancora non realizzato, di portarlo in migliaia di scuole italiane. L’esperienza della scuola di Roma è stata comunque molto importante. Lo scorso anno ha vinto una scuola di Albano; due anni fa una di Messina che ci ha dato lo spunto per realizzare un’ulteriore indagine, da cui è nato poi il libro Messina 1908-2008: com’è cambiata la popolazione di Messina in 100 anni (quindi, dal terremoto fino ad oggi).

La città e la sua popolazione sono cambiate, anche se una sola cosa rimane inalte-rata: le baracche, purtroppo ancora al loro posto. La nostra esperienza con i ra-gazzi è quindi costante, continua.

Permettimi Marina una parola; poc’anzi hai parlato di professori d’informatica e di matematica. Io vorrei allargare il campo d’azione. Non soltanto queste figure speci-fiche, ma anche l’insegnante di lettere, anche quello di storia e geografia, e cioè tutti possono partecipare alla manifestazione, perché la statistica è un bene comune, e non è limitato soltanto agli insegnanti di matematica o a chi ha a che fare con i nu-meri. Perché statistica è anche sociologia, statistica è conoscenza del territorio, sta-tistica è conoscenza della realtà e a noi dispiace che purtroppo molti Comuni nel 2008 ancora a due anni dal censimento dell’agricoltura, a tre anni dal censimento della popolazione, e diciamo pure dopo quasi 20 anni dal famoso decreto 322/89, non abbiano fatto i passi necessari per dotarsi di un ufficio di statistica.

Questi comuni parlano di statistica soltanto l’anno precedente al censimento. Noi ab-biamo allargato la visione delle cose ai ragazzi, specificando: ragazzi di scuola elemen-tare, quindi scuole primarie, scuole medie inferiori, scuole medie superiori. Abbiamo compreso anche le facoltà di scienze statistiche. Questo perché dobbiamo conoscere la statistica per poter capire effettivamente quali sono i fenomeni che ci circondano. Qualche giorno fa ho avuto a Piazza Montecitorio un colloquio di dieci minuti con la dottoressa Simona Sala, che è la corrispondente del Tg1 a Montecitorio. Questi gior-nalisti hanno una visione distorta della statistica perché purtroppo si basano su dati sta-tistici non ufficiali. Gli exit poll non sono dati ufficiali, ma calcoli probabilistici che non hanno nemmeno un fondamento scientifico. Alla statistica si può avvicinare chi ama la statistica, chi ama la diffusione della cultura, chi ama stare in questo caso, ogni due anni, anche con noi e con i giovani. Grazie a te, Marina, grazie a tutti voi. Grazie ancora ai ragazzi. Tra l’altro, se avete un attimo di tempo v’invito proprio a vedere il video nella sua interezza anche perché c’è una parte – forse si intuisce dalla presentazione appena fatta – dove viene presentata in maniera nuova, forse di una certa utilità anche per le presentazioni generali dei dati statistici, l’infor-mazione statistica, che è l’aspetto su cui la scienza statistica, in qualche modo, deve ancora intervenire in maniera forte: cioè, estrarre l’informazione rilevante dalle tabelle e dai grafici. Infatti, la statistica può tirar fuori molto di più da questi dati. Va però comunicato. Manca questa fase. Forse è stato anche il tema centrale della

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Maurizio Vichi

tavola rotonda e dell’Agorà di ieri, un tema che va comunque approfondito. Adesso ci sono le presentazioni dei ragazzi: Vincenzo Mastriani, Benedetto Ceci e Fabrizio Mignarri.

Sono qui insieme a due miei compagni di classe a rappresentare la 5° C dell’Istituto su-periore di via Rocca di Papa. Innanzitutto, vogliamo ringraziare l’Associazione pro-vinciale statistici della Provincia di Messina che, attraverso il premio “Nino Caminiti” ci ha permesso innanzitutto di essere qui, di partecipare a questo evento e poi di entrare in un mondo che per noi era quasi del tutto sconosciuto. Infatti, prima del premio e di questa manifestazione, avevamo affrontato il mondo della statistica soltanto dal punto di vista scolastico, con percentuali e grafici. Abbiamo invece scoperto che dietro c’è tutto un lavoro, un enorme lavoro, che abbiamo affrontato in maniera semplificata, ma che possiamo immaginare quanto sia strutturato per organizzazioni più complesse. Ora, sin dall’inizio è stato difficile affrontare l’argomento degli Ogm, in quanto per realizzare il questionario abbiamo dovuto impadronirci in maniera dettagliata della materia; anche il successivo campionamento è stato poi difficile.

Per quanto riguarda il campionamento abbiamo visto che sono molteplici le forme di ri-levazione dei dati e di somministrazione dei questionari. Abbiamo svolto noi stessi l’espe-rienza sul campo distribuendo i questionari a tutte le scuole del IX Municipio, affrontando a volte professori che non volevano concedere i ragazzi durante le loro ore d’insegnamento e studenti che si lasciavano prendere dal panico davanti a questionari che scambiavano per compiti in classe. Abbiamo affrontato tutti i vari problemi rimanendo uniti come una squa-dra e imparando un metodo lavorativo semplice ma allo stesso tempo efficace, come in un ufficio dove ognuno ha il suo ruolo: chi amministrava, chi somministrava i questionari e chi li controllava. Quindi ci siamo accorti che per portare a termine il proprio lavoro, alla scadenza, ci vuole un impegno e una concentrazione sempre costanti.

Innanzitutto, volevo dire che la nostra più grande soddisfazione sono stati gli sponsor che ci hanno dimostrato che anche le aziende hanno apprezzato il nostro lavoro, tanto che ci hanno premiato contribuendo al viaggio in Sicilia. Una terra che alcuni di noi ancora non avevano avuto il piacere di vedere. Ci siamo sentiti grandi perché questo la-voro ci ha dato modo di essere apprezzati anche fuori della realtà scolastica, risultando credibili anche nel “giocare” con i numeri. Infatti, in noi è nata la consapevolezza che anche attraverso il gioco, abbinato agli strumenti giusti, in questo caso la statistica, è possibile ottenere grandi risultati. Speriamo che questo sia solo l’inizio di una scuola che trasmetta ai giovani forti conoscenze e che rappresenti per il futuro un ponte verso il mondo del lavoro. Termino lasciando la parola alla professoressa De Marco. Tre sono i ragazzi che hanno parlato ma prego la squadra di riunirsi per ringraziare soprat-tutto la Seli Costruzioni che ci ha onorato, in qualità di sponsor, della sua costante presenza. Siete stati bravissimi. Grazie. Purtroppo abbiamo problemi di tempo e le presentazioni che rimangono sono tante. Quindi dobbiamo velocizzare. Invito la professoressa Maria

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Fabrizio Mignarri Vincenzo Mastriani Benedetto Ceci Emanuela De Marco Maurizio Vichi

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Gabriella Ottaviani della Facoltà di statistica della Sapienza di Roma. È uno dei mas-simi esperti di didattica della statistica in Italia, le chiedo quindi di raccontarci quello che bolle in pentola nel mondo.

Una passeggiata nel web può essere utile per mostrare come la statistica può entrare a scuola per raccogliere, leggere e interpretare i dati dal mondo. Il percorso può iniziare entrando nel sito della Società italiana di statistica: www.sis-statistica.it, dove ci si può rendere conto, tra l’altro, che della statistica esiste anche una storia, la storia della di-sciplina che ha alcuni secoli di vita e che inizia con Galileo, e anche la storia della sta-tistica ufficiale in Italia, in Europa e nel mondo. Vi è però anche un altro percorso da intraprendere ed è quello che inizia con “La didattica della statistica”. È lungo questo che intendo condurvi. Naturalmente agli studenti e agli insegnanti che si avvicinano al nostro sito vogliamo mostrare anche come si diventa statistici e qual è il lavoro che svolgono gli statistici in Italia. Ma per diventare statistici occorre avvicinarsi alla disci-plina e apprenderla; abbiamo così deciso di presentare “Materiali e strumenti per co-noscere la statistica e l’informazione statistica” rivolti espressamente alle scuole, in modo tale che la statistica non sia pensata come uno strumento estemporaneo da uti-lizzare solo in occasione dei premi per le scuole ma venga sentita come una esigenza culturale che appartiene alla quotidianità.

Che cosa ha preparato la Società italiana di statistica? Intanto la Società è coautrice di tre grossi e importanti filoni di attività didattiche: “Dati e previsioni”, “Il valore dei dati”, “Il Censimento a scuola”.

“Dati e previsioni” è il frutto della collaborazione al progetto de “La matematica per il cit-tadino” che la Sis ha portato avanti con l’Umi – Unione matematica italiana, sotto l’egida del Miur. Questo progetto ha prodotto tre volumi, Matematica 2001, Matematica 2003 e Matematica 2004. Nei volumi, disponibili nel web, vi è la proposta di un curriculum di matematica che si sviluppa in verticale, dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Alla proposta si accompagna lo sviluppo di attività didattiche, condotte con metodologia laboratoriale, e prove di verifica. Il curriculum di matematica comprende il nucleo “Dati e previsioni”. Le premesse al nucleo “Dati e previsioni” e le attività che lo completano

lungo l’intero percorso scolastico, in tutto 28,2sono raccolte nel sito della Sis e

costitui-scono una proposta didattica completa che si snoda secondo le modalità che meglio si confanno alla disciplina della statistica: un approccio problem solving affrontato con una metodologia laboratoriale, che poggia su dati di semplice comprensione perché pro-pri della vita dei ragazzi, il tutto accompagnato sempre da una grande attenzione alla re-altà e da un uso accorto e puntuale dello strumento matematico. La predisposizione dei materiali ha visto collaborare alcune delle figure più note nel settore della ricerca in