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Le politiche dell’Australian Labour Party dal 1949 al

LA GUERRA IN COREA

3.5 Le politiche dell’Australian Labour Party dal 1949 al

La prospettiva di una possibile risoluzione del conflitto Corea, a metà del 1953, aprì nuovi scenari nella politica australiana verso la Repubblica Popolare Cinese: la prospettiva del riconoscimento e la concessione di un seggio alle Nazioni Unite divennero sempre più accettabili 107 Il governo Britannico aveva enfatizzato nuovamente il concetto, che le Nazioni Unite non erano un’alleanza anticomunista e che dopo la conferenza di pace per la Corea, la questione della rappresentanza di Pechino doveva essere riesaminata. In Canada, Lester Pearson, Ministro degli Affari Esteri dal 1948 al 1957, disse:

“the time is coming when we have to recognize facts realistically. One of these facts is that the Chinese Reds represent 500.000.000 people.”108

105 W.G. GODDARD, “Behind the Bamboo Curtin”, Australia and East Asia, 1952, p.14-16 106 Henry ALBINSKI, “Australian …”, cit., p.112

107

Craig MCLEAN, R.G. Casey and Australian Foreign Policy: Engaging with China and Southeast Asia, 1951-1960. Doctor of Ohilosophy Declaration, Victoria University, 2008, p. 32

Il governo australiano tuttavia non dichiarava apertamente e le proprie intenzioni. All’inizio del giugno 1953, il problema della Cina fu sollevato durante la Conferenza dei Primi Ministri del Commonwealth tenutasi a Londra. La posizione della stampa australiana, era contraddittoria nell’ interpretare l’inclinazione dell’Australia. Quando l’armistizio fu siglato, Casey fu molto attento a negare ogni intento aggressivo da parte dell’Australia verso la Cina: il conflitto non era diretto contro la forma di governo sotto cui i cinesi avevano deciso di vivere. Inoltre l’Australia avrebbe:

“watch very carefully what takes place in the next month or so in the political conference and elsewhere for evidence of Communist China’s desire to live at peace with the rest of the world” 109

La politica verso la Cina comunista, dell’Australian Labour Party, subì cambiamenti significativi fra gli anni 1950 e 1955, e non poté che essere fortemente influenzata dall’acceso dibattito interno al partito stesso sul pericolo del comunismo. Menzies, leader del partito liberale, durante la campagna elettorale del 1949, aveva usato l’anticomunismo come arma per perseguire la vittoria elettorale, con la conseguente proposta di messa al bando del Partito Comunista locale. Quando fu eletto, egli emanò nel 1950 un decreto legislativo, il Comunist Party Dissolution. Il provvedimento, oltre a far insorgere il Partito comunista australiano e le associazioni dei sindacati, suscitò le vibrate proteste dei laburisti rappresentati da Evatt, il quale in seguito alla morte di Chifley avvenuta il 13 giugno 1951, era diventato capo dell’ Australian Labour Party. Evatt, ex giudice dell’Alta Corte, facendosi fra l’altro portavoce della Waterside Workers Federation, portò avanti la battaglia sulla dichiarazione di incostituzionalità del decreto legislativo. Menzies che non aveva alcuna intenzione di retrocedere dalla propria posizione, tentò di aggiudicarsi la conferma della legittimità costituzionale, ricorrendo ad un referendum popolare.110 Il Referendum ebbe luogo nel 22 settembre del 1951 e decretò la sconfitta di Menzies con 2.317.927 ‘si’ e 2.370.009 ‘no’.111 La legge fu quindi abrogata. Evatt, non era un simpatizzante comunista, ma come capo dei laburisti era allarmato dai contenuti e dal significato intrinseco di tale decreto. Se fosse entrato in vigore infatti, il decreto avrebbe obbligato i cittadini che si sospettavano comunisti a dare la prova di non esserlo; e se un cittadino australiano, avesse dichiarato di essere comunista avrebbe corso il rischio essere dimesso dal servizio ed escluso dai sindacati. L’Australian Security and Intelligence Organization (ASIO), dopo l’elezione del governo guidato da Menzies, aveva esteso severi controlli su molti

109

Current Notes on International Affairs, 6 luglio 1953 110 Stuart MACINTYRE, “Storia…”, cit.,pp.213,214. 111 Timothy KENDALL, “Within China…”, cit. p. 89.

rappresentanti delle forze sociali ed intellettuali del Paese, non solo quindi comunisti e radicali dichiarati, ma anche scienziati, accademici e scrittori. Le misure repressive potevano sfociare anche il provvedimenti molto drastici fino all’internamento. Si parlava di circa 7.000 possibili soggetti della società civile interessati. Evatt quindi si fece portavoce di chi voleva allontanare una simile minaccia contro la libertà di pensiero e di espressione.112 Evatt in realtà, a dispetto delle circostanze, aveva assunto un atteggiamento più moderato rispetto alle questioni relative alla Cina ed al comunismo. Dopo il 1951 era diventato Leader del partito e di conseguenza un candidato alla carica di Primo Ministro; Arthur Calwell divenne suo vice. In quanto leader dei laburisti, egli aveva l’obiettivo di portare il proprio partito fuori dall’opposizione e verso il governo del paese. Per raggiungere tale obiettivo, Evatt cercò di ottenere l’attivo sostegno della potente ala cattolica del partito, denominata Catholic Studies Movement e guidata dall’oltranzista ed anticomunista B.A. Santamaria. Quest’ultimo grazie alla sua leadership, nell’ambito degli ‘Industrial Groups’, aveva significativamente limitato l’influenza comunista nelle associazioni sindacali.113

Verso la metà del 1951, infatti le componenti di destra avevano preso il controllo dell’esecutivo dell’ALP nel Nuovo Galles del Sud e del Victoria In altre parole, i conservatori controllavano due dei più popolosi e politicamente potenti stati. Ma il comportamento di Evatt circa la questione del comunismo lo aveva reso pericolosamente impopolare tra i conservatori, e nell’aprile del 1951 venne dichiarato in un quotidiano:

“to date the disastrous Evatt influence in Labor’s foreign policy which would recognize Chinese Communism, and which by its indecisive Korean policy would, in effect, abandon the United Nations, has not gained the support og the Australian electorate”114

In seguito alla sconfitta di Evatt nelle elezioni del 1951, la divisione all’interno del partito fra l’anima moderata e quella più conservatrice divenne sempre più evidente. Evatt continuò a cercare di ottenere il sostegno dell’elettorato australiano grazie al mantenimento di un equilibrio con l’ala più di destra del partito. Nell’aprile del 1952, in una conferenza egli aveva elogiato la posizione anticomunista dell’esecutivo dello stato di Victoria, complimentandosi per l’ottimo lavoro dell’Industrial Groups, sostenendo che le differenze di emerse all’interno del partito nel recente referendum anticomunista, altro non erano se non visioni diverse sulla via migliore per combattere il comunismo. 115 Nel gennaio del 1953, Evatt dichiarò a Perth, che sarebbe stato un errore per

112 Stuart MACINTYRE, “Storia…”, cit., p.214. 113

Stuart MACINTYRE, “Storia…”, cit., p.215. 114 News Weekly, 25 aprile 1951

l’Australia, riconoscere la Cina comunista, mentre le truppe australiane e quelle cinesi si stavano combattendo sui due fronti opposti in Corea. Parecchi giorni dopo la firma dell’armistizio, egli disse ad una trasmissione radiofonica, che sarebbe stata una mossa sbagliata ed ingiusta ammettere la Repubblica Popolare Cinese alle Nazioni Unite:

“while other applicants for membership are in position in the queue.” 116

A metà luglio, in un discorso presso il Federal Australian Labour Party Executive a Melbourne, Arthur Calwell, il vice di Evatt, ribadì la posizione dell’ALP, sostenendo che invece il governo guidato da Menzies, si stava preparando ad assecondare la richiesta di riconoscere la Cina, fatta all’Australia da Churchill nella recente conferenza a Londra, nonostante fosse evidente che i benefici di tale decisione, sarebbero andati alla Gran Bretagna e non certo all’Australia.117

Nel settembre del 1953, il parlamentare dell’ALP Kim Beazley, in un discorso alla Camera dei Rappresentanti, dichiarò che la politica americana verso la Cina era molto più realistica di quella inglese, condannando ogni possibile mossa del governo australiano verso il riconoscimento.118 Sempre in settembre, un altro parlamentare dell’Australian Labour Party, S.M. Keon, fece un discorso alla Camera dei Rappresentanti, per esporre la contrarietà ad una qualsiasi mossa del governo orientata all’abbandono dei nazionalisti cinesi. Ciò infatti non poteva avvenire, almeno fino a quando Taiwan avrebbe rappresentato la roccaforte difensiva per gli Stati Uniti ed il loro alleati, nell’area del Pacifico. In ottobre, C.W. Anderson, il Segretario Generale dell’ALP, nel Nuovo Galles del Sud, annunciò che il riconoscimento sarebbe stato:

“an acceptance of an usurping authority which is bitterly hostile to democratic Australia and to our American allies” 119

Anderson aggiunse inoltre che il governo australiano avrebbe corso il rischio di perdere l’importantissima alleanza ANZUS con gli Stati Uniti, se avesse commesso l’errore di riconoscere la Cina. 120

Erano sempre più evidenti i cambiamenti che stavano avvenendo all’interno dell’Australian Labour Party. Nella politica estera, in particolare nelle questioni riguardanti la Cina, essi apparivano più conservatori dello stesso governo conservatore al potere. L’atteggiamento di alcuni di questi

116 Sydney Morning Herald, 1 agosto 1953 117 Sydney Daily Mirror, 15 luglio 1953 118

Sydney Morning Herald, 20 ottobre 1953 119 Henry ALBINSKI, “Australian …”, cit., p.114 120 Sydney Morning Herald, 20 ottobre 1953

parlamentari potevano essere spiegati: Kim Beazley era un intellettuale moralista, che aveva costantemente mantenuto una forte tendenza anticomunista. S.M. Keon era un brillante militante della fazione cattolica anticomunista dello stato di Victoria, che in seguito lasciò il partito laburista Australiano e divenne un anticomunista candidato e portavoce del Democratic Labour Party. 121 Però Herbert Evatt a Arthur Calwell erano di diversa estrazione politica e le loro posizioni erano meno intransigenti. Eppure dalle loro dichiarazioni del periodo, si trae l’impressione che i loro discorsi fossero fatti più per acquisire consenso e punti di vantaggio nel dibattito politico, piuttosto che dichiarazioni di uomini che credevano e si impegnavano seriamente per trovare giuste soluzioni a questioni di così grande rilevanza. D’altra parte, questi due uomini, dopo il grande sisma dell’ALP del 1954-1955, divennero leader e vice del partito promettendo una politica molto diversa sulla Cina. 122

Il tentativo elettorale infruttuoso di Evatt del maggio 1954, ed il conseguente definitivo strappo all’interno del partito che diede vita al Democratic Labour Party, contribuirono all’emergere di una nuova politica estera più orientate a sinistra. Il nuovo orientamento politico, e la conseguente nuova immagine dell’ALP, fu sancito alla Hobart Federal Conference del marzo 1955 dove alcuni membri laburisti più fortemente orientati a destra lasciarono il partito. Si trattava di un significativo cambiamento rispetto alle politiche degli ultimi 4 anni, che decretava un ritorno ai giorni di Ben Chifley, il quale aveva sostenuto, già nel 1950-1951, l’urgenza del riconoscimento della Repubblica Popolare Cinese.123 Il parlamentare dell’ALP Clyde Cameren, aveva commentato in modo negativo la politica di Evatt precedente alla frattura avvenuta all’interno del partito laburista, sottolineando che:

“Dr. Evatt was then supporting their policy of non-recognition of China; of opposition to issuing passports to Australian citizens believed to be communists; and ALP interference in the internal affairs of trade unions”124

Ora però, che gli elementi più conservatori avevano lasciato il Partito, Evatt doveva rinnovare le sue posizioni: e non vi erano dubbi che uno dei punti salienti da rinnovare sarebbe stato. l’atteggiamento dell’Australia verso la Cina comunista:

121 Henry ALBINSKI, “Australian …”, cit., p.115 122

Stuart MACINTYRE, “Storia…”, cit., p. 215

123 Lachlan STRAHAN “Australia’s China…”, cit., p. 209 124 Henry ALBINSKI, “Australian …”, cit., p.118

“the Labour Party will have to produce better arguments then dr Evatt has so far done to justify a reversal of attitude previously take up by Mr. Chiefly and endorsed by Dr. Evatt”125