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3 Il progetto di ricerca SHIFT e la Summer School

3.2 La Summer School di SHIFT

3.2.2 Le sessioni pratiche

Durante lo svolgimento delle sessioni pratiche i discenti sono stati suddivisi in tre gruppi in base alla loro combinazione linguistica. Sei studenti hanno svolto le esercitazioni nella coppia di lingue italiano-inglese, sei in italiano-spagnolo e sei in inglese-spagnolo. Le sessioni pratiche sono state di due tipi: quelle preparatorie e quelle di role play di situazioni realistiche, in cui gli studenti sono stati coinvolti in attività di interpretazione sia in modalità telefonica che in videoconferenza. Come si evince dalla Tabella 3.1, le sessioni pratiche sono state suddivise per ambito (medico-sanitario, commerciale e giuridico-amministrativo) e la loro organizzazione è stata concepita in modo tale che i role play su un determinato argomento fossero sempre preceduti da una sessione di esercitazioni sullo stesso argomento. Nello specifico, tali sessioni prevedevano esercizi preparatori di vario genere, quali:

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- la traduzione a vista, che poteva essere effettuata con testo oppure con scorrimento del testo attraverso programmi per il computer specifici, di testi completi o di testi con lacune - “cloze test” - e di testi monolingue o bilingui, in cui le due lingue della formazione si alternavano di paragrafo in paragrafo,

- la memorizzazione e la riformulazione di contenuti di video, sia in maniera intralinguistica (ad esempio da inglese a inglese) che interlinguistica (ad esempio da inglese a spagnolo), con o senza presa di appunti,

- sessioni di domande e risposte con l’ausilio di video: un docente poneva domande in una determinata lingua (ad esempio in italiano) e faceva partire un video precedentemente selezionato in un’altra lingua (ad esempio in inglese) nel quale venivano date le risposte, in modo da simulare una sorta di intervista bilingue.

Come si è accennato in precedenza, a tali sessioni di esercitazioni seguivano le sessioni pratiche di role play, divise per ambito e per modalità, telefonica o videoconferenza.

I role play ideati erano fortemente realistici ed erano strutturati in due maniere diverse. Potevano essere con copione o con traccia soltanto. I role play con copione venivano semplicemente recitati e oralizzati da due docenti. Le tracce, invece, contenevano un abbozzo dei contenuti delle simulazioni, presentavano il contesto, i ruoli dei parlanti e lo scopo delle conversazioni, ma non erano strutturati in alcun modo. Questi role play sono stati preparati e “inscenati” dai discenti stessi che interpretavano il ruolo dei beneficiari dell’interpretazione, oltre a quello dell’interprete. Questo è avvenuto l’ultimo giorno della Summer School nelle prime due sessioni della giornata, come evidenziato nella Tabella 3.1.

I role play sono stati concepiti con difficoltà diverse - facile, media e difficile - e, man mano che la formazione procedeva, ne venivano proposti di più complessi.

I laboratori utilizzati sono stati allestiti appositamente per riprodurre le condizioni in cui gli interpreti operano a distanza. In effetti, in ognuno dei tre laboratori utilizzati per le esercitazioni pratiche sono state predisposte tre cabine insonorizzate. Le cabine scelte erano piuttosto lontane tra di loro e i loro vetri erano stati oscurati per poter simulare l’assenza dell’input visivo e l’assenza di condivisione dello spazio fisico tipica dell’interpretazione a distanza. Per le simulazioni a due punti sono state utilizzate due cabine e per quelle a tre punti tre e, in ogni caso, i partecipanti alle interazioni erano connessi attraverso Skype, di cui veniva disabilitato l’output video per simulare la modalità telefonica. I role play di questa modalità sono stati registrati, dietro autorizzazione scritta dei partecipanti, con il programma Sanako Lab 100, di

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cui i laboratori del DIT sono dotati, mentre le interazioni in videoconferenza sono state registrate con il programma OBS Studio, che permette di catturare il filmato di ciò che scorre sullo schermo dei computer. Tutti i partecipanti e gli osservatori presenti in aula potevano ascoltare le simulazioni attraverso la modalità vivavoce, modalità che consentiva loro una partecipazione costante alle attività formative.

Allo svolgimento dei role play seguivano immediatamente discussioni in aula sulle performance interpretative. Queste erano condotte dai docenti ma erano fortemente interattive. Infatti, sia i discenti coinvolti in prima persona durante le simulazioni che quelli che avevano ascoltato la performance in aula erano chiamati a riflettere sulle difficoltà, sulle strategie utilizzate per farvi fronte e sulle buone pratiche consigliabili. Se è vero che l’oggetto delle discussioni erano principalmente le difficoltà dovute alla modalità di interpretazione, bisogna sottolineare che sono stati offerti anche spunti di riflessione su aspetti ritenuti complessi anche in modalità presenziale, come la gestione di nomi propri, elementi culturali e terminologia specialistica.

L’ultima giornata, che ha visto lo svolgimento dei role play con traccia in cui erano gli studenti stessi a vestire i panni dei beneficiari dell’interpretazione, si è conclusa con l’organizzazione delle chiamate con le aziende partner - VEASYT e Dualia Teletraducciones -, ideate per mettere gli studenti alla prova attraverso l’interpretazione a distanza in situazioni reali.

Nell’ultima sessione della Summer School sono state espresse le opinioni di docenti e discenti in merito alla formazione, impressioni che sono state anche raccolte in questionari precedentemente redatti e distribuiti in tale occasione.

3.2.3 Considerazioni conclusive

Dai suddetti questionari si è evinto un alto tasso di soddisfazione di docenti e discenti della Summer School, precisamente del 97,6 %.

Dalle opinioni rilevate si possono trarre alcune considerazioni conclusive:

- sia gli studenti che i docenti coinvolti nella Summer School l’hanno considerata interessante e una buona occasione di apprendimento,

- alcuni studenti hanno trovato questa formazione troppo intensiva data la concentrazione delle attività, effettuate per otto ore di lezione in sei giorni consecutivi. Tuttavia, bisogna

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precisare che si è reso necessario concentrare i tempi del progetto per gli altri impegni istituzionali di docenti e discenti in quel periodo, che era per molti sessione d’esami.

Come evidenziato dai docenti stessi coinvolti nel progetto SHIFT, si potrebbe partire dall’esperienza della Summer School per promuovere la formazione nell’interpretazione a distanza e dar vita ad altre occasioni di formazione per studenti, interpreti professionisti, aziende fornitrici di servizi di interpretazione a distanza e clienti di tali servizi. Queste occasioni di formazione potrebbero avere una durata variabile in base alle esigenze dei discenti prevedendo, ad esempio, eventi più brevi per i professionisti, che necessiterebbero di minori sessioni preparatorie, date le loro maggiori competenze. Sarebbero preferibili, invece, attività di formazione più estese per gli studenti di interpretazione, di modo da diluire le numerose attività e favorire la concentrazione dei discenti.

Alla luce del gradimento espresso da docenti e studenti ed in base alla mia esperienza personale di osservatrice, si può affermare che la Summer School di SHIFT può costituire un modello di riferimento per future sessioni di formazione nell’ambito dell’interpretazione a distanza.

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Capitolo 4

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Analisi di esercitazioni di interpretazione al telefono degli studenti della